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Autore: Giuls_BluRose    12/08/2016    1 recensioni
|Raccolta di tre capitolo sulle note di tre canzoni italiane | CrissColfer|
Dal testo:
Perchè?
Perchè è andata a finire così?
Ti vedo, ti conosco: stai cercando di convincermi a restare come al tuo solito, con quelle fottute lacrime.
No Darren, questa volta non funzioneranno: so che sono solo lacrime di coccodrillo, so che stai mentendo, non mi farò incantare ancora dai tuoi maledetti giochetti.
Smettila, non mi guardare come se tu fossi la vittima, non cercare di rimanere con me versando quelle stupide lacrime: questa volta non mi avrai, non mi farai mai cambiare idea.
“Ti prego Chris, resta con me.”
“Sta zitto.”
La mia voce è sprezzante, più di quello che dovrebbe, ma cosa dovrei fare?
Lui si è preso gioco di me per tutto questo tempo e io, coglione che non sono altro, l'ho assecondato, sapevo dei suoi maledetti giochetti e non ho fatto nulla per impedirgli di farli su di me.
“Io ti..”
“No, non provare neanche a dirlo. Ti ho detto che devi stare zitto.”
Alzo la voce, sento la rabbia che mi cresce dentro.
Ti amo, è questo che stavi per dire Darren, eh?
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è mai un errore

 

Ti guardo per l' ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare non scatto la fotografia
Non porterò nessuna traccia dentro me
niente che dovrò rimuovere.
Se hai giocato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore, non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino.

 

Siamo qua, faccia a faccia, finalmente dopo tanto tempo.
Ti guardo mentre mi sta dinnanzi: i folti ricci scuri tutti spettinati, i tuoi occhi da cerbiatto spaurito che adesso sono rossi, le tue mani chiuse a pugno per trattenerti da chissà cosa.
Perchè?
Perchè è andata a finire così?
Ti vedo, ti conosco: stai cercando di convincermi a restare come al tuo solito, con quelle fottute lacrime.
No Darren, questa volta non funzioneranno: so che sono solo lacrime di coccodrillo, so che stai mentendo, non mi farò incantare ancora dai tuoi maledetti giochetti.
Smettila, non mi guardare come se tu fossi la vittima, non cercare di rimanere con me versando quelle stupide lacrime: questa volta non mi avrai, non mi farai mai cambiare idea.
“Ti prego Chris, resta con me.”
“Sta zitto.”
La mia voce è sprezzante, più di quello che dovrebbe, ma cosa dovrei fare?
Lui si è preso gioco di me per tutto questo tempo e io, coglione che non sono altro, l'ho assecondato, sapevo dei suoi maledetti giochetti e non ho fatto nulla per impedirgli di farli su di me.
“Io ti..”
“No, non provare neanche a dirlo. Ti ho detto che devi stare zitto.”
Alzo la voce, sento la rabbia che mi cresce dentro.
Ti amo, è questo che stavi per dire Darren, eh?
Volevi dirmi che mi ami? Che per te sono importante? Che valgo qualcosa?
No, non ti credo, non avrei mai dovuto farlo, ma sono stato troppo stupido, troppo ingenuo e mi sono lasciato catturare dai tuoi occhi color nocciola, bellissimi, ma letali.
“Vattene Darren.”
Gli indico la porta: non voglio vederlo in casa mia un solo minuto di più.
Vedo che lui prova a ribattere, ma gli lancio un'occhiata gelida, come per fargli capire che non deve dire niente, che non ne ha il diritto.
“Esci da casa mia, adesso.”
Perfetto: sento le lacrime che mi salgono e cercano di uscire, ma non devo cedere, devo essere più forte io oggi, non devo crollare davanti a lui, sarebbe la mia rovina.
“Dimmi solo che cosa ho fatto.”
Che cosa hai fatto? Hai pure il coraggio di chiedermelo?
No, non ho intenzione di risponderti questa volta, non meriti questa opportunità: sei solo un verme, non sei più niente per me.
“Esci, adesso.”
No, non iniziare a piangere adesso, non voglio vedere le tue fottute lacrime.
No, non mi guardare con quello sguardo da cucciolo bastonato, sei soltanto un carnefice.
Perchè non te ne vai? Perchè continui a rimanere qua in piedi?
Lo capisci che non voglio più niente da te? Lo capisci che non sei più il benvenuto in questa casa?
Okay, lo hai voluto tu.
Mi avvicino alla porta e la apro, facendoti segno di andartene.
Niente eh? Proprio non lo vuoi capire.
Vorrà dire che ti sbatterò fuori di peso se necessario, basta che non veda più il tuo viso da qui fino alla fine dell'eternità.
“Darren ti prego, vattene.”
Mi guardi di sottecchi, lo noto, poi stringi i denti e annuisci piano, varcando la soglia; forse ci sono riuscito, forse sta davvero finendo tutto.
No, non ti voltare indietro, non rendere questo momento ancora più difficile di quanto non sia.
“Mi dispiace Chris.”
Basta, non ti voglio più sentire, non voglio più saperne di te, delle tue scuse, delle tue lacrime, niente di niente.
Chiudo di malo modo la porta di casa e resto solo, a farmi compagnia solo il silenzio.
E forse stavo aspettando solo questo momento, forse era questo quello che stavo nascondendo da tanto, troppo tempo: senza accorgermene crollo per terra, in ginocchio, sentendo che tutte le lacrime che ho trattenuto fino a questo momento devono uscire.
Inizio a piangere singhiozzando, tenendo le mani sul viso per cercare di ovattare il più possibile quel suono: se mai Darren fosse ancora fuori non voglio che mi senta piangere.
Perchè?
Perchè tutto è dovuto finire in questo modo terribile?
Alla fine sapevo che Darren non poteva provare niente per me, sapevo che per lui era solo sesso, sesso e niente altro, che non provava nessun sentimento per me se non forse amicizia.
Allora perchè sono stato tanto stupido da innamorarmi di lui e credere che potesse succedere la stessa cosa dalla parte opposta?
Perchè mi sono convinto che lui non mi stesse usando solo come un giocattolo? Perchè non ho capito che per lui era solo uno stupido gioco?
Vedo che Brian si è accorto che sto piangendo ed è venuto qua per consolarmi: amo il mio gatto, sa sempre percepire il mio umore.
Sorrido piano tra le lacrime lo accarezzo, quel suo pelo morbido e scuro; lo avvicino a me e lo accarezzo mentre cerco di non piangere dell'altro, anche se è molto difficile.
Ha scelto Mia, ovviamente, io non posso più farci nulla: è stato bello finché è durato, ma già sapevo fin dall'inizio che io sarei sempre stato secondo a lei, che lui avrebbe scelto la vita da etero, quella più facile, senza che io potessi fare nulla per fargli cambiare idea.
Chris, sei proprio un cretino, fattelo dire: non dovevi soffrire per lui, non dovevi fare in modo che lui ti spezzasse il cuore e ci giocasse a proprio piacimento. E' tutta colpa tua, dovevi comportarti diversamente.
Smettila adesso di piangere, sei ridicolo, seriamente.
Sbuffo e mi asciugo in fretta tutte le lacrime che mi bagnano le guance, alzandomi da terra e cercando di distrarmi il più possibile, anche se sarà molto dura.
 

Ti guardo per l' ultima volta mentre vai via
Ti vedo camminare, e come per magia
non sarai pensieri, non sarai realtà
Sai che bello, sai che felicità..
Se hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello guardarti e tenerti per mano
O anche solo immaginarti da lontano

 

Ricordo perfettamente l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, il momento in cui ho capito chi era davvero Darren Criss e che cosa voleva da me, dalla mia amicizia, dal mio corpo.
Ricordo come se ne andò da casa mia non appena Mia lo chiamò dicendo che gli mancava e che aveva bisogno di lui.
Ricordo come mi lasciò da solo, sotto le coperte, salutandomi con un bacio sulla tempia e dicendomi che gli dispiaceva, ma che doveva andare.
Ricordo come andò via dopo essersi preso quello che voleva, il mio corpo, mentre io rimasi nudo in quel letto, coperto da una rinnovata vergogna.
Credevo di aver appena fatto l'amore con Darren, almeno per me era così, ma a quanto pare non per lui; credevo che quei “ti amo” sussurrati all'orecchio fossero veri, non solo la conseguenza dell'eccitazione; credevo che volesse prendere anche la mia anima e il mio cuore, non soltanto il mio corpo.
Si, il ricordo più vivido rimane senza dubbio la vergogna: vergogna perchè lui era entrato a casa mia, facendomi credere di provare qualcosa per me, ma alla fine aveva avuto quello che cercava e mi aveva dimostrato che a lui bastava quello.
Dovevo capirlo che per lui quello era solo sesso, che non c'era amore, ma io ero troppo velato dai miei sentimenti per potermene accorgere, dovevo prima uscire dalla mia sbornia al sapore di Darren Criss per capire quello che mi stava facendo.
Adesso però sono lucido e sobrio e non ho intenzione di tornare sui miei passi, il ricordo di quella sera fa ancora male, fa malissimo, ma io riuscirò a superarlo e a dimostrare a me stesso che sono più forte di lui, che non mi faccio usare a suo piacimento per poi essere messo da parte non appena la vita reale lo riporta a sé.
 

Erano appena le nove di sera, Chris aveva finito da poco di cenare e si era messo comodo sul divano per riuscire a scrivere un po' del suo ultimo libro: la consegna era alle porte e lui doveva ancora rivedere le ultime cose.
Fu quasi scocciato quando sentì suonare il campanello: l'ultima cosa che voleva in quel momento era qualcuno che lo disturbasse.
Si alzò di malavoglia e si avviò verso la porta, chiese chi fosse, ma non udì alcuna voce parlare; allora aprì la porta e quasi non fu sorpreso nel vedere Darren che lo guardava sorridendo da fuori, aspettando di poter entrare.
“Ehi Chris!”
“Non ti aspettavo, a cosa devo questa visita?”
Il castano fece cenno al moro di entrare in casa, sorridendo: alla fine poteva andare peggio, era felice che fosse stato lui a suonare e non qualcun altro dei suoi rumorosi amici.
“Volevo stare un po' con te, disturbo?”
“No, figurati.”
Il sorriso di Darren era caldo e sincero, amava passare del tempo con il suo amico.
“Accomodati pure sul divano, vado a prendere qualcosa da bere.”
Il riccio annuì e si mise seduto, trovandosi poco dopo un gatto grassoccio sulle ginocchia: iniziò ad accarezzarlo e questo gli fece le fusa, si, Darren stava simpatico pure a Brian, il vero padrone di casa.
Si accorse che sul tavolino c'era il PC dell'amico e che era aperta la pagina di scrittura con il libro in corso, così, senza pensarci neanche, lo prese e iniziò a leggere qualcosa: aveva seguito tutti i libri ed era curioso cosa avesse elaborato la testolina del castano quella volta, ma neanche due minuti dopo fu sgridato proprio da quest'ultimo.

Ehi, guarda che non lo puoi leggere! E' tutto materiale inedito quello! Giù quelle tue zampe da hobbit!”
Darren lo guardò come un cucciolo bastonato, ma sapeva che non si poteva discutere con Chris: se diceva no allora era no e niente e nessuno era in grado di fargli cambiare idea.

Ho portato della Coca, spero ti vada bene.”
Il moro annuì; non era raro trovare il frigo di casa Colfer svuoto o sprovvisto, alle volte Darren si chiedeva davvero se Chris non si cibasse della sua stessa immaginazione.
“A che punto stai con il libro?”
“Teoricamente ho finito, devo solo rivederlo e fare le ultime modifiche.”
“Sono sicuro che i fan lo ameranno.”
“Ci spero.”
Si sorrisero: il sostegno che Darren gli stava dando era sincero, voleva davvero che il castano avesse successo nel mondo della scrittura e sapeva che tutto quello che raggiungeva era solo per merito suo, della sua geniale immaginazione.
“Poi mi insegni a scrivere come te?”
Chris lo guardò, stranito da quella proposta, poi però ridacchiò tra se, sorprendendo Darren con la risposta.
“Con te ci vorrebbe un miracolo, altro che un insegnante.”
“Ah ah ah, molto spiritoso signor Colfer.”
Chris sorrise tra sé, mentre Darren lo guardò improvvisamente con aria furba e maliziosa.
“Chris?”
Il castano lo guardò, interdetto.
“Dimmi.”
“Facciamo una scommessa.”
“Quale?”
Il moro sorrise ancora, con fare più innocente, questa volta.
“Tu prova a resistermi, se ce la farai lascio perdere, altrimenti mi fai leggere il libro in anteprima e mi fai scrivere un capitolo del prossimo.”
Il mezzo soprano sgranò gli occhi: no, lui stava male, non se ne parlava neanche.
“Mai, non sei in grado, mi rovineresti il libro.”
“Dai, solo una scommessa, cosa, hai paura di non riuscire a resistermi?”
Detto questo iniziò pericolosamente ad avvicinarsi al castano, posando le labbra al suo collo.
“Dai Dare, non iniziamo con questi giochetti, non mi pare il caso.”
“Hai paura, Colfer?”
Il moro leccò piano la cicatrice sul collo di Chris per provocarlo: sapeva tanto che avrebbe vinto lui.
“Dai smettila.”
“Mai, tesoro.”
Lo strinse con forza a sé e prese a baciare il collo del castano, salendo via via verso la mascella: sapeva bene i punti deboli del ragazzo e a lui mancava tanto quel contatto così intimo con Chris, sentiva che ne aveva bisogno e forse era per quello che si era presentato a casa del ragazzo senza preavviso.
“Dare, Dare ehi...”
Tutto inutile: Chris sapeva che ormai non avrebbe più potuto resistere a quei baci da parte del moro, sapeva che le sue braccia lo avrebbero strinto come morse mortali, sapeva che si sarebbe nuovamente ubriacato di quei baci e di quel calore.

“Ti amo, Chris.”
Darren aveva fatto posare la testa del castano al suo petto, mentre passava la mano nei capelli di Chris e baciava di tento in tanto la sua tempia.
Il moro aveva vinto la scommessa, Chris non era riuscito a resistergli e avevano finito per fare l'amore, stretti nel letto ormai disfatto del mezzo soprano.
Avevano ancora il fiato corto, erano stretti uno nelle braccia dell'altro e si godevano quei momenti insieme, senza pensare a nulla, solo a quello che stava succedendo.
Chris sapeva benissimo che Darren aveva una ragazza, ma sentiva che non era importante, perchè il loro rapporto andava oltre; sapeva anche di avere perso la scommessa, ma non gli interessava.
Il suono di un telefono, quello del moro: i due si guardarono per un attimo, ma Darren decise di non rispondere per non rovinare nulla.
Il cellulare però squillò una seconda e una terza volta, costringendolo a rispondere.
“Pronto?”
Chris lo vide piano piano sbiancare ed iniziare a inghiottire a vuoto, mentre riattaccava al telefono dopo aver farfugliato qualcosa.
“Cosa è successo?”
“Devo andare.”
Il castano non capì: perchè proprio in quel momento? Chi era al telefono? Perchè aveva reagito in quel modo?
“Era Mia, vuole che torni a casa.”
Qualcosa si ruppe all'interno del petto di Chris: non poteva farla aspettare ancora un po'? Non poteva tornare a casa dopo?
“Resta con me.”
Darren abbassò lo sguardo: non poteva restare, non poteva far insospettire la ragazza; avrebbe voluto, ma sapeva che era troppo pericoloso, avrebbe potuto capire dove si trovava.
“Non posso.”
Chris sentì una lacrima bucargli l'occhio.
“Ti prego.”
“Non posso, scusa.”
Si vestì ed ebbe una sola premura: quella di dare un bacio sulla fronte del mezzo soprano prima di abbassare gli occhi e andare via, lasciando Chris da solo nel letto, mentre uno strano senso di nudità e vergogna lo assaliva e per la prima volta un uovo pensiero gli annebbiava la vista.
Che Darren lo usasse solo come gioco sessuale?
Si coprì, mentre le lacrime iniziavano a scendere, consapevole che forse mai il moro lo avrebbe scelto per primo, mai avrebbe rischiato la sua vita sicura per lui.

E se hai mentito è uguale ora lasciami andare
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti, rimanerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino
Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi
e sentirai freddo dentro
Entrerò dentro ad un sogno, quando è già mattino
e per quel giorno tu mi porterai con te
Se hai giocato è uguale anche se ancora fa male
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore

 

“Chris aprimi!”
No, non ho la minima intenzione di vederti un'altra volta, è inutile che continui a bussare: non voglio più avere niente a che fare con te.
“Chris ti prego!”
Sta zitto cazzo, non voglio neanche sentirti, smettila, smettila di battere alla mia porta, non mi convinci tanto.
“Chris cazzo apri questa dannata porta!”
Basta, l'hai voluto tu.
“Sparisci da casa mia, giuro che chiamo la polizia.”
Apro malamente la porta e lo sfido a voce alta, puntando i miei occhi dritti nei suoi.
No Chris, resisti, non farti imbambolare da quegli occhi colmi di lacrime, ricordati che sono finte, ricordati che non le sta versando veramente per te, cerca solo di fregarti.
“Chris...”
Prova a prendermi la mano, ma io la ritraggo velocemente: no, non voglio neppure che mi tocchi.
“Cosa vuoi ancora? Non sono stato abbastanza chiaro oggi pomeriggio?”
Lo vedo tremare leggermente, mentre cerca di nuovo la mia mano, senza trovarla: deve smetterla di comportarsi come un bambino viziato, non attacca con me.
“Non ho capito..”
Darren Criss che non capisce? Perchè questa cosa non mi risulta nuova?
“Cosa?”
Parlo freddo, senza lasciare trapelare alcuna emozione, non voglio che colga nulla in me, se ha da dirmi qualcosa che lo faccia in fretta, non voglio sprecare altro tempo.
“Perchè stai facendo così?”
Perchè sto facendo così? Perchè sei un coglione, anzi no, il coglione sono io in verità: io che mi sono fidato di te, io che ti ho dato il mio cuore per poi vederlo calpestare senza alcun ritegno.
“Darren, non fare finta di niente, lo sai.”
Ti vedo negare con la testa, ma si, so che in cuor tuo tu sai perchè sto facendo così, sai quali sono stati i miei sbagli e sai quali sono stati i tuoi, non mentirti.
“E' perchè sono andato via l'altro giorno?”
Bingo. Vedi che se ci pensi ci arrivi anche tu Signor Criss?
Annuisco e lo vedo abbassare la testa, mentre la sua voce torna ad essere tremolante e noto che sta iniziando a piangere, di nuovo.
“Tornassi indietro sceglierei te se sapessi che avresti reagito così.”
Sorrido amaro: no, so che non avresti mai scelto me, hai troppa paura a cambiare le carte in tavola, non vuoi mostrarti troppo, ti piace rimanere nel tuo guscio protettivo.
Darren, hai paura e vuoi mantenere la tua relazione stabile con Mia per non avere problemi e sai, non ti posso neanche biasimare del tutto, infondo qua lo stupido che si è inventato tutto sono io.
Non voglio però continuare a vivere con un peso sullo stomaco, non posso vivere con te attorno amandoti, ma sapendo che tu non potrai mai farlo allo stesso modo.
Devo lasciarti andare, è l'unica soluzione e si, fa male, ma è la cosa migliore per tutti e due.
Mi avvicino lentamente a lui, poggio una mano sulle sue guance e gli asciugo le lacrime: cazzo Darren, odio vederti piangere e lo sai, mi fai sempre male.
Sorrido amaramente, trovando il coraggio di parlare.
“Darren no, tu non mi avresti mai scelto. Tu ami Mia, devi dimenticarti di me; non posso permettermi di averti ancora accanto. Tu non te ne rendi conto, ma io con il tempo mi sono innamorato di te, ma so che tu non mi potrai mai ricambiare e non voglio essere solo un tuo sfogo sessuale. “Se ami qualcuno lascialo andare”, giusto?”
Sento che lui si irrigidisce sotto il mio tocco e vorrebbe dire qualcosa, ma non glielo permetto, ormai ho già fatto la mia scelta.
Mi abbasso appena e poso le labbra alle sue, come bacio d'addio: è un contatto di pochi secondi, ma sento il mio corpo che formicola tutto; mi stacco subito e mi allontano, senza più dire una parola o incontrare i suoi occhi.
Mi chiudo la porta dietro, in modo che non possa più vederlo: è una delle cose più difficili da fare, ma so che in questo modo staremo meglio tutti e due.
Lo sento piangere da dietro la porta, sento i suoi singhiozzi e la sua voce che mi chiama pregandomi di aprire, ma questa volta sarò più forte io, non mi lascerò guidare dagli istinti.
Mi accascio per terra, per la seconda volta oggi, poggio la mano sulla porta e sento le lacrime che nuovamente pretendono di uscire, bollenti come lava.
Ti amo Darren, un giorno capirai perchè l'ho fatto e spero che mi perdonerai, ma adesso non posso più stare con te, finiremmo per rovinarci la vita a vicenda.


Note dell'autrice:
Ma ciao ragazzi!
Eccomi qua con quella che inzialmente era nata come una OS con tre canzoni, ma sarebbe venuta immensa, così ho preferito dividerla in tre capitoletti, una mini raccolta, una per canzone.
Questo primo capitolo è sulle note di "Non è mai un errore" di Raf.
Ieri sera ascoltandola mi è subito venuta in mente una scena del genere e non ho potuto non scriverla.
A dirla tutta questa è un lavoro al quale tengo particolarmente e, non essendo sicura di saper scrivere bene questo genere, mi sarebbe davvero utile qualche vostro parere in ambito. Ve ne sarei davvero molto grata.
Detto questo spero mi aiuterete a capire se ritirarmi o meno (?)
Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, un bacione.

Giulia Pierucci

 

   
 
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