Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Nateishaa    13/08/2016    0 recensioni
Kathrine una ragazza che ha sempre fatto tutto da sola a causa dei genitori assenti, si trova ad affrontare un' altra sfida : andare a vivere da sola al dormitorio del liceo Dolce Amoris. Ma lei non ha paura di nulla e avendo fiducia in se stessa accetta questa situazione. Farà nuove conoscenze, tra cui una molto particolare : Castiel. Riuscirà finalmente ad aprirsi a qualcuno o resterà chiusa in se stessa?
In oltre Kathrine custodice un segreto per lei importantissimo, chissà se resterà tale.
Al liceo Dolce Amoris e alla nostra dolcetta non mancheranno quindi amori, amicizie, sotterfugi e tanto altro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Debrah, Debrah, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sono in viaggio sul treno verso quella che sarà la mia nuova “casa”. A causa del lavoro dei miei genitori e alla loro perenne assenza hanno deciso, senza pensarci due volte di spedirmi in un liceo con dormitorio, non preoccupandosi minimamente di come potessi prenderla, non chiedendomi se per me andava bene. Hanno deciso e basta.
Questo liceo si chiama Dolce Amoris e dista 8 ore dalla mia città. Mi spaventa l’idea di andare a vivere in un dormitorio, chissà se sarò sola in camera.. Lo preferirei, odio cambiare ambiente e soprattutto le mie abitudini. La mattina la prima cosa che facevo quando ero in casa mia era affacciarmi sul balcone e accendermi una sigaretta riflettendo un po’ su quella che sarebbe stata la mia giornata.. e se capitassi una coinquilina che odia il fumo? Ed ecco che iniziano i miei complessi, smorzati però dall’annuncio che fra poco saremmo arrivati a destinazione. Non so definire il mio umore, triste non lo sono, ho sempre fatto tutto da sola ma felice nemmeno, nessuno si preoccupa davvero di me.
Scendo dal treno e oltre all’ammasso di gente che cammina a spasso spedito da un punto ad un altro, c’è un freddo assurdo, fortunatamente avevo controllato su Google che temperatura ci fosse in questa città e visto quant’erano basse ho riempito la valigia di maglioni e dolcevita che adoro. Mi avvio, verso l’uscita della stazione e secondo le indicazioni date da alcuni passanti il dormitorio sarebbe a 8 km da lì, decido di prendere un taxi e nell’attesa mi guardo intorno. Il tempo è instabile, quasi intento a piovere. Odio il rumore dei clacson e dei motori ma resto nella speranza che il dormitorio sia in un luogo un po’ più tranquillo, più adatto a me. In lontananza vedo arrivare il taxi, con un autista più amareggiato di me, carica i miei bagagli nel cofano e ci mettiamo in viaggio. Durante il tragitto noto che con grande fortuna siamo in una zona più tranquilla come quasi fosse il paese in cui abito io, ci sono addirittura delle piccole botteghe e non i negozioni da città. A poco a poco intravedo un edificio di grandi dimensioni, marrone all’esterno e con le stesse verande man mano che si sale di piano, dovrebbe averne almeno 5. L’autista svogliato annuncia l’arrivo, scendo dall’auto puzzolente e con i miei super muscoli prendo le valigie da 30 kili l’una (si fa per dire) e mi dirigo verso il cancello, eh si, perché questo edificio è contornato da delle ringhiere, * un carcere, scappa Kathrine, scappa * dice una vocina nella mia testa, ma no! Io sono coraggiosa ed affronterò anche questa sfida che mi ha proposto la vita senza timore.
Attraverso il cancello e mi trovo su un viale, la cosa che mi colpisce è che tutta la struttura è circondata da un giardino verde e ben curato, * Allora una cosa positiva c’è * penso accennando un sorriso, questo mi porta all’entrata del dormitorio. Alla “hall” se così si può chiamare, composta da una sala d’attesa, due divani, due poltroncine e qualche pianta sparsa qua e là, trovo una signora bassa e paffutella dietro il “bancone”  che mi da il benvenuto  << Buonasera, signorina, in cosa le posso essere utile? >>  , << Salve, ho fatto richiesta per iscrivermi a liceo Dolce Amoris e per soggiornare nel dormitorio, il mio nome è Kathrine Weller >> sono impaziente di sprofondare nel letto sperando sia comodo, la stanchezza si fa sentire ed è anche sera inoltrata, << Oh si, ecco la sua richiesta, aspetti che chiamo il ragazzo che la accompagnerà nella sua stanza >> mi fa cenno di accomodarmi nell’attesa .
……………………………….
Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza, non la mia. Mi guardo in torno cercando qualcosa di famigliare ma a parte le due valige davanti la porta non c’è nulla di mio. Rimango meravigliata dalla confortevole atmosfera che c’è qui dentro : le pareti sono lilla, il letto, l’unico letto e da questo deduco che fortunatamente ho una stanza singola, appoggiato al muro sinistro e al lato di questo un comodino di legno quasi di colore bianco con un abatjour ed una sveglia di sopra. A destra invece vi è un armadio a tre ante sempre di colore chiaro, uno specchio fisso al muro ed una scrivania con una mensola al di sopra. Di fronte a me c’è un balcone, * momento di sclero per la gioia di poter fumare la mattina * , e noto che il cielo è ancora scuro , guardo la sveglia e segna le 5 e mezza del mattino. Alzandomi dal letto vado a prendere le sigarette e guardandomi allo specchio mi accorgo di non indossare il pigiama, ed ecco il primo dramma! E’ possibile che ieri mi sia addormentata sulla poltroncina ? se fosse così chi mi ha portata in camera? Poco importa, ci penserò dopo, adesso vado a fumare la mia bella sigaretta mattutina. Oggi sarà il mio primo giorno di liceo, penso aspirando e buttando via il fumo. L’aria è gelida, ci saranno più o meno 3 gradi. Nel mio paese il sole era sempre presente in cielo, annunciando la positività della giornata, raramente pioveva, questa città invece mi sembra perennemente triste. Ma non devo “ bagnarmi prima di piovere” come si usa dire, nemmeno un giorno e già penso a tutte queste cose negative? Nono Kathrine non va proprio! Finisco l’ultimo tiro e mi avvio verso il bagno. Faccio una doccia calda tutte le mattine, mi rilasso e mi sveglio meglio in oltre è un buon momento per cantare, beh si, amo farlo in privato ma odio il pensiero che qualcuno possa sentirmi, nonostante da piccola mi incoraggiavano a farlo, ho sempre rifiutato di esibirmi. Questo è come un segreto, una cosa di me che in pochi conoscono.
Lavo i miei lunghi capelli lisci e rossi che richiedono non poche cure e mi dedico un po’ a me stessa. Finita la doccia prendo l’accappatoio che vi è “In dotazione” e vado a disfare le valigie , in modo da sistemare la roba. Sistemo i vestiti dentro l’armadio, il computer sulla scrivania, le cose per il corpo in bagno insieme ai trucchi e allo spazzolino. Sono le 6:30, decido così di applicare la mia adorata crema alla vaniglia sulle mie lunghe gambe, poi lavo i denti e mi trucco. Io non esco mai e dico mai senza l’eyeliner è un MUST per me, lo faccio anche abbastanza spesso e metto anche la matita nera all’interno così da contornare i miei occhi color ciliegia, per ultimo aggiungo il mascara. Ho una carnagione molto chiara quindi uso spesso il phard color pesca e un lucidalabbra sulla bocca carnosa, non troppo definita ma tonda. Finita la tortura al mio viso, mi asciugo i capelli e mi vesto. Uso sempre dei jeans di tonalità scura attillati, converse nere, dolcevita nero e un maglione ad ali di pipistrello bordeaux. Finalmente pronta! Esco e mi ritrovo in un lungo corridoio, al centro di questo vi sono delle scale che scendono giù alla hall. Dalle rampe riesco a capire che mi trovo al secondo piano. Sento una voce chiamare il mio nome, ed è lei, la signora di ieri sera << Signorina Kathrine, ieri era molto stanca e il signorino Castiel l’ha portata personalmente su in camera, comunque ogni mattina alle 7 30 serviamo la colazione nella sala da pranzo in fondo a questo corridoio, in oltre il liceo è a 500 metri da qui quindi può raggiungerlo con facilità a piedi. Adesso vada a riempire il suo pancino >> dice sorridendo. Camminando verso la sala, non posso fare a meno di chiedermi chi sia questo “ signorino Castiel? “ * ahahah * rido pensando al modo in cui l’ha detto. Entro in questa grande sala piena di “studenti” seduti ai loro tavoli, proprio come nei film Americani che si vedono in TV, ma non sono tipo da abbassare lo sguardo anzi, sono molto sicura di me e non mi spavento di qualsiasi tipo di occhiata. Con fare disinvolto mi avvio verso il buffet, prendo i pancake e vado a sedermi in un tavolo isolato. Sono abbastanza diffidente e non so fino a che punto riuscirò a legare con qualcuno. Guardandomi in giro vedo dei ragazzi molto singolari, noto anche che uno di loro ha gli occhi cromati e uno stile vittoriano, ma non è l’unico, c’è una ragazza di inestimabile bellezza con lo stesso look. Inizio ad abbuffarmi con i pancake pensando che forse questa non sarà poi un esperienza così cattiva. Prima di uscire dalla sala da pranzo vado a prendermi un bicchiere d’acqua, quando un tizio affascinante dai capelli rosso rubino, si avvicina a me facendo mezzo sorriso << Non si dorme con la bocca aperta >> mi sussurra a mo’ di presa in giro. Gli lancio un occhiataccia ma non cedo alla sua provocazione, non sono tipo da dare “soddisfazioni “ continuo quindi per la mia strada, ma deduco sia Castiel, * il signorino * accenno un sorriso.
Dopo aver bevuto il mio bicchiere d’acqua esco dal dormitorio e mi incammino verso il liceo, canticchiando una delle mie canzoni a bassa voce.
 
   
 
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