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Autore: Mew_vale    15/08/2016    3 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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Diego
Le belle parole che ha dedicato al suo ex fidanzato mi risuonano nella testa mentre procedo ad ampie falcate verso il mio ufficio. Quando lo raggiungo mi ci chiudo dentro e mi accosto con il fondoschiena alla scrivania, picchietto con i polpastrelli sul tavolo per il nervosismo! Chi se ne frega se quel tipo si è messo con quella sgallettata di Giulia o con il Papa! Finalmente si è tolto dalle palle e lei si preoccupa che non soffra! La mia fidanzata entra nel mio studio ed io distolgo lo sguardo e incrocio le braccia indisposto.
<< Diego, spero tu non abbia male interpretato le mie parole di prima… >> Si augura accarezzandomi le braccia.
<< C’era poco da fraintendere hai detto che tieni ancora a lui! >>
<< No. Ho detto che mi dispiacerebbe se dovesse affrontare un’altra delusione perché non è una cattiva persona, non se le merita! E mi vergogno perché quella più grossa gliel’ho inflitta io. Spero che trovi la donna della sua vita in grado di ricambiarlo! >> Mi fa capire. Mi allaccia le braccia attorno al collo prima di continuare con la sua spiegazione. << Quella che hai davanti a te è una persona che riconosce i suoi errori, se ne dispiace e riconosce il buono di una persona e lui ne ha molto! >>
<< Comunque sentirti parlare di lui così non mi piace! >> Commento piccato.
<< Oltretutto il fatto che si sia messo con una che aveva delle mire su di te mi rallegra… Abbiamo preso due piccioni con una fava! >> Le cingo i fianchi con le mani.
<< Adesso chi è che fa la gelosa? >> Domando divertito.
<< Diciamo pure che siamo una bella coppia di gelosi incalliti? >> Domanda in modo retorico. L’attiro a me la bacio il più intensamente possibile per trasmetterle tutto il mio amore.
<< L’atelier è vuoto oggi. >> Le ricordo.
<< E con ciò? >> Domanda perplessa.
<< E’ quasi ora di mangiare e non ho voglia di nutrirmi solo di cibo! >> Chioso malizioso.
<< Diego, in azienda? Sei definitivamente impazzito? >> Mi domanda arrossendo leggermente.
<< Che posso fare se accendi tutti i miei sensi? >> Le soffio sulle labbra. E’ uno scocciatore che bussa alla porta del mio ufficio ad interromperci. Sbuffo.
<< Chi è?! >> Domando seccato.
<< Sono io, posso? >> Domanda permesso Francesco. Gli accordo l’autorizzazione di entrare. Isabella sta per separarsi da me ma io glielo impedisco cingendole il fianco sinistro, lei mi passa il braccio destro dietro al collo.
<< Posso esserti d’aiuto? >> Gli chiedo.
<< Lo spero! Ti ricordi quella e-mail che qualche sera fa quella tizia mi ha gettato addosso? Ce l’hai qui? >> Mi domanda. Richiesta strana!
<< Sì, nella valigetta. >> Lo informo.
<< Potrei averla? >> Mi domanda. Sono costretto ad allontanarmi dalla mia fragolina per aprire la mia 24 ore e passagli il foglio sgualcito.
<< Cosa devi farci? >> Mi premuro di sapere passandogliela.
<< La cosa giusta Diego, non ti preoccupare! Ciao! >> Saluta, uscendo dal mio ufficio.
<< Cosa sta combinando? >> Domando alla fragolina che lo conosce meglio di me, fa spallucce.
<< Non ne ho la più pallida idea, ma di sicuro non divulgherà quella notizia! >> Mi assicura.
<< Non ho neanche chiamato Cèsar preso com’ero dai recenti avvenimenti. Allora, dov’eravamo? >> Le domando, tornando a concentrarmi su di lei. Mi allaccia nuovamente le braccia al collo e mi bacia.
 
 
 
David
<< Ciao amore! >> La saluto dopo aver accettato la chiamata e deglutito l’ultimo pezzetto del mio toast.
<< Ciao cicci, stai mangiando? >> Mi domanda.
<< Ho appena mangiato un toast. >> Rispondo in modo sbrigativo. Non riesco a togliermi dalla testa la teoria di Jimmy!
<< Stai bene amore? Hai un tono strano! >> Nota.
<< Ho visto Jimmy poco fa e mi ha fatto riflettere su una cosa a cui non avevamo pensato. E se Giulio cercasse di avvicinare Lena a me per farci litigare? >> Le domando.
<< David… Li ammazzo con le mie mani, prima tuo fratello e poi mia cugina! >> Annuncia alterata.
<< Ho chiamato Giulio poco fa, volevo solo sfogare la mia rabbia e non gli ho dato il tempo di rispondere alle mie intimidazioni! >>
<< Credo che ci sia solo una cosa da fare. Parlare con mia zia! Dovremmo dirle che Lena si serve di Giulio per... Amore cosa succede lì? >> Mi domanda Camilla. Persino senza il viva voce ha sentito la mia porta sbattere sulla parete mio studio, Giulio entra come una furia.
<< Amore aspetta… Sei impazzito? Primo, questo è il MIO ufficio! Secondo, sto lavorando e non battendo la fiacca come fai tu tutto il santo giorno! Terzo… >>
<< TERZO ADESSO MI STAI A SENTIRE! >> Tuona sfacciato Giulio. Mi zittisco, Camilla dal cellulare può sentire tutto.
<< Non sto tramando un bel niente con quell’oca da cortile di Lena! >> Mi metto a ridere di fronte al suo intervento.
<< Un po’ deboluccia come difesa! E come la spieghi la sua presenza ad un appuntamento il cui invito era firmato da te? >>
<< E tu come fai a sapere che c’era lei se non sei andato a quell’appuntamento? >>
<< E tu come fai a sapere che non ci sono andato? GIULIO, CHE CAZZO STAI COMBINANDO ANCORA?! NON TI BASTA ESSERTI INTROMESSO TRA ME E CAMILLA? NON TI BASTA AVERLE INFLITTO LA Più GRAVE OFFESA RUBANDOLE LA SUA VERGINITA’ PER POI GETTARLA VIA COME UNA SCARPA VECCHIA?! NON TI BASTA AVER RESO LA MIA VITA SENTIMENTALE UN INFERNO IN PASSATO?! >> Gli tuono contro a un passo dal picchiarlo.
<< So benissimo di essermi comportato come un’animale con lei all’epoca, ma ti assicuro che non sto cercando di frappormi tra di voi, non perorerei mai la causa persa di quella ninfomane di Lena! Non ho nessun interesse a gettarti tra le sue braccia! >> Mi risponde.
<< E allora forniscimi una spiegazione valida! >> Lui chiude la porta prima di cominciare a raccontare tutto.
<< Ok, ti dirò tutto… Tu mi devi promettere che non lo racconterai a nessuno, men che meno a mamma e papà! >>
<< Tira fuori il fiato. >> Lo invito guardandolo trucemente.
<< Ieri durante la riunione Lena si è allontanata, giusto? Mi ha beccato mentre curiosavo tra gli schedari dei nostri impiegati… Io stavo cercando il numero di una ragazza, non sapevo come chiederglielo e sapevo che non me lo avrebbe dato, non dirlo a nessuno perché la cosa è piuttosto imbarazzante! Quando ho chiesto a Lena di non raccontare niente è nato un battibecco e… >> Ferma il suo racconto e m’indispettisco.
<< E?! Prosegui prima che esaurisca del tutto la pazienza e ti cacci fuori a calci! >>
<< E siamo caduti nel peccato, diciamo così! Per non raccontare a nessuno quello che era successo e di avermi trovato a curiosare tra la schede dei dipendenti mi ha chiesto di organizzare un appuntamento con te, io mi sono rifiutato inizialmente poi ho pensato che tu non ti saresti mai presentato a un appuntamento con me, perciò ho accettato di scrivere quel biglietto! Sapevo che non appena avresti letto il mio nome lo avresti gettato via, ma così non sembra visto che ci sei andato. >>
<< Non farti delle illusioni. Quel biglietto è stato intercettato da Jimmy il quale si è offerto di andare lì e vedere se ci saresti stato tu o lei dato che l’ha vista entrare qui. Mi stai dicendo che le sei saltato addosso dopo 5 minuti che eravate insieme? Soffri di una forma acuta di intersessualità?! Non hai ancora pensato di consultare un medico?! Anzi un prete… Forse farebbe al caso tuo! E con quella per di più… Senza preservativo immagino, dato che praticamente vi siete saltati addosso e non ne eravate provvisti! Chissà quali malattie veneree ti sei beccato… O magari lo ha fatto apposta per farsi ingravidare da te e sistemarsi con un uomo ricco come vorrebbe suo padre! >> Tuono esasperato. Forse sono anime gemelli visto che entrambi non riescono a controllare i loro istinti sessuali!
<< David, non scherzare! >> Interviene sbiancando alla frase “O magari lo ha fatto apposta per farsi ingravidare da te e sistemarsi con un uomo ricco come vorrebbe suo padre”.
<< Avresti dovuto pensarci a queste cose, eppure la conosci! Sai, da lei mi aspetto che si faccia montare anche dal giornalaio in quei trenta secondi che le occorrono per acquistare Vogue, ma, al di là di tutto, da te mi aspettavo un po’ più d’intelligenza, almeno in questo contesto visto che non sei un novellino! Mi stupisce che tu non abbia pensato che poteva essere una trappola, fossi in te tra qualche settimana la costringerei a fare un test di gravidanza! >> Santo cielo… saranno stati in quell’ufficio per 5 minuti e si saranno visti per dieci volte in tutta la vita!
<< Ho ceduto così facilmente perché non era la prima volta! >> Interviene.
<< Giulio, ero al corrente del fatto che sei stato sverginato diversi anni fa, grazie! >> Intervengo disgustato da tutto questo!
<< Non hai capito… ieri non è stata la prima volta con Lena. >> Confessa. Pure lei… Pure lei mi ha tradito con mio fratello, oltre che con Jimmy!
<< Aspetta, non è successo quando stavate insieme! >> Precisa quando nota la mia espressione. << E’ successo un paio di anni dopo la vostra rottura, quando venne qui per le feste di Natale! >> Abbasso la testa e stringo più forte i pugni premuti contro la scrivania.
<< Giulio esci di qui e non t’azzardare più a rivolgermi la parola… Sono stufo di te. >> Gli ordino trattenendo tutta la mia rabbia.
<< Sono venuto per dirti la verità, per una volta. Non sto cercando di separarti da Camilla! >> Ribadisce, prima di abbandonare il mio ufficio. Afferro il portapenne e lo tiro contro di lui. L’oggetto colpisce la porta un attimo prima che Lorenzo e Roberta accedano al mio ufficio, mi guardano con aria preoccupata.
<< Cami, hai sentito tutto? >> Domando alla mia ragazza.
<< Cosa succede? Cosa voleva quel mentecatto di tuo fratello? >> Domanda Lorenzo.
<< Sì amore… Tuo fratello si spinge sempre più in basso! Amore devo tornare al lavoro, non vedo l’ora che arrivi stasera per stare insieme. Ti meriti un massaggino alle spalle. Ti amo vita mia! >>
<< Ti amo Camilla, buon lavoro. >> La saluto. Lorenzo e Roberta mi guardano sbigottiti e preoccupati mentre i miei occhi si velano di lacrime.
<< Sono lacrime di nervoso! >> Spiego. << Non ne posso più di lui! >> Ammetto frignando.
 
 
 
Giulia
Telefono a Paola per l’ennesima volta e finalmente mi risponde. Ma non la chiamo certo per raccontarle di me e Massi!
<< Baby, alla buon’ora! Come stai? Sei sparita! >> La riempio di richieste quando risponde.
<< Ciao Giulia, sono stata impegnata con il nuovo incarico, non voglio deludere papà, sono sempre al lavoro. >> Racconta in modo sbrigativo.
<< Non puoi neanche chiuderti in casa come un eremita! Cosa ne dici se questo week end prenotiamo un bel trattamento? >>
<< Non posso, ho prenotato due posti in un resort per me la mia amica Kelly che è venuta a trovarmi! >> M’informa.
<< In quale resort? >> Domando cercando un invito!
<< Mi dispiace ma sono al completo, abbiamo prenotato per miracolo! Facciamo il prossimo week end, va bene? >> Mi domanda.
<< Certo, non c’è fretta. Ciao! >> La saluto un po’ delusa.
<< Ciao! >> Mi saluta in modo sbrigativo. Cosa le sarà successo?
 
 
 
Paola
Mocciosa viziata e di facili costumi! Almeno me la sono tolta di torno per un po’ di tempo!
<< Se non capisce che ce l’hai con lei significa proprio che ha solo segatura nella scatola cranica! >> Commenta Kelly mentre sorseggia il miglior vino del ristorante Le Noir. << Comunque ti consiglio di dedicarle del tempo, non deve sospettare che ce l’hai con lei per qualche ragione! >> Mi consiglia. Dovrò sottopormi a questo supplizio!
<< Hai visto dove ti ho portato? >> Le domando contenta.
<< Nel miglior ristorante di Bogotà, ovviamente! Mio zio sta per arrivare! >> M’informa. Passano pochi istanti e vedo entrare un signore di bella presenza che procede verso di noi con ampie falcate. Lui e Kelly si scambiano un guancia a guancia.
<< Ciao zio, ti presento la mia amica Paola Ribeiro Solari! Paola, mio zio Mario Calderon! >> Ci presenta. Mario mi bacia la mano.
<< Molto piacere, mia nipote mi parla spesso di te. Colgo l’occasione di dirti che mi dispiace per la tua rottura con il figlio del mio amico Armando! >> Interviene facendomi le condoglianze.
<< Non ho perso niente. >> Sibilo a denti stretti.
<< Ordiniamo? >> Propone Kelly. Solleviamo i menu e iniziamo a consultarli.
<< Qui andrà bene, grazie! >> Ringrazia una signora vicino a noi.
<< E’ bello rivederla da noi signora Valencia! >> La saluta il maitre che gestise il ristorante da trent'anni, prima di allontanarsi. Do una gomitata a Kelly. Non posso crederci che le due s’incontrino ovunque! Scoppierà il finimondo e la signora avrebbe ragione a tirare per i capelli la mia amica per tutto il ristorante, a metterla a testa in giù e usare i suoi capelli come mocio, non doveva intromettersi in un matrimonio!
<< Marcella! >> La saluta lo zio di Kelly. La mia amica assume un’espressione seccata e sbuffa così come la signora.
<< Mario, che bello vederti! >> Squittisce una tizia che è con lei, facendo guancia a guancia con Mario.
<< Ciao Paola, ciao Mario! >> Saluta Patrizia.
<< Signora Patrizia, buon giorno. Paola Ribeiro Solari! >> Mi presento tendendo la mano alle altre due le quali la stringono.
<< Loro sono le sorelle di mio marito, Marcella e Mariabeatrice! >> Ci presenta Patrizia.
<< Ci rivediamo! >> La punzecchia Kelly. Non può proprio fare a meno di provocarla?
<< Per mia sfortuna! >> Risponde la signora trattenendo la sua rabbia.
<< Marce, dovresti saperlo che qui fanno entrare un po’ tutti, dalle racchie alle sgualdrine. >> Sussurra Patrizia verso sua cognata. Il sussurro è inutile visto che i nostri tavoli sono molto vicini. Kelly e Mario hanno sentito perfettamente! Mi porto una mano alla fronte mentre la mia amica diviene nera di rabbia… Se mi fa fare brutta figura l’uccido, qui mi conoscono tutti! Le tocco un braccio pregandola di contenersi.
<< Patrizia… Perché dici queste cose? >> Le domanda stupito Mario.
<< Oh, non dirmi che la tua adorabile nipotina non ti ha raccontato niente? >> Le domanda Marcella sicura di sé. Non sembra la donna che ha dato di matto in aereo che Kelly ha descritto, si vede che in quel momento aveva perso un controllo che poi ha ritrovato! Kelly picchietta sul tavolo con le unghie a punta dipinte di rosa.
<< Cosa doveva dirmi, Marcella? >> Domanda Mario confuso.
<< Ti ricordi quando ti ho detto che sospettavo che mio marito mi tradisse? Ebbene, la sua amante è tua nipote! >> Annuncia Marcella a Mario, il quale guarda la nipote con espressione di sorpresa, non si rivela troppo contento!
<< E adesso me ne vado perché certe visuali mi fanno passare la fame! >> Afferma decisa la signora Marcella. Afferra la sua borsa ed esce dal locale con passo spedito seguita da sua sorella.
<< Ciao Mario! >> Patrizia squadra la mia amica con disgusto prima di sculettare fuori dal locale. Mario si porta una mano in fronte.
<< Immagino che l’altra sera non fosse venuto a casa tua per questioni di lavoro! >>
<< No zio. >> Ammette la mia amica con vergogna.
<< Volete ordinare? >> Domanda il cameriere avvicinandosi a noi con le mani dietro la schiena.
<< Sì, senta, tartare di carne per tutti! >> Ordino rendendo i menu al cameriere.
<< Proprio non c’erano uomini liberi, e un po’ più giovani, in circolazione?! Santo cielo, potrebbe essere tuo padre o tuo nonno! >> Interviene Mario non proprio concorde con ciò che ha fatto la nipote!  Eh sì che lui da giovane, da quel che mi ha detto Kelly, non guardava le carte d’identità delle ragazza ella voce “stato civile” prima di portarle nel tempio dell’amore!
<< O tuo zio… Visto che è il padre adottivo di tuo cugino… >> Preciso beccandomi un’occhiataccia da entrambi. Era solo una battuta!
<< Zio, è successo! E sinceramente con lui stavo così bene che non mi sono interessata granché al fatto che avesse una moglie! >>
<< E lo dici come se fosse un vanto?! >> Esclama Mario, alzando un po’ troppo la voce! Alcuni commensali e dei camerieri ci guardano e sorrido imbarazzata.
<< Potreste abbassare la voce? >> L’invito sotto voce sporgendomi in avanti verso di loro.
<< Certo, anzi adesso le mando degli sms per discutere mentre siamo allo stesso tavolo! >> Sussurra Mario, allungandosi verso di me. Mi ritiro imbarazzata dalla sua battuta.
<< Non ci posso credere… Con il padre adottivo di mio figlio! Un uomo sposato di 57 anni! >> Ricorda sconcertato Mario.
 
 
 
Marcella
Esco dal Le Noir nera di rabbia, non è possibile che debba incontrarla ovunque vada!
<< Marce! >> Mi chiama Bea correndomi dietro insieme a Patrizia.
<< Certo che questa si chiama sfortuna con la S maiuscola! >>  Chiosa Patrizia, scuotendo i suoi capelli biondi.
<< Quanto la detesto, quanto vorrei non vederla più in vita mia, cancellarla dalla faccia detta terra! >> Penso ad alta voce ferita e arrabbiata.
<< Marce, non pensarci! E poi adesso ci penserà Mario a strigliarla! Comunque… Marce, Daniele si chiedeva, insomma se ti andasse di incontrarlo? >> Si chiede Patrizia. Mi torna alla mente il sogno che ho fatto in aereo. Sono 26 anni che non vedo mio fratello… Da quel giorno all’aeroporto!
 
Procedevo con passo veloce verso l’imbarco reggendo il mio piccolino in braccio, che all’epoca aveva pochi mesi. MariaBeatrice trasportava il carrello con i miei bagagli.
<< Marce, sei certa che vuoi partire? >> Mi chiese per l’ennesima volta.
<< Più che certa Bea! E poi ho sempre sognato di vivere a Miami. Quello che so è che non voglio condividere neanche la stessa città con quei due esseri! >> Sentenziai, riferendomi a mio fratello e a mia cognata.
<< MARCELLA! >> Sentii gridare il mio nome e, quando mi voltai, vidi mio fratello e Patrizia correre verso di me.
<< Li hai detto che sarei partita oggi?! >> Domandai con tono accusatorio a mia sorella.
<< Marcella ti prego… parliamo di quello che è successo! Non puoi abbandonare la città per questo! >> Mi supplicò Patrizia.
<< Il punto cruciale non è che io voglia abbandonare la città, ma è che io non voglio più nemmeno sentirvi nominare! Potrei anche decidere di restare ma per me sareste come morti, non permetterò che mio figlio cresca con due zii degeneri! Ma siccome so che se restassi non avrei un attimo di pace, che mi stressereste l’anima per avere udienza da me e che supplichereste il mio perdono come due patetici esseri quali siete, preferisco allontanare me e mio figlio il più possibile da voi! >> Li vomitai addosso lasciandoli di stucco. Il mio bimbo emise dei vagiti. Pensare che il quel momento Patrizia portava in grembo quella ragazza, e parlava di abbandonarla per non perdere la vita agiata che conduceva come moglie di mio fratello!
<< Da te Patrizia mi aspettavo un matrimonio d’interesse o riparatore e non mi sono stupita più di tanto quando mi hai confessato il tradimento con Nicola Mora… Ma questo supera ogni decenza morale! >> Tuonai a mo di saluto. Patrizia tentò di fermarmi ma mi divincolai.
<< Marcella…. >> Mi chiamò Daniele.
<< Mi fai schifo Daniele… Non credevo che l’avrei mai detto ma mi vergogno di essere tua sorella e se mamma e papà fossero in vita si chiuderebbero in casa per l’imbarazzo. Sei la vergogna della famiglia Valencia, non sei degno di portare l’eredità del nostri genitori! >> Gli vomitai addosso prima di procedere accompagnata da Bea, lasciandomi alle spalle le loro menzogne, la loro dubbia moralità e il loro matrimonio incasinato.
 
 
<< Marcella? >> Mi riporta alla realtà Bea.
<< Mi è tornato alla mente il nostro ultimo incontro all’aeroporto, gli ho detto che mamma e papà si vergognerebbero di lui e lo penso ancora! >>
<< Però a dirla tutta chi è senza peccato scagli il sasso… Tu ci hai tenuto nascosto che nostro nipote è figlio di Marcio Calderon, e questo avveniva prima di quel fatto! >> Mi fa notare Patrizia, Sì, come darle torto.
<< Non mi sembra sia così il proverbio! >> Chiosa Bea.
<< “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, si dice così Patrizia! >>
<< Marce, stai a guardare il capello! Cosa devo dire a Daniele? Potremmo organizzare una cena domani sera a casa nostra, che dici? Devi darmi il tempo di convocare tutti i nostri figli!  >>
<< Va bene Patrizia. >> Accetto sovrappensiero.
<< Bene, allora mando subito un messaggio a tutti! >> Afferma, iniziando a inviare dei messaggi. << Chiederò a David di portare anche Camilla, non abbiamo ancora invitato ufficialmente quella ragazza! >>
<< Mi sta chiamando Alex! >> Annuncio, prima di allontanarmi da loro per rispondere.
<< Mamma ciao, com’è andato il viaggio? >>
<< Ciao amore. Bene, anche se non puoi immaginare chi ho incontrato sul volo e poco fa al Le Noir, un ristorante di Bogotà! C’era l’amante di tuo padre, e per poco non le saltavo addosso in entrambe le occasioni! >> Gli racconto.
<< Che sfiga mamma… >>
<< C’è anche suo zio in città, stavano pranzando insieme con l’ex di DiegoArmando Mendoza che pare essere amica della sciacquetta! Mario le avrà fatto una bella predica… Ed è poco! Io l’avrei costretta al convento! >>
<< Non l’accetterebbero mai mamma! >> Chiosa mio figlio strappandomi una risata. << Papà non fa che chiedermi di te! >>
<< Tu non gli hai detto niente vero? >>
<< Certo che no mamma, meno ci parlo e meglio sto! >>
<< E sai se si sente ancora con quella? >>
<< Non lo so mamma, se vuoi m’informo. >>
<< Io ho bisogno di saperlo! >> Rispondo a mio figlio quando Mario mi arriva alle spalle.
<< Tesoro ti lascio, un bacio! >>
<< Ciao mamma, rilassati, per quel che potrai! >>
<< Dubito di riuscirci… Domani sera ho una cena  casa dei tuoi zii, ci sarà tutta la famiglia e rivedrò mio fratello. >>
<< Ah… Non era meglio evitare? Sei andata lì per rilassarti. >>
<< Non lo posso evitare, ho già rimandato abbastanza questo confronto. Un bacio! >> Lo saluto ponendo fine alla conversazione. E pensare che solo qualche tempo fa mio marito mi dava consigli su questa faccenda recitando la parte del bravo compagno… Mi scappa una lacrima.
<< Marcella mi dispiace per quello che ha fatto Kelly…. Io non ne ero a conoscenza! >>
<< Mario so benissimo che non lo sapevi. >>
<< Pensa l’altra sera ero a casa sua quando è arrivato tuo marito, credevo volesse solo parlare di lavoro e gli ho lasciati soli… >> Mi confessa. I miei occhi si velano di lacrime, si sono visti anche dopo che ho scoperto tutto!
<< La vita non finisce qui Marcella… >> Tenta di consolarmi accarezzandomi una spalla.
<< Ho 53 anni Mario, chi mi prenderebbe adesso? >> Mi lamento piangendo.
<< Marcella cosa stai dicendo? Sei uno schianto, avrai anche 53 anni ma non li dimostri affatto! E se te lo dico io questo complimento ha una certa rilevanza visto che me ne intendo! >> Mi strappa un sorriso con questa sua battuta.
<< Mi piacerebbe visitare l’Ecomoda! >> Cambio discorso.
<< Marce, basterà chiamare il presidente e avvisarlo! Lo faccio oggi stesso! >> Interviene Patrizia avvicinandosi a noi.
<< Allora avverti che ci sarò anche io. Signore, vi auguro buona giornata! >> Saluta Mario allontanandosi. Lo salutiamo di rimando.
 
 
 
 
Roberta
<< Certo che Giulio non ha alcuna vergogna! >> Commento, prima di addentare il mio hamburger seduta con lui sull’ottomana in atelier. Se Ugo ci beccasse a divorare schifezze sulla sua preziosa ottomana farebbe di noi cibo per gli squali!
<< Te l’ho detto che è pronto a tutto! Hai sentito il racconto di David? Si aggirava indisturbato in azienda, dobbiamo stare più accorti. E stava cercando il numero di una ragazza, di Silvia sicuramente. Per avvicinarla e portarla dalla sua! >> Commenta Lorenzo. Mi rabbuio quando parla di lei.
<< E ti dispiace che voglia sedurla? >> Domando osservando il mio panino. Quando alzo lo guardo mi guarda con un sorrisetto.
<< Cosa c’è? >> Domando. Si avvicina a me e mi bacia sopra il labbro superiore, raccogliendo del ketchup.
<< Mmmh, che bontà! >> Esclama sorridendo.
<< Ci sono altre bustine qui… >> Sto per allungare il braccio verso il sacchetto del take-away quando mi posa due dita sul mento per spostare il mio capo a suo piacimento e cattura le mie labbra. Mi sento ancora preda di un sogno, un sogno dal quale spero di non svegliarmi mai.
<< Io veramente parlavo delle tue labbra, sciocchina! >> Mi redarguisce dolcemente. Uniamo nuovamente le nostre labbra dimenticandoci del cibo che reggiamo in mano. Ci dividiamo quando udiamo dei rumori nei pressi dell’atelier e delle voci avvicinarsi.
<< Sta arrivando qualcuno, metti tutto qui dentro! >> Mi ordina, aprendo il sacchetto. Raccogliamo tutto e ci nascondiamo dietro l’appendiabiti stracolmo. Lorenzo indica la porta di servizio dietro di sé, quando Diego ed Isabella entrano nell’atelier. Sembra che oggi ne vogliano approfittare tutti!
<< Vieni qui… >> Sussurra Diego languidamente. Dopo di che sentiamo solo sbaciucchiamenti. Lorenzo si sporge pochi istanti per osservare. Che guardone! Deve avere conferma visiva per capire cosa stanno facendo?! Quando torna giù mi fa capire chiaramente che i due si stanno dando alla pazza gioia in atelier!
<< Blea…. Ma cosa c’è qui?! >> Esclama Diego, mentre gattoniamo verso la porta di servizio.
<< E’ ketchup… E’ evidente che qui prima di noi c’è stato qualcuno e credo abbia fatto uno spuntino! >> Ne deduce Isabella.
<< Ho capito, ma ci vuole anche un minino di decenza! Potevano stare più attenti… Chi la sente domani la regina di saba? >>
<< Chi è? >> Domanda allarmata Isabella quando apriamo la porta di servizio. Una volta oltrepassata ci alziamo in piedi e corriamo a perdifiato fino alle scale, dove ci riteniamo al sicuro. Con il fiatone, ci appoggiamo al muro.
<< Oddio… Stavamo per sentire quei due che… blea! >> Commenta Lorenzo portandosi la mano al petto per lo sforzo fisico dello scatto. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere come due ragazzini! Quant’è bello!
 
 
 
Daniele
Mia moglie mi ha appena massaggiato. Mia sorella ha accettato di partecipare ad una cena a casa nostra e la cosa mi sorprende e mi rallegra! Mi guarderà ancora con disgusto come 26 anni fa?
“Dottor Valencia, c’è qui suo figlio, lo faccio passare?”  Interviene la mia segretaria. La sua voce esce dall’interfono del telefono fisso.
<< Quale dei miei figli? >> Chiedo. Ne ho tre, che fosse più precisa!
“Michael!”
<< Sì, lo faccia passare. >> Le do ordino. Entra nella stanza con un espressione strana e mi sembra piuttosto teso. Mi domando cosa voglia? Vorrà parlare, sicuramente!
<< Vuoi che faccia portare un caffè? O quello che desideri. >> Gli offro. Lui rifiuta e non si siede.
<< Papà, non sono qui per un caffè ma per parlarti. Penso che tu non abbia alcun motivo di non voler parlare con me perché non puoi millantare onestà e trasparenza! Oltretutto io non ho fatto del male a nessuno mentre tu ti sei macchiato di azioni orribili! I padri dei miei amici hanno portato i loro figli a pesca, a giocare a bowling, hanno condiviso viaggi ed esperienze. Tu invece l’unico momento in cui ti sei interessato a me è stato quando hai letto su quel blog della mia omosessualità! Poi non venirmi a chiedere perché non te l’ho raccontato personalmente! Dovrei essere io a non voler rivolgerti la parola, visto che solo qualche giorno fa mi hai trattato come un demente! >> Dà in escandescenze senza darmi modo di replicare.
<< Alcune delle cose che hai detto le sapevo anche senza il tuo appunto… Ok, non vi avrò mai accompagnato a pesca ma non mi sembra di avervi fatto mancare nulla! >> Intervengo.
<< Non vuoi capire che non sto parlando di soldi? Sto parlando di un padre che ti insegni come si butta l’esca, di un padre che ti insegni ad andare sui rollerblade, di un padre che ti domandi come và la vita! I professori conoscevano il tuo viso solo perché sei una persona nota, non di certo per averti visto ai colloqui genitori-insegnanti! E vieni a fare la morale a me perché oso vivere la mia vita come desidero, senza facciate? >> Continua non staccando mai lo sguardo da me.
<< Mio padre non mi ha mai portato a pescare! >> Commento nascondendo la collera che cresce in me, al ricordo del rapporto che avevo con mio padre.
<< E tu allora hai deciso di emularlo? Avresti dovuto pensarci due volte perché non mi sembra che con te il metodo del nonno abbia riscosso chissà quale successo. >> Conclude uscendo dal mio ufficio. Sbatto il pugno sul tavolo. Ho educato così i miei figli perché è il solo metodo che conoscevo, e nonostante tutto con me ha funzionato visto che sono arrivato lontano, come voleva papà!
 
 
Quando avevo 19 anni cominciai l’università e, vista la mia possente presenza fisica, già a quell’età, venni accettato nella squadra di canottaggio.
<< Forza Daniele, rema! Muovi quelle braccia! >> Urlava papà dalla battigia. La canoa era solidamente legata al molo, remavo senza andare da nessuna parte perché serviva per allenare le braccia. Gli allenamenti, tre ore per quattro volte la settimana, erano estenuanti ma sapevo che erano necessari per dare il meglio di me alle gare e vincere.
<< Daniele, devi spingere di più su quelle braccia, capito? >> Mi riprese mio padre.
<< Ho dato tutto me stesso papà! >> Affermai sicuro di averlo fatto.
<< Non è mai abbastanza figliolo. Quando hai l’esame di analisi del bilancio? >> Mi domandò mentre avanzavamo verso l’auto. Mi tolsi la maglia bagnata di sudore per asciugarmi.
<< Tra una settimana papà. >>
<< Mi raccomando, sotto con lo studio. Tu trasmetterai il cognome di famiglia, mi aspetto il meglio da te. Guarda Armando, per essere ancora al liceo ha una media inviabile, nettamente superiore a quella che avevi tu alla sua età. E a proposito Daniele, farei anche un po’ di palestra, mi pare che tu abbia messo su pancia. Andiamo figliolo, Roberto mi sta aspettando in azienda. >>
 
 
 
Diego
Non c’è niente di male ad essere geloso, stava parlando tanto bene del suo ex e mi sono indisposto! Il mio lavorare viene interrotto dalla mia segretaria che mi chiama.
<< Dimmi Annamaria. >>
<< C’è Patrizia Fernandez in attesa, gliela passo? >> Mi domanda. Cosa vorrà adesso la bionda finta senior?
<< Sì Annamaria! >> Le accordo il consenso. Pochi istanti dopo una voce fin troppo squillante riempie le mie orecchie.
<< Buon giorno Diego, ti disturbo? >> Mi domanda. Tanto cosa gliene frega?
<< No Patrizia, cosa posso fare per te? >>
<< Volevo avvisarti che in città c’è mia cognata Marcella, è arrivata oggi e domani vorrebbe visitare l’azienda, se possibile! >> Mi rivela. La pecorella smarrita è tornata all’ovile! Chissà come la prenderanno i miei, soprattutto mamma visti i soprusi che quella donna ha commesso ai suoi danni quando mia madre era solo un’assistente. Non avevo idea che avesse fatto pace con Daniele.
<< Certo Patrizia è un suo pieno diritto. >>
<< Domani mattina va bene per indire la riunione? >> Mi domanda.
<< Domani mattina allora, a domani! >>
<< Saranno presenti anche Mario Calderon, Mariabeatrice e mio marito! E ovviamente i miei figli! >> M’informa Patrizia. Quindi ci sarà anche il tizio che a mamma sta tanto sulle scatole. Magari la rimpatriata di domani mi aiuterà a far luce sui motivi di questo astio!
<< Buona giornata. >> Mi saluta ponendo fine alla conversazione. Lorenzo e Roberta non faranno i salti di gioia per la presenza del vampiro, spero che il tutto non sfoci in un’altra rissa!
<< Anche a te, a domani. >> Saluto con gentilezza di circostanza. Bussano alla porta e accordo a chi che sia il permesso di entrare. Arrivano Lorenzo e Roberta in coppia come Cip e Ciop. Ciop è un po’ ammaccato! Quando è che si sono chiariti? Solo pochi giorni fa Roberta voleva evirarlo!
<< Diego, possiamo rubarti qualche istante? >> Mi domanda Lorenzo.
<< Sì, entrate. Ho appena parlato con Patrizia, domani verrà in azienda con tutta la sacra famiglia! Marcella è tornata e vuole visitare l’azienda! >> Racconto loro preparandoli all’incontro con il Conte Dracula.
<< Anche Daniele? >> Domanda allarmata Roberta. Annuisco e Lorenzo sbuffa.
<< Perché siete qui? >> Domando loro.
<< Per una ragione che porta il nome di Giulio Valencia! >> Introduce Lorenzo.
<< Che vuole adesso? >> Mi domando.
<< David ci ha raccontato che Lena ha beccato Giulio che frugava tra le schede dei dipendenti, secondo noi stava cercando il numero di Silvia, ma la prossima volta potrebbe essere l’archivio delle fatture… >> Spiega Roberta.
<< … dove non troverebbe la fattura dell’ultimo fornitura di stoffa il che vorrebbe dire spiegare a tutti i soci dove abbiamo rimediato le stoffe! >> Termina Lorenzo. Assumo un’aria preoccupata.
<< Non possiamo nemmeno mettergli la baby-sitter appresso ogni volta che viene in azienda, si insospettirebbe troppo se lo seguissimo come un’ombra! Scusate ma non mi è chiara una cosa. Lena ha detto a David di aver beccato Giulio che frugava negli uffici? >>
<< Ma quando mai?! Questa cosa ti farà imbestialire… I due si sono abbandonati alla passione nell’ufficio della direzione del personale! >> Racconta Lorenzo.
<< COME?! >> Domando incazzato, anche se dovrei solo che tacere visto che durante la pausa pranzo in atelier… Vabbè, nessuno lo sa e nessuno può farmi la predica!
<< Sì, sembra un hobby utilizzare l’azienda per… >> Interviene Lorenzo beccandosi una gomitata da Roberta. Che vuole dire?
<< Giulio ha chiesto a Lena di mantenere la riservatezza sulla loro sveltina e lei in cambio ha preteso che firmasse un biglietto dove invitava David ad un appuntamento. Jimmy, che ha visto Lena uscire dall’ufficio di David e si è insospettito, ha trovato il biglietto e si è recato a quell’appuntamento scoprendo che non c’era Giulio ad aspettare David bensì Lena. >> Racconta Roberta.
<< Oggi David ha telefonato a Giulio, lo ha accusato di aver imbastito tutto per creare dissapori tra lui e nostra sorella. Oggi Giulio è stato qui e ha raccontato tutta la storia al fratello! >> Conclude Lorenzo. Ho mal di testa! Mi massaggio le tempie.
<< Insomma la riunione di domani di benvenuto a Marcella sarà un incontro di wrestling, ho capito! >> Chioso. Ho già voglia di darmi per malato!
<< Mi sembra che la presenza di Giulio si stia facendo sempre più pericolosa! >> Commenta Lorenzo.
<< Cosa possiamo fare? Non gli possiamo impedire l’accesso in azienda, purtroppo! >> Commento preoccupato.
<< Beh, i documenti della RDL sono al sicuro, se siete preoccupati che metta il naso tra le fatture, o se Camilla, Ugo o qualcun altro volesse vederla potremmo… >> Interviene Roberta. Altri casini! Altre bugie!
<< Ci sono ancora nel PC le vecchie fatture di quel fornitore, in formato PDF? >> Le domanda Lorenzo, Roberta ed io annuiamo.
<< Per fare cosa? >> Domando loro.
<< Basterà modificare qualche dato, essendo al PC nessuno si accorgerebbe della modifica! La stampiamo e la mettiamo insieme alle altre se qualcuno pretenderà di vederla! >> Propone Lorenzo. Mi massaggio il collo.
<< Domani potrebbe approfittare di una nostra distrazione o di una nostra assenza per entrare nel suo ufficio e accorgersi che manca la fattura di questa fornitura. >> Mi fa notare Lorenzo riferendosi allo studio di Roberta.
<< Va bene, fai quello che devi fare. >> I due escono dal mio ufficio lasciandomi nuovamente solo. Afferro il telefono per chiamare i miei.
<< Pronto, Diego! Come stai? >>
<< Ciao papà, mi sento un po’ stressato! >> Lo informo.
<< Dopo due settimane di presidenza già sei stressato? >> Sì, ma tu in poco tempo non hai falsificato fatture e stretto affari con dei contrabbandieri, senza contare la creazione di un’azienda parallela!
<< Troppi urli in quest’azienda papà, nonostante tu te ne sia andato! >>
<< Perché? Cosa succede? >> Mi domanda preoccupato.
<< I soliti litigi tra Giulio e David… Ti telefono per un’altra questione! Poco fa mi ha telefonato Patrizia Fernandez per chiedermi di indire una riunione di benvenuto alla pecorella smarrita, indovina che è tornata? >> Gli domando per rendere il tutto più interessante.
<< Marcella è tornata? >> Mi chiede afferrando al volo.
<< Così pare! Domani sarà presente tutta la famiglia Dracula, clown compreso, e Mario Calderon. >>
<< Immagino che “clown” stia per Mariabeatrice! Che croce! Dici sul serio, ci saranno tutti? >>
<< Sì papà, sono felice quanto te! Mi passi la zia? >>
<< Si sono trasferiti oggi all’Hilton. Li avverto io! Ci vediamo domani figlio mio, vai a letto presto stasera perché domandi avrai bisogno di tutte le energie! >> Ridacchio.
<< Ciao papà! Tu ricordati pillole, valeriana e tappi per le orecchie perché ce ne sarà bisogno! >>
<< La valeriana la porterà Ugo! Ciao! >> Mi saluta riappendendo. Insomma, neanche questa settimana di lavoro finirà in modo tranquillo!
 
 
 
Armando
Mia moglie ha messo da parte la gelosia per Marcella e il risentimento per tutto ciò che è successo da moltissimo tempo, dalla sera in cui si presentò a casa della mia Betty per confessarle l’unica verità… Che io ho sempre amato Betty! Le due si sono incontrate ancora dopo la dipartita di Marcella, tuttavia non credo che Betty salterà dalla gioia quando saprà del suo ritorno. E’ pur sempre la donna che stavo per sposare e che l’ha sempre derisa.
<< Tesoro mio cosa voleva Diego? >> Mi domanda mentre impasta la pasta all’uovo.
<< Domani siamo convocati all’Ecomoda per una riunione, devo chiamare mia sorella. >>
<< E a cosa è dovuta questa riunione? >> Mi domanda non staccando gli occhi dall’insieme di farina, uova e acqua.
<< Per fare il bentornato a Marcella. >> Affermo senza preamboli. Mia moglie alza la testa e abbandona la sua attività di cuoca.
<< Marcella è tornata? >> Chiede conferma.
<< Sì, domani sarà presente tutta la famiglia Valencia, non prevedo una riunione tranquilla se consideri che poco fa Diego mi accennava a una nuova lite tra Giulio e David! >> Spiego a mia moglie, anche per distogliere l’argomento da Marcella.
<< E sei contento di vederla? >> L’abbraccio da dietro.
<< Mostro, non provo niente, non cambia niente per me! Non sarai di nuovo gelosa della presenza di Marcella dopo tanto tempo? >> Le domando posando un bacio sul suo collo.
<< Hai ragione, mi dispiace Armando. >> Si scusa accarezzandomi una guancia e sporcandomela di farina.
<< E poi adesso è sposata, come sai! Lei è un capitolo chiuso per me ed io lo sono per lei, capito? >> Lei annuisce e la bacio, innamorato come il primo giorno anche dopo quasi trent’anni.
 
 
 
Francesco
C’è poco da dire, è la cosa giusta da fare. Non potrei vivere con la consapevolezza di essere l’autore della sua infelicità. Magari ha ragione Silvia e questo Cèsar lo ha respinto perché non è attratto da lui, comunque Michael ha il diritto di sapere che non è eterosessuale come pensa.
<< Ciao Francesco. >> Mi saluta quando lo vedo nell’atelier.
<< Ciao! >> Mi salutano Ugo, Camilla e Giulia, tutti di ritorno dall’hotel dove hanno girato lo spot.
<< Ciao a tutti. Michael, possiamo parlare in privato? >> Gli domando.
<< Possiamo prendere un caffè, offro io. Ci vediamo domani! >> Saluta, rivolto a tutti. I presenti rispondono, saluto anche io e ci avviamo in caffetteria.
<< Due caffè. >> Ordino al barman il quale si allontana.
<< Hai una faccia, cosa c’è? >> Mi domanda.
<< Sai ieri sera quando mi hai raccontato di Cèsar? >> Gli domando. Lui annuisce.
<< Io temo che tu ti sbagli circa i suoi gusti sessuali! >> Introduco.
<< E tu cosa ne sai? >> Mi domanda con espressione perplessa dipinta sul volto. Estraggo la email e gliela porgo.
<< Questa e-amil è stata data a me a Diego dalla moglie di un certo Martìn, il tizio con cui è partito Cèsar, quando è venuta a cercarlo in azienda, scambiandomi per lui. >> Spiego. Osservo la sua espressione di stupore mentre legge ed è costretto a sedersi. Il barman ci serve i caffè.
<< Va tutto bene? >> Gli domando preoccupato dal suo silenzio e dal suo sguardo imbambolato!
<< Mi ha detto chiaramente di essere eterosessuale. Perché? >> Mi domanda, come se ne potessi sapere qualcosa!
<< Magari proprio perché nessuno ne era a conoscenza e voleva salvaguardare la sua privacy non che la sua relazione con questo tale… >> Ipotizzo. In ogni caso per lui dev’essere una batosta, scopre che gli ha mentito e che ha una storia con un altro!
<< Tu dovevi saperlo perciò te l’ho fatta vedere, anche se dev’essere dura scoprire che ha una storia con questo tizio. >>
<< Grazie per avermelo detto. >> Ringrazia con aria affranta prima di alzarsi e abbandonare la caffetteria senza consumare il suo caffè. Speriamo si riprenda da questa notizia!
 
 
 
Camilla Senior
<< Certo Armando, ci vediamo domani allora. >> Lo saluto alla fine della nostra telefonata. Se Daniele e Marcella hanno deciso di scongelare i rapporti sono felice per loro, dopo tutto sono fratelli! Mi avvio verso la stanza da letto di Lena della suite che abbiamo prenotato all’Hotel Hilton. Sto per bussare ma cambio idea e appoggio l’orecchio alla porta.
<< Papi, David mi detesta come puoi ben immaginare, non mi degnerà mai più di uno sguardo! >> Commenta Lena verso suo padre. Ma di cosa stanno parlando?
<< Evidentemente non ti dai abbastanza da fare. Ti rendi conto che diventeresti la nuora del Ministro dell’Economia della Colombia? >> Le fa notare mio marito. Sta cercando di combinare tra lei e David, di nuovo, dopo tutto ciò che è successo e dopo la figura che abbiamo fatto con la sua famiglia! Irrompo nella stanza prima che mia figlia abbia il tempo di ribattere.
<< Lena, esci, devo parlare da sola con tuo padre. >> Affermo nascondendo l’ira che provo.
<< Mamy, stavamo parlando… >>
<< HO DETTO ESCI! >> Tuono verso di lei. Mia figlia mi ubbidisce e abbandona la camera, chiudo la porta.
<< Ancora Kristoff? Ancora insisti con quel ragazzo? Si può sapere perché sei fissato con David?! >> Gli domando nera dalla rabbia. Oltretutto è fidanzato con mia nipote, che porta il mio stesso nome!
<< E’ un buon partito Camilla, è tanto brutto se voglio vedere nostra figlia sistemata? >> Mi domanda come se niente fosse successo!
<< Vuoi che Armando e la sua famiglia non ci parlino più? La tua ambizione ha raggiunto dei livelli assurdi e imbarazzanti! >> Ricordo un ragazzo dai modesti mezzi, un ragazzo allegro, che mi faceva continuamente delle belle sorprese… Un ragazzo che si sentiva imbarazzato per la sua condizione economico-sociale davanti ai miei genitori ma un ragazzo vero! Un ragazzo che mia madre ha rovinato facendolo sentire sempre più insignificante fino a spingerlo a cambiare per compiacerla e non sentirsi più la pecora nera della famiglia!
<< Ero un morto di fame quando mi hai conosciuto, e non voglio che nostra figlia attraversi quello che hai attraversato tu!>> Rimango basita da questa sua frase… Cos’avrei passato?
<< Cosa vuoi dire? >> Domando esterrefatta.
<< Voglio dire che non avevo neanche i soldi per portarti fuori a cena il giorno del tuo compleanno, per portarti in vacanza, per viziarti! Voglio che mia figlia sia felice! Oltretutto a lei David piace ancora… >>
<< Dovresti lasciare decidere a me se per me sei o non sei stato abbastanza! A me sono sempre bastate le coccole dopo aver fatto l’amore, la colazione a letto, le cene casalinghe preparate a sorpresa quando tornavo dal lavoro, questi gesti semplici insomma! Cose che ormai posso solo sognarmi! Ero molto più felice ora di adesso, che hai sostituito una cena casalinga al lume di candela con un i diamanti! Sappi che da domani ci penserò io a nostra figlia, so io come le passerà la voglia di state tutto il giorno a ciondolare e a cercare di fregare i fidanzati alle altre! >>
<< Cosa vuoi dire? >> Mi domanda mio marito.
<< Domani lo saprai… Devo prima parlarne con mio fratello! >> Concludo uscendo dalla stanza. Lena è dietro la porta e ovviamente avrà origliato. Mi chiudo nella mia stanza e mi siedo sul letto. Sono stanca, stanca! Praticamente è come vivere un’altra volta con mia madre e la sua fissa che per essere felici e realizzati nella vita bisogna fare parte dell’alta società e sposare un suo rappresentante! Apro il cassetto del comodino, estraggo la mia cassaforte portatile e l’apro con la chiave che tengo al collo. Apro e rileggo quei fogli che ormai conosco a memoria! I documenti del divorzio sono pronti e aspettano solo un mio gesto di coraggio!
 
 
Lena
Cosa voleva dire mia madre con quelle parole? Cosa vuole farne di me? Rientro nella mia stanza quando la mamma si allontana.
<< Papà cosa voleva dire la mamma quando ha detto che sa come tenermi occupata? Di cosa deve parlare a zio Armando? >> Gli chiedo, sedendomi accanto a lui sul mio letto. Mi sembra molto turbato!
<< Papà tu ami ancora la mamma? >> Gli chiedo. Lui si volta di scatto verso di me.
<< Come puoi chiedermi questo? Certo che amo tua madre! E’ che a volte non la sopporto, è molto testarda esattamente come suo fratello! Non capisce che sua madre aveva ragione… I soldi danno serenità ed è questo che voglio per te, serenità! Lo capisci vero? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Io lo capisco, ma se David non mi ama e sta con Camilla pensi di narcotizzarlo e portarlo all’altare con me? >> Domano ironicamente.
<< Vuol dire tesoro mio che dirotterai la tua attenzione su qualcun altro! Tu diventerai la signora Valencia figlia mia! >> Esclama. So perfettamente cosa vuole dire e a dirla tutta se dovessi dare loro dei voti a Giulio darei 10 e lode!
 
 
 
Lorenzo
<< Toc toc. >> Afferma la mia bella ragazza, quando apre la porta ed entra nel mio ufficio. Mi sollevo dalla sedia e, sorridendo, la raggiungo per poi attirarla e me e baciarla.
<< Di questo passo ti stancherai presto dei miei baci per quanti me ne dai! >> Interviene sorridendo.
<< Non dire sciocchezze. Non accadrà mai una cosa del genere. >> Le rammento scostandole il ciuffo che ricade sulla fronte. Quando avvertiamo dei rumori riusciamo a separarci un istante prima che la mia segretaria Sandra irrompa nel mio ufficio.
<< Non si usa più bussare?! >> La redarguisco. E che cavolo!
<< Mi scusi dottore, sono venuta a lasciarle la posta! >> Adduce come scusa. Si muove come un bradipo verso la mia scrivania, quando vi si avvicina fa cadere il portapenne.
<< Ops! >> Esclama, chinandosi per raccoglierlo. Alzo gli occhi al cielo seccato.
<< Quando è in comodo… >> Ironizzo. Lei si alza.
<< Mi scusi ancora, con permesso. >> Saluta per poi uscire. Ci guardiamo e Roberta ridacchia con una mano davanti la bocca.
<< Stento a credere che sia entrata qui solo per portarti la posta! >> Ipotizza Roberta sotto voce visto che qui anche i muri hanno le orecchie!
<< Togli il “solo”, l’operazione di spionaggio della banda è ufficialmente cominciata! >> Scherzo.
<< Riuscirai domani a condividere la stessa stanza con Daniele senza dare in escandescenza? >> Mi domanda, passando un dito sulla ferita del mio labbro. Afferro la sua mano e la bacio.
<< Sempre che lui tenga la bocca chiusa per tutta la durata della riunione. >>
<< Sei un po’ troppo ottimista secondo me! >> Commenta. L’attiro a me e la bacio… Come ho fatto a fare a meno di questo per tanto tempo?
<< Guarda qui… Hai ricevuto una bella cartolina dal Mexico. >> Osserva, afferrando in mano la colorata cartolina. La volta e la sua espressione non è delle migliori quando recita la dedica…
<< “Un bacio infuocato dal Mexico, come quelli che ci siamo scambiati quella notte, Lexie.” >> Legge ad alta voce diventando di tutti i colori. Lexie… Ma chi cavolo si aspettava che mi mandasse una cartolina?! Sorrido imbarazzato…
<< Chi…Chi è Lexie? >> Mi domanda visibilmente indisposta.
<< Una ragazza… Una ragazza che ho conosciuto durante il mio viaggio a Città del Messico. >> Racconto, tossendo alla fine della frase.
<< Sei stato via per un giorno! >> Mi fa notare.
<< E’ la figlia del tipo che ci ha procurato le stoffe… >> Le spiego.
<< Adesso devo andare… Camilla mi sta aspettando, andiamo via prima perché la devo accompagnare in un posto! >> Esclama sbattendomi la cartolina sul petto. Esce talmente velocemente dal mio ufficio che non faccio in tempo a fermarla e non posso di certo supplicarla e rincorrerla di fronte a questa banda di pettegole!
 
 
 
Sandra
Roberta esce velocemente dall’ufficio di Lorenzo e si allontana con ampie falcate. Lorenzo la guarda per pochi istanti prima di rientrare nel suo studio.
<< O tra di loro non c’è niente o sono dannatamente fortunati! Fatto sta che non stavano facendo niente di compromettente! >> Spiego alle mie colleghe.
<< Sandra, ti avranno sentito perché sei una totale imbranata! Serve stile per fare certe cose! Ci penso io ragazze… Vedrete che, la prossima volta che si chiuderanno in riunione, percepirò tutte le loro parole con queste mie orecchie! >> Interviene Berta. Interrompiamo le nostre chiacchiere quando Silvia si avvicina a noi.
<< Perché ogni volta che mi avvicino smettete di parlare? >> Ci interroga Silvia. Ci guardiamo tra di noi con un certo imbarazzo.
<< Bhe, ecco… >> Balbetta Berta.
<< Berta, so benissimo che stavate parlando di Roberta e Lorenzo, non sono tonta! Loro stanno insieme? >> Ci domanda con un groppo in gola.
<< Noi non ne abbiamo la certa certezza! >> Interviene Berta. Camilla e Roberta si avviano in coppia verso l’ascensore.
<< Oggi andiamo via prima, a domani! >> Saluta generalmente Camilla mentre prenota l’ascensore.
<< A domandi, passate una buona serata. >> Ci saluta Roberta.
<< Buona serata! >> Rispondiamo in coro prima che le porte dell’ascensore si chiudano.
<< Almeno non sono andati via insieme, è un buon segno! >> Commenta Mariana. Questo non basta per Silvia la quale se ne va stizzita.
 
 
 
Massimiliano
Volto l’angolo e vedo la sua Mini Cooper rosso fiammante in sosta, è lì che mi aspetta esattamente come ha scritto nel suo messaggio di oggi.
<< Dove ti va di andare? >> Mi domanda, guardandomi con quei suoi occhioni a calamita, quando occupo il posto del passeggero.
<< Non sono ancora andato al cinema da quando sono qui…. >> Intervengo. Sorride davanti alla mia affermazione.
<< Mi stai forse chiedendo un appuntamento? >> Chiede sbattendo le ciglia.
<< Giulia Valencia, mi faresti l’onore di sedere vicino a me al cinema, di tenerci per mano e infilare la mano nella busta dei pop-corn contemporaneamente? >> Le domando sporgendomi al centro e scostandole i capelli dietro le orecchie.
<< Solo se il film lo scelgo io! >> Contratta. La bacio ed entrambi allacciamo la cintura di sicurezza prima di avviarci.
 
 
 
Roberta
Questa parrucca bionda e riccia che ho in testa mi gratta il cuoio capelluto e con questi occhiali da vecchia zitella mi sento ridicola… per non parlare del capello a maglia che ho in testa!
<< Piantala di grattarti! >> Mi redarguisce Camilla dandomi un buffetto sul braccio. Siamo piegate dietro un’auto parcheggiata dall’altra parte della strada, di fronte all’Ecomoda, e aspettiamo l’uscita di Lorenzo. Adelaide è nascosta dietro l’angolo, pronta per entrare in scena.
<< E’ stato via un giorno a Caracas per visitare il suo amico, hai capito? E si è fatto sua sorella che non aveva mai incontrato prima…. 1 giorno! >> Mi lamento, storpiando un po’ la realtà dei fatti.
<< Come vedi allora il nostro piccolo test non è poi tanto inutile… Arriva! >> Mi fa notare. Lorenzo esce dall’azienda reggendo nella mano sinistra la valigetta e con la destra sta usando il cellulare. Mi ha appena massaggiato perché sento il mio cellulare vibrare in tasca. Adelaide entra in scena: cammina distrattamente con un caffè nella mano, osservando il cellulare e va addosso a Lorenzo rovesciandogli addosso la bevanda. Lui resta esterefatto e la nostra amica si scusa subito, estrae un fazzoletto e lo passa su di lui, sulla macchia estesa e si spinge anche verso le zone basse. Lorenzo si scosta subito. Avverto un brivido quando lo tocca! Parlano per 2 minuti altri.
<< Giù! >> Sussurra Camilla, trascinandomi in basso, quando si accorge che Lorenzo sta guardando per di qua. Quando ci rialziamo vediamo che si stanno allontanando insieme e lui le apre la portiera della sua auto. No, voglio morire!
 
 
 
Lorenzo
Questo incontro mi è sembrato strano fin dall’inizio e mi è venuto qualche dubbio quando ho capito che si tratta di Adelaide Ortega ovvero una conoscente di mia sorella che, stando a quanto ho letto sulla sua pagina social, ha una relazione con una donna da cui ha una figlia, e ha cominciato a palpeggiarmi e a fare la civetta con me! Il quadro è diventato più chiaro quando ho notato due strane figure che mi spiavano, nascoste in modo maldestro dietro un’auto! Scommetto le mie azioni che una di loro è la mia Roberta! Ma che cavolo stanno combinando?
<< Dovresti darmi il tuo numero di telefono…. Sennò come faccio a riportarti la camicia, la giacca, i pantaloni e la cravatta lavate e profumate? >> Mi domanda Adelaide, ammiccando.
<< Solo se prima ti posso offrire un caffè! >> La invito. Lei accetta di buon grado e saliamo nella mia auto.
Raggiungiamo un locale in pochi minuti, dopo aver parlato del più e del meno durante il tragitto. Ci accomodiamo ad un tavolo e mi guardo in giro alla ricerca di quelle due pazze. Le noto, hanno scelto un tavolo semi nascosto da una colonna e tentano di nascondersi dietro al menu. Sorrido divertito… ma cosa sono andate ad inventarsi?
<< Così fai la veterinaria? >> Le domando, riprendendo un discorso che abbiamo interrotto quando siamo scesi dall’auto.
<< Sì, e tu lavori all’Ecomoda, giusto? >> Mi domanda.
<< Certo, sono il vice presidente commerciale e azionista. Credo che tu conosca mia sorella ora che ci penso! >>
<< Come si chiama? >> Chiede, facendo la finta tonta.
<< Camilla! >> Finge di pensarci su per qualche istante prima di dirmi che l’ha aggiunta su facebook ma di non conoscerla di persona. Il suo cellulare trilla indicando l’arrivo di un messaggio, lei lo legge e non risponde.
<< Ordiniamo? >> Le domando. Ordiniamo un caffè macchiato e un caffè lungo.
<< Io credo di averti già vista da qualche parte… al club forse? >> Le domando avvicinandomi sempre di più a lei. Così imparano a trascinarmi in una pagliacciata simile!
<< Usi questa tecnica con tutte? >> Mi chiede civettando.
<< Solo con le più carine. >> Rispondo. Mi avvicino a lei per sussurrarle qualcosa all’orecchio.
<< So che ti hanno mandata mia sorella e Roberta… Reggimi il gioco, ok? >> Le sussurro. Lei rimane di stucco perché evidentemente non se l’aspettava. Le prendo la mano che tiene sul tavolo e non posso non trattenere un sorriso soddisfatto! Butto l’occhio verso di loro e noto che una di loro sen’è andata, non saprei dire chi dato che non riesco a distinguerle combinate da carnevale come sono!
 
 
 
Roberta
“ Sono stato uno stupido, come ho fatto in questi dieci anni a non capire niente, non posso smettere di baciarti”… Tutte balle quindi? Mi chiudo nel bagno e inizio a chiamarlo. Mi tremano le mani e nello stesso tempo sono nera di rabbia! Squilla per lunghissimi istanti finché sento la voce della segreteria. Ci riprovo e parte di nuovo la segreteria.
<< Andiamo, se ne stanno andando! >> Mi avvisa Camilla, irrompendo nel bagno delle donne. Sotto braccio raggiungiamo l’uscita.
<< La sua auto è lì, guarda! >> Mi fa notare.
<< Sì, ma loro due dove sono? Cami, non ci posso credere! >> Esclamo portandomi una mano in fronte. << Hai visto a fidarsi della tua amica?! >> La rimprovero.
<< Mi potete spiegare cosa diamine state facendo vestite come due buffone?! >> Tuona una voce alle nostre spalle. Anzi, non una voce ma la sua voce! Ci raggeliamo prima di voltarci molto piano. Lorenzo, con le braccia incrociate, ci guarda con sguardo inquisitorio, divento di tutti i colori. Mi schiarisco la gola.
<< Bhe, ecco… Era uno scherzo, vero Camilla? >> Balbetto chiedendo l’appoggio della mia amica. Camilla annuisce.
<< Camilla ti dispiace lasciarmi da solo con la mia ragazza? >> Le domanda Lorenzo. Arrossisco mentre la mia dea interiore balla e urla di gioia!
<< Ooooh, ti ha appena definita “la mai ragazza”! >>  Sottolinea Camilla, dandomi una gomitata. Avvampo.
<< Camilla, sparisci! >> Ribadisce Lorenzo il quale sembra molto ma molto arrabbiato! Camilla si toglie occhiali, parrucca e capello e li pianta in mano a me.
<< Buonanotte! >> Saluta per poi allontanarsi per tornare alla sua auto.
<< Monta in macchina! >> Mi ordina Lorenzo, visibilmente alterato. Non mi sono mai sentita più in imbarazzo!
Percorriamo un breve tragitto in silenzio e osservo fuori dal finestrino la città che scorre.
<< Mi spieghi cos’è questa storia? >> Mi domanda, fermandosi dietro ad una lunga fila di auto in coda al semaforo.
<< Era un test! Volevo sincerarmi se… se ti interessi di altre ragazze, oltre a me intendo. >> Balbetto, tormentando la parrucca posata sulle mie gambe. Lo guardo quando lo avverto sghignazzare.
<< Che fai, mi prendi in giro? >> Gli chiedo. Ma non era arrabbiato? Lui scoppia a ridere senza ritegno, incrocio le braccia stizzita mente continua a ridere a crepapelle. Pochi istanti dopo inizio a picchiarlo sul petto.
<< Ahio, cosa ti prende? >> Mi domanda interrompendo la sua risata isterica.
<< Queste sono per aver fatto salire nella tua auto quella, per averle offerto il caffè, per averla quasi baciata e per averla toccata! >> Lo rimprovero continuando a dargli dei buffetti sul petto. Lorenzo si protende verso di me e mi toglie il fiato con un bacio, posando una mano sulla mia nuca.
<< E questo è per essere gelosa e un po’ pazza, per essere così piena di vita e per avermi strappato un’altra sincera risata, sommata a tutte quelle che mi ha strappato nella vita! Solo quando sto con te rido e sono così sereno! >> Mi confessa. Cancello la mia espressione stizzita in favore di un sorriso di felicità.
 
 
 
David
<< E’ stato troppo imbarazzante ma divertente! >> Esclama Camilla fra le risate, alla fine del suo racconto, mentre accediamo al palazzo dove vivono i suoi genitori.
<< Mi era venuta l’idea che Lorenzo si potesse arrabbiare se avesse scoperto tutto. >> Commento in risposta, mentre entriamo nell’ascensore per raggiungere l’attico. 
<< Secondo me faceva solo finta di essere arrabbiato! E comunque ha parlato di lei definendola “la mia ragazza”. >> Mi racconta.
<< Direi che adesso i vostri dubbi sono chiariti, perciò basta con piani strambi, travestimenti da carro di carnevale e appostamenti, ok? >> Le domando, leggermente divertito dalla sua pazzia! Ci baciamo prima di bussare alla porta dell’abitazione dei suoi genitori.
<< Ciao Natalia. >> Saluta Camilla.
<< Salve Natalia. >> La saluto.
<< Buona sera signorina Camilla, buonasera signor David. Signori ci sono qui vostra figlia e il suo fidanzato! >> Ci annuncia la domestica. Entriamo in sala da pranzo dove i suoi stanno apparecchiando la tavola per sole due persone.
<< Salve Armando, buonasera Betty. >> Saluto.
<< Ciao mamma, ciao papà! >> Li saluta Camilla con un guancia a guancia, per poi togliersi il soprabito e consegnarlo a Natalia.
<< Ciao figlioli, cosa vi porta qui? >> Ci domanda Armando.
<< Ciao Camilla, Buona sera David, accomodatevi! >> C’invita Betty.
<< Noi siamo qui perché vorremmo parlare con sua sorella! >> Spiego ad Armando.
<< Mi dispiace ma si sono trasferiti in albergo. Di cosa dovete parlarle? >> Ci domanda Betty. Camilla ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Perché non rimanete a cena e ci spiegate tutto? >> Propone il signor Armando.
<< Magari papà, sempre se non disturbiamo! >>
<< Ma cosa dici amore? Faccio apparecchiare altri due coperti! >> Interviene Betty. Per fortuna Lena non c’è!
 
 
 
Lorenzo
Sto ancora ridendo mentre entriamo dalla porta di casa mia.
<< La trovi una paura tanto strana la mia? Da quando a sedici anni hai perso la verginità con quella Blanca, Blasa, Belinda o come diavolo si chiamava sei diventato una sorta di predatore… I miei timori hanno un fondamento solido! Oltretutto là fuori ci sono tutte le donne che conosci pronte a sedurti! >> Si sfoga. E’ così tenera e bellissima anche quando si arrabbia… le si formano delle rughe all’incrocio degli occhi e parla senza prendere fiato. Le poso le mani sulla schiena e l’attiro a me per baciarla. Lei non si fa certo pregare per ricambiare questo gesto.
<< Io non guarderò più un’altra ragazza che non sia tu. Mi sono reso conto che è con te il mio posto, adesso per me questo è chiarissimo! Lo so che la mia parola contro il mio passato non è granché e mi dispiace se non è abbastanza. >> Le soffio sulle labbra accarezzando il suo naso con il mio.
<< Mi voglio fidare delle tue parole… >> Mi assicura mentre le nostre dita s’intrecciano.
<< E’ vero quello che hai detto in presenza di Camilla? >> Mi domanda. So bene a cosa si riferisce ma lo voglio sentire da lei! Sorrido.
<< A cosa ti riferisci? >>
<< Che mi consideri la tua ragazza. >> Risponde timidamente.
<< Guardami. >> Le ordino e lei solleva lo sguardo. << Pensi che potrei baciarti senza avere serie intenzioni con te? >> Le domando retoricamente prima di unire nuovamente le mie labbra alle sue.
<< Mi prometti che i nostri baci saranno sempre magici come quelli che si siamo scambiati nelle ultime 24 ore? >> Mi chiede.
<< Hai qualche dubbio? Per me i tuoi baci saranno sempre magici, se i miei lo saranno lo stabilirai tu, certo che se smetterai di volermi non saranno più magici. >>
<< Non accadrà mai. >> Mi assicura posando un casto bacio sulle mie labbra.
<< Ieri sera mentre cucinavamo ho desiderato più di ogni altra cosa di poterlo fare insieme anche a te anche oggi,domani e via dicendo… Ti va di cucinare con me? >> Le domando ammiccando come le stessi proponendo ben altro. Lei sorride e annuisce.
<< Rispondo al telefono e ti raggiungo! >> Mi avvisa quando sentiamo il suo cellulare squillare. Ci baciamo ancora quindi io mi avvio in cucina per controllare di cosa dispongo a livello alimentare e cosa potremmo abbinare per ottenere qualcosa di commestibile.
<< E’ Michael! >> Mi avvisa prima di accettare la chiamata.
<< Michael, ciao!....... Per me va bene, facciamo al bar aziendale?..... Nel mio ufficio perché avremo più pricavy?..... Ok, per me va bene. Posso chiederti cosa riguarda?....... Ah, mio fratello Cèsar?...... Va bene Michael! A domandi, passa una buona serata! >> Roberta mi sembra turbata quando ripone il cellulare sul tavolo e mi raggiunge.
<< Ci sono problemi? >> Le domando dopo aver scovato nella dispensa della pasta e diverti tipi di formaggio in frigo, ancora commestibili ovviamente.
<< Michael dice che vuole parlarmi di mio fratello. >> Afferma pensierosa.
<< Ed è una cosa tanto grave? >> Mi chiedo, riponendo la pentola con l’acqua sul fuoco.
<< Potresti tagliare i formaggi a cubetti? Prepariamo pasta ai 4 formaggi! >> La informo.
<< Se ti confido una cosa prometti di non rivelarla ad anima viva o morta? >> Mi domanda.
<< Ovviamente! >> L’assicuro per poi posarle un casto bacio sulle labbra.
<< Cèsar è gay! >> Annuncia senza tanti preamboli. Rimango di stucco.
<< E lui è Michael….? >> Mi domando ancora shockato dalla notizia.
<< Non proprio, c’è stato solo un bacio che Michael ha rubato a Cèsar! Qualche anno fa Cèsar ha avuto una breve esperienza omosessuale, dopo questo episodio è sempre stato con le donne, credeva si trattasse solo di una parentesi. Finché non ha riscoperto la sua omosessualità quando Michael si è avvicinato a lui. Cèsar l’ha respinto ed è scappato per la confusione! >>
<< Secondo me gli piacciono sia gli uomini che le donne! Credimi, quando le corteggiava alle feste non sembrava uno sforzo per lui! >> Proprio non me l’aspettavo, non ho mai sospettato che gli piacessero anche gli uomini! Magari ha fatto un pensierino anche su di me in qualche occasione? Oddio!
<< Mi chiedo di cosa voglia parlare Michael? >> S’interroga Roberta mentre ripone i formaggi in un pentolino sul fornello a induzione e verso dentro del latte.
 
 
 
Isabella
Mentre sono di fronte al fornello e sto mescolando il chili Diego mi abbraccia da dietro e posa il mento sulla mia spalla. Sento che è teso e preoccupato.
<< Amore, cosa ti preoccupa? >>
<< La riunione di domani che si trasformerà nell’ennesimo incontro di box e di fruttivendoli al mercato, mia cugina che a quanto pare ha ancora delle mire su David, Lorenzo e Roberta che hanno fatto pace tanto in fretta… Mio fratello si meritava un trattamento più duro! >> Mi spiega.
<< Quanto alla riunione spero per la tua salute mentale che almeno domani si trattengano per dare un bel tornata dignitoso a quella signora! >>
<< Non sperare che questo riesca a fermare Daniele dal dire cose stupite e mio padre, mio fratello e mio zio da rispondergli! >>
<< Anche tuo zio ce l’ha tanto con quel tizio? >> Domando, mentre aggiungo del peperoncino alla preparazione.
<< Sì, se consideri che mia zia ha avuto una relazione con Daniele molto tempo fa, non lo sapevi? >> Scuoto il capo.
<< Conobbe il suo attuale marito solo dopo la rottura con Daniele, ma lui c’era ancora sotto e non la prese bene! Per un po’ di tempo mise loro i bastoni tra le ruote arrivando a istigare mia nonna, per cui Daniele era come un figlio, contro di loro così lei e Kristoff vennero rifiutati da mia nonna ed esiliati in Svizzera, poi si trasferirono in Austria. >> Mi racconta.
<< E come mai tua nonna li ha rifiutati? >> Gli domando.
<< Mia nonna Margherita era una persona molto snob, molto legata all’etichetta, per lei l’opinione del bel mondo era fondamentale e poi per mia zia sognava un matrimonio in pompa magna, magari al club con tutta la crème di Bogotà! E soprattutto per lei i ricchi dovevano stare con i ricchi e i poveri con i poveri! Non ha preso di buon grado la relazione con Kristoff, un tedesco che all’epoca faceva il cameriere per una ditta di catering e non guadagnava molto, anche aiutata dalle riflessioni che le proponeva Daniele. Per mia nonna mia zia avrebbe dovuto sposare un imprenditore di successo, un medico, un avvocato o un premio Nobel! >> Mi racconta. Pace all’anima di questa donna che non mi sembra si sia distinta per la sua bontà nella vita!
<< Quando si trasferirono in Svizzera si sposarono quasi subito, al loro matrimonio c’erano solo loro due, il prete e i testimoni ovvero i loro vicini di posto in aereo! Nonostante l’affronto subito, diciamo, mia nonna non ha tolto Camilla dall’asse ereditario, diciamo che ha voluto allontanarli puramente per una questione d’immagine, non voleva che si facesse vedere in giro con Kristoff e che potesse farle fare delle figuracce! Comunque visto che mia zia continuava a percepire il suo assegno mensile con quel denaro sono mantenuti fino a che hanno deciso di aprire un’attività, una botique. Tutto, dal mutuo, alle auto, al negozio hanno deciso di comune accordo di intestarlo a Camilla… >>
<< … dato che le banche consideravano tua zia più affidabile visto il suo introito mensile derivante dalle azioni di Ecomoda! >> Concludo la sua frase.
<< Esatto. Per fortuna la loro attività ha avuto successo, il negozio è diventato un grande magazzino di alta moda e hanno molti dipendenti che lavorano per e al posto loro. Quando mia nonna si ammalò tornarono in Colombia. Kristoff era molto cambiato, aveva ingoiato il manuale del nobile perfetto! Durante la prima visita al club si è guadagnato l’amicizia di tutti, nessuno sospettò che venisse da un ceto inferiore. Mia nonna cambiò decisamente musica! Quando Kristoff si accorse di essere cambiato agli occhi di sua suocera diventarono come pane e burro e lui faceva di tutto per accontentarla! >>> Finisce di raccontarmi.
<< Non mi sembra un piano formidabile quello di tuo zio perché se dovessero un giorno separarsi tornerebbe povero come un tempo e per lui sarebbe una tragedia visto che si è abituato ad un certo tenore di vita, avrebbe anche un crollo psicologico! >>
<< In un certo senso mio zio è già povero, è nullatenente visto che non ha neanche il cellulare intestato a suo nome! E si vanta di essersi fatto da solo… L’unica cosa che si è fatto è mia zia, scusa la finezza! Comunque escludo che potrebbero mai separarsi… A mio zio mia zia serve e lei pende dalle sua labbra, lo ama come il primo giorno! >> Assumo una smorfia a quest’affermazione. Come può continuare ad amare uno che l’ha solo usata per sistemarsi?
<< Il chili è pronto! >> Annuncio, servendo la pentola a tavola.
<< Non ti ho detto una cosa: sospetto che le persone che c’erano oggi in atelier e che si sono nascoste da noi siano Lorenzo e Roberta! >>
<< Perché lo pensi? >> Gli chiedo mentre riempio i piatti e lui affetta il pane. E’ stupendo in ogni gesto che fa! Anche il più semplice!
<< Quando mi hanno raccontato di Lena e Giulio mio fratello ha fatto una battutina ambigua…. Ha detto “sembra un hobby fare certe cose in azienda” e mi ha guardato, Roberta lo ha azzittito con una gomitata. >>
<< Se così fosse vuol dire che i timori di Silvia e Leon era fondati e i due hanno una relazione. >> Constato mentre ci sediamo a tavola. Silvia sta reagendo bene alla rottura con Lorenzo per fortuna, o forse è solo una recita, ma mio cugino si deprimerà ulteriormente quando la cosa sarà nota!
<< Non diffondiamo pettegolezzi e voci che non ci riguardano,va bene? >> Mi domanda Diego. Annuisco.
 
 
 
Armando
Mia sorella sperava che, tornando a Bogotà, Lena avrebbe ritrovato un po’ di disciplina ma evidentemente tornare qui era lo scopo di mio cognato visto che vuole a tutti i costi far accasare sua figlia con David! Che si dia il caso sia il fidanzato della mostrilla! Mia sorella deve decidere se vuole far ragionare suo marito o diventare la vedova Huber! Che dirottasse le sue attenzioni verso Giulio visto che ha il coraggio di portarsela a letto!
<< Capisci papà perché siamo corsi qui? Volevamo parlare con la zia! >> Interviene Camilla mentre termina il suo piatto di zuppa di pesce.
<< Tu non ti preoccupare, ci penseremo tua madre ed io a fare un bel discorsetto allo zio e anche a Lena già che ci siamo! >> Assicuro a mia figlia quando Natalia entra in sala da pranzo con il cordless.
<< Dottor Armando, c’è sua sorella al telefono! >> Lupus in fabula!
<< Passamela! >> Ordino a Natalia. Afferro il cordless.
<< Ciao Camilla, vi siete sistemati? >>
<< Ciao Armando, sì. Io dovrei parlare con te di questioni piuttosto urgenti, credi che potremmo vederci domani mattina prima della riunione? Da soli. >> Mi domanda, ha un tono di voce strano, sembra che abbia pianto.
<< Camilla stai bene? >> Le domando. La mia famiglia mi guarda con curiosità.
<< Ne parliamo di persona, allora? >>
<< Ve bene, domani prima della riunione ci vediamo da soli, ti passo a prendere io in albergo così parliamo durante il tragitto. Ho anche io delle questioni da affrontare insieme a te. >>
<< Perfetto Armando, ci vediamo domani, saluta Betty! >>
<< Ricambia e ti salutano anche tua nipote e David, sono a cena da noi. >>
<< Saluta anche loro. Ciao Armando. >>
<< A domani. >> La saluto ponendo fine alla conversazione.
<< Armando, cosa succede? >> Mi domanda mia moglie.
<< Non lo so, aveva un tono sommesso! Vuole vedermi domani mattina da soli, prima di affrontare la riunione. >> Spiego mentre porgo il telefono alla domestica.
<< Mi torna su la cena se penso che domani mi toccherà vedere Giulio, Lena e suo padre, senza offesa! >> Interviene David.
<< E chi si offende! >> Rispondo. Per fortuna se ne sono andati dalla mia casa!
 
 
 
Giulia
L’ultima volta che sono andata al cinema con un ragazzo dovevano ancora inventate l’i-phone 10 plus! Avevo all’incirca 14 anni e, chissà perché, negli anni che cono susseguiti nessun ragazzo ha mai proposto di portarmi al cinema! Le nostre dita sono state intrecciate per tutto il tempo e abbiamo passato momenti fatti di lunghi minuti a baciarci. Ci stacchiamo solo quando ci rendiamo conto che il film è finito e la luci si accendono. Alcune persone si alzano velocemente, come preoccupati che vengano chiusi dentro al cinema!
<< Sei ancora più bella con gli occhiali. >> Si complimenta.
<< Non dirlo a nessuno! Non amo portarli ma sono costretta quando uso il PC o guardo la tv sennò mi viene mal di testa! >>
<< Io penso che ti donino. >> Ripete, prima di baciarmi nuovamente.
<< Tuo padre come ha preso la notizia che vuoi andare a vivere da sola? >> Mi domanda mentre abbandoniamo anche noi la sala. Mi passa un braccio dietro al collo, così sembriamo proprio una coppietta!
<< Non gliel’ho ancora detto. Glielo dirò dopo quando arriverò a casa! Sai che è tornata mia zia Marcella? >>
<< La quale si era trasferita dopo ciò che hanno fatto i tuoi, giusto? Ha deciso di riallacciare i rapporti con tuo padre? >>
<< Così pare! Domani sarà la giornata dedicata alla famiglia, se così si può dire. Colazione tutti insieme, riunione in azienda e cena insieme! >>
<< Perciò posso sognarti di vederti domani? >>
<< Ti prometto che Sabato staremo insieme! >> Mi assicura, allacciandomi la braccia la collo. Stiamo per baciarci quando veniamo interrotti. Si avvicinano a noi una ragazza a braccetto con un ragazzo e un altro ragazzo da solo.
<< Giulia! >> La saluta la ragazza.
<< Ciao Pia, ciao ragazzi. >> Saluta Giulia, non proprio entusiasta di incontrarli. Aspetto che mi presenti.
<< Sei sparita dalla circolazione. Perché non rispondi ai messaggi? Dai vieni con noi a divertirti stasera! >> L’invita il tipo libero, si prende un po’ troppe confidenze visto che tenta di accarezzarle la guancia. Giulia si ritrae.
<< No grazie, ho altro da fare! >> Le risponde Giulia.
<< Io penso che tu ti stia prendendo delle confidenze che non dovresti! >> Intervengo nei confronti di quel tipo.
<< Non avrai da fare con questo buffone? >> Le domanda il tipo deridendomi. I suoi amici sghignazzano e Giulia arrossisce. La metto a disagio… Si vergogna di me? Probabilmente questi tizi sono figli di industriali di persone importanti non figli di un idraulico e di un’operaia!
<< Vabbè Giulia, quando avrai voglia di tornare a divertiti e di uscire con chi conta chiamami! Un bacio! >> Saluta la tipa. Si allontanano tutti e tre. Procedo con passo spedito verso l’uscita accompagnato da Giulia.
<< Aspetta, che ti prende? >>
<< Niente, sono solo stanco. Andiamo a casa? >> Le domando. Saliamo in auto e ci avviamo senza affrontare l’argomento.
 
 
 
Diego
Isabella appoggia la testa al mio petto. Passo le dita tra i suoi capelli, sognando di essere già nella casa nuova.
<< E se le organizzassimo una festa a sorpresa qui? >> Propongo ad Isabella, parlando del compleanno di Silvia che sarà tra poco, il 1^ febbraio.
<< Secondo me basterà preparare una bella cenetta, cosa ne dici? >> Contratta.
<< Sì, è un’ottima idea. Pensiamo a buttare giù la lista degli invitati e il menu per la serata, cosa ne dici? >> Propongo. Isabella si allontana per prendere penna e block notes e fa ritorno subito dopo.
<< Propongo di non invitare tuo fratello e Roberta! >> Inizia Isabella.
<< Sono d’accordo. Visto che si tratta della sua festa di compleanno dovremmo cercare di capire chi inviterebbe lei e chi no? Ovviamente mia sorella, David e Michael… >>
<< … Aggiungerei Francesco, Nataniel e Ugo Lombardi! >> Aggiunge Isabella per poi prendere appunti.
<< Ugo Lombardi in casa mia no, ti prego! >> Mi lagno congiungendo le mani.
<< Come hai sottolineato tu prima amore mio è la sua festa di compleanno e so che lei lo inviterebbe! Aggiungerei i tuoi genitori e tutta la banda! >>
<< E’ tardi per sottrarre la mia casa dell’equazione? >> Isabella ridacchia. Infondo scherzo, quelle della banda sono come delle zie per me, mi hanno visto nascere!
<< Manca mio cugino Leon alla lista. >> Appunta Isabella.
<< Abbiamo annotato tutti i nomi? >> Mi domando. << Possiamo pensare al menu! >>
<< So che di recente Silvia ha fatto amicizia con una modella, Jenny, invitiamo anche lei? Inoltre ci sarebbe una persona che lei inviterebbe al suo compleanno… Ma so che a te non farebbe piacere averlo qui! Sto parlando di Massimiliano. >> Annuncia.
<< No! Posso sopportare Ugo Lombardi, ma lui no! Tra poco mi dirai anche che vuoi inviare Giulio Valencia per la confidenza che hanno dimostrato alla mia festa di compleanno? >>
<< Amore, non ti farei mai questo. Si tratta di un amico, dopo tutto li ho presentati io, ma se non vuoi invitarlo non insisto! >>
<< Ci tieni proprio tanto che venga? >> Le domando leggermente infastidito. Isabella posa carta e penna sul tavolino per poi accoccolarsi a me.
<< Lo abbiamo già affrontato oggi questo discorso! Sei tu il mio fidanzato, è con te che voglio andare a convivere, è te che amo! Massimiliano è una parentesi del mio passato che non posso cancellare e non se lo merita perché con me si è sempre comportato in modo inappuntabile. >> Le accarezzo i capelli pensando che dopo tutto ha ragione. Catturo le sue soffici in un bacio.
<< Ho un angelo accanto a me. >> Le soffio sulle labbra.
<< Adesso pensiamo al menu? Credo che la lista degli invitati sia esaurita! >>
<< Della sua famiglia non c’è nessuno che potremmo inviare? >> Si domanda Diego.
<< Potrei telefonare a sua mamma! So che si è appena fidanzata di nuovo, pochi giorni fa Silvia ha conosciuto lui e i suoi figli. Che faccio, telefono a sua madre e invito tutti? >>
<< Sì, perché no? E’ il suo compleanno e farà piacere a Silvia avere sua madre accanto! >> Le rispondo. Non penso siano malviventi perciò non ho problemi ad ospitare persone che non conosco. Isabella, dal tablet, inizia a consultare un sito di ricette in cerca d’ispirazione. L’accarezzo riflettendo su tutte le cose che sto nascondendo ai miei riguardo l’azienda. Spero ne sia valsa la pena di risparmiare dei soldi comprando le stoffe da un rivenditore non autorizzato, per così dire! Se qualcuno dovesse scoprire quello che abbiamo fatto dovrei dimettermi con dignità prima di essere cacciato!
<< … cosa ne dici amore? Diego, mi stia ascoltando? >> Mi riporta alla realtà la mia fragolina.
<< Scusa, sono in pensiero per l’azienda! Utilizzando la fattura PDF dell’ultima fornitura stiamo creando una falsa fattura da presentare a chi volesse vederla, per mentire a tutti sulla provenienza della stoffe. >> Racconto alla mia ragazza. Isabella posa il tablet e il suo viso è molto preoccupato.
<< Vi state spingendo un po’ troppo in avanti! >> Mi redarguisce.
<< Questa è l’ultima pazzia, l’ultima bugia… Andrà tutto bene, lo spero! >> Isabella mi abbraccia forte perché nota la mia preoccupazione.
 
 
 
Roberta
Leon ha ragione, avrei dovuto essere più onesta con me stessa e con lui, fin da subito. Avrei dovuto allontanarlo sapendo che non sarei mai stata capace di dargli niente di più del mio corpo e dell’affetto che si riserva ad un amico!
<< Spero che tu stia pensando a me! >> Interviene Lorenzo, accarezzando la mia guancia con le sue labbra, quando mi raggiunge nel letto. Volto leggermente il capo e le nostre labbra si toccano. Sono in casa sua, nel suo letto, insieme a lui!
<< Non ti arrabbiare, ma stavo pensando che non sono stata onesta con Leon, avrei dovuto allontanarlo subito! >> Spiego.
<< Perciò stavi pensando a Ken! >> Constata a voce alta. Aggrotto le sopracciglia.
<< Hai detto Ken? >>
<< Sì! Capello perfetto, occhi azzurri, barba sempre perfettamente rasata, il ragazzo perfetto, senza difetti apparenti… Come un manichino di plastica! Per me è Ken! >> Mi spiega. Sorrido.
<< Sono certa che abbia dei difetti come ogni essere umano! >> Chioso.
<< Non abbiamo ancora parlato di questo… Perciò vi siete lasciati a causa mia? >> Mi domanda percorrendo il mio braccio con le dita.
<< Sì. Per comprendere meglio tutto questo dovrei spiegarti come Leon ed io ci siamo conosciuti. Dopo quello che è successo al club, insomma il due di picche che mi hai dato, ho bevuto altri cocktail fino a non reggermi in piedi. Nel parcheggio mi sono cadute le chiavi della macchina nel tombino e Leon che passava di lì mi ha dato un passaggio… In poche parole sono crollata in auto prima di fornirgli il mio indirizzo così mi ha portata a casa sua dove ho passato tutta la notte e lui ha dormito sul divano. La mattina dopo mi ha raccontato che per la maggior parte della notte non ho fatto che parlare nel sonno di te! Leon ha sempre saputo che tu per me eri molto importante, per questo per lui sei sempre stato un tasto dolente! >>
<< Perciò hai deciso di metterti con lui per cercare di dimenticarmi? >> Mi chiede conferma. Abbasso lo sguardo.
<< Anche per questo. Leon mi piaceva,  pure per questo ho deciso di mettermi con lui. >> Gli confesso.
<< Ok, posso fare uno sforzo e capirlo! >> Commenta offeso scostandosi da me per occupare l’altro lato del letto.
<< Ma ci sei sempre stato tu in testa ai miei pensieri, neanche se avessi commesso l’errore di sposarlo mi sarei dimenticata di te! >> Cerco di spiegargli.
<< Infondo è anche colpa mia. Se mi fossi accorto prima di quello che provavo per te non ti saresti messa con lui… Come non ti saresti messa con Hugo, con il barista del Kamikaze e tutti i tuoi ex… >> Ammette rivolgendo un rimprovero verso se stesso. Mi avvicino a lui e, dopo aver sollevato il suo braccio sinistro, appoggio la testa al suo petto.
<< Quel che è stato è stato. Io dal canto mio ho sbagliato a non confessarti che mi piaci molti anni fa quando l’ho capito e tu sicuramente potevi arrivarci, gli indizi c’erano tutti! >>
<< Ah, sarebbe colpa mia adesso? Mi stai dando del tonto? Piccola insolente! >> Scherza iniziando a solleticarmi i fianchi.
<< Queste sono cose che hai detto tu, soffre di memoria a breve termine dottor Mendoza? >> Mi canzona.
<< E tu parli un po’ troppo, te l’ho già detto vero? >> Mi domanda vicinissimo alle mie labbra. Le cattura in un altro bacio che toglie il fiato.
<< Abbiamo fatto la cosa giusta vero a falsificare quella fattura? >> Gli domando, preoccupata dal futuro viste le cose sbagliate che abbiamo fatto di recente. Annuisce.
<< Sì, metti che domani Daniele pretenda di vedere le fatture e conoscere l’organizzazione della sfilata del dettaglio, cosa avremmo esibito? Non è la prima volta che pretende certe cose, lo sai che mentre dirigevano l’azienda i miei genitori si è presentato più volte senza preavviso per controllare l’operato dei miei, è solo questione di tempo e assumerà lo stesso comportamento anche adesso sapendo l’azienda è affidata a me, a te e a Diego! >> Ragiona ad alta voce.
 
 
 
Patrizia
Quando rincaso, dopo una lunga giornata in città, trovo mio marito che, nascosto nella penombra del salotto, sorseggia un drink. La stanza è illuminata solo dal camino acceso.
<< Ciao Daniele! Cosa fai qui al buio? >> Gli domando, accadendo le luci interne della villa.
<< Com’è andata la giornata? >> Mi domanda, eludendo la mia domanda.
<< Siamo andate a fare shopping, a pranzo, a fare un massaggio e a fare altro shopping per terminare con una cenetta! >> Gli spiego, baciandolo su una guancia.
<< Tu Daniele non stai bene! E’ successo qualcosa che dovrei sapere? >> Gli domando notando la sua espressione irrequieta. Lui batte il palmo della mano accanto a lui sul divano.
<< Tu ti ricordi di mio padre? >> Mi domanda quando mi siedo accanto a lui.
<< Vagamente amore mio, Marce ed io ci eravamo conosciute da poco prima di quell’incidente aereo! >>
<< Io ho preso molte cose da lui lo sai? Mio padre con me è sempre stato severo e pretenzioso rispetto al modo di fare più morbido che aveva con Marcella e Mariabeatrice. Ha preteso da me il massimo negli studi, nello sport, nel lavoro… Ero continuamente sotto pressione e ogni strappo al programma di studi o di allenamento era un peccato capitale! Riempiva Marcella e Bea di abbracci e baci ma con me era diverso. Sarà per questo che sono cresciuto con l’idea che certe manifestazioni d’affetto fossero superflue e non ho mai abbracciato i miei figli! >> Si sfoga.
<< Ti posso chiedere perché sono emerse proprio ora queste riflessioni? >> Gli domando.
<< Oggi in ufficio è venuto a trovarmi Michael con un discorso preparato a DOC. Ha detto che dovrebbe essere lui a non voler parlare con me perché non mi sono mai presentato ai colloqui genitori-insegnanti, per non averlo mai portato a pesca o per non averlo mai coinvolto in altre attività padre-figlio… E’ stato un modo carino per dirmi che sono stato un padre di merda e non è che posso dargli torto! >>
<< Se pensi questo Daniele perché non ti rimbocchi le maniche e ti dedichi di più a loro? >>
<< Io non so da dove cominciare, Patrizia! >>
<< Smetti di andare loro contro per qualsiasi cosa! David non può fidanzarsi con Camilla, Giulio non può portare una ragazza a casa! Ok, avranno utilizzato il tuo studio ma non mi sembra che sia finito il mondo! Michael non può essere se stesso, A Giulia metti gli orari di coprifuoco alla sua età pur sapendo che non vive seguendo gli insegnamenti della catechesi! Smetti semplicemente di essere così severo come lo era tuo padre con te! Per esempio potresti chiedere a David come va la sua storia con Camilla, fare una bella sorpresa a Michael… Cose del genere! >> Gli consiglio.
<< Farò del mio meglio. >> Risponde ancora pensieroso mentre termina si sorseggiare il suo drink e appoggia il bicchiere sul tavolino di cristallo. Arriva a casa Giulia.
<< Buonasera, dove sei stata di bello? >> Le domando. Mi sembra preoccupata anche lei!
<< Al cinema con degli amici! Speravo di trovarvi alzati perché vorrei parlare con voi. >> Annuncia, sedendosi.
<< Vorrei cercare un appartamento in cui vivere per conto mio! >> Annuncia a bruciapelo. Ecco la prima prova per mio marito!
<< Giulia, ne sei certa? Insomma, non sai neanche mettere su un caffè, non hai mai alzato un dito in casa. >> Le faccio notare.
<< Oltretutto hai solo 20 anni, qui hai una grande villa e una domestica che ti fa tutto, perché andarsene? >> Le domanda  mio marito con tono troppo prepotente.
<< Neanche tu mamma brilli per le tue doti di massaia! >>  Mi appunta mia figlia.
<< Io so cucinare, non dimenticare il mio corso di cucina! >> Le ricordo.
<< Io voglio abitare da sola perché è ora che lo faccia, desidero i miei spazi! >>
<< Insomma vuoi essere libera di fare tutti i bagordi che vuoi! >> Tuona mio marito. Gli do una gomitata.
<< Daniele, non dovevi essere più morbido? >> Gli sussurro a denti stretti.
<< Ho 20 anni papà e sono l’unica ragazza dalla mia età in tutto il pianeta ad avere ancora gli orari di coprifuoco. Vi prego! Potrete venire a trovarmi quando vorrete! >> Ci supplica.
<< Se se ne va lei cerco anche io un appartamento! >> Interviene Giulio entrando in soggiorno e sedendosi accanto alla sorella.
<< Questa sì che è buona! Lavori domestici a parte Giulia sa come mantenersi economicamente visto che lavora come modella… Tu come pensi di mantenere una casa? >> Gli domanda il padre.
<< Inizialmente mi manterrò con l’assegno mensile dell’Ecomoda fino a che non troverò un lavoro. Ho una laurea in Economia papà, lo hai dimenticato? >> Gli domanda Giulio.
<< Cosa ne dite di rimandare questa discussione? Dovremmo andare a dormire visto che domani sarà una giornata impegnativa! Domani mattina colazione con le zie, dopo ci sarà la riunione in azienda e domani sera cena qui a casa! >> Ricapitolo affinché non se lo dimentichino. << Daniele tu hai annullato i tuoi impegni per domani, vero? >> Mi premuro di sapere.
<< Sì Patrizia. Spero solo di sopravvivere agli urli di Armando e di quella specie di isterico che ha generato! >> Commenta, riferendosi a Lorenzo. Io non ho niente al contrario se i miei figli vanno a vivere da soli, anche se mi dispiacerà vedere la casa così vuota!
 
 
 
David
Gemo sotto le sapienti mani della mia Camilla la quale sa che punti toccare per farmi rilassare ed eccitare nello stesso tempo. Questo massaggio ci voleva!
<< Infondo è una consolazione sapere che Giulio non lo ha fatto per tentare di dividerci! >> Commenta Camilla parlando ancora della storia di Giulio.
<< Questo è vero, ma spero non si mischi con Lena… Sarebbe la scelta peggiore! Sì amore mio, premi lì! >> Le indico dopo aver espresso il mio pensiero.
<< Non posso che darti ragione, anche se Lena potrebbe farci un pensierino, magari hai ragione tu e ha deciso di sedurre tuo fratello per restare incinta e accasarsi! >> Azzarda come ipotesi Camilla. Spero non si spinga a tanto!
<< Tuo zio ne rimarrebbe entusiasta! Pensi che tuo zio sia così maledettamente intenzionato a imparentarsi con la mia famiglia per fare un torto a mio padre, in un certo senso? >> Me la sono posta spesso oggi questa domanda, da quando Giulio mi ha raccontato l’accaduto tra lui e Lena.
<< Perché pensi questo? Per cosa dovrebbe fargliela pagare? >> Mi domanda Camilla.
<< Perché mio padre molto tempo fa ha fomentato il disprezzo di tua nonna verso Kristoff… >>
<< Amore mio, mia nonna lo detestava anche senza l’intervento di tuo padre, stando a quanto ne so! >>
<< Ma forse questo a tuo zio non importa. Mio padre era come un figlio per tua nonna e sicuramente lo avrebbe accettato molto più volentieri come genero! >> Le faccio notare.
<< Potrebbe essere… Comunque è molto tutto strano! Lena ha e avrà una vita agiata sia che si sposi con un uomo povero sia che si sposi con un uomo ricco visto che i miei zii vivono nella bambagia! >>
<< Questo è vero ma secondo te tuo zio accetterebbe in famiglia un fruttivendolo, un operaio o un cameriere, come lo era lui? >>
<< Penso che non ho mai conosciuto una persona più ipocrita di mio zio. Se mia nonna fosse stata molto più determinata nel far sposare mia zia con un uomo ricco, come sta facendo lui con Lena, non si sarebbe mai sposato con mia zia e non avrebbe mai fatto fortuna! Sembra che questo se lo sia dimenticato! E' preoccupato che un pretedente povero sposi sua figlia per il patrimonio di famiglia e lui cos'ha fatto con sua moglie? >>
<< Non ho la minima voglia di affrontare la riunione di domani. >> Commento. Spero che non si tramuti in una riunione di condominio!
<< Inoltre ci sarà la riunione della tua famiglia. >> Mi ricorda Camilla. Colazione, pranzo e cena… Che martirio!
<< Eh… Sarà una giornata infernale! Spero solo che mio padre e zia Marcella non si mettano a litigare, spero si trattengano visto che domani sera a casa dei miei ci sarai anche tu! Perché vieni, giusto? >> Le chiedo conferma.
<< Certo che vengo tesoro mio, non ti lascerei mai da solo in questi momenti. >> Mi assicura con un sorriso quando si stende accanto a me. Ci scambiamo un bacio.
<< Mi ci voleva proprio… Quante cose sai fare con queste manine?! >> Le domando maliziosetto, prima di lambire le sue labbra con desiderio. Prima di mettersi sotto le coperte Camilla riceve un messaggio vocale di Diego e lo ascoltiamo.
“Ciao Camilla e ciao David. Il 1^ Febbraio sarà il compleanno di Silvia. Isabella ed io abbiamo pensato di organizzare una cena a casa mia, sempre che Silvia sia d’accordo! I partecipanti siamo ovviamente noi 4 e la festeggiata, Francesco, Nataniel, la modella Jenny, Leon, Massimiliano, i nostri genitori, la banda, Jimmy, Anna,ì  Ugo e Michael e i suoi parenti ovvero sua madre, il nuovo compagno di sua madre e i suoi due figli, sempre che accettino. Si accettano proposte per il menu, proposte che dovranno pervenire in tempo ragionevole! Sarete tu, mamma e Isabella a cucinare così saremo certi di non morire avvelenati! Buona notte!”
<< Non mi sorprende che Roberta e Lorenzo non siano nella lista degli invitati. >> Commenta Camilla.
<< Ci sarà anche il fotografo…. Noooo! Ho sbagliato a non permettere che tuo fratello lo licenziasse! >> Mi lamento stendendomi sul letto a mo di crocefisso.
<< Sì, perché sei un testone! >> Mi canzona la mia fidanzata ravvivandomi i capelli.
 
 
 
 
Diego
<< Ricapitolando…. Per non far impazzire le chef l’aperitivo consisterà in affettati, patatine, olive, grissini, crackers, formaggi e miele. Come portata principale grigliata mista di carne e verdure, sorbetto al limone e concludiamo con le cheesecake. >> Ricapitolo.
<< Sono d’accordo tesoro mio. Ciò che farà piacere a Silvia sarà il gesto e il fatto che avrai messo a disposizione la tua casa! Anche se così facendo gli chef dovranno cambiare, non potremmo più essere io, tua madre e tua sorella se faremo la grigliata! Noi tre serviremo le varie portate! >> Mi fa notare la mia fragolina.
<< Ce ne occuperemo io, Jimmy e mio padre! Saranno almeno sei mesi che non utilizzo il barbecue! >> Noto.
<< Guarda amore mio, ho sempre sognato di avere un giardino con un gazebo così! >> Mi narra voltando il tablet verso di me. So che è presto per pensare all’arredamento ma siamo molto euforici per questa storia della casa!
<< E’ molto bello, quanto è grande? >> Le domando.
<< Guarda, è scritto qui! >> M’indica puntando il dito sullo schermo.
<< Starebbe perfettamente sul davanti, subito fuori la porta finestra! >> Commento.
<< Lo penso anche io, inoltre impedirebbe ai raggi del sole di battere sui vetri. >> Mi supporta Isabella. Non ci penso due volte e premo il tasto “aggiungi al carrello”.
<< Non guardami così, tu avrai questo gazebo nel giardino se è ciò che vuoi! >> Le assicuro, ricambio il suo sorriso prima di scambiarci un casto bacio.
<< Ti amo Diego! >> Mi ricorda sorridente.
<< Anche io ti amo! Tutto per fare contenta la mia fragolina! >>
 
 
 
Kelly
Sono così nera che mi limo le unghie con talmente tanta foga che non faccio troppa attenzione me ne spezzo una.
<< No, che palle! >> Esclamo, seduta sul divano della stanza da letto della mia amica.
<< Non capisco perché te la prendi tanto… ti aspettavi che tuo zio ti avrebbe steso il tappeto rosso e che ti avrebbe dato il 5? >> Mi fa notare la mia amica Paola, intenta a ripiegare degli abiti che inserisce nella valigia aperta sul tavolino. Butta spesso l’occhio al cellulare.
<< Aspetti una telefonata? >> Le domando sollevando un sopracciglio divertita.
<< No, nessuna chiamata. >> Risponde cercando di farmi fessa. Sollevo un’altra volta il sopracciglio quando mi guarda.
<< Non mi guardare così! >> Commenta sorridendo.
<< Ci vuole tanto ad ammettere che hai passato una bella serata e che vorresti ripetere l’esperienza? Non c’è niente di male! Anche se sei tornata single da poco hai tutto il diritto di uscire con chi vuoi visto che hai scoperto che il tuo ex ti ha riempita di bugie e di corna! Mi domando se non ti pesi al testa! >>
<< Come pesa a quella poveretta di Marcella Valencia! >> Mi risponde buttandomi addosso un abito che aveva riposto nella valigia. Quando glielo rendo ne approfitto per prendere il cellulare.
<< Paola no! >> Mi ordina. Con un sorrisetto beffardo sblocco l’apparecchio e premo il pulsante “chiamata” nel profilo di Alec. Quando Paola mi strappa il cellulare dalle mani posso sentire la voce di Alec uscire dall’altoparlante, ha già risposto. Paola alza il dito medio rivolgendolo a me e mette in viva voce.
<< Sapevo che ti avrei risentita presto bellezza. Come stai? >> Le domanda Alec.
<< Ciao…. Sinceramente non sapevo se chiamarti o no,sarai così impegnato! >> Adduce Paola. Trattengo il riso.
<< Per una telefonata lo trovo il tempo! Mi hai chiamato per qualche ragione particolare? >> Le domanda. Do una gomitata alla mia amica. Che si svegliasse!
<< Sì, in effetti! Mi chiedevo se… Insomma se ti andasse di cenare ancora insieme? >> Le domanda diventando rossa come un peperone.
<< Sapevo che mi avresti chiesto tu il secondo appuntamento, te l’avevo detto no? >> Esulta lui soddisfatto.
<< Ti va o non ti va? >> Taglia corto la mia amica infastidita dalla sicurezza di Alec.
<< Sì, Sabato sera ti va bene? Però ti passo a prendere questa volta. >>
<< Se facessimo domenica? Una mia amica è venuta a trovarmi da fuori città e sono impegnata con lei fino a Domenica pomeriggio! >> Contratta Paola.
<< Ciao, sono Kelly! >> M’inserisco.
<< Ciao Kelly, sono Alec. Bene allora, domenica sera. Mandami il tuo indirizzo o come faccio a venirti a prendere? Ti porterò in un bel posto! >>
<< Va bene, ti mando subito l’indirizzo. A Domenica. >> Si salutano ponendo fine alla comunicazione.
<< Era tanto difficile? >> Commento. La mia amica potrà nasconderlo a se stessa quando vuole ma si vede che è contenta di questo appuntamento!
 
 
Alexander
<< Mamma, zio Daniele sarà ansioso quanto te per questo incontro. >> Le faccio presente. Sono certo che anche lui non vedrà l’ora di riabbracciarla e avrà sotterrato la scia di guerra.
<< Sono molto nervosa! Lì come va? >>
<< Tutto bene mamma, ho cenato e sto per mettermi a letto. Papà mi ha chiesto di te per mezza giornata finché non si è arreso! Non ho potuto scoprire se si sente ancora con quella perché non si separa mai dal suo smartphone. >>
<< Non so cosa fare con lui, al mio rientro. >>
<< Mamma pensa alla tua famiglia adesso, divertiti e occupati dell’azienda. Il problema di papà non lo puoi affrontare da lì perciò non pensarci, ok? Buona notte mamma. >>
<< Buona notte figlio mio. >>
<< Un bacio. >> La saluto prima di porre fine alla comunicazione. Poso il cellulare e prendo in mano la penna per finire di scrivere la lettera di risposta per la mia Olga.
 
 
 
Francesco
<< Io sono convinta che hai fatto la cosa giusta, vedrai che troverai il vero amore! >> Mi rassicura Silvia, quando termino di raccontarle in poche parole la reazione stupita di Michael.
<< A volte penso che morirò single! Certo sono preoccupato per Michael… E’ scappato via sconvolto! >>
<< Perché non lo chiami? Io lavo i piatti prima di andare a letto! >> Mi consiglia Silvia. Afferro il cellulare, lo chiamo e mi risponde pochi istanti dopo.
<< Ciao, stavi dormendo? >> Mi premuro di sapere.
<< No! Ho un tale groviglio di pensieri in testa… a cominciare da mio padre. Oggi sono andato nel suo ufficio e gli ho parlato, ha risposto che questo metodo educativo è l’unico che conosce perché suo padre con lui è sempre stato freddo e ha sempre preteso il meglio! >>
<< Non siamo tutti uguali però! Spero che le tue parole lo facciano riflettere! Rispetto quella e-mail quali sono i tuoi pensieri? >>
<< Non ti ho ancora ringraziato per avermela fatta vedere. Non so cosa pensare! Non capisco perché Cèsar mi abbia mentito invece di dirmi che aveva già una relazione con un altro pregandomi di tenere il segreto! >>  Mi confida.
<< Perché non provi a chiamarlo? >> Suggerisco. Parlare con lui e chiarirsi è la cosa migliore!
<< Prima vorrei parlare con Roberta, dici che è la cosa giusta da fare? Do per scontato che lei sia al corrente della vita sentimentale di suo fratello, un fratello con cui è cresciuta per di più! >>
<< Non lo so… Se non ne è al corrente? Rischi di rivelarle un segreto che dovrebbe rivelarle lui. >> Pongo il dubbio.
<< Beh, io non posso restare con questi dubbi! Ed è anche la mia sorellastra, ho il diritto di confidarmi con lei, no? >>
<< Devi fare ciò che pensi sia giusto per la tua serenità! Spero mi terrai aggiornato. >>
<< Certo. Ti sei dimostrato una persona leale oltre che un ottimo amico… Mi dispiace di non poterti dare di più… >> Si scusa.
<< Io sono contento di esserti stato d’aiuto e non serve che mi ringrazi, era la cosa più giusta da fare fornirti quella e-mail! Buonanotte! >>
<< Buonanotte anche a te! >> Mi augura.
<< Un lato positivo c’è…. Quando morirò single avrò tanti amici! >> Commento verso Silvia la quale scuote la testa.
 
 
 
Michael
Quando termina la telefonata con Francesco mi siedo sul letto e decido di scrivere sul mio diario.
 
Caro Diario,
sono passati diversi giorni da quando ho deciso di iniziarti e tante cose sono successe. L’outing mi ha reso le cose più facili perché non sarò più costretto a nascondermi quando troverò con un fidanzato! Tuttavia la mia vita sentimentale è molto confusa. C’è Francesco, un ragazzo che potrei descrivere come un pezzo di pane, che morirebbe per un mio cenno. Ma la verità è che io non mi sono ancora tolto dalla testa e dal cuore Cèsar. Ho i suoi occhi nocciola impressi nella mia mente, occhi che sembrano più grandi dietro a quegli occhiali. Ho il ricordo delle sue labbra che mi accarezza le memorie, ma ho anche le sue decise parole di rifiuto che mi riportano alla realtà quando immagino un mondo in cui lui mi ama alla follia. Oggi i miei dubbi si sono sommati ad altri quando ho letto quella e-amil. Cèsar mi ha detto di essere eterosessuale per nascondere la sua omosessualità e la sua storia con Martìn? O dietro di nasconde un altro motivo? So che non avrò pace fino a che non lo saprò!

 
 
Chiudo il diario e ci penso su qualche istante prima di prendere la decisione di telefonare a mio fratello David. Non vorrei disturbarlo a quest’ora, ma ho bisogno del suo consiglio, della prima persona della mia famiglia che ha scoperto della mia omosessualità e dell’unico che mi è sempre stato accanto.
<< Michael, tutto bene? >> Mi domanda notando la chiamata a quest’ora tarda.
<< Ciao, dormivi? >> Gli domando.
<< No, ci siamo messi a letto in questo momento! Dimmi tutto! >> Mi esorta
<< Oggi Francesco mi ha consegnato la stampa di una e-mail, risalente a qualche tempo fa, che Cèsar ha scambiato con Martìn dall’account dell’ufficio. L’e-amil dice che hanno passato insieme una bella serata e che hanno fatto l’amore! >>
<< Che cosa?! >> Domanda stupito. In sottofondo avverto la voce di Camilla che gli domanda cosa succede e mio fratello le riporta ciò che ho appena detto.
<< Michael ciao, e Francesco come ha avuto questa e-mail? >> Mi domanda Camilla in viva voce.
<< Pare che una tipa lo aveva scambiato per Cèsar e gli ha fatto una scenata, ovvero la moglie di Martìn! Diego era con lui in quel momento. >> Racconto.
<< Che storia! Per tanto questo Martìn è maritato… dubito che Cèsar ne sia a conoscenza! >> Commenta Camilla.
<< Ho una grande confusione in testa! Ho detto a Roberta che le voglio parlare ma non so se è la cosa giusta da fare. Non vorrei spifferarle un segreto di cui non è conoscenza, dovrebbe essere suo fratello a dirglielo! >>
<< A me Roberta ha negato l’omosessualità di Cèsar, ha detto che mi sbaglio quando ho avanzato l’ipotesi con lei. Sinceramente mi sembrava una bugia! >> Mi spiega Camilla.
<< Lascia stare Roberta… Secondo me dovresti scrivere a Cèsar una bella e-mail dove sfoghi i tuoi sentimenti, dove gli racconti della moglie di Martìn e ti togli il pensiero! >> Mi consiglia David.
<< Forse hai ragione. Ma se non dovesse rispondermi? >>
<< Ti sarai tolto un peso, vedrai! >> Sapevo che David mi avrebbe dato un buon consiglio!
<< Grazie ragazzi, buonanotte! >>
<< Buonanotte anche a te, a domani! >> Salutano all’unisono. Apro il pc e mi metto a scrivere, ispirato dall’insonnia di cui sono vittima.
 
 
 
 
 
 
Prima di andare in vacanza sono riuscita a consegnare questo capitolo, so che è di transito e non accade niente di significativo, ma preparatevi a molti avvenimenti! Quindi a breve si terrà una cena di compleanno: Michel e la sua famiglia vi prenderanno parte? Daniele cambierà veramente atteggiamento con i suoi figli? Come andrà la colazione con la famiglia Valencia e il primo incontro tra Marcella e Daniele? Durante la riunione cosa accadrà? E la cena a villa Valencia come si svolgerà? Daniele che reazione avrà quando Marcella gli dirà di cosa l’ha legata a Mario una notte di molti anni prima? Vi siete divertiti durante il test di Lorenzo? Come lo vedere con Roberta? Giulia e Massimiliano si misureranno circa alcuni problemi, ma nel complesso li vedete bene insieme? Come evolverà la loro storia? Di Lena cosa ne sarà? Come giudicate la storia di Camilla e Kristoff? Dite che David ci ha azzeccato in pieno e il marito di Camilla ha qualcosa di personale contro Daniele? Camilla chiederà il divorzio a Kristoff? A quel punto lui rimarrà senza un quattrino? Penso proprio che ci vedremo a fine Agosto o inizio di Settembre con il nuovo capitolo, e i successivi in cui accadranno tantissime cose, preparatevi!
 
   
 
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