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Autore: Kind_of_Magic    15/08/2016    0 recensioni
Modern!AU
Raccolta di drabble, flash-fic e one-shot nate dai prompt del gruppo di Facebook "We are out for prompt".
Storie di personaggi della mitologia greca trasferiti nel nostro tempo, privi di poteri, come persone perfettamente normali.
Pairing: Medusa/OC, Ade/Persefone, Zeus/Era, Achille/Patroclo, Apollo/Giacinto, Achille/Ettore
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: Incest
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Nemici
Prompt: “Il primo giorno di scuola è sempre un trauma, soprattutto se sei il primo arrivato e i bulli (fra cui Giacinto) ti hanno già preso di mira”

---Nemici---

Apollo quella mattina si svegliò di pessimo umore. L’estate dopo la terza media era stata fantastica, piena di pomeriggi con gli amici del mare e pochissime preoccupazioni. Il che significava che tornare a scuola era la cosa peggiore che potesse succedergli. Era contento del liceo che aveva scelto, ma si trattava pur sempre di alzarsi presto tutte le mattine e andare a seguire delle lezioni in una classe dove ci sarebbero probabilmente state per la maggior parte ragazze.
Trascinatosi fuori dal letto, si preparò quasi senza far caso a cosa stesse facendo, poi salutò sua madre e uscì di casa insieme alla sorella Artemide senza fare colazione.
Artemide sarebbe andata in un altro liceo, aveva scelto lo scientifico con indirizzo sportivo. Era la prima volta che i due gemelli non andavano nella stessa scuola e, anche se la madre aveva sempre insistito per farli andare in due classi diverse, erano entrambi un po’ agitati per quella separazione. Eppure quel giorno avevano tante cose per la testa che quasi non si accorsero di essersi separati dopo essere giunti alla fermata del pullman.
Quando il bus arrivò alla fermata della sua scuola, Apollo scese e si tolse le cuffiette con la musica. Percorse il resto della via e infine arrivò davanti al Liceo Artistico Umberto Boccioni. Era un edificio imponente, che sembrava fatto apposta per incutere soggezione agli allievi. Apollo rimase a fissarlo un po’ angosciato per qualche minuto.
«Ehi, bimbo, ti sei perso?» chiese una voce arrogante alle sue spalle. Apollo si voltò e vide davanti a sé un gruppo di ragazzi e ragazze che lo squadravano. Uno di loro gli si avvicinò, doveva essere quello che aveva parlato prima.
«Mi hai sentito? Ti ho chiesto se ti sei perso» ripeté. Sembrava che gli altri in qualche modo lo rispettassero, forse il capo di quel gruppo.
«Direi di no, visto che questo è il liceo a cui sono iscritto» rispose Apollo, sulla difensiva.
«Mi sa che è nuovo, Zefiro, non sa come vanno le cose» disse un altro dei ragazzi «Dovremo fare in modo che le impari»
«Ci puoi giurare» rispose quello che si chiamava Zefiro. Rise e tutti gli altri si unirono a lui come se avesse detto qualcosa di molto divertente.
 
Le prime due ore della giornata erano trascorse. Non sembrava poi così male, si disse Apollo, anche se era davvero impressionante che ci fosse solo un altro ragazzo nella classe. Uscì dall’aula per fare un giro e sgranchirsi un po’ le gambe. Non era neanche arrivato a metà del corridoio che finì quasi addosso a uno dei ragazzi del gruppo di prima, quello che aveva detto a Zefiro che avrebbero dovuto fare in modo che lui imparasse come andavano le cose.
«Ma guarda dove… ah, sei tu» disse quello «Cerchi già di creare casini e sei in questa scuola da neanche un giorno. Complimenti»
«Io non cerco di creare casini» si difese Apollo «mi dispiace di esserti finito addosso, ero distratto»
Il ragazzo ignorò le sue proteste e si rivolse a qualcuno che era alle spalle di Apollo.
«Daphne! Vieni a vedere chi c’è»
«Cosa c’è, stavolta, Giacinto?» Apollo si voltò verso la ragazza che aveva parlato «Ah, lui» notò lei con una nota di disgusto nella voce.
«Mi è venuto addosso proprio ora» Apollo stava per ricominciare a protestare che lui era solo distratto e non l’aveva fatto apposta, ma si trattenne perché vide che erano arrivati altri ragazzi del gruppo.
«E non hai chiesto scusa a Giacinto, bimbo?» domandò Zefiro.
«Gli ho chiesto scusa» ribatté Apollo. Zefiro interrogò Giacinto con lo sguardo e quello annuì per confermare, cosa di cui Apollo gli fu infinitamente grato.
«Vai» gli disse Zefiro dopo un attimo di silenzio «e bada a dove cammini»
Bene, si disse Apollo, cominciare a crearsi dei nemici il primo giorno di scuola era proprio un’idea geniale.

 

(One-shot, 641 parole)

 

Devo fare una long basata su questa cosa. Devo per forza. Un giorno, quando avrò tempo, lo farò, promesso. Intanto grazie di aver letto e grazie a Crateide per il prompt :)

   
 
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