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Autore: A r y a_    16/08/2016    2 recensioni
È proprio vero che in amore non ci sono né vincitori né vinti. Soprattutto se si parla di uno show condotto dal favoloso Mettaton.
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[Self insert][Traduzione]
È la prima traduzione seria in cui mi cimento, quindi se ci sono errori o ho esageratamente cambiato le frasi (spero di no) non esitate a dirmelo! Ovviamente ho avuto il permesso di tradurre e pubblicare qui questa storia dall'autrice Rockinmuffin, che potete trovare su AO3. All'interno della storia il link a quella originale!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Burgerpants, Mettaton, Napstablook, Sans
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Would you smooch a ghost?! 









«Buonasera, pasticcine e pasticcini, e benvenuti in un’altra romantica puntata di Would you smooch a ghost?!, il dating show più seguito del Sottosuolo, in cui un umano e uno dei nostri fustoni single finiranno insieme! Sono io, il vostro avvenente e carismatico presentatore, Mettaton!» il robot fa una pausa per crogiolarsi negli scroscianti applausi e grida del pubblico, il quale provvede, molto sobriamente, a lanciare non meno di tre paia di mutande di pizzo sul palco. «Ma basta parlare di me: presentiamo la nostra favolosa concorrente!»

Nel momento in cui, senza troppe cerimonie, ti gettano dalle travi del soffitto per farti entrare in scena, inizi a imprecare come un camionista contro il bavaglio che ti hanno annodato attorno alla bocca.
Fortunatamente, la corda spessa con cui ti hanno legata in un bozzolo di grovigli funziona a mo’ di elastico gigante e ti salva da un pericolosissimo impatto corpo-pavimento con effetto spezza ossa – anche se la forza di gravità e altre svariate leggi fisiche ce la stanno mettendo tutta per sballottarti su e giù, causandoti vertigini talmente orrende che preferiresti la frittata di organi interni che si era preannunciata qualche secondo prima. Respingi un’ondata di nausea quando un enorme robot rettangolare con un pannello di lucine colorate al posto della faccia ti si avvicina.
«La concorrente di oggi è una povera anima racchiusa in un tristissimo e solitario involucro umano, la cui unica preferenza nella ricerca di un partner è esistente e preferibilmente vivo. I suoi hobby comprendono guardare la TV, vivere nella sua stessa sporcizia e rimanere distesa sul letto fino a notte fonda, contemplando la sua assolutamente insignificante esistenza!»
Okay, maleducato.
«Ma mica posso parlare solo io, vero bellezze?» il robot si gira per parlarti faccia a faccia. Beh, sempre che uno schermo a LED e qualche bottone luminoso possano essere considerati una faccia. «Umana, perché non ci racconti qualcosa su di te?»
Nel preciso istante in cui ti viene sciolto il bavaglio, allunghi il collo per raggiungere il microfono. Manco fossi una tartaruga. «Vi prego, qualcuno mi aiuti, mi hanno presa contro la mia volontà!», ma invece che aiutarti, lo studio esplode in grida e acclamazioni. «Per favore, voglio solo tornare a casa!», e gli applausi si fanno ancora più forti.
«Ma che razza di problema avete?!»
Il cibernetico presentatore ridacchia, ritirando il microfono.
«Sembra che la nostra concorrente abbia un debole per il dramma, eh? La adoro! Continua così e potresti diventare brava quasi quanto me, ragazzina!». Una delle braccia di Mettaton si allunga per pizzicarti scherzosamente una guancia con la forza di una prozia che non ti vede dal cenone di Natale.
«Ahi! Figlio di BEEP!», sbatti le palpebre all’improvvisa interruzione della tua imprecazione. Beh, dite quello che volete sugli show made-in-Underground ma i loro censuratori potrebbero far concorrenza a quelli della Santa Inquisizione.
«Sei anche molto audace! Chiunque dei nostri signori venga scelto, sarà un mostro fortunato. E visto che ne stiamo parlando», Mettaton si volta teatralmente verso la telecamera, «salutiamo gli Scapoli in gara stasera!»
Il robot si dirige nella parte opposta del palco. Mentre lui si rivolge al pubblico, tu allunghi il collo e tenti di strappare a morsi le corde che ti legano.

«Scapolo Uno è incredibilmente popolare e favolosamente simpatico... secondo lui. Vive in casa di sua madre e ha bisogno di un passaggio a fine show!»
Sputacchi un po’, per liberarti di una molesta ciocca di capelli finita nella tua bocca, prima di riprendere a rosicchiare le corde.
«Scapolo Due è quello che rimane di un mostro diciannovenne che vive il sogno di vendere Glamburger targati MTT al pubblico: ama il suo lavoro e ama servire con un sorriso, quindi sorridi, mucchio di spazzatura vivente, sei in diretta nazionale, per l’amor del re Asgore!»
Ti sembra di sentire il suono di mani metalliche tirare le guance di qualcuno, ma non ne puoi essere certa: la maggior parte della tua concentrazione è focalizzata sulle solite vecchie, care corde.
«Scapolo Tre è un imprenditore di successo che possiede una propria fattoria di lumache! Nel tempo libero fa il DJ - e credetemi, è spaventosamente bravo - e si sdraia per terra facendo finta di essere immondizia.» il robot interrompe il suo discorso per lanciare un bacio con le sue… non-labbra. «Un applauso per i nostri Scapoli!»
Il pubblico, quindi, applaude, poi Mettaton ti dedica un po’ della sua preziosa attenzione. Quando inizia a muoversi verso il lato del palco in cui ti trovi, sei riuscita a rosicchiare circa un quarto dello spessore della prima corda, ma hai anche iniziato a sentire il sapore del sangue.

«Per tutti i telespettatori che si stanno sintonizzando per la prima volta, ecco come funziona il programma: la nostra concorrente chiederà ai giovanotti una serie di domande personali e, basandosi sulle loro risposte, sceglierà la sua anima gemella e le stamperà un bel bacione proprio qui, in diretta televisiva, di fronte a tutti! È proprio così, gente, stiamo parlando di un piccante contatto labbra-labbra/grugno/becco/eccetera!»
Fuochi d’artificio esplodono da qualche parte sopra la tua testa e la folla va in delirio. Intanto tu storci il naso al pensiero di su quale indegno “eccetera” dovrai posare le tue dolci labbra.
«Concorrente,» il robot si gira verso di te, «qual è la tua prima domanda per Scapolo Uno?»
«Devo farlo davvero
«Solo se vuoi uscire viva da qui!», risponde con sincero entusiasmo.
… Bene. Di sicuro, paragonata al partecipare a questa splendida rappresentazione in live streaming di idiozia, la morte è un’alternativa veramente allettante, ma tu vuoi davvero uscire da questa cosa viva e vegeta. Hai troppo per cui vivere – devi ancora metterti in pari con, tipo, dieci diverse serie TV su Netflix.
Ti dimeni come una disperata, ma le corde non cedono. Sconfitta, sospiri molto profondamente prima di rassegnarti al fatto che, a meno che tu non sviluppi all'improvviso un potere di resistenza infinita, sia bloccata lì senza possibilità di aiuti esterni. «Scapolo uno,» forzi le parole attraverso i denti stretti, «quanto sei bravo a sciogliere nodi?»
«Non per vantarmi o cosa,» inizia una voce nasale e piagnucolante che suona come se non ci fosse altro che il vantarsi a portarle felicità, «ma sono praticamente il migliore nello sciogliere nodi. Tipo, ero nei boy scout e il nostro capo faceva schifo, e io che avevo appena iniziato a fare e disfare i nodi ci riuscivo senza fatica. Ero così bravo che mi fecero, tipo, il presidente degli scout.»
«Mooolto interessante. Ti dispiacerebbe fare una dimostrazione?»
«Nah. In questo momento proprio non mi va.»
Ringrazi il cielo che sia così, perché Scapolo Uno ha davvero l'aria di essere un idiota. «Va beh, rifaccio la stessa domanda. Scapolo Due, quanto sei pratico coi nodi?»
«Qual è il punto nel tentare di scappare?» la sua voce ha la gracchiante saggezza di un uomo vissuto che ha visto tutti gli orrori che questo mondo ha da offrire - ma allo stesso tempo uno squittio di pubertà dell’adolescente che pensa di sapere tutto. «Non andrai molto lontano, così. Prendi esempio da me, piccola; la vita è molto più facile da affrontare se realizzi che la speranza è morta e noi abbiamo contribuito a ucciderla.»
«Dio santo...» ti prendi qualche altro secondo per provare ad assimilare ciò che hai appena sentito, ma ti fa male al cervello e all'anima. «... Dio santo», ripeti.

«Hah! Bel tentativo, umana», il droide ti punta il dito contro, «ma non ti è concesso vedere nessuno dei ragazzi prima che tu abbia preso una decisione; non importa quanto credi di essere intelligente, ora vai avanti e chiedi la tua prossima domanda».
Sei delusa dal fatto che il tuo piccolo trucco non abbia funzionato, ma rimani determinata. «Scapolo Tre, quanto te la senti di darmi una mano, in questo momento?»
La voce del terzo single è così sottile e timida che riesci appena a sentirla, sopra al ronzio meccanico dell'hardware di Mettaton e il pesante respiro asmatico di Scapolo Uno. «Mi... Mi piacerebbe aiutarti... ma probabilmente finirei solo per intralciarti…»
Alzi un sopracciglio. Interessante. Non ha accettato di aiutarti, ma non ha nemmeno rifiutato: Scapolo Tre potrebbe essere il tuo biglietto d'uscita da questo circo del terrore.
«Wow! Che magnifica selezione di scapoli! Come riuscirà mai la nostra concorrente a scegliere tra questi possenti stalloni?!»
Questa fantastica uscita ironica di Mettaton innesca l'esplosione di ulteriori fuochi d'artificio, stavolta molto più vicini a te, che sibili di fastidio quando il suono scoppiettante ti spacca simpaticamente il timpano.
«Concorrente, via con la prossima domanda!»

«D'accordo, ho una domanda doppia: qualcuno di voi ha un cellulare, e se sì, quanto siete disposti a chiamare la polizia da uno a dieci?»
«Cosa hai detto, zuccherino? Hai per caso appena chiesto ai nostri Scapoli che gusto di Nice Cream sarebbero se fossero un gelato?!?!»
«Che-? No, voglio solo-» ma le tue proteste sono interrotte da un'enorme mano robotica che ti si spiaccica sulla bocca, sbattendo dolorosamente sui tuoi incisivi.
«Scapolo Uno», continua il robot, «quale gusto di Nice Cream sei?»
No. Non ce la puoi fare. In modo vago e lontano, nei bassifondi della tua mente, riesci a sentire Scapolo Uno sproloquiare all'infinito sul perché si senta affine al gusto Puffo, ma, sinceramente parlando, te ne frega il giusto. Ti rifiuti. Ci sono tonnellate di cose orribili che sei disposta a sopportare nella tua vita: tasse, battute tristi, la gente che parla nella sala del cinema. Ma le patetiche domande rompighiaccio è dove disegni idealmente il tuo limite.
C'è solo un modo per porre fine a tutto questo.
Ruotando la tua faccia cosicché il pollice di Mettaton resti solo un fastidio all'angolo del labbro, urli: «Ho preso una decisione!»
«Come, di già?»
Per una macchina che non ha nemmeno un viso vero e proprio, Mettaton è anche piuttosto bravo a montare su un broncio. «Ma non siamo nemmeno arrivati al round fulmineo! Ho già detto che il round fulmineo include veri fulmini?»
Quella, effettivamente... sembrava figa, come cosa. Ma comunque fai pressione, solo perché realizzi che c'è una buona probabilità che saresti tu, quella colpita dal fulmine. «Non importa. Ho già fatto la mia scelta.»
«Ascolta, tesoro, non è così che funziona il gioco. Abbiamo ancora venti minuti buoni di diretta da riempire.» il robot riesce, sfortunatamente, a raggiungerti per strizzarti la guancia, ma i tuoi denti sono rapidi a sbattere minacciosamente davanti alle sue dita, quando queste si avvicinano. «Questa brava gente qui dentro ha pagato per vedere lo spettacolo, ed è proprio quello che vogliamo dar loro, non è così?»

Uno spettacolo, eh? D'accordo. Se è uno spettacolo che vuole, uno spettacolo avrà.
«AHIMÈ!» proclami nel tuo miglior tono drammatico, che però finisce per assomigliare a quello di un bambino di otto anni alla sua prima recita scolastica. «Non posso continuare con questa farsa, trascinando crudelmente gli altri scapoli nel gioco, perché sono già inevitabilmente, perdutamente, INNAMORATA. Perché quando penso al mio UNICO VERO AMORE perdo completamente il controllo di me stessa. Il mio stomaco si capovolge. Il mio cuore palpita. Le mie ghiandole sudoripare si azionano. Ah, se dovessi spendere un momento di più senza di lui, morirei SICURAMENTE
In qualche maniera, contro ogni pronostico, il pubblico se la beve. Si sollevano cori e urla; un tizio particolarmente vivace si strappa la maglietta e inizia a battersi i pugni sul petto come una scimmia, prima che la sicurezza lo acchiappi e lo accompagni lontano dal palco. Simultaneamente, maledici e ringrazi la televisione per aver rincretinito la popolazione mondiale.
Mister Primadonna Straordinaria Mettaton si rianima immediatamente alla reazione degli spettatori. «Quindi, che ne pensate, ciccini? Dovremmo lasciare che l'umana compia la sua scelta?»
Le urla si intensificano, un paio di persone che possiedono delle vere labbra fischiano; il tipo eccentrico di prima riesce a sfuggire alla sicurezza abbastanza a lungo per esprimere la sua approvazione con un urlio indefinito e per tentare di strapparsi i pantaloni, prima di venire placcato senza pietà.
«Il pubblico ha parlato! Vuole che tu ti riunisca al tuo amante, e che razza di adorabile presentatore sarei se non dessi ai nostri fantastici ascoltatori ciò che desiderano?» Mettaton si prende l'ennesimo istante per assorbire con evidente goduria l'attenzione dei suoi fan, poi si concentra su di te. «Benissimo, concorrente: quale dei nostri scapoli d'élite hai scelto?»

Un gioco da ragazzi. «Scapolo Tre, heh.»
La folla applaude quando Mettaton piroetta su se stesso. È difficile da dire, ma ti sembra proprio di vedere che anche il robot sia felice della tua scelta.

«Ora che hai deciso, prima di introdurre il tuo moroso, presentiamo quelli che hai abbandonato. Dite ciao - e arrivederci - allo Scapolo Uno: Jerry!»
Da dietro una tenda dall'altra parte del palco, spunta fuori un mostro dalla forma vagamente simile a quella di una bitorzoluta astronave aliena con braccia a spaghetto. Riesci - purtroppo - a sentire il cattivo odore del suo corpo, che ti raggiunge attraversando tutto il palco.
Jerry ti lancia una sola occhiata veloce prima di incrociare le sue braccia-spaghetto. «Va beh», ti schernisce, «Non sei nemmeno così carina.»
Assottigli lo sguardo. Maleducato.
Quindi scende dal palco, meravigliosamente seguito dalla sua puzza nauseabonda, borbottando che comunque ha ancora bisogno di un passaggio a casa.
«Wow, che uomo da sogno! Stai iniziando a dubitare della tua scelta?»
Fissi Mettaton come fisseresti una fetta di pizza con l'ananas (e cioè male).
«Ora salutiamo - per sempre - lo Scapolo Due: Burgerpants!»
Il secondo single che esce, strascicando i piedi, fuori dalla tenda è una sorta di mostro-gatto bipede - o forse un cane con le orecchie piccole? - vestito con una generica uniforme da cameriere di fast-food. Aggrotta le sopracciglia in direzione del robot. «Il mio nome non è davvero Burgerpants, lo sai.»
«Quindi, Burgerpants», continua Mettaton con innata naturalezza, reggendo il microfono di fronte al micio, «Come ci si sente a sapere che la gente pensi che la tua personalità sia orribile almeno quanto il tuo aspetto estetico?!»
«Me ne infischio. Come se mi importasse se un'umana voglia baciarmi o meno.» il suo tentativo di mantenere un certo aplomb è tradito dalle lacrime che si raccolgono negli angoli dei suoi occhi.
Burgerpants inizia a camminare verso l'uscita ma, nonostante avesse fatto capire la sua intenzione e volontà di andarsene, viene atterrato e menato da quei simpatici ragazzoni della sicurezza, il cui componente più massiccio e muscoloso provvede a - letteralmente - lanciarlo dietro le quinte.
«Molto bene», cinguetta Mettaton come se tutto questo facesse parte della sua vita di tutti i giorni, «finiamola di rimuginare su cosa avrebbe potuto essere e guardiamo al presente! Ecco a voi il fortunato mostro che la nostra concorrente ha scelto di sbaciucchiare: Scapolo Tre, Napstablook!»
Dopo una decina di secondi di un silenzio tombale e di vuoto cosmico sul palco, la tenda viene spinta di lato con la forza, rivelando un fantasmino dall'aspetto nervoso. Sbatte le palpebre un paio di volte, appena realizza di essere sotto gli occhi di tutti. Il suo sguardo si sposta lentamente dalla platea piena di gente verso di te, e le sue guance assumono un adorabile colore rosato quando si accorge che stai ricambiando lo sguardo. 

Oh, wow. Effettivamente, è molto carino.
Alla pressante sollecitazione del presentatore-robot, il piccolo fantasma fluttua lentamente verso la tua parte di palco.
«Splendido, è ora di dare a questo pubblico quello che vuole.» Mettaton estende entrambe le sue braccia, avvolgendone una attorno a te e una attorno a Napstablook. Le stesse si ritraggono, trascinandovi così vicini che le vostre guance sono premute strettamente l'una contro l'altra. «Preparate le labbra, voi due, perché è il momento...» fa una pausa teatrale, guardando in direzione del pubblico.

«DI BACIARE. QUESTO. FANTASMA!!!»
«Domandina veloce: se ci baciamo, potrò tornare a casa?»
Mettaton scrolla le spalle con nonchalance. «Sì, certo, perché no?»
Tenti di scrollare le spalle anche tu, ma le corde che ti legano ti stringono ancora troppo forte perché tu possa compiere un movimento qualsiasi. Allora, semplicemente, ti accontenti di chiudere gli occhi e arricciare le labbra.
«Sta succedendo tutto così velocemente. Io... Sono sicuro che tu sia molto carina e gentile, ma… non sono pronto per questo tipo di impegno...»
Spalanchi gli occhi con uno sguardo vacuo di incredulità mentre il fantasma diventa sempre più trasparente, fino a sparire nell'aria sottile.
Eh. Il pensiero di baciarti ha spaventato a morte un vero fantasma. Se questo non è il rumore della tua autostima che va in pezzi, non hai idea di cosa sia.

«Oh, accipicchia!» la presa di Mettaton sulle tue spalle si fa più forte. «Non possiamo concludere lo show senza un bacio!»
Sei sul punto di confidargli che sei perfettamente soddisfatta di finire lo show senza baciare nessuno, ma il robot ti tira più vicino a sé, strizzando la tua faccia contro la "sua" abbastanza forte da farti sentire la forma dei suoi pulsanti scavare contro la pelle della tua guancia.
«No, non possiamo assolutamente finire lo show senza un bacio. Sembra che il fato abbia deciso per te un destino stupendamente speciale, perché senza nessuno Scapolo a cui dare un bacio, non avrai da fare altro che baciare me
Prima che tu possa acutamente controbattere su come lui non abbia nemmeno una bocca, Mettaton raggiunge la sua schiena con una mano e preme un interruttore. Non l'avesse mai fatto: c'è una violenta esplosione di fumo e glitter. Tu, naturalmente, sei abbastanza sfigata da avere avuto la bocca aperta in quel momento, così un'indeterminata quantità di brillantini volteggiano leggiadri nella tua gola. Quando il fumo si dirada e tu finisci di tossire via circa la metà dei glitter che hai in bocca, in piedi dove prima stava il robot rettangolare ora si erge quello che puoi solamente descrivere come il più gay sex-bot dalle gambe spettacolari che tu abbia mai visto.

«Oh, yes

Oh, no. È proprio come nei tuoi anime giapponesi. 
«Dolcezza», esordisce Mettaton EX, fissandoti con le palpebre sensualmente abbassate mentre si applica una quantità troppo generosa di lucidalabbra glitterato, «so a cosa stai pensando: "devo star dormendo, perché questo è qualcosa che trascende i miei sogni più selvaggi!"»
In effetti stai veramente sperando di stare dormendo, per poterti prima o poi svegliare da quest'incubo.
«Ma ti assicuro che sta succedendo veramente» - come non detto. Ti prende il mento tra pollice e indice, guardandoti negli occhi fino a dentro l'anima mentre il pubblico vi acclama festosamente in sottofondo. «Allora, c'è qualcosa che vorresti dire prima che io renda i tuoi sogni realtà?»

... C'è una sola cosa da dire in situazioni come queste: «BEEPmi». Di nuovo, i censori sono sul pezzo. Ma che cavolo!
«Ehi ehi ehi, calma i bollenti spiriti tesoro, che questo è un programma da bollino verde», ma poi fa un occhiolino che ti mette i brividi. «Magari, dopo i titoli di coda.»
Ti giri di scatto in direzione opposta del sex-bot per fissare direttamente nella telecamera. «Per favore», implori, «se qualcuno mi sente, salvatemi!».

~

Nel frattempo, qualche chilometro più lontano, Sans si rannicchia contro i cuscini del suo divano. La luce azzurra dello schermo della televisione illumina la sua faccia nella stanza altrimenti buia, rendendo ben visibile un ghigno che si fa strada sui suoi lineamenti.

«Amo questo programma.»





 
~

[NDT]
Niente, ho chiesto il permesso per la traduzione il ventitré giugno. Son passati quasi due mesi.
Faccio schifo. Mi sento in colpa. Aiuto ahahah
Comunque, per chi volesse leggersela in lingua inglese per potersi gustare (?) al meglio l'ironia ammazzabudella di Rocksinmuffin, ecco il link: archiveofourown.org/works/5125325
Qualunque recensione sarà mandata anche all'autrice originale, quindi non siate timidi, anche perché l'ho trovata una storia molto comica, oltre tutto il resto: è stata divertente anche da tradurre!
Una sola cosa: Rocksinmuffin ha usato la terza persona plurale neutra per il suo self insert, e non esistendo un equivalente in italiano, ho usato la terza singolare femminile, perché ho lo strano sentore che la maggior parte dei lettori saranno ragazze (o forse no, vedremo!)... comunque.
Spero che la traduzione sia risultata piacevole da leggere, di non aver stravolto troppe cose e via dicendo! E che ovviamente la storia sia piaciuta a voi come è piaciuta a me, perché personalmente l'ho trovata una vera perla :D
Ci vediamo presto su questo fandom (spero), perché potrei avere qualche ideuzza nella mia testolina... we'll see.
Ciao ciao!
A r y a_
   
 
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