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Autore: Giuls_BluRose    16/08/2016    0 recensioni
Fiabe dei Fratelli Grimm rivisitate in chiave moderna con i nostri amati attori | Principalmente CrissColfer |
Capitolo uno - "Il Principe Ranocchio"
Dal testo:
“Ehi ragazzo, hai bisogno di una mano?”
Come per magia apparse accanto a lui un ragazzo di bassa statura, con i capelli scuri ricci e due occhi enormi di un colore indescrivibile, ma sembrava sciatto e uscito da chissà dove.
“Ah perfetto, adesso ci mancava solo un ranocchietto!”
Il ragazzo, il cui nome era Darren, fece finta di non aver sentito.
“Piacere, Darren.”
“Chris.”
“A me non interessa la tua camicia nuova, ma solo un'uscita con la tua bellissima presenza.”
Chris sospirò pesantemente e pensava in cuor suo:
“Che va mai blaterando questo ragazzo? Bhe, sarà anche simile ad una rana, ma io non ho la minima intenzione di perdere i miei amati occhiali e se può darmi una mano...”
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cenerentola

 

“Dai Chris, vieni con noi, sarà divertente!”
Lea sorrideva felice mentre esponeva la sua proposta al castano, che, al contrario, non era per niente emozionato all'idea.
“Sarà una festa spettacolare, ci saranno tutti quelli dalla scuola e ci divertiremo tantissimo.”
Chris la guardava con una faccia sconsolata, sapendo benissimo che alla fine avrebbe accettato la proposta per disperazione: quando Lea ci si metteva sapeva essere veramente pesa e assecondarla era la cosa migliore da fare per non soffocare.
“E poi sicuramente ci sarà anche Darren.”
Il mezzo soprano roteò gli occhi al cielo, sbuffando appena: Darren era un suo amico dell'ultimo anno del quale era innamorato da tempo, ma non glielo aveva mai detto. Lea però era certa che i sentimenti fossero ricambiati e non perdeva occasione per provare a gettare l'uno nelle braccia dell'altro senza il minimo ritegno.
“Te lo ripeto: siamo solo amici.”
“E io ti dico che il bel moretto ha una cotta assurda per te, credimi!”
Chris arrossì appena: non ci sperava neanche di piacere al moro e poi non avrebbe mai voluto rovinare la loro amicizia per la sua cotta adolescenziale.
“Non mi interessa.”
Lea ridacchiò appena tra sé: sapeva che il ragazzo stava allegramente mentendo, ma alla fine gli faceva tanta tenerezza vederlo in quelle condizioni, avrebbe fatto tutto il necessario perchè quei due potessero aprirsi riguardo i loro sentimenti.
“Si e i muli volano. Chris, hai già in mente che cosa metterti per la festa?”
Il castano sospirò in maniera poco gentile: già, la festa di quella sera era in maschera e lui non aveva la minima idea di che cosa indossare.
Avrebbe sempre potuto usarla come scusa, ma già sapeva che con Lea non c'era niente da fare: quando si metteva in testa una cosa non si poteva fare nulla per fermarla.
Chris, comunque, ci avrebbe comunque provato.
“Non ho nessun costume da mettere e ormai è tardi per poter andare a comprarne uno, quindi mi sa che per questa volta mi tocca passare.”
La ragazza lo fulminò con lo sguardo: no, non se ne parlava neanche; Chris sarebbe andato a quella festa ad ogni costo, non esisteva la possibilità del contrario.
“Vorrà dire che mi trasformerò nella tua Fata Madrina e ti trasformerò nella Cenerentola più bella di tutte.”
Chris la squadrò, quasi fulminandola con lo sguardo.
“Non se ne parla, io un vestito non me lo metto.”
La mora rise, capendo che il ragazzo aveva frainteso completamente le sue intenzioni: era buffo vedere come Chris se la prendesse per così poco, per come fosse suscettibile e irritabile alle volte e lei si divertiva a portarlo all'esasperazione.
“Non ti sto dicendo di vestirti da donna, ma solo che ci penso io a farti il miracolo anche senza dover uscire a comprare nulla.”
Il mezzo soprano la guardò dall'alto in basso, cercando di capire che cosa avesse in mente la ragazza: alle volte le metteva paura, ma le voleva comunque bene, quasi sempre.
“Hai un completo nero da sera?”
Il ragazzo annuì, senza capire che cosa intendesse.
“Faremo una cosa ispirata ai balli in maschera dell'Ottocento o Novecento: indosserai il completo da sera come se fosse un ballo elegante, poi ti disegno sulla faccia una maschera e vai così, in maniera semplice, ma elegante.”
Chris ci pensò su: alla fine non era una cattiva idea, anche se il pensiero di doversi far truccare non lo ispirava molto, avendo la pelle molto delicata sapeva che a serata conclusa sarebbe stato difficile levare il trucco senza arrossarsi.
“Non ho altra scelta, vero?”
Lea sorrise.
“Così mi piaci, Chris.”

Uno, due, tre.
Il numero di completi sparsi sul letto del mezzo soprano aumentavano, dato che Lea non riusciva a trovare quello che lei riteneva giusto per la festa di quella sera: Chris era un ragazzo dallo stile molto elegante e non si stupì affatto di contare una decina di completi da sera, di vari colori e modelli.
Quando ormai aveva quasi svuotato completamente l'armadio del ragazzo le si illuminarono gli occhi vedendo quello che finalmente le sembrò l'abito perfetto per la serata.
Era un completo nero opaco, dal taglio classico ed elegante, già abbinato ad una camicia bianca stirata alla perfezione e una cravatta nera: insomma, niente di più banale, eppure la ragazza sentiva che era il completo perfetto.
“Fammi capire, mi hai messo sottosopra la stanza per poi scegliere questo? Ne ho altri più particolari che...”
“Chris zitto, so quello che faccio!”
La mora lo spinse in bagno a cambiarsi, mentre preparava la trusse dei trucchi che portava sempre con sé per finire di preparare il ragazzo: doveva essere impeccabile , sapeva che doveva renderlo perfetto per farlo notare a Darren.
Quei due ragazzi erano troppo timidi, non capivano che quello che provavano l'uno per l'altro era un sentimento ricambiato, le sembrava che avessero fette di prosciutto sugli occhi.
Li avrebbe aiutati lei, si sarebbe trasformata nella Cupido della situazione e sapeva che quella sera avrebbe fatto scattare qualcosa tra di loro, ne era certa: doveva solo fare in modo che si trovassero vicini e far partire un lento in modo da far fare loro coppia per ballare.
Era a conoscenza del fatto che Darren sarebbe andato alla festa da solo e Chris era il suo accompagnatore, dato che il suo ragazzo era a letto con la febbre: alla serata avrebbero passato tutto il tempo con Darren per non farlo stare da solo e poi Lea sarebbe scomparsa misteriosamente da un momento all'altro.
Si, le sembrava un piano perfetto, si stava dando del genio da sola.
Quando il castano uscì dal bagno la ragazza lo assalì all'istante riempiendolo di complimenti per l'eleganza: doveva ammettere che Chris aveva un certo fascino quando era tutto rivestito bene; però lo trascinò subito sulla sedia per sistemargli i capelli e dipingergli una maschera per contornargli gli occhi.
Non le ci volle molto e, una volta terminato il lavoro, era molto soddisfatta del risultato finale: Chris era una meraviglia ed era certa che avrebbe fatto colpo su tutti, ragazze o ragazzi che fossero.
Decise di scattargli una foto, prima di dargli un bacio sulla guancia ricordandogli di quanto fosse fantastico e scappare nel bagno di casa Colfer per prepararsi.

-Chris sei uno stupido.-
Il ragazzo prese il suo cellulare, guardando l'ennesimo insulto mandatogli da Lea. Sospirò.
-Non ci posso credere, mi hai lasciata qua con Darren da sola, scappando!-
Forse era meglio se spegneva il cellulare quel giorno, già aveva dormito male, quel poco che aveva dormito, non voleva anche ritrovarsi pieno di insulti dalla sua amica.
Si, la sera prima era scappato, alla fine non era riuscito a mantenere i nervi saldi e si era lasciato prendere dall'ansia: poco prima di mezzanotte aveva capito che ci sarebbe stata la parte dei lenti e già si era insospettito che Lea tramasse qualcosa contro di lui, quindi, per non rischiare, si era allontanato con la scusa di andare in bagno ed era scappato dall festa, tornando a casa propria.
Sapeva che appena la ragazza o Darren lo avessero visto nei corridoi gli avrebbero chiesto spiegazioni. Infatti cercava di stare loro più alla larga possibile.
Sinceramente non sapeva bene neanche lui la causa di quell'attacco d'ansia, ma sapeva bene che Darren gli faceva uno strano effetto e non voleva minimamente fargli capire che provava qualcosa per lui, rischiando così un'amicizia così tanto importante per lui.
Sospirò, sapendo bene di essersi messo nei pasticci da solo, ma ormai era abituato e sperava di uscirne in qualche modo.
Sentì il suo cellulare vibrare nuovamente e, convinto che fosse l'ennesimo insulto della sua amica, lo prese deciso a spegnerlo; una volta osservato per bene, però, notò che non era stata Lea a scrivergli, ma bensì Darren.
Aprì il messaggio e dovette rileggerlo più volte per essere certo di quello che gli stava davanti gli occhi, arrivando a sorridere appena con le guance leggermente tinte di rosso.

-Che ne dici se dopo scuola ci vediamo al bar vicino al Liceo e mi racconti perchè sei scappato in quel modo, Cenerentola?-


Note dell'autrice:

Ciao a tutti ragazzi e buon pomeriggio.
Finalmente sono riuscita ad aggiornare questa storia dopo una settimana, brava me (?)
Si lo so, è una delle fiabe più usate e riusate, banale e cosa volete, ma non avevo voglia di mettermi a leggere decine di fiabe oggi.
Se avete qualche idea non fatevi scrupoli e ditemela, mi farebbe piacere.
Detto questo vi saluto e vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento.
Buona lettura!

Giulia Pierucci
 

 

 

   
 
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