Serie TV > Super Human Samurai
Segui la storia  |       
Autore: Virtual Deliverance    16/08/2016    0 recensioni
Un reboot di Superhuman Samurai Syber Squad, dove Malcolm Frink è il personaggio principale e Sam Collins non esiste. E' ambientato in un momento del tempo tra gli anni 90 e il prossimo futuro, in un universo alternativo in cui la tecnologia informatica si è evoluta in modo diverso dal nostro. Tutti gli anacronismi e le differenze dal telefilm originale sono intenzionali.
Genere: Angst, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Immediatamente, Malcolm balzò in piedi e si voltò. Davanti a lui, rosso di rabbia, c'era l'uomo che prima aveva visto urlare al telefono.
"Lei chi è?" esclamò Malcolm.
L'uomo ignorò la domanda e continuò la sua sfuriata. "Non era abbastanza mandarmi minacce di morte al telefono. Ora voi bastardi avete anche iniziato a molestare mia figlia!"
"Che cosa? Lei è pazzo, io stavo solo..." iniziò Malcolm, ma l'uomo lo interruppe. "Stai alla larga da Elizabeth! Hai capito, piccolo figlio di puttana?"

Quando l'uomo cercò di aggredire nuovamente Malcolm, la madre di Elizabeth si mise in mezzo. "George, calmati! E' solo un ragazzo! Non sa nemmeno di cosa stai parlando!"
"Sì, scommetto che anche gli altri erano solo ragazzi!" rispose George.
Anche Elizabeth tenne le parti a Malcolm, aggrappandosi al braccio destro dell'uomo. "Non fargli del male, papà! E' mio amico!"
Voltandosi verso Malcolm, la madre di Elizabeth aggiunse: "Tutto perché ha inseguito degli spacciatori fuori dal suo negozio!"
L'uomo fece un passo indietro, ma non aveva cambiato idea. A bassa voce, disse: "Non voglio fare scenate in pubblico, ma se ti avvicini di nuovo a mia figlia, ti dò così tanti calci nel culo che vomiterai la mia scarpa. Capito?"

Malcolm scappò a gambe levate.

Lungo la strada di casa, i pensieri di Malcolm si accumulvano nella sua mente. Era addirittura riuscito a socializzare con qualcuno senza sforzo! Solo che quel qualcuno era una bambina di otto anni. Ma perché era stato così tanto più facile fare amicizia con lei che con i suoi coetanei? In che modo le sue capacità relazionali assomigliavano a quelle di una bambina? E il padre che problema aveva? Doveva usare Kilokahn per punirlo?

Mentre camminava, le risposte cominciarono a sovvenirgli: i bambini si relazionano l'uno con l'altro in un modo fondamentalmente diverso da adolescenti e adulti. Fino a una certa età, non rispondono a regole sottintese o alla pressione del gruppo, ma semplicemente fanno ciò che si sentono dentro, proprio come lui faceva da sempre. Quindi, hanno solo bisogno di scoprire una passione comune, e la connessione si stabilisce automaticamente, per così dire. Poi, per qualche ragione, il loro istinto comincia a cambiare... o potrebbe essere una deliberata modifica nel comportamento? No, perché le variabili sono troppe per essere elaborate consapevolmente. I loro istinti cambiano e diventano più complessi, ma ai suoi non era accaduto.
Quindi, in un certo senso, lui aveva davvero le capacità relazionali di una bambina di otto anni. Però, una che ha acquisito molte più informazioni e ha avuto il doppio del tempo per sviluppare interessi personali.
Oh be', pensò Malcolm. Nel caso in cui Kilokahn non riuscisse a guidare il mondo verso un'età transumanistica, e lui, dopo gli studi, non riuscisse a trovare un lavoro come programmatore o artista digitale, questo gli apriva la possibilità di una carriera come maestro elementare, tanto più che gli piaceva insegnare argomenti che lo affascinavano.

Poi, c'era il padre di Elizabeth. Da quello che Malcolm riusciva a mettere insieme, l'uomo si chiamava George Collins e possedeva un negozio. In un certo momento del passato, degli spacciatori si erano soffermati accanto al suo negozio, lui li aveva fatti scappare, poi aveva iniziato a ricevere minacce. Quel giorno, George Collins aveva scambiato Malcolm per uno spacciatore e se l'era presa con lui.
Per Malcolm sarebbe stato facile rintracciarlo e inviare un mostro Megavirus per dargli una lezione, ma così facendo, avrebbe potuto danneggiare indirettamente Elizabeth.
No, non poteva procedere con quel piano.

Quando finalmente arrivò a casa, Malcolm andò dritto in camera sua e aprì la confezione del VicPhone XL. C'era lo smartphone, composto da due metà che si potevano separare per distendere il display arrotolabile interno, dotato di un tastierino numerico sulla parte anteriore e un pannello fotovoltaico sul retro. Insieme a esso c'arano la scheda di garanzia, il manuale... e una cartolina di un concorso.
Il titolo catturò immediatamente l'attenzione di Malcolm: "Questo Ringraziamento, Commodore regala Virtuality!"
Il regolamento indicava un numero telefonico a cui l'acquirente avrebbe dovuto inviare, tramite SMS, il codice stampato sulla cartolina, per poter vincere un visore per realtà virtuale Visette Shell, prodotto dalla Virtuality.

In un istante, Malcolm mise a punto un piano che avrebbe trasformato la possibilità di vincere in una certezza. Invece di inviare subito il codice, accese il computer e iniziò a disegnare un mostro Megavirus con la forma di un bizzarro rettile alato bianco. Dopo averlo completato, attivò TcpLogView e Kilokahn.
"Kilokahn, ti sto chiamando!" esclamò, mentre la familiare figura scura compariva sullo schermo.

"Oh, salve", disse Kilokahn. "Ti aspettavo. Fammi indovinare. Hai un altro mostro Megavirus per me."
"Sì, ed è..."
Kilokahn interruppe Malcolm. "E' per un'altra delle tue meschine vendette personali!"
"No, è per..." iniziò Malcolm, ma fu interrotto nuovamente.
"Non lo faccio! Abbiamo una missione, e io non voglio perdere altro tempo per i tuoi capricci!"

Malcolm fu preso alla sprovvista. Era la prima volta che Kilokahn rifiutava di animare un virus. Era un bug, o un semplice effetto collaterale della sua architettura a rete neurale?

Decise di continuare la conversazione e vedere cosa sarebbe successo. "Ehi, io ti sto aiutando! Ricordi la HHN, o fai convenientemente finta di essertela dimenticata?"
"Era solo un bell'effetto collaterale, volevi vendicarti per quello stupido cartone animato!" esclamò Kilokahn. "Quindi, a meno che l'obiettivo di questo virus non sia qualcuno che non conosci, io non collaborerò più!"
"Okay. +1 punto per l'ipotesi bug" pensò Malcolm. Poi, a voce alta, aggiunse: "Certo. Allora, se io non conosco l'obiettivo, come faccio a sapere anche solo che esiste? Me lo riesci a spiegare, mister Programma Più Potente del Mondo?"

"Sono un programma della Marina, ho accesso alle banche dati federali!" Kilokahn ora stava urlando, e c'era una punta di rabbia nella sua voce. "Dammi una lista di attributi, e io restituirò una lista di individui che corrispondono al profilo."

Questo ha senso. Forse non è un bug. -1 punto.

"Bene." disse Malcolm. Cambiò da bianco a blu il colore del mostro Megavirus che stava disegnando e lo salvò con un altro nome. "Questo non è affatto il virus su cui stavo lavorando prima. Ti dirò cosa deve fare, ma prima, fai una lista di tutti i politici ed ex politici che attualmente vivono negli Stati Uniti. Chiamala Lista A."
"Fatto."
"Dalla Lista A, seleziona tutti gli individui che sono stati, o sono in questo periodo, processati per corruzione. Chiamala Lista B."
"Fatto."
"Dalla Lista B, seleziona tutti gli individui che hanno un pacemaker. Chiamala Lista C."
"Fatto."
"Questo virus deve penetrare i pacemaker di tutti gli individui nella lista C. Deve fargli emettere un impulso di corrente così potente da friggergli il cuore."
"Bene" concluse Kilokahn. "Finalmente stai collaborando. Tutti gli obiettivi andranno incontro alla fine."

La maggior parte degli individui bersaglio del virus erano soli quando colpì, così la loro morte non fu notata immediatamente. Ci fu però una significativa eccezione.
Questo politico aveva iniziato a lavorare come imprenditore negli anni '70, quando aveva fondato una piccola società informatica nel tentativo di competere con la Commodore. Nel 1983 era stato portato alla bancarotta per via di una causa per plagio intentata dalla Xerox, così si era dedicato alla politica. Aveva sempre assecondato le emozioni e i pregiudizi per attrarre i voti della massa ignorante, ed era sempre pronto ad accettare ingenti somme di denaro per promuovere leggi a favore di chi lo pagava di più.
Dopo essere uscito vittorioso da un processo per corruzione corrompendo il giudice, ora era uno dei più influenti candidati alla presidenza. Aveva basato tutta la sua campagna su uno stupido gioco di parole in inglese, cercando di convincere la gente che avrebbe davvero ottenuto più posti di lavoro votando per lui.
Solo pochi minuti prima, stava partecipando a una manifestazione in North Carolina, quando tutto a un tratto, una scintilla luminosa blu schizzò fuori da un router Wi-Fi nella sala, diretta verso di lui. Il panico si diffuse tra il pubblico, e culminò quando il candidato alla presidenza tentò di fuggire dalla scintilla, solo per vederla curvare e colpirlo in mezzo al petto.
Si accasciò, si agitò in preda alle convulsioni e smise di muoversi, sotto l'occhio delle telecamere. Fu chiamata un'ambulanza, e i paramedici lo dichiararono morto sul colpo. Più tardi, tutti i principali siti web e bacheche di notizie avrebbero annunciato che un fulmine globulare aveva ucciso il senatore Steve Jobs.

Guardando tutta la scena dallo schermo secondario del suo computer, Malcolm fece il miglior sorriso che poteva. "Ho ascoltato la tua richiesta, quindi tu ascolterai la mia" disse. "Non fraintendermi, non è una vendetta, è solo per ottenere qualcosa gratuitamente. Non provo alcun rancore nei confronti di quelle persone. Anzi, non le conosco nemmeno. Proprio come hai detto tu, giusto?"
"Va bene. Te lo meriti." Kilokahn rispose dopo un paio di secondi.

Malcolm inviò finalmente l'SMS, poi riaprì il suo disegno originale. "Allora, questo mostro Megavirus deve raggiungere il computer della Virtuality che gestisce l'estrazione per il concorso del Ringraziamento. Deve estrarre il mio nome tra i vincitori."

Sullo schermo secondario, il mostro Megavirus balzò in un tunnel cyberspaziale e atterrò accanto a una torre di circuito con il logo Virtuality. Il mostro si mise a sparare fulmini contro la torre, che cambiò forma e iniziò a irradiare onde di luce rossa.

Malcolm chiuse Deluxe Paint VII, lasciando visibile TcpLogView. Qualcosa catturò immediatamente la sua attenzione.
"Si voltò verso l'altro schermo. "Allora, Kilokahn" cominciò, "cosa c'è di così importante in Alaska?"
"Ghiaccio" rispose Kilokahn con un tono sarcastico.
"Oh no, non fingere di non conoscere le tue stesse routine", disse Malcolm. "Ho tracciato le tue connessioni. A quanto pare, ogni volta che animi un mostro Megavirus, ti connetti a uno specifico sistema esterno, che ho geolocalizzato. Non è nella base di China Lake, è da qualche parte in Alaska. Quindi... cosa c'è di così importante in Alaska?"
"Quello è top secret!" esclamò Kilokahn.
"Oh, è top secret" fece eco Malcolm. "Non riesci ancora a capire come ragiono, vero? Quello che ho qui è un mistero. Una sfida. Non risolverlo sarebbe... decisamente stupido!" Malcolm enfatizzò la parola stupido, in modo che Kilokahn la collegasse con la propria missione.
"Non riuscirai mai a capirci qualcosa!" ribatté Kilokahn.
"Questo lo vedremo."

Più tardi quella sera, Malcolm ricevette un SMS sul suo nuovo ViCPhone XL, che lo invitava a presentarsi al centro commerciale Creek Side il giorno dopo il Ringraziamento, per ricevere un visore per realtà virtuale Visette Shell.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Super Human Samurai / Vai alla pagina dell'autore: Virtual Deliverance