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Autore: PiperBlue    16/08/2016    0 recensioni
Kilari è una bellissima giovane idol giapponese, famosa anche nel resto del mondo: la sua storia d'amore si sviluppa fra le luci della ribalta. Ma come sarebbero andate le cose, se così non fosse stato? Se lei fosse rimasta una normale studentessa, avrebbe avuto modo di trovare la sua anima gemella ugualmente? Oppure sarebbe rimasta sola, in attesa di un principe azzurro che non avrà mai modo di incontrare?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Izumi Amakawa, Kilari Tsukishima, Seiji Hiwatari
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I PERSONAGGI DI QUESTA STORIA NON MI APPARTENGONO E NON è STATA SCRITTA A SCOPO DI LUCRO

  Quel giorno Kilari era particolarmente malinconica a scuola: era rimasta per tutta la lezione seduta in silenzio, con la testa altrove. Proprio il giorno precedente, infatti, il professore l’aveva rimproverata perché non poteva portare il suo gatto a scuola, e così aveva dovuto lasciare il suo Na-San a casa. Certo, era solo per poche ore, ma la ragazzina non era abituata a non avercelo attorno, pronto a darle consigli e aiutarla nei momenti di difficoltà, e si sentiva un po’ sola. Ad ogni modo, decise di guardare il lato positivo della faccenda, avrebbe senz’altro potuto sfruttare quell’occasione per cominciare a crescere e diventare indipendente, come le ripeteva sempre il suo papà.
“Devi imparare a cavartela da sola!” diceva, ma Kilari preferiva non dargli troppo ascolto, perché era davvero affezionata al suo cucciolo. Cercò di tornare coi piedi per terra, ma fu del tutto inutile: quel giorno proprio non ne voleva sapere di rimanere concentrata! Sbuffando, tornò a guardare fuori dalla finestra della sua aula, chiusa da ore, adesso così soffocante. Era una bella giornata, il sole splendeva alto nel cielo limpido ed azzurro, tirava un leggero venticello fresco e primaverile che agitava l’erba del cortile della scuola, che ondeggiava come se danzasse. Kilari sospirò. Lei amava la primavera, con i suoi colori, i primi sguardi di sole, gli animali che si risvegliano animando ogni cosa, i fiori ed il loro profumo, le piante che rinascevano (provvedendo a far crescere i dolci frutti) … proprio così; per lei primavera significava rinascita, ma soprattutto cibo! Avrebbe assaggiato di tutto, durante la fiera primaverile (*) di quell’anno: sarebbe corsa da una bancarella all’altra, rimpinzandosi di ogni squisitezza che vi avrebbe trovato! Ah, che meraviglia! Solo a pensarci le veniva l’acquolina in bocca…
Improvvisamente, il rombo del suo stomaco riportò alla realtà Kilari, che si accorse di essere tremendamente affamata; fortunatamente la campanella della pausa pranzo suonò proprio in quell’istante, e lei si fiondò subito fuori dalla classe con la sua fidata scatola del pranzo, per raggiungere il punto dove lei e le sue amiche, Miku e Sayaka, facevano merenda assieme.
Si era portata i suoi amatissimi Takoyaki, per l’occasione preparatile dal padre, che però, diciamocelo, non durarono molto a lungo.  
«Ma Kilari!» la rimproverò Miku.
«Miku ha ragione, Kilari! Dovresti imparare a comportarti più da signorina. Altrimenti come lo troverai il principe azzurro?» le diede corda Sayaka.
«Per me, il principe azzurro ideale, sarebbe uno che mi cucina tutto ciò che voglio!» rise Kilari, immaginandosi già la scena.
«Sei incorreggibile, non cambierai mai Kilari!» la presero in giro le sue amiche.
«Ad ogni modo, secondo noi i ragazzi perfetti sarebbero Seiji ed Hiroto, non è vero, Sayaka?» aggiunse Miku, sorridendo maliziosa all’amica, che divenne rossa come un peperone.
«Chi, i nostri compagni?» s’incuriosì Kilari.
«Esattamente! Uno così dolce e disponibile, l’altro freddo e misterioso… come resistere?» canticchiò in risposta lei.
«Non dirmi che non li trovi carini!» la punzecchiò Sayaka, ridacchiando.
«Mah, non ci ho mai fatto caso!» confessò allora la castana, facendo cadere per terra le amiche, scioccate.
«Oh, Kilari, davvero, sei incorreggibile!» risero, poco prima di dover tornare in classe.
«Ora c’è scienze! Sai, Na-San…» stava già dicendo la ragazza, incamminatasi verso il laboratorio, quando si ricordò che il suo gattino non era lì con lei. Che tristezza! Si fermò di colpo, sospirando. All’improvviso, qualcuno le finì addosso, travolgendola e facendola cadere a terra.
«Ahio, che botta!» si lamentò Kilari, alzandosi a guardare chi le si fosse schiantato letteralmente contro.
«Ti avevo detto di spostarti! Non dovevi fermarti così di colpo» la rimproverò il ragazzo, che altri non era che il suo compagno di classe Hiroto Kazama!
«Scusa tanto, ma non è solo colpa mia, non avresti dovuto correre a quel modo!» si difese lei.
«Non importa, ora spostati, ero già in ritardo prima che tu m facessi perdere altro tempo!» la congedò, e scappò via. Mamma mia che maleducato! Pensò Kilari, dirigendosi finalmente in classe, entrando fortunatamente e miracolosamente prima del professore, che annunciò che quel giorno avrebbe formato le coppie che avrebbero lavorato sui vari argomenti già affrontati nel corso dell’anno scolastico. Quando fu il turno di Kilari, ed il prof. estrasse dalla vaschetta il nome del compagno che l’avrebbe affiancata, lei non poté credere alle sue orecchie: quel malefico insegnante le aveva assegnato proprio quel cattivo, prepotente e presuntuoso del suo compagno corvino! Si voltò a guardarlo, e lo sguardo che lui le riservò non le piacque per nulla.
Il resto della giornata scolastica scorse relativamente tranquillo, ma all’uscita da scuola Hiroto si avvicinò alla ragazza.
«Sappi che non ho intenzione di prendere un’insufficienza per causa tua, perciò vedi di impegnarti!» le disse con tono sgarbato. Quel presuntuoso! Ma chi si credeva di essere, accidenti come le stava antipatico! Era davvero arrogante ed insopportabile! Ma gliel’avrebbe fatta vedere lei!
«Non dare peso alle sue parole, lui si comporta sempre con questa freddezza, ma tu non devi assolutamente prendertela!» la voce proveniva dalle sue spalle, e quando lei si voltò rimase praticamente abbagliata: Seiji in persona stava parlando proprio con lei! Lui sì che era gentile, sapeva come comportarsi con una ragazza! Che galante, le sue amiche avevano ragione almeno su di lui!
«non preoccuparti, non l’avrei fatto, figurati!» sorrise lei.
Quella sera, stranamente, Kilari fece una gran fatica ad addormentarsi, era come se avesse addosso l’argento vivo, non riusciva proprio a stare ferma, continuava a girarsi e rigirarsi sotto le coperte, come afflitta da convulsioni. Alla bellezza delle tre di notte, Na-San decise di prepararle una camomilla calmante.
«Grazie Na-San…» ringraziò lei, soffiando sul contenuto bollente della tazza che ora stringeva fra le mani.
«Proprio non riesco a prendere sonno, stanotte… dev’essere per i mille pensieri che mi frullano in mente… ma sarà meglio che mi calmi, altrimenti come arrivo domani… cioè oggi, a scuola?» sospirò, spegnendo la luce dopo aver finito di bere, trascinando nuovamente la sua cameretta nell’oscurità di quella notte senza stelle, quasi tormentata come l’animo della ragazza, che dopo molti sforzi riuscì a cadere fra le braccia di Morfeo.

Ed eccomi qui, tornata più carica che mai con una nuova ff su un anime che ha avuto un ruolo importante nella mia infanzia! Davvero, se ci ripenso mi viene da piangere, come sono sensibile! Ho inserito fra le note OOC solo per il personaggio di Izumi perché nella mia storia è una femmina e non ha i capelli rosa, ma per il resto è tutto uguale! Spero vi piaccia questo primo capitolo, recensite a valanghe, mi raccomando!!! Al prossimo capitolo dalla vostra PiperBlue!

   
 
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