Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: messy01    17/08/2016    0 recensioni
Melissa fa parte di alcune popolazioni indigene della Germania, vivendo lontana dalla popolazione civilizzata. La guerra tra le varie tribù continua da anni, lasciando molte vittime sulla sua strada, compresa la sua famiglia. Combattuta sulla persona che vuole essere, quella che è, e quella che sta diventando, le rimangono poche persone per cui lottare. Quando un suo amico viene rapito dalla popolazione rivale, Melissa riemerge nella civiltà in cerca di aiuto e in cerca della sua vera identità. Tra atroci sofferenze, deliri, caos e violenza, due poliziotti dell' autostradale di Colonia, Semir Gerkhan e Alex Brandt, si ritroveranno ad aiutarla, e magari sboccierà anche qualche amore.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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-E perchè dovrei aiutarti?- chiese Semir mentre camminavamo nella foresta.

-Perchè oramai ci sei dentro anche tu, mio padre mi ha raccontato della tua lealtà. Non sei un semplice poliziotto, sei un uomo d'onore.- risposi io.

-Anche tuo padre lo era.- disse Semir fermandosi.

-Lo so.- dissi guardandolo priva di espressione.

-Mi ricordo di quando è scomparso. Eri una bambina, guarda quanto sei cambiata in cinque anni. Ho lavorato al suo caso per trovarlo, ma anche se ho combattuto per non farlo mi hanno obbligato a chiudere il caso.

-Bhe, non sono più una bambina. So prendermi cura di me stessa.- dissi ripartendo.

-Sì, l'avevo notato.- disse Semir piano.

-Dove stiamo andando?- chiese Alex, il suo collega.

-Ci sono chilometri di foresta da attraversare per arrivare all'interno del loro territorio. Ci sono un mucchio di pericoli da affrontare, ci sono i Trikru, ci sono i Mietitori, uomini cannibali che non si sa come si trasformino in ciò. Vi sto chiedendo di aiutarmi, ma non siete obbligati. A pochi chilometri da qui c'è un capanno di caccia, mio padre mi raccontava che andavate a volte quando catturavate qualche animale per divertimento. Passeremo lì la notte, ovviamente se non volete tornare indietro e uscire illesi da questa storia. La scelta è vostra.

-E che mi dici dei tuoi amici?- chiese Semir.

-Octavia è stata rapita dal principe degli Azgeda durante l'attacco davanti ai miei occhi. Lincoln non l'ho più visto da quando è sparita Octavia. Il tutto è stato tre giorni fa. Se non sono già morti tutti e due e Lincoln non è stato rapito anche lui, sarà alla ricerca di Octavia. Sono tutto quello che ho, non posso lasciarli morire.

-E la tua gente?- chiese Alex.

-Octavia e Lincoln, sono la mia gente. Gli Skaikru invieranno qualcuno a contrattare con il Comandante dei Trikru. Dubito che riusciranno a cavare una pace ora come ora. E per la cronaca, non sono una Skaikru.

-Perchè parli la lingua del Popolo degli Alberi?- chiese Semir.

-Me l'ha insegnata Lincoln, per sopravvivenza. La mia prossima mossa è quella di raggiungere il confine nemico ed entrare dentro. E se devo sporcarmi le mani per riavere indietro i miei amici, allora è quello che farò.

Il silenzio piombò tra di noi.

Arrivammo al capanno ed entrammo.

Una figura familiare si stanziava davanti al caminetto acceso.

Semir e Alex tirarono fuori le pistole puntandogliele addosso.

-No! Non sparate! E' un amico di Lincoln.

Semir e Alex si scambiarono uno sguardo.

Semir abbassò l'arma, ma Alex la mantenne.

Il guaritore dei Terrestri tirò fuori un machete da dietro la schiena in segno di difesa.

Misi una mano sul braccio di Alex e delicatamente glielo abbassai.

Per un momento tirai su i miei occhi nei sui color ghiccio e rimasi ammaliata. Distolsi lo sguardo e mi girai verso il gigante davanti a me.

-Ai laik Melissa kom Skaikru.*- dissi nella sua lingua. -Tu dovresti essere Rexo kom Trikru*. Sei amico di Lincoln, vero?

-Sì, vedo che parli un po' della mia lingua.- rispose lui mettendo via il machete.

-E' stato Lincoln, me l'ha insegnata.

-Dovresti farmi vedere la tua ferita, perchè stai sanguinando.- disse Rexo.

Mi guardai la maglietta sporca di sangue.

Mi avvicinai a lui e alzai la maglia di qualche centimetro.

-E' grave?- chiesi.

-Non so come tu abbia fatto ma, dovresti ringraziare Dio per essere ancora viva.- disse sollevando la garza.

-Ringrazia Roan kom Azgeda* se ce l'ho e se ho questo tutore alla gamba.

Mi girai verso Semir e Alex che avevano delle facce sorprese sul viso.

-Andate a cacciare qualcosa. Ci deve essere qualche cervo in giro.- ordinai.

Diedi loro il mio machete.

-Pulitelo dal sangue dopo.- dissi implorante verso la mia arma.

 Una volta usciti mi tolsi poi la maglietta in modo che il guaritore potesse lavorare meglio.

Rexo tamponò la ferita e mise un ungento per fermare il sanguinamento e favorire la cicatrizzazione. Mi mise poi una benda attorno alla vita per coprire la ferita.

-Grazie- dissi prendendo una maglietta pulita e mettendomela addosso.

-Roan mi ha pugnalato lacerandomi i nervi della gamba sinistra. Ora sono costretta a stare con questo o non riesco a camminare.

-Non penso che sia giusto quello che la mia gente sta facendo alla tua. La tua gente è piena di speranza, con buoni propositi, crede in Dio, mentre noi non siamo nulla di tutto questo. Oltre ad essere un guaritore sono anche un guerriero dell'esercito dei Trikru. La mia gente conosce solo violenza e morte. Voi invece cercate sempre di fare la cosa giusta, anche tu.

-Bhe, non tutti la pensano così, nemmeno la mia gente.

 

 

*Ai leik Melissa kom Skaikru= Mi chiamo Melissa del Popolo del Cielo

*Rexo kom Trikru= Rexo del Popolo degli Alberi

*Roan kom Azgeda= Roan della Nazione di Ghiaccio.

 

   
 
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