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Autore: Broken_Wings    18/08/2016    1 recensioni
"Un paio di gambe snelle avvolte da dei jeans alquanto stretti mi si pararono davanti al naso. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo piuttosto alto che mi guardava tra il curioso e il divertito.
La prima cosa che notai furono le sue braccia interamente ricoperte di tatuaggi, erano davvero magnifici. Pensai di averli già visti da qualche parte ma in quel momento la mia mente era decisamente offuscata."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Allora, salve a tutti! Finalmente dopo secoli posso tornare ad aggiornare questa storia. Ho avuto una serie di impegni che mi hanno allontanata dallo scrivere. Quindi, per chi fosse ancora interessato allo stato della storia, ecco il nuovo capitolo. Buona lettura! 

6. Stay with me

Dopo un tragitto che mi parve infinito finalmente giungemmo davanti ad un vialetto che presumevo fosse di casa Sykes, e non mi sbagliavo. 
Oliver mi aiutò a scendere prendendomi nuovamente in braccio. Sentivo il cuore battere a mille, temevo che da un momento all’altro questi stesse per uscirmi dal petto e scappar via. 
Presto abbandonai quei pensieri per concentrarmi sulla costruzione che stava davanti a noi: la casa era avvolta da un bellissimo giardino che poi si allargava sul retro rivelandone la piscina. 
Il giovane cantante aprì il portone di ingresso mostrandone il magnifico e vasto soggiorno. 
“Eccoci qua” disse andandomi ad adagiare sul grande divano a penisola.
Ero travolta da mille mila emozioni, il mio cervello stava per andare in tilt, quindi l‘unica cosa che fui in grado di biascicare fu uno stupido e insulso “grazie”.
Oliver mi sorrise dolcemente per poi scomparire al piano superiore “La casetta del pronto soccorso sta nel bagno, torno subito! Tu cerca di non farti male ulteriormente in questi miei 30 secondi di assenza” 
Non potei fare a meno di sorridere a quelle parole. Infondo il ragazzo non aveva mica tutti i torti, ero capacissima di combinare danni su danni, quindi la sua preoccupazione se pur scherzosa era ben che lecita.
Oliver scese poco dopo con una cassetta tra le mani. “Fammi vedere coraggio” disse prendendo tra le mani la mia caviglia. Mi sentii davvero in imbarazzo, insomma, dovevo sembrare davvero una cretina. 
Il dottor Sykes continuava ad esaminare la mia penosa caviglia per poi arrivare alla tanto temuta diagnosi. “E’ una bella slogatura, ma con un po' di ghiaccio, pomata e bendaggio dovrebbe sgonfiarsi tra qualche giorno” disse infine soddisfatto guardandomi negli occhi. 
“Davvero Oli non so come ringraziarti,, mi sento così stupida in questo momento” dissi portandomi una mano alla testa.
Oliver rise “A dir la verità un qualcosa che potresti fare per ringraziami c’è…” 
Lo guardai con aria decisamente interrogativa, anche se nervosa al contempo. Egli si avvicinò a me, guardandomi dritto negli occhi. Si avvicinò così tanto da far toccare le nostre fronti e in un flebile sussurro disse “Resta con me stanotte..”
A quelle parole mi tremò il corpo. Non poteva succedere davvero, Insomma io ero pur sempre Karma, la regina dei cataclismi e delle figure di merda, non potevano accadermi queste cose da romanzo rosa.
Feci un lungo sospiro mentre Oliver piano piano faceva scivolare le sue mani attorno alla mia vita. “Io..io..” bofonchiai appena. “Karma.. daaaiii” disse infine cercando di fare gli occhi dolci. 
A quel punto non ero più in grado di dir di no, quindi acconsentii. 
In tutto questo trambusto non notai nemmeno il piccolo Oskar che nel frattempo era sceso dal piano superiore per sistemarsi comodamente anch’egli sul divano. “Oh ma che carino” esclamai andandolo ad accarezzare. Oliver guardava la scena estremamente divertito. Poi andò in cucina e aprì il frigo guardandolo con un’espressione disperata. 
Vedendolo girovagare come un’anima in pena per la cucina cercai di andare da lui saltellando sul piede sano. 
“Karma! Che cazzo fai?! Vedi di cadere un’altra volta se riesci.” esclamò venendomi incontro. Tutta questa sua premura nei miei confronti mi faceva sentire.. speciale. 
“Scusami ma.. vederti cosi disperato di fronte al frigo ha attirato la mia attenzione e volevo venire a vedere” dissi ridendo. 
“Ridi ridi.. sappi intanto che non ho idea di cosa preparare.. non sono poi un cosi gran cuoco” 
Entrambi stavamo morendo di fame e dato che nessuno dei due eccelleva nel cucinare proposi di ordinare del cinese per poi giocare con quella meraviglia di play station 4 che teneva in salotto. Era uno spreco non usufruirne. Dopo aver surclassato il giovane frontman in svariati giochi spense tutto. “Non è possibile che perda così!” disse incrociando le braccia al petto facendo il finto offeso. 
“Coraggio Sykes, non sei poi così male” dissi contorcendomi dal ridere sul divano. In quell’astante un’espressione assai sadica si dipinse sul duo volto. “La metti cosi eh? Ottimo, ride  bene chi ride ultimo!” 
Detto ciò si fiondò su di me iniziando a farmi il solletico, non mi sembrava vero di vivere un momento simile, tanto meno con Oliver Sykes.Dopo le mie innumerevoli suppliche si fermò.. rimanendo sopra di me. 
I nostri visi si avvicinarono nuovamente, sentivo il suo respiro e il suo odore mi mandava letteralmente fuori di testa, 
A quel punto toccò il mio naso con il suo e con un flebile sussurro esclamò “ Vuoi che mi fermi?”
  
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