Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: blackama    21/08/2016    4 recensioni
Purtroppo per Ash le cose non sarebbero andate così bene, ormai aveva raggiunto il suo obbiettivo e la sua psiche si era mentalmente preparata a supportare il colpo, se questo fosse fisicamente possibile.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un brutto scherzo


Era straordinario notare come, appena affondate le mani in quel morbido manto, tutti i dubbi e i sospetti provati fino ad ora venissero spazzati via lasciando solo emozioni come felicità e nostalgia.
Ora che lo teneva così stretto a se non si pose più la preoccupazione che lo avesse quasi fulminato, perché quel momento ormai gli sembrava lontano, quasi fossero passati interi anni. Anni che in realtà scoprì non erano neanche pochi secondi, dato che fu colto di sorpresa sia da Oak che da sua madre appena entrati in stanza.
Nel guardarli si sentì il viso in fiamme ed ebbe la terribile sensazione di essere stato colto in flagrante.
Sorpreso dalla risatina imbarazzata che gli uscì dalla bocca e che manco riconobbe per la sua, sciolse pikachu dall’abbraccio e si apprestò a salutare:
“Ah, buongiorno professor Oak è da un po’ che non ci si vede!”
Ash lo salutò senza pensarci troppo ma guardando il sorriso tirato sulle labbra del professore, ancora palesemente spaesato nel rivederlo sveglio, si rese conto di quello che ebbe appena fatto e ne fu tremendamente in colpa.

“Io... sono stato in coma… Come ho potuto dimenticarlo…” pensò.
Gli venne d'istinto abbassare lo sguardo e si mise a fissare un punto imprecisato della coperta con occhi spenti.

Come se il tempo rispecchiasse ciò che succedeva in quella camera d’ospedale, il vento si fermò e in quel silenzio che si venne a creare, una cupa atmosfera si affermò nella stanza illuminata ormai solo dalla luce abbagliante del sole che al contrario di dare un piacevole calore iniziò a rendere quel locale torrido, mozzando il respiro e accentuando la sudorazione alle mani, già umide dalla tensione.
Guardandolo, l’uomo continuò a non capacitarsi di come si fosse giunti a quella situazione, anche con la dichiarazione rilasciata dall’infermiera Joy riguardo l’incidente di un anno prima, era rimasto sconvolto nel sapere come Ash fosse entrato in coma.
Certo, rivederlo finalmente “vivo” era bellissimo ma allora perché, nel guardarlo, sentiva come se fosse in uno di quei momenti di calma, tipici annunciatori di una violenta tempesta?

Oak si concesse un profondo respiro per cercare di scrollarsi di dosso quell’incredibile pressione che ormai lo opprimeva, si schiarì la voce e decise di prendere iniziativa.

“Buongiorno tesoro, hai dormito bene? Ti ho portato un succo e una brioche, il dottore ha detto che nei primi tempi sarebbe stato bene che non esageri con il cibo ma conosco il tuo appetito”
Nel dire questo, Delia scoccò a suo figlio un’occhiata tra lo nostalgico e il divertito, felice di vedere gli occhi di Ash riprendere un po’ di calore.
Si sedette sul letto e porse il sacchetto riprendendo a parlare:

“Quindi mangia con calma e poco alla volta, devi rimetterti in forze perché tra un paio d’ore verrà la psicologa a farti visita”

Oak ricacciò quello che stava per dire, strabiliato di come la donna riuscì a spezzare quella specie di incantesimo che si era installato nella stanza.
Non solo ora si sentiva più rilassato ma lei aveva addirittura riportato il buon umore ad Ash che in quel momento, malgrado avesse fame, cedette a pikachu parte della sua brioche dopo un corteggiamento supplichevole da parte del pokémon.

Il ragazzo fu costretto a bere per non sentirsi la bocca troppo impastata. Ora che l'atmosfera si era di nuovo stabilizzata se la sentì di porre le domande che gli avevano invaso la mente quella mattina, prima dell'arrivo di pikachu.
"Mamma, professore... Cos'è... Cos'è accaduto un anno fa? Per favore, raccontatemi tutto. L'ultima cosa che ricordo è che mi sono addormentato sull'aereo per tornare a Kanto e poi un turbinio di colori..."

Gli venne un dubbio e gli si ingrandirono un po' gli occhi per ciò che pensò. Deglutì e continuò la frase:

"In quale ospedale siamo? Siamo a Kanto, giusto?"

I due adulti si scambiarono uno sguardo, indecisi  di come rispondergli finché il professor Oak non prese la parola:
"Si Ash, siamo nell’ospedale di Celestopoli…”
Si interruppe per il sospiro di sollievo che il ragazzo tirò.

Dopo un attimo di pausa riprese a parlare:
“Ash, so che ti chiedo un grande sforzo ma puoi parlarci del turbinio di colori che avevi menzionato poco fa? Hai qualche ricordo di cosa sia successo prima di quello?
Se si, ti chiedo di raccontarlo”

Il ragazzo guardò il professore, voleva essere lui quello che cercava le risposte e non darle ma si convinse infine che erano chi aveva davanti, quelli più confusi in questa vicenda, e non lui.
Delia invece lo fulminò con uno sguardo ma non disse nulla per rispetto dell’uomo, ormai amico di famiglia.

Ash, non accortosi di nulla, iniziò a raccontare di come avesse vinto la Lega, della sua partenza da Luminopoli e del viaggio in aereo.
Al momento di parlare di quello strano sogno prima del risveglio si bloccò e prese a mordersi il labbro stringendo i pugni, non sapendo come affrontare la questione.
La madre che all’esterno sembrava calma e composta era in realtà paralizzata da ciò che suo figlio stava dicendo, le peggiori paure sue e del dottore si stavano rivelando vere.
Si riprese vedendo Ash in difficoltà e iniziò a preoccuparsi del suo nuovo silenzio:

“Tesoro va tutto bene? Puoi anche fermarti, non c’è bisogno che continui!”

Nel dir questo lanciò un’altra occhiataccia al professor Oak e se prima rimase in silenzio, ora disse:
“Perché lo ha messo sotto pressione! Si è risvegliato solo ieri ed è anche svenuto per un forte shock. Prima di porgli domande del genere, sarebbe stato meglio aspettare un po’ di tempo, lei non crede?!”
Il professore rimase spiazzato da quella dichiarazione, non per il messaggio in sé ma per colei che gli parlava.
Decise di ribattere:
“Ti capisco ma più si aspetta e più sarà difficile parlarne perciò è meglio che ne parli ora e che si tolga il peso subito. Inoltre, qualcosa mi dice che questo sia l'elemento più importante per chiarire tutto ciò che c'è di ignoto in questa vicenda, quindi se riuscisse a dire ciò che ha provato in quel momento non credi che potremmo capirne di più?"

Delia si alzò dal letto con il sangue che le ribolliva dalla rabbia:
"-Aspettare è peggio-, -Potremmo capirne di più- Lei vuole che Ash sforzi la sua mente per rispondere alle sue domande quando la situazione potrebbe peggiorare. NON HA PENSATO A QUESTA EVENTUALITÁ?!"

"CERTO che ci ho pensato, ma rimango dell'idea che parlarne ora sia la cosa migliore per fare un po' di luce sulle vere condizioni di Ash!"

Per Delia fu come ricevere uno schiaffo in faccia, era come se quelle parole affermassero che lei non si preoccupasse per come stesse realmente suo figlio.

Ash non poteva credere che quella discussione stesse avvenendo e proprio di fronte a lui, non lo accettava, non gli pareva possibile.
Fu così concentrato su Oak e sua madre che solo allora l'attenzione gli ricadde su pikachu che diventava via via più nervoso. Irritato da tutta la situazione decise di reagire
"BASTA! IO STO BENISSIMO!"
Il ragazzo urlò o almeno, tentò di urlare, ma purtroppo, neanche stavolta la voce gli diede credito tanto che i due litiganti fecero fatica a sentirlo ma ugualmente si zittirono per ascoltare il giovane.

"Mi sono fermato nel raccontare prima, perchè ero ancora confuso su ciò che avevo sognato"

Dicendo questo accarezzò pikachu con aria malinconica e proseguì.

"Quando mi sono addormentato sull'aereo ho sognato tutto il mio viaggio, ma era strano, era come se si riavvolgesse un nastro,  in poco tempo è come se avessi rivissuto tutto ma guardandolo al contrario e poi..."
Si fermò un attimo, indeciso su come argomentare e alla fine scelse di dire:
"Si, insomma, è come se avessi rivisto tutti i miei viaggi partendo da Kalos e poi Unima, Sinnoh, Hoenn, Johto, le Isole Orange ed è continuato fino a Kanto, ero a Smeraldopoli, mi ricordo che il Centro pokémon era esploso e... Pikachu era con me... era stata l'agente Jenny a portarci lì"

Ash aggrottò la fronte e chiuse gli occhi cercando di ricordare.

"Professore... Quando un ragazzo parte per il suo viaggio di allenatore può scegliere un pokémon che sia o di fuoco o di acqua o di erba, giusto?"

Oak che già stentava a credere a ciò che ascoltava e mano a mano che il racconto continuava diveniva sempre più sconvolto fu totalmente preso alla sprovvista per quella domanda così fuori luogo ma rispose lo stesso:


"Si, hai ragione, i tre starter di Kanto, ad esempio, sono bulbasaur, squirtle e charmander rispettivamente un tipo erba, uno d'acqua e uno fuoco"

Ash riprese:

"Ma allora, perché ho iniziato il viaggio con pikachu?"

Oak e Delia rimasero impietriti, si guardarono per qualche secondo e le loro labbra si stiracchiarono in un sorriso distorto, guidato dalla più totale paura e preoccupazione: 

volevano che quello fosse solo un brutto scherzo



Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Chiedono perdono a tutti quelli che aspettavano la mia storia, con impazienza (?) ma un po' per idee mancanti e un po' perchè ho avuto da fare, solo ora sono riuscita a tirare fuori un capitolo abbastanza lungo da poterlo chiamare tale. Questo capitolo, e probabilmente anche i prossimi, è stato realizzato grazie ai consigli del mio ormai socio che mi è venuto in aiuto.
Spero che vi piaccia e per qualsiasi opinione lasciate pure un commento. Per il prossimo cercherò di essere meno ritardataria.
Detto questo... Un saluto a tutti,
Blackama
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: blackama