Note: Buongiorno a tutti, eccomi con il primo esperimento su The 100. Una roba un po' angst, parecchio introspettiva e vagamente noiosa, I know. Spero vi sia piaciuta. A presto, Cinzia N. ^^She had never thought
Clarke non ci aveva mai pensato – là, sull’Arca – a quanto fosse facile uccidere. In quella cella, uccidere, sembrava una cosa così lontana, che ritrovarsi a farlo, poi, sulla Terra, di colpo, fu traumatico.Clarke non ci aveva mai pensato – là, sull’Arca – a quanto fosse difficile essere un leader. Ha deciso chi doveva vivere e chi morire, ha concesso la grazia, ha sacrificato il sacrificabile, eppure il macigno al petto che la soffoca non si sposta di un millimetro. Ha il suono della voce di Finn, gli occhi di Atom e le urla strazianti di Jasper con Maya stretta tra le braccia, ormai senza vita.Clarke non ci aveva mai pensato – là, sull'Arca – a quanto fosse logorante essere eroina e peccatrice insieme.«Hai salvato il tuo popolo.»«E ne ho sterminato un altro.»Le voci di ventiquattro bambini la perseguitano implacabili nelle notti senza sonno ma piene di incubi.Quanto vale, la sopravvivenza, al prezzo di un massacro?Non riesce più a rispondere, Clarke, mentre sente ancora tra le mani il contatto freddo e duro della leva con cui ha decretato che – sì! – trecentosettantaquattro persone, tra cui ventiquattro bambini, sarebbero morte, senza remissione di peccato.Clarke non ci aveva mai pensato – là, sull'Arca – che il prezzo della vita sarebbe stata la morte, ha imparato a piangere senza versare lacrime e a sopravvivere a ogni drammatica perdita della sua esistenza, ha imparato che nessun dolore può ucciderti finché non sei morto per davvero, ma di notte, ancora adesso, rivede gli occhi del primo morto, per mano sua, della sua vita e ancora rabbrividisce al pensiero che non è un’eroina, non è una salvatrice, non è dalla parte dei buoni.È una sopravvissuta, e ogni sopravvissuto è un assassino.