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Autore: Damon_White    22/08/2016    0 recensioni
Le persone cambiano? Oh no! Sono gli altri a cambiare le persone, volendo o meno.
Mi sono bastati 5 minuti e una semplice conversazione per entrare nella mente della ragazza più sveglia ed intelligente e farla diventare quella che non è mai stata.
Che sia colpa del destino? Nah, troppo facile dare la colpa al fato, oramai tutti danno la colpa a questo povero disgraziato. La colpa? Solo mia. Se me ne pento? Ahahaha.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormivo tranquillo nella bibliotaca dell'istituto consapevole di dover andare a lezione, di cambiare e divantare quello che i miei genitori hanno sempre desiderato dal loro figlio. Mi hanno tolto le auto, distrutto la vita e mandato in un college, tutto questo per "mutare", così da rappresentare al meglio la mia famiglia.

Forse dovrei alzarmi e smetterla di lamentarmi.

Sospiro al solo pensiero di quello che mi aspetta fuori da questa bibliotaca: ragazzi che si credono attraenti guidando, come bambini, macchine comprate dai loro paparini miliardari. Ragazze che si credono le più belle, le più intelligenti ma se gli chiedi chi era stato Galileo Galilei ti rispondono: "quello con la mela in testa" e tu non puoi fare altro che ritirarti e cercare di farti una ragione.

Poso nuovamente la testa sul tavolo di legno sperando che qualcosa possa cambiare, o almeno migliorare questo degrato di società.

Pur sapendo di essere solo, siccome gli studenti sono a lezione e la biblitecaria è andata a bere un caffè, sento qualcuno tossire in modo innaturale, come se volesse attirare la mia attenzione. Forse se faccio finta di dormire il tipo se ne andrà, non ho nessuna voglia di conversare con gente, anche perchè qui l'unica persona interessante e con una propia personalità è il bidello. Gli altri sembrano fatti con copia e incolla.

Il tipo diventa insistente e posa vicino alla mia testa una pila di libri, provocando un certo rumore. Infine mi arrendo, alzo la testa e guardo il...ragazza? Pensavo avessi a che fare con un tipo, non con una ragazza.

-Sei nel mio posto.-mi guarda con sguardo acido.

Del tipo: ci sono 510261 posti liberi e tu ti ostini a voler stare sull'unico posto occupato?!

Mi alzo ma non per farla sedere, ma bensì per dare un calcio alla sedia allontanandola il più possibile.-Prego, siediti.-la incoraggio.

Fa quello che non mi sarei mai aspettato: prende un'altra sedie e si siede al posto dove ero seduto io prima...ragazza veramente interessante.

Forse per curiosità o magari per passare il tempo mi siedo di fronte a lei, guardandola leggere uno dei tanti libri che si era portata. Devo dire che così a prima vista sembra essere una ragazza con la testa sulle spalle. Dal modo impeccabile di portare la divisa si direbbe che ci tenga a mostrare la perfezione, almeno in esterno. Il fatto che legga Harry Potter mi fa pensare che sia una ragazza a cui piace leggere più volte la sua saga preferita, visto che gira pagina ogni 30 secondi, come se sapesse già cosa ci sia scritto.

Esteticamente è carina come ragazza, niente trucco, occhiali spessi che coprono due occhi marroni, capelli leggermente ricci castani e uno sguardo curioso che non esita a sbirciare nella mia direzione.

Dopo minuti di silenzio rompo il ghiaccio, raro da perte mia iniziare una conversazione a meno che non sia una persona che conosco già, ma lei mi rende curioso.-Quindi signorina Granger, come mai non si trova a lezione?-

Anche a me è capitato di leggere uno dei tanti libri del maghetto più famoso del mondo ma non mi è mai piaciuto leggere una storia che non sia la mia.

Rimane come mervigliata nel sentire con che denominazione mi sono rivolto. Posa lentamente il libro sul tavolo e mi regala la sua più totale attenzione.-Stessa cosa potrei domandare a lei...-con gli occhi cerca qualcosa sul mio corpo che la aiuti a indirizzarla verso un mio probabile nome.-Mr J.-conclude accennando un piccolo sorriso quasi impercepibile.-Oh, scusi, dimenticavo che lei è come gli altri bellocci della scuola, con un solo neurone che nemmeno usano.-

Mr J, eh? Ho un tatuaggio tra i tanti con la lettera J, iniziali del nome di mio zio.

Dovrei essere contento che dinnanzi ai suoi occhi appaio bello oppure sentirmi offeso perchè mi ha dato de paleolitico?

Mi avvicio a lei con la testa.-Vede signorina, non conta quanti neuroni abbia una persona, ma bensì quanti ne usa.-

Non dice nulla, continua a guardami con quel accenno di sorriso mostrato anche prima.

-Non mi ha ancora risposto alla domanda signorina.-

Posa il gomito sul tavolo e a seguire la testa sul palmo.-Non vedo perchè dovrei, nemmeno lei ha risposto alla domanda che le ho fatto.-

Dondolo all'indietro con la sedia e inizio a ridere, una risata spontanea.-Senza peli sulla lingua vedo.-

Mi risponde con un certo sorriso: gli angoli della bocca si arricciano verso l'alto e intorno agli occhi si formano piccole rughette comunemente note come "zampe di gallina" che spariscono una volta con il sorriso.

Mi faccio serio e questa cosa la ragazza la capisce subito, facendo scomparire ogni segno di sorriso. Mi guarda aspettando una mia mossa, qualcosa che spiegasse il mio cambiamento di umore così spontaneo.

Mi alzo e cammino avanti indietro, elaborando un buon discorso per farle capire che parlare con me è il peggior peccato che puo mai commettere in vita sua.

-Se lei incontrasse una persona pericolosa, ci parlerebbe?-

Non risponde immediatamente, mi guarda e pensa. Noto una certa preoccupazione a rispondere. Ma tanto so già che risponderai di no.

-Si.-decisa.

Questa risposta è veramente insolita...ora ricordo il motivo per cui ho iniziato questa folle conversazione con lei.

Cammino verso di lei e gli tendo la mano.-Allora mi dia la mano...-La paura questa ragazza non l'ha mai espressa, è sempre rimasta serie e calma. Prende la mano senza esitare e io altrettanto la alzo, posandola davanti a me.

Dalla fondina nascosta sotto la giacca estraggo una magnum 44 che punto alla tempia della giovane Hermione.

-Cambierebbe risposta alla mia domanda signorina?-

-No.-E' impressionante quanto sia imprevedibile questa ragazza. Ha una pistola puntanta alla testa e lei usa comunque il tono forte e sicuro invece di piangere e chiedermi di non amazzarla.

Ruoto la testa all'indietro e mi lascio alle risate, questa ragazza mi fa morire. Tiro su la testa e assumo un'espresione minacciosa.-Bang!-spingo il grilletto e lei d'istinto chiude gli occhi convinta che facessi sul serio, ma non succedde niente...mica sono pazzo.

-Stavo scherzando.-la guardo negli occhi dove leggo paura ma un pizzico di divertimento, anche se poco.

Da lontano sento dei passi, deve essere la bibliotecaria che si è decisa di tornare a lavorare. Rimetto al suo posto la pistola, sarebbero guai se qualcuno scoprisse che posseggo un'arma del genere. Me ne vado, forse in camera a dormire o magari a lezione

   
 
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