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Autore: ParisRiver    23/08/2016    0 recensioni
“Hey, come va?” disse lui un po’ imbarazzato, non capivo il perché.
“Non bene direi, vi sto salutando perché non vi rivedrò più prima di non si sa quanto tempo” dissi con le lacrime che scendevano sempre di più, “non voglio che te ne vai!” urlai scoppiando a piangergli addosso abbracciandolo.
“Tesoro, non è un addio, ci rivedremo presto, te lo prometto. Nemmeno io voglio lasciarti” disse stringendomi a se sempre di più con una mano sulla testa, stava piangendo anche lui.
Appena ci staccammo dall’abbraccio ci asciugammo le lacrime entrambi, ci guardammo negli occhi e infine mi diede un bacio sulla guancia, “questo non è un addio, è solo un arrivederci” disse salendo in macchina.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo cena Ashley si mise a lavare i piatti, così approfittai per andare a parlare con Jared che si era messo in camera, sul letto a suonare la chitarra e canticchiare qualcosa di incomprensibile. Faceva sempre così quand'era giù.
Mi appoggiai allo stipite della porta per ascoltarlo, ma dopo qualche secondo si accorse che ero lì.
"Hey" mi sorrise, fiacco.
"Ciao" gli dissi, avvicinandomi al letto.
Mi sdraiai di fianco a lui e misi la testa sulla sua spalla.
"Mi dispiace per quello che ti ho detto prima, non intendevo dirlo in senso cattivo" dissi dispiaciuta.
"Non fa niente, ho capito cosa intendi" disse per tranquillizzarmi.
"Davvero?"
"Sì, insomma, sei sempre stata femminista fino in fondo" disse, scompigliandomi i capelli e ridendo.
"Stronzo!" gli diedi uno schiaffo sulla spalla.
"Aiah! E' vero! Non ti ricordi a scuola che combinavi? Ti mettevi a menare i ragazzi quando dicevano che le donne sono il sesso debole e io ti venivo a salvare tutte le volte" continuò, scatenandomi una risata.
"E' vero, mi ricordo Bill, quella montagna che giocava a football. Quando ha cominciato a svalutare le donne gli sono montata addosso e ho cominciato a prenderlo a pugni e non riusciva a liberarsi per quant'ero agile."
"Già, appena siamo arrivati io e Shannon, ci siamo spaventati e io ti ho subito presa e messa in spalla e ti ho portata in bagno a farti calmare i bollenti spiriti, Shannon poveretto cercava di calmare Bill che voleva ammazzarti. Fortunatamente lo ha calmato con un pugno" disse guardandomi, "che matta che eri, ti sei quasi fatta pestare di botte da uno grosso il doppio di te" continuò, scuotendo la testa e ridendo.
"Sì, per difendere le donne, quello si stava facendo grosso sminuendo chi non avrebbe mai avuto il coraggio di replicare o gonfiarlo di botte" mi difesi.
"Già, la pensava così, finchè non ha conosciuto te" disse lui scoppiando a ridere.
"Sì sì, ridi ridi, ricordo di aver preso a pugni anche te" gli ricordai, visto che mi prendeva in giro.
"Oh sì, hai preso a pugni la mia povera schiena mentre ti portavo in spalla in bagno e ti sculacciavo per farti smettere perchè mi stavi facendo male, poi anche in bagno hai cominciato a tirarmi pugni sul petto appena ti ho messa giù perchè ti avevo tolto da sopra di lui" spiegò, ridendo sotto i baffi, non ce la faceva proprio a non prendermi in giro per questa  storia.
"Sì, e le ragazze nel corridoio che si strappavano i capelli dall'invidia a momenti e urlavano "le ha toccato il culo, Jared le ha toccato il culooo" che galline che ti venivano dietro" dissi pensando a quelle.
"Ah mi ricordo, Rachel il giorno dopo fece addirittura finta di picchiarsi con la sua amica perchè sperava che facessi la stessa cosa che avevo fatto con te il giorno prima."
"Ah, questa non la sapevo" dissi amareggiata.
"Sì, ma le ha detto male perchè non sono stupido e lo avevo capito, così le passai di fianco senza cagarla di striscio e ci rimase di merda" mi spiegò.
"Wow, te l'ha praticamente offerta e tu hai rifiutato?" dissi io, lui mi guardò.
"Tu e la tua delicatezza" disse scuotendo il capo, "era gnocca, ma non mi interessava, in quel periodo già mi piacevi tu" mi guardò.
"Uh, guarda l'ironia, anche a me già piacevi tu. Se ne avessimo parlato fin da subito, a quest'ora saremmo stati fidanzati da diciotto anni" riflettei.
"Già, hai ragione, ma mi faceva strano perchè eri la mia migliore amica e lo sei ancora ovviamente, ora che siamo cresciuti però è diverso, anche se a volte ci penso" mi rispose.
"Sì, anche io ci penso, e non sai quanto ci ho pensato in tutti questi anni, poi non volevo dirti niente perchè ti andavano dietro le peggio fighe e non mi sentivo all'altezza" gli confessai.
"Lo so, ho sentito te e Shannon parlare a Bossier City, il giorno della partenza, quando mi sei svenuta addosso"  mi ricordò.
"Oh, sì, mi ricordo" continuai ad ascoltarlo.
"Non dovevi sentirti così, non ti mancava niente, avevi tutto per essere una gnocca" disse girandosi a guardarmi, "e lo eri, a modo tuo eri la più gnocca: non  ti vestivi volgare, non ti truccavi troppo pesantemente e, soprattutto, passavi tutto il tempo con noi e in tutti gli anni che sei stata innamorata di me non hai mai fatto come quelle per attirare la mia attenzione."
"Beh, non mi serviva attirarla, avevo sempre la tua attenzione, ci sei sempre stato per me" dissi lacrimando pensando a quell'orribile frase che gli avevo detto prima.
"E ci sarò sempre, per te e per lui" disse accarezzandomi la pancia.
"Mi dispiace Jay, non ti dirò mai più una cosa del genere" dissi, abbracciandolo e piangendo come una bambina.
"Non ti preoccupare amore, lo so che sono gli ormoni in gran parte a parlare, questo piccolino ti si prende tutta la parte buona e calma" disse facendomi ridere.
"Ah, un'altra cosa, visto che ti sentivi tanto screditata, sai che piacevi ad Alex?" mi dsse facendomi pensare ad altro.
"Alex? Quell'Alex? L'unico ragazzo per cui ho sbavato a parte te?" dissi, spalancando gli occhi.
"Esatto."
"E perchè non mi hai mai detto niente?" gli dissi guardandolo male.
"Perchè mi piacevi e non volevo che ci uscissi" disse giustificandosi.
"Devi solo ringraziare Dio che non mi ineressasse quanto te" dissi minacciandolo.
"Forse avrei dovuto stare zitto" disse mortificato.
"Naah, va bene così, tanto di sicuro non ci sarei uscita perchè avevo solo te nella mia testa" dissi baciandolo per non farlo sentire in colpa, anche se era vero.
"Ragazzi, tutto ok?" entrò in camera Ashley.
"Sì sì, non preoccuparti" le dissi facendole l'occhiolino.
"Menomale dai, allora io ho pulito la cucina, ora esco con Chase" disse lei.
"Grazie, ma se dovevi uscire potevi dirlo e la pulivo io."
"Ma no, tanto abbiamo appuntamento alle 21. Ciao ragazzi" ci salutò.
"Ciao Ash" dicemmo in coro.
Appena lei fu fuori, il piccolino si fece sentire.
"Amore?" dissi a Jared.
"Che c'è?"  mi chise.
"Sai che mi è venuta una certa voglia?" gli dissi.
"Di fare cosa?" chiese allarmato mettendosi in ginocchio sul letto, non voleva fare niente finchè non sarebbe nato il bambino. Io risi.
"Tranquillo, non voglio fare sesso....anche se più tardi magari...." lo provocai mettendomi faccia a faccia con lui guardandolo. Lui sospirò.
"No, sai come la penso amore" disse secco.
"Uffaaa! Comunque ho voglia di fare come ai vecchi tempi, visto che stiamo ricordando quello che combinavamo, e di ingozzarci finchè non ci addormentiamo" gli proposi.
"Beh, abbiamo abbastanza schifezze in casa, quindi va bene, andiamo a prenderle" disse tutto felice.
Adoravamo fare i maiali.

  
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