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Autore: DanieldervUniverse    24/08/2016    2 recensioni
REPOST DELLA VECCHIA STORIA, SEMPRE CON PARTI CAMBIATE PER L'ELIMINAZIONE DI DUE PERSONAGGI NON DI MIA PROPRIETÀ.
Seguito di "Ragazzi, che serata...". Dopo il disastro "Comsico" di Natale, nel Santuario del Chaos tira un aria di festa... forse.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garland, Golbez, Kefka Palazzo, Kuja, Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore Nota: È arrivato anche San Valentino.

A N: Dani sei lì?

A N: Fanculo. È tremendo essere single a San Valentino. Sembra quasi che tutti ti rimproverino il fatto di esserlo. Almeno in Giappone ci sono i cioccolatini dell'obbligo!


Sephiroth afferrò la sveglia e la scagliò contro la testa di Kuja (senza neanche aprire gli occhi o voltarsi), che per sfiga (e ragioni di spazio) era costretto a condividere la camera con lo psicopatico pazzoide.

No, in realtà era stato Garland che, stufo delle continue baruffe mattutine tra Cloud e Sephiroth, non più amici e amanti, e Kuja e Tidus, incompatibili, aveva riarrangiato le stanze

Ma la sveglia, invece di centrare la tempia del Jenoma e scatenare la solita rissa mattutina a suon di artigli, denti e Masamune, andò a fracassarsi.

“Questo è strano” disse ad alta voce Sephiroth, arrivando ad aprire gli occhi per constatare che non sola aveva sbagliato mira e centrato la parete, ma anche che Kuja non si trovava nel suo letto.

“Questo è ancora più strano. Perché diavolo è già in piedi?” pensò l'argenteo.

Si alzò, infilandosi gli stivali senza allacciarli e afferrando la Masamune da vicino alla porta, prima di sbirciare in corridoio.

La camera di Artemisia e Nube Oscura, di fronte, era silenziosa, mentre quella di Kefka e Terra, affianco, era pervasa da un sommesso russare, al 90% del clown.

Sephiroth uscì silenzioso come la morte e accostò la porta senza fare il minimo rumore, prima di cominciare ad avanzare circospetto.

Ex-Death e Golbez erano nella stanza di fronte a quella del clown, ma se quei due dormissero, nessuno lo sapeva.

Tranne essi stessi, Kain, Cecil e Gilgamesh.

Ma nessuno gliel'aveva ancora chiesto quindi la questione era rimasta in sospeso.

Più avanti venivano le stanze di Garland e Mateus, il quale era tenuto sotto stretta sorveglianza, e quella di Cloud e Tidus, entrambe in silenzio.

Il SOLDIER si accostò a quella del suo pupazzo, riuscendo a sentire il suo respiro nel sonno.

“Verrò a darti la sveglia più tardi Cloud. Dormi pure, finché puoi” pensò prima di imboccare le scale e scendere con la grazia di un danzatore.

Al piano di sotto c'era la sala da guerra, con il grande tavolo e i seggi per ognuno di loro, Chaos incluso, il salone, dove di solito bazzicavano quelli che stavano guarendo da una cocente sconfitta o che avevano qualcosa per la mente, i bagni che non mancavano mai, lo sgabuzzino sottoscala, e ben più importante la cucina, che non usava mai nessuno perché nessuno sapeva cucinare.

Fino ad allora, almeno.

Il SOLDIER colse improvvisamente una serie di odori dolci ed inebrianti, una nota calda e affabile che si diffondeva nell'aria.

“Mhh, cioccolato” dedusse dopo qualche attimo “Chi diavolo c'è in cucina a preparare del cioccolato? E perché?”.

Sephiroth allungò il passo, riuscendo comunque ad essere silenzioso, e raggiunse l'angolo dell'entrata, rizzando le orecchie e cercando di non perdere l'olfatto a furia di aspirare quell'odore penetrante.

-Mmmhh, dunque, vediamo... Mh! Niente male! Smooch!

Sephiroth ebbe un momento di perplessità a sentire il proprio collega (in tutti i sensi possibili: gli unici Angeli della Morte in tutto Final Fantasy, spogliarellisti, e dal dubbio orientamento sessuale a detta di molti ma sorvolo perché non vi interessa) parlare in quel modo, specialmente il verso, ma si limitò a scuotere appena il capo e a superare la soglia in pompa magna, indossando solo i calzoni del pigiami (rigorosamente neri) e gli stivali.

E sorpresa sorpresa Kuja era realmente ai fornelli, con un grembiule di puro viola sopra al nulla, qualche macchia di cioccolato qua e là, una pentola fumante di cioccolato fuso, un mestolo nella mano sinistra, il dito indice della destra in bocca, e gli occhi sgranati fissi sul SOLDIER.

Questi dopo aver inclinato appena la testa per assicurarsi di aver visto bene, ed essersi assicurato che Kuja fosse nudo, fece un freddo commento -Sua maestà ha forse bisogno di un paio di mutande?

Poi dovette esibirsi in un invidiabile schivata alla Matrix per non farsi impalare da una serie di coltelli acuminati.

-Come osi profanare il mio tempio!?- esclamò Kuja, minacciandolo con il dito indice destro mentre l'altra mano era poggiata sul fianco.

-Quali idiozie vai blaterando?- chiese Sephiroth tirandosi nuovamente su, prima di eseguire un ulteriore schivata per evitare una serie di forchette.

-Cosa credi di fare!? Fuori dai piedi!- insisté Kuja, rosso come un peperone.

-Prima spiegami il perché delle chiappe al vento- replicò Sephiroth, prima di schivare i cucchiai.

-Non ti devo spiegare un bel niente guastafeste! Fuori di qui!- gridò il mago, prima di schivare la Masamune.

-Cominci a stancarmi Kuja. Parla, adesso- minacciò il SOLDIER.

-Prendi questo!- replicò l'altro, iniziando a lanciare piatti a mitraglia, ma Sephiroth lo sorprese afferrando al volo i suddetti e rimandandoli al mittente.

Nel giro di un minuto la rissa si era trasformata in uno spettacolo funambolico di portata formidabile, fatto salvo che i due protagonisti stavano cercando di uccidersi.

-Sparisci dalla mia vista, pennuto mancato!

-Dimmi quello che voglio, brutta scimmia!

Nel mentre, ovviamente, i due non si erano accorti che quella scena era andata avanti un bel po, almeno finché due mani artigliate non gli sottrassero tutti i proiettili, impilandoli perfettamente l'uno sull'altro, fino a metterli nella credenza da cui erano stati ripresi, nel più fermo e totale silenzio.

Poi, con tranquillità, il figuro misterioso si volse verso i due, che continuavano a fissarlo immobili, e gli urlò -VOI DUE DEPRAVATI MENTALI!

-Le mie orecchie!- si lamentò Kuja.

-Garland questi non sono affari tuoi- minacciò Sephiroth, con la stessa calma con cui si rivolgeva al nemico che stava per infilzare, ma con suo sommo dispiacere la Masamune era troppo lontana e quindi si ritrovò avvolto assieme a Kuja dalla catena della spada del generale di Chaos e appeso al soffitto a testa in giù.

-Avete molte cose da spiegare- minacciò Garland -Prima di tutto: come diavolo siete conciati?

-Detto da te- replicò Kuja, con il grembiule non più in grado di coprirgli le parti basse per ovvie ragioni -È decisamente fuori luogo. Ma ti sei visto?

-In effetti quel pigiama mi ferisce gli occhi- aggiunse il SOLDIER, riferendosi all'orrida visione dell'ex-paladino vestito con un pigiama giallo ripieno di Chocobo e con ancora l'elmo in testa.

-Non voglio sentire questo da due esibizionisti!- replicò irato l'interessato.

-Chiedo scusa?- risposero in coro i due prigionieri.

-Tutto questo trambusto turba la mia meditazione- minacciò Ex-Death, entrando nella sala con il suo passo da balena arenata e un cappellino pon-pon da notte in testa -Sparite nel Vuoto voi ignobili esseri.

Ma un pugno nero delle dimensioni di un macigno gli calò in testa spedendolo attraverso il pavimento a schiantarsi da qualche parte dove le Texture del gioco non erano ancora state create.

-Non oggi- replicò Golbez, incrociando nuovamente le braccia sul petto.

Il gigante venuto dalla luna vestiva tranquillamente solo con il suo perizoma bianco e il mantello nero, indice che probabilmente si era appena svegliato anche lui.

-Eccone un altro. Che avete tutti stamattina che non va?- ringhiò Garland.

-Tu stai zitto imbarazzante scusa di un Chocobo cornuto AHIA!- lo rimbeccò Kuja, e Garland in risposta tirò la catena portando i deretani del Jenoma e del suo compagno ad urtare pesantemente il soffitto.

Nel mentre Golbez colse l'odore dolce e inebriante del fluido viscoso in pentola.

-Chi sta cucinando del cioccolato?- domandò interessato lo stregone nero.

-Ah! Il mio cioccolato! Se non riesco catturare il momento di AUCH!

-Tu non scendi da lì finché non avrò finito con te!- minacciò Garland, prima che la catena improvvisamente lo trascinasse in aria incassandogli le corna nel soffitto, mentre i due prigionieri piombavano di testa contro il suolo.

Golbez ritornò rapidamente nella sua posizione iniziale, per nascondere il suo intervento: come faceva a spiegare che andava matto per il cioccolato?

Specialmente se poi la gente l'avrebbe preso in giro per il colore della sua pelle.

-Maledizione! Accidenti!- cominciò a lamentarsi Kuja, districandosi frettolosamente e senza eleganza, causando non pochi problemi a Sephiroth che veniva stritolato e strangolato dalla catena una volta si e l'altra pure.

-Devo raggiungere la mia creatura prima che sia troppo tardi!- esclamò infine il mago, balzando in piedi e scivolando fuori dalle ultime spire di ferro.

Il SOLDIER riuscì a compiere la stessa azione dopo pochi attimi, e stava già per volgersi verso il suo tormentatore con rabbia quando il piede sinistro di Kuja, a cui era rimasta attaccata una catena, compì un ulteriore movimento brusco che portò Sephiroth a capitombolare di colpo.

Dopo aver scosso un po la testa, l'argenteo poté denotare di avere i piedi stretti in una spira della catena, che lo aveva bloccato nel momento in cui Kuja aveva tirato l'altra estremità.

“Qui non sta finendo bene” pensò il gigante nero, fissando con apparente apatia la scena che si sviluppava di fronte a lui.

-Bum bum bum bum- fece una voce baldanzosa e allegra che proveniva dalle scale -Cha cha cha she cha pa pa pa riarrarà bum, cipiticipiticipiti zum zum! Oooohh Yeahhh!

-Buongiorno Kefka- disse Golbez senza neanche voltarsi.

-Hello Golby! Che giornata speciale! Siete tutti già alzati!- rispose raggiante il pazzoide criminale con la testa che rotolava dalla punta di un mano all'altra, lungo le spalle -Perfetto! Allora possiamo iniziare subito la votazione della vittima del giorno!

-Ho già una preda- replicò assassino Sephiroth, allungando le sue temerarie mani sul pomolo della Masamune così da poter decapitare Kuja d'un sol colpo e finirla là.

Ma siccome avrebbe interferito con la preparazione del cioccolato a cui Golbez anelava tanto, lo stregone estrasse l'arma dal muro in cui era piantata con i suoi poteri gravitazionali, spedendola contro l'occhio del SOLDIER.

Sephiroth barcollò all'indietro il tempo sufficiente per ritrovarsi infilzato contro la parete opposta per la gola, incapace di parlare.

“Se mi ammazza dopo che sarò riuscito ad assaggiare quel cioccolato almeno morirò felice. Questa storia dei cicli e delle rinascite farebbe quasi comodo, non fosse per la costante sofferenza a cui è costretto mio fratello...” -...RAGAZZE MAGICHE!

-Che cosa hai appena detto?- chiese Garland, ancora appeso al soffitto, mentre Ex-Death risbucava dal vano nel pavimento con qualche difficoltà.

-Ragazze magiche! Dicono che in Giappone vanno largamente di moda tra le giovani menti femminili, e dato che noi siamo giapponesi...- iniziò a spiegare Kefka, prima di essere interrotto bruscamente -Assolutamente no!

Il caro imperatore Mateus, senza trucco e mascara, e soprattutto senza inquietante vestito giallo e viola ma solo con una vestaglia da nonna color azzurro-grigio e il solito scettro puntato in aria, fece capolino (si fa per dire) da dietro Golbez, in tutta la sua regale aria mattutina -Qualcuno mi dia il mio caffè. Non so da dove si sia originata quella mistura di bacche triturate ma è un nettare degno di un regnante supremo.

Sephiroth fece ruotare gli occhi in aria, sempre dalla sua scomoda posizione, annotandosi quanto stupidi ed appariscenti fossero i suoi commilitoni.

Quasi quasi rimpiangeva quando c'erano ancora in giro Zack, Genesis ed Angeal, almeno loro un minimo di senso di decoro lo avevano.

-Su andiamo! Travestiamo Terra, Nube Oscura e Artemisia e le mandiamo a fare le brave ragazze da quelli dell'Armonia, e al momento giusto...

-Kefka, ti prego- intervenne la strega, andando ad appoggiarsi allo stipite nella sua vestaglia rosso fiammante, che copriva più dei suoi abiti comuni (pensa te).

Senza ali, senza piume e senza artigli la strega non sembrava neanche tanto minacciosa, non fosse per quell'improbabile paio di corna che facevano gola a Garland sulla testa.

-Arty!

-WHAAAAAA!!!!- un grido femminile di natura poco rassicurante fece sobbalzare improvvisamente tutti quanti, finché Terra non passò urlando con i capelli in fiamme in mezzo a tutti, infilando la porta del bagno.

-Oh no- sospirò Golbez.

-Insomma posso dare sfogo ai miei stimoli ho devo sopportarmi i vostri belati per tutto il giorno!?- esclamò irato Kuja, stanco di essere interrotto ogni cinque secondi.

-Se per istinti intendi sudare come un belva su un fornello allora ti proibisco seduta stante di entrare in cucina- lo rimbeccò Mateus, sorseggiando il suo caffè forte.

-Tu non comandi proprio nessuno, sono io che do gli ordini qui- s'intromise Garland -Anzi tiratemi giù.

-Per favore, siete patetici kon i vostri bisticci- sospirò a mezza voce Artemisia, prendendosi una sedia per accomodarsi.

-Terraaaahhh!!! Non ti devi spaventare! Era un regalo, così ti potevi fare una nuova messa in piega gratis!- gridò Kefka, all'indirizzo della propria bambola.

-Disgustoso...- mormorò Kuja, prima di ricominciare ad armeggiare come un matto con i fornelli.

-Tutto questo discorso è inutile. Tutto è destinato al Vuoto- s'intromise Ex-Death, ovviamente fuori luogo.

-Il Vuoto ci chiama. Offriamo il tributo- gli fece eco Nube Oscura, aggiungendosi alla combriccola con la sua solita voce ambigua.

-Eh no, adesso basta!- esclamò Tidus, scapicollandosi giù dalle scale e riuscendo quasi a rompersi l'osso del collo (quasi purtroppo) -Sono stanco dei vostri tributi! L'ultima volta mi avete fatto sparire l'orsacchiotto di peluche di mia madre!

“Voglio un senso, un unico diabolico senso” pensò Golbez, maledicendosi mentalmente per limitarsi a sopportare Kefka che puntava con un gran sorriso il didietro di Tidus, il blitzballer che minacciava con addosso solo un paio di boxer ignobili i due messia del Vuoto, i due che consideravano amabilmente l'idea di spedircelo, Sephiroth che cercava di staccarsi dalla parete, Terra che usciva dal bagno bianca come un cencio, Mateus e Garland che si fissavano intensamente, il primo appoggiato ad un mobile con la tazza in bocca e l'odiosa vestaglia, l'altro appeso al soffitto e con le gambe penzoloni, e infine Kuja che si muoveva come se fosse ad un concerto Rock o nel mezzo di un amplesso.

Forse entrambi.

“Mancano solo Cloud e la sua gioia di vivere...”.

-Uh...- rantolò Sephiroth riuscendo ad estrarre la spada dalla sua gola -Chiunque sia stato la pagherà, e anche cara.

-Disgustoso...- mormorò Mateus.

-Dici a me?- minacciò il SOLDIER, portando con un rapido gesto la lama alla gola del biondo.

-Mi riferivo a quello- rispose senza scomporsi l'imperatore, indicando Kuja.

-Consideri la bellezza così in basso, Imperatore?- domandò il mago, cominciando ad amalgamare ingredienti e a modellarli per la sua creazione finale.

-Non c'è niente di bello in qualcosa di mortale. Io sono destinato a regnare sull'inferno e sul paradiso, come è dovuto ad un immortale. Non accetto di rispettare un aspetto così ingenuo e inferiore- rispose altezzoso l'uomo, finendo il suo caffè e appoggiando la tazza sul ripiano.

-Disse l'uomo ke ha esiliato Seymour dai cikli per poter tenere l'Evokatrice tutta per se- s'intromise Artemisia, aggiungendosi alla discussione, con la sua onnipresente sedia.

-Fai silenzio donna! Anche il tuo spirito da vedova nera ti ha portato a cancellare qualcuno dai cicli- rispose altero l'uomo, puntandole contro lo scettro.

-Genesis era l'unika kosa a kui tenevo. E mi è stato portato via kon gli artigli- replicò sibilando la donna.

-Non puoi incolpare Caius di essersi sentito tradito- s'intromise Garland, atterrando al loro fianco con uno schianto -Lo hai ingannato offrendogli una falsa chance di vendicarsi ma quando la verità venne a galla dovevi aspettarti che ti avrebbe annientato.

-Non kredevo che Genesis sarebbe stato skonfitto- rispose lei, cercando di controllare la rabbia.

-Eppure solo tu sei arrivata fin qui- le rispose Mateus -Lo vedi strega? Non siamo tanto diversi tu e io.

-Forse- s'intromise una nuova voce -Ma nessuno di voi qui può portare il proprio giudizio come misura per i peccati degli altri. Solo io posso.

-Gabranth- sibilò Sephiroth -Non è molto saggio da parte tua mostrarti di fronte a me.

Le lame dei due cozzarono dopo un istante, mentre Garland e gli altri facevano inconsciamente un passo indietro.

-Ti ho visto condurre molte faide SOLDIER, tante quanto l'odio che ti riempie, ma mai fin ora avrei pensato che saresti arrivato ad alzare la tua lama contro di me- disse pacato il giudice, riuscendo a tenere testa al SOLDIER con una mano sola.

-Ciò che mi motiva non ti riguarda.

Sephiroth avvicinò il proprio volto all'elmo del suo sfidante, aumentando al pressione a sufficienza da costringere Gabranth ad incrociare entrambe le proprie spade davanti al petto.

-Basta adesso!- li interruppe Garland, separando i due con il proprio spadone -Sephiroth, ti ho già avvisato, uno scontro tra guerrieri di Chaos non sarà tollerato.

-Non sei nella condizione di ordinarmi niente- fece glaciale il SOLDIER, voltandosi appena nella sua direzione.

-Non so se ve ne siete accorti, ma state offrendo spettacolo- li avvisò Golbez, attirando l'attenzione dei cinque (dato che Kuja era ancora assorto nei suoi “istinti”).

-Oh oh oh non badate a me, andate avanti!- esclamò Kefka, seduto sul pavimento con un immenso contenitore di popcorn al fianco.

Ex-Death e Nube Oscura avevano momentaneamente abbandonato i loro propositi di sacrificare Tidus, per avvicinarsi smaniosi, attendendo in silenzio il momento in cui il volere del Vuoto si fosse compiuto.

-Non abbiamo niente da dire- Mateus minacciò gli altri, avanzando come una furia -Disperdetevi ora.

-È una cucina idiota- gli rispose Tidus, parandosi di fronte a lui -E non me ne vado da qui finché non avrò fatto colazione.

-Puntualissimo, Pustola. Adesso lo zio Kuja ci preparerà una bella colazione giusto Kuji-coo?

Un sottile filamento di cioccolata andò ad infrangersi contro il naso del clown, nella sorpresa generale.

-Urgh... potreste per favore non distrarmi mentre cucino?- chiese il Jenoma, trattenendosi per non perdere quella concentrazione.

-Come ti pare- replicò con uno sbuffo Kefka, cominciando a fare il giocoliere con i piatti salvati poco prima da Garland.

-Che visione orripilante- commentò Mateus, ricevendo una consistente gomitata nelle costole da Garbanth.

-Fa silenzio mezza tacca d'un Imperatore- rispose Kefka, tenendo uno scodella in equilibrio sul naso.

-Non osare rivolgerti a me con quel tono giullare!- minacciò il biondo, rosso per il dolore.

-Quindi... Terra!- esclamò il clown, colto da un improvvisa realizzazione -Perché non mi hai ricordato che oggi era San Valentino?!

La ragazza deglutì rumorosamente, arrestandosi alla base delle scale, sentendo guai in arrivo.

-San Valentino?- chiese Mateus, con il solito tono sprezzante.

-Siiiiii! Devo preparare anche io cioccolato! Per tutti! Come ho fatto a dimenticarlo!? Kefka non dimentica mai una festività!- esclamò il clown, dimenticandosi di terra e buttandosi sui ripiani affianco a Kuja, cominciando a tirare fuori un cappello da chef e un grembiule.

Nel mentre Terra prese la palla al balzo e si fiondò ai piani alti, chiudendosi nella stanza di Cloud.

-Si può sapere cosa te l'ha fatto venire in mente?- chiese Tidus, fissando Kefka con un misto di orrore e divertimento.

-Dettagli, ragazzo, io sono bravo a ricordarmi le cose!- fu la risposta.

-E ora, la pentola- dichiarò il pazzo, chinandosi ad afferrare qualcosa di pesante dietro al bancone, tra scricchiolii inquietanti e strani rumori.

-Ho paura di quello che uscirà da lì- mormorò Golbez, iniziando a prendere le distanze, prima di accasciarsi su una sedia, colto da un improvviso malore.

“Oh no, Cecil starà di nuovo armeggiando come un pazzo nel tentativo di produrre un cioccolato edibile, e dovrò di nuovo aiutare Kain e le altre a finire i resti del suo massacro...”

-Non temere. Se è qualcosa che merita la fine il Vuoto lo inghiottirà- provò a rassicurarlo Ex-Death, senza aver colto niente della situazione.

-Sono preoccupato del contrario- replicò il Seleniano.

-Qualcuno mi dica di che diavolo sta parlando quel clown- disse Garland, che di San Valentino sapeva poco e niente.

-È una tradizione comune tra alcuni dei giovani più skafati e recentemente iniziati alla pubertà- spiego Artemisia, mentre il SOLDIER si limitava a fissare il leader dritto negli occhi -È un giorno ke simboleggia la festa degli innamorati. Ci sono varie tradizioni, komuni in tutto il mondo, ma una in particolare è familiare a tutti.

-Scambiare dei cioccolatini con il tuo vero amore- finì Tidus, con le mani orgogliosamente poste sui fianchi e un sorriso idiota stampato sul volto.

-Egli è un ottimo esempio, se vogliamo konsiderarne uno- lo assecondò Artemisia.

-Non ho ancora ben chiaro come funzioni questo scambio- s'intromise Mateus.

-Semplicemente esistono due tipi di donazioni- rispose di colpo Sephiroth -Una d'obbligo, dove le doni ai tuoi migliori amici o conoscenti, e una invece destinata ad essere “legale”, in quanto consegni il cioccolato al tuo fidanzato o fidanzata.

-Ma è una cosa da ragazze in realtà. Noi li riceviamo e basta- affermò Tidus, portando le mani dietro la testa, come di solito faceva Vaan.

-Quindi...?- stava per chiedere ulteriormente Mateus.

-Tu- lo interruppe immediatamente Gabranth -Non oserai avvicinarti all'Evocatrice?

-Non sarai tu ad impedirmelo- sibilò maligno l'imperatore voltandosi verso il giudice.

-Mateus- intervenne Golbez, alzandosi a torreggiare su tutti gli altri -Se preferisci te lo impedirò io.

-Ah, inutili dissidi. Amore ed emozioni non sono solo altre che mere illusioni che aspettano di...- iniziò Ex-Death, prima di essere interrotto.

-Bla bla bla la sappiamo a memoria questa cantilena. Cantiamo qualcosa invece!- disse Kefka, mescendo con fervore gli ingredienti.

-Cantatela da solo, io non ho alcuna intenzione di ascoltare le tue farneticazioni- lo freddò Garland, scuotendo il capo ed avviandosi ai piani alti per rivestirsi.

-Nessuno può dirmi cosa fare o meno- continuò Mateus, scoccando occhiate d'odio a coloro che lo fronteggiavano.

-Ti credi invincibile? Perché non lo sei, Imperatore- s'intromise Kuja, con la solita aria strafottente.

Aveva messo il suo cioccolato a cuocere e si era di nuovo vestito -La tua ricerca di onnipotenza ti acceca, quasi quanto la tua ipocrisia.

-Non osare filosofare su di me, esperimento fallito. Tu sai benissimo qual è il mio destino- rispose con rabbia l'uomo, stringendo gli occhi.

-Ah! Tu credi che tutti s'inchineranno al tuo cospetto?- domandò Sephiroth -I tuoi sogni sono vuoti e privi di ogni fondamento.

-E tu allora?- rispose a tono l'interessato -Tu non hai vendette personali da riscuotere o desideri da portare a compimento: sei vuoto.

-Ciò che sono non vi riguarda- rispose il SOLDIER, dandogli prontamente le spalle.

-Basta, è ora di finirla. Ognuno di noi ha i suoi obbiettivi, l'importante è che collaboriamo in modo da sconfiggere le pedine dell'Armonia prima che ci distruggano- provò a fermarli Golbez.

-Già! Ho ancora un conto in sospeso con il mio vecchio!- intervenne Tidus, che stonava nella folla come un fungo tra le margherite.

-Ciò che dite è solo manifestazione dell'inevitabile. Il Vuoto alla fine divorerà tutto- disse ancora Ex-Death.

-Il Vuoto è inarrestabile, il Vuoto consuma ogni cosa nella sua strada- gli fece eco Nube Oscura.

-Quando verrà il mio regno voi tutti sarete solo polvere al vento- li minacciò Mateus, rosso di rabbia come non mai.

-Se verrà il tuo regno Imperatore, se- replicò Kuja, con un sorriso malevolo stampato sul volto.

Artemisia rimase ad osservarli compiaciuta, mordendosi le labbra per nascondere il sorriso lascivo che le era nato sul volto alla vista di quegli idioti intenti ad azzannarsi per pochi bocconi di gloria.

-Ah! Il mio cioccolato!- esclamò il mago bianco, fiondandosi immediatamente ad estrarlo dalla cottura.

-E quelli per chi sono, Kuji-nooo!??- domandò Kefka, mentre spappolava un po di ingredienti in giro.

-Per l'unica persona che amo- rispose con naturalezza il Jenoma, scegliendo uno dei dolcetti per assaporarlo con gli occhi.

“Uh?” domandò Golbez, alzando il sopracciglio impercettibilmente.

-Me- completò il mago, infilandosi il cioccolato in bocca.

-Mi pareva strano- commentò Artemisia, con un sorriso quasi divertito.

-Andiamo, sono un narcisista e un grande egoista, o mi sbaglio?- domandò Kuja, fissandoli con la bocca piena di cioccolato.

-Quindi...- domandò Tidus nel silenzio generale -Niente cioccolato per noi?

Per tutta risposta il mago arraffò tutto il frutto del suo lavoro e lo allontanò gelosamente dalla vista degli altri.

-Eh no amico. Almeno uno me lo devi dare!- fece Tidus, facendo per avanzare ma ritrovandosi con un mini-sancta sul didietro.

All'urlo di dolore del ragazzo seguirono una serie di risate represse, prima che quello scattasse verso l'uscita della cucina, dove Garland prontamente dispose il suo spadone.

Il Blitzballer lo prese in pieno, compiendo un backflip completo nell'aria e finendo per sfondare la porta dello sgabuzzino e schiantarsi con una serie di rumori che assicuravano una scena da cartone animato.

Quando finalmente i sonori rimbombi finirono l'intera sala era a terra intenta a contorcersi dalle risate.

Tranne Sephiroth.

-Devo assolutamente avere dei cioccolatini!- disse con fervore il SOLDIER.

-Perché?- domandò Kuja riprendendosi di colpo e fissando storto il collega, stringendosi al malloppo.

-Non ti riguarda- rispose al solito l'argenteo.

-Beh non lo avrai da me- fece deciso il Jenoma, con naturalezza.

-E neanche da me!- esclamò Kefka, con ben due mestoli sporchi di cioccolato in mano.

Sephiroth sbuffò -Allora troverò un altro sistema.

Deciso ad ottenere quello che voleva, raggiunse il guardaroba e tirò fuori un abito da cameriera francese, prima di riattraversare la cucina.

-Non ci pensare neanke. Potrei avvelenarti- lo avvertì Artemisia, ma l'obbiettivo del SOLDIER non era mai stata lei.

-Cloud!- esclamò entrando nella stanza del ragazzo e scagliando Terra in corridoio senza neanche darle il tempo di gridare -Infilati questo e preparami del cioccolato!

Il biondo sollevò il suo sguardo stanco e gonfio sul collega, con la tipica espressione apatica che lo caratterizzava.

-E se dicessi di no?

-Cloud- fece con più calma Sephiroth, protendendosi su di lui, fin quasi a sfiorargli il naso -Chi è il tuo padrone?

Mezzo minuto dopo il vestito era adagiato sul letto disfatto e i due stavano rotolando sul pavimento intenti a strangolarsi a vicenda.

Mateus sospirò prima entrare a forza e separare i due con una scossa -Lascia provare me Sephiroth, ti prego.

Detto questo l'imperatore rimise il ragazzo in piedi, fissandolo dritto negli occhi.

-Cloud, non so cosa ti abbai detto quel folle, ma io non sono disposto a sentire un no come risposta. Tu sei solo un verme al mio cospetto. Farai come ti è stato detto- minacciò, alzando una mano pervasa di oscurità -Obbedisci al tuo dio.

Dopo un breve lasso di tempo il biondo sbatté Mateus a terra, lasciandolo rantolante in un buco nella pietra massiccia -Un dio gracile.

-Cloud- intervenne a quel punto Golbez, ancora con una remota speranza di ottenere del cioccolato decente entro il giorno -Posso vedere l'oscurità che ti pervade: è sterminata, senza confini, senza limiti. Io posso vedere attraverso ciò che ti cela lo sguardo, posso guidarti. Accetta l'oscurità e fatti guidare da me.

-È un trucco per entrarmi in testa?- chiese con rabbia il SOLDIER.

-Fammi spazio Golbez, questo è uno scopo che solo il Vuoto può raggiungere- intervenne Ex-Death, collaborativo per qualche ragione sconosciuta alla logica.

Detto fatto il biondo crollò in ginocchio, mugugnando di dolore.

-Inchinati al mio potere ragazzo. Non hai scampo contro il Vuoto. La tua mente sarà divorata e più nulla rimarrà...

-RAAAAAHHHHHH!!!!- esclamò furioso Cloud, liberandosi della presa mentale dello stregone e provocando un onda d'urto che spedì tutti gambe all'aria.

-Maledizione Sephiroth. Cosa gli hai fatto per renderlo così forte?- domandò Mateus, risollevandosi tremante.

-Io non ho fatto nulla. Deve essere lui- ammise il SOLDIER, lanciando uno sguardo carico di rabbia al giovane.

-Voi branko di incapaci e inkompetenti- li interruppe Artemisia, calciorotandoli fuori dalla stanza uno per uno fino a restare sola con Cloud.

-Va bene ragazzo- disse, chiudendo la porta e sigillandola con un incantesimo -Non so perké tu sia kosì testardo, ma adesso si gioka sul serio.
La strega accompagnò le ultime parole con la sua vestaglia che raggiungeva lentamente il suolo.


Qualche tempo dopo il SOLDIER uscì dalla stanza in pompa magna, agghindato per bene e addirittura con i codini abbinati, senza degnare di uno sguardo i visi allucinati che lo fissavano.

In pochi istanti era già in cucina, annunciato dalla grassa risata di Kefka.

Quindi uscì anche Artemisia, con lo sguardo sognante e assolutamente nuda.

Fumava una sigaretta uscita dal nulla e si era infilata un paio di occhiali da sole, per poi sfilare con arroganza ed esibizionismo tra i suoi “degni” colleghi, andando a vestirsi.

Sephiroth rimase impassibile per tutto il tempo, nonostante fosse stato appena etichettato come imbecille; Mateus invece le lanciò occhiate di fuoco, meditando una violenta vendetta; Kuja, dal canto suo, era più interessato al cioccolato che aveva tra le dita, anche se le lanciò un occhiata sorpresa e curiosa, mentre Ex-Death, Nube Oscura, Garland e Gabranth non si fecero neanche considerare.

-Umiliato da quella strega- recriminò Mateus, stringendo il bastone convulsamente una volta che la porta della stanza della donna si chiuse con uno scatto -Aspetta solo che...

BAM, Sephiroth lo spedì contro la parete con un pugno, silenziandolo.

Garland e Gabranth non poterono trattenersi dall'applaudire, visibilmente affascinati.

-Un momento!- esclamò Kefka, a volume abbastanza alto che persino Artemisia sbirciò da dietro la porta della camera, abbassandosi gli occhiali sul naso -Dov'è Terra!?


-Coraggio, non succederà niente, ci sono io con te- la invitò Golbez con la mano, riuscendo infine a far uscire la mezza Esper dai cespugli: tremava, intimorita e spaventata, e aveva qualche foglia tra i capelli.

-Ti porterò dai nostri amici dell'Armonia, così non dovrai più temere quei folli per tutto il giorno- aggiunse lo stregone, una volta che lei gli prese la mano.

-P... possiamo?- domandò, incerta.

Con un gesto deciso Golbez la piazzò sulla sua spalla, prima di alzarsi in volo -Nessuno ce lo impedisce.


A N: Ebbene si colleghi, dopo il San Valentino della discordia, ci sarà anche il San Valentino dell'Armonia. Come al solito se unissi le due cose verrebbero fuori l'Iliade e l'Odissea, considerando già quanto è durato il capitolo sulla Discordia. A dopo San Valentino con il capitolo sull'Armonia. Alla prossima. Ciao.

  
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