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Autore: DanieldervUniverse    24/08/2016    2 recensioni
REPOST DELLA VECCHIA STORIA, MODIFICATA A SEGUITO DELL'ELIMINAZIONE DI DUE PERSONAGGI NON DI MIA PROPRIETÀ.
Seguito di "Gara di gusto". Stavolta è la Pasqua che si para davanti ai guerrieri dell'Armonia, e Kefka non è intenzionato a fargliela passare liscia.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Firion, Laguna Loire, Lightning, Squall Lionheart, Yuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore Nota: Signore e signori la Pasqua è qui.
Daniele II N: Proprio come questo cretino.
A N: Ma non puoi dire qualcosa che non mi sminuisce?
DII N: No. Adesso scrivi.

-Siete sicuri che vi vada bene così- domandò Firion, ancora dubbioso.
-Andate, tranquilli, qui ci divertiamo!- rispose Prishe, saltellando come una matta per il campo da tennis, agitando la racchetta a mo' di ascia da guerra.
-Non dovete temere guerrieri- li incoraggiò le dea, anche lei vestita con una divisa da gioco e con un racchetta in mano -Prishe, Guerriero e Shantotto mi proteggeranno.
-O...okay. Bene, guerrieri, andiamo- finì il ragazzo, iniziando ad allontanarsi seguito da tutti gli altri.
-Secondo me avremmo dovuto avere un Picnic. Oggi c'è proprio il clima adatto- osservò Aerith, camminando a piedi nudi nell'erba.
-... Non vedo perché- replicò Squall, poco davanti a lei.
-Oh andiamo Squall, ha ragione: è una giornata perfetta. Ci saremo divertiti un mondo- intervenne Bartz, che correva qua è la nel prato fiorito, facendo capriole e saltelli tra i fiori.
-Questo posto non è adatto al divertimento- lo redarguì Kain, anche lui che avanzava vigile e con la lancia in mano.
-Una volta ogni tanto sarebbe piacevole però- intervenne Cecil, al suo fianco -Smettere con tutta questa ansia, e i combattimenti.
-Ingenuo.
-Lightning! Non vedo perché tu debba reagire così- s'intromise Firion, mandando un occhiata di rimprovero alla ragazza affianco a lui.
-Chi sei tu, mio padre?- lo rimbeccò quella, gelandolo
-N-no...- ammise il ragazzo, facendosi indietro con lo sguardo contrito.
-Ah, questo Sole primaverile sembra più luminoso di quello estivo- fece Tifa, stiracchiandosi e mettendo in bella mostra le sue forme.
-Vedo bene- aggiunse Gidan, che non si fece sfuggire un singolo dettaglio della compagna.
-Con un paesaggio del genere potrei dipingere un quadro fantastico- osservò Laguna, fissando l'orizzonte con le braccia sui fianchi
-Sa anche dipingere?- fece Yuna, con gli occhi colmi di sorpresa ed interesse.
-Bah, perdigiorno. Impara a combattere meglio, piuttosto- s'intromise Jecht, passandogli affianco senza degnarlo di nota.
-Sir Jecht!- esclamò Yuna, offesa, ma Laguna si limitò a sorridere, sicuro di se.
-Un minimo di cultura farebbe comodo anche a te, bestione- si arrischiò Vaan, salvandosi solo perché ricordava Tidus al vecchio combattente.
-Ehi guardate là!- gridò Luneth, facendoli voltare tutti verso il punto indicato.
Un coniglietto bianco, con un pon-pon rosso in testa (come i moguri) apparve saltellando in lontananza.
-È un coniglio- osservò Vaan, dopo averci riflettuto per qualche attimo.
-Perspicace- mormorò Luneth, irritato dall'acume del compagno, puntando un cannocchiale in direzione dell'animale.
-Un momento, ce n'è un altro- fece Laguna, quando un secondo coniglio, di un rosa brillante, arrivò a balzelloni dietro al primo, spaventandolo.
-C'è qualcosa che non mi quadra, quei conigli...- cominciò Luneth.
-Eccone un altro!- esclamò Bartz, indicando una forma gialla non meglio identificata.
-Giallo? È la prima volta che ne vedo uno- osservò Gidan.
-Perché, ne hai mai visto uno rosa o uno che somiglia ad un moguri?- replicò Lightning sarcastica.
-Ma dai, al massimo sarà un Chocobo- li contraddì Tifa.
-È un chocobo- riferì Luneth -Con un'immensa spada attaccata alla schiena.
-Cloud!- esclamò Aerith, tutta contenta.
-Nemici- fece invece Squall, evocando il gunblade.
-Si! Era ora!- ghignò Jecht, scrocchiando le ossa della spalla.
-State attenti- replicò Lightning, estraendo il gunblade.
-Non sembrano aggressivi- intervenne Laguna
-Non farti ingannare- lo avvertì Kain, recuperando la lancia.
-Vi volete dare una calmata?- intervenne Firion -Sono Cloud, Tidus e Terra, no?
-Sono sempre nemici- replicò Jecht, prima di chiedersi come mai Firion avesse dedotto che il coniglio rosa dovesse essere Tidus.
-Ma piantala, Terra non è un nemico- intervenne Vaan, con tono di rimprovero.
-Nessuna ragazza è mia nemica, almeno- aggiunse Gidan, solenne.
-Che stanno facendo?- domandò Cecil, sporgendosi in avanti per vedere meglio
-Mettendo qualcosa di strano per terra: delle cose ovali e colorate- rispose Luneth di nuovo.
-Uova di Pasqua!- esclamò Bartz.
-Uova di Pasqua?- chiese Yuna.
-È una tradizione di alcune culture- fece Gidan, iniziando a spiegare.
-Aspettate, arriva qualcosa- li interruppe Luneth -È... KEFKA!?
-Cosa!?
Un costume da coniglio vuoto entrò nella radura, saltellando, seguito a ruota dal clown che saltellava allo stesso identico modo, seguito da una serie di deflagrazioni e improvvise fiammate, che impedirono ai guerrieri dell'Armonia d'intervenire, disperdendo i tre ragazzi in costume.
-Kefka sta pianificando qualcosa! Dividetevi e trovate tutti quanti, non mi interessa come!- ordinò Squall, partendo a razzo.
In pochi attimi gli eroi si erano dispersi ai quattro venti.
-Dove diavolo si nascondono?- fece la soldatessa, balzando oltre un tronco.
-È probabile non siano in questa direzione. Ci serve di trovare una traccia- disse Firion, seguendola, ma con meno agilità
-Cioè cosa?- replicò Lightning, girandosi un attimo a guardarlo
-Questo per esempio- la richiamò, scorgendo qualcosa di colorato che spuntava nell'erba, sotto l'ombra degli alberi, e chinandosi per vederlo meglio -È una di quelle... uova giusto?
-Sembra di si. Che diavolo l'hanno lasciata a fare qui?- concordò la ragazza, andando ad inginocchiarglisi affianco.
-Boh- Firion strinse le spalle.
-Dammi un secondo- disse Lightning afferrando l'oggetto e alzandosi in piedi, rigirandolo tra le mani.
Non passò molto che PUF dall'oggetto si liberò una nuvola di fumo strano che avvolse i due, lasciandoli tossire per qualche attimo.
-Ma che diavolo...?- fece la ragazza, prima di ritrovarsi davanti un Firion con i capelli rossi, la bandana gialla con motivi neri, l'armatura di un azzurro brillante, la pelle viola e il mantello grigio -F-Firon?
-Lightning? Perché hai i capelli verdi?- fece lui, vedendola con la pelle gialla, il busto della divisa arancione, la gonna marrone, e gli stivali blu.
-Che diavolo ha fatto questo...?- stava per chiedere ancora l'ex-rosa prima che l'uovo facesse uno strano CLACK bersagliando entrambi con uno getto di vernice in faccia.
-Keeeefka...- ringhiò minacciosa Lightning, schiacciando l'oggetto nelle sue mani e causando un altro strano suono, che fece apparire due bidoni di vernice (di dimensioni paragonabili a quelle umane) sopra di loro, inondandoli di colore per poi cadergli sonoramente in testa.
Luneth correva a perdifiato, cercando Terra.
Era dal giorno di San Valentino che gli capitava di pensarle, a quell'aura gentile e quegli occhi dolci...
-Aspettami!- lo chiamò Vaan, facendolo sbuffare sonoramente per la lentezza dell'aviopirata, che gli si era accodato subito.
-Perché? Avanti forza, Terra potrebbe essere nei guai- lo incitò, deciso.
-Non serve che tu me lo ripeta Uff. Da quando in qua tieni a Terra?- protestò Vaan, riuscendo ad avvicinarsi un po di più.
-Io? Sei tu quello che da di matto per lei!- esclamò il ragazzino, diventando rosso come un peperone.
-Non ho dato di matto!- gli gridò Vaan dietro.
-Si invece!
-No!
BANG, i due saltarono in aria dopo aver messo il piede su un uovo.
-Tifa? Tifa! Tifa! Oh no, si è persa, povera ragazza-  disse Laguna, guardandosi attorno.
-Maledizione, devo trovarla. Sentito Tifa? Non avere paura, zio Laguna sta arrivaaaahhhh!!!- fece l'uomo prima di cadere in un buco nel terreno, rotolando in profondità per qualche metro.
-Auch! Che botta- disse, massaggiandosi il capo; si guardò attorno, vedendo solo buio pesto.
“Meglio prendere la torcia, non ci vedo un tubo qui” pensò frugando nella sua borsa da tuttofare.
Quando riuscì ad afferrarne l'impugnatura dell'oggetto sospirò di sollievo, lieto che non gli fosse caduta.
Dopo averla accesa ed esplorato parte dello spazio nel terreno, scorgendo il buco da cui era caduto, si girò dietro di se, ritrovandosi davanti una strana e metallica faccia, larga due volte lui e alta uguale.
-Che strano- osservò, prima di sporgersi oltre e notare che dentro la faccia, dove avrebbe dovuto trovarsi il cervello, c'era un immenso buco con una cabina di comando -Ma che...?
-Sir Jecht! Sir Jecht! Aspetti- implorò Yuna, arrancandogli dietro.
-Scusa ragazza, mi ero dimenticato- fece l'uomo, fermandosi per permetterle di raggiungerlo.
-Perché corre così? Non serve correre- replicò lei, ansimando pesantemente, prima di piegarsi sulle ginocchia.
-Ma si che serve. Specialmente a te. Non hai la costituzione di un combattente, cosa farai quando dovrai combattere contro qualcuno di serio?- replicò l'uomo, guardandola con occhio critico.
-Sir Jecht... possiamo non parlare di questo?- lo pregò lei, troppo stanca per iniziare una discussione in quel momento.
-Ah... che strana ragazza che sei. Andiamo su, dobbiamo trovare questi furfanti...- disse alzando lo sguardo, e adocchiando quasi subito una forma gialla nel bosco, davanti a lui.
-Trovato! Forza ragazza prendiamolo!- esclamò allegro, balzando in avanti con la spada lungo il fianco e incitandosi con un urlo di guerra.
-Sir... Jecht...- fece sconsolata Yuna, lasciandosi cadere su un masso.
-Perché mi segui?- domandò Squall, procedendo rapido e silenzioso tra i tronchi d'albero.
-Perché non dovrei?- replicò lei, tenendogli dietro con meno attenzione a mimetizzarsi.
-Mi rallenti- rispose, fissando sempre in tute le direzioni per evitare di essere sorpreso.
-Forse sei tu che corri troppo.
Squall si arrese, voltandosi verso Aerith.
-C'è qualcosa che vuoi dirmi?- chiese, con lo sguardo duro puntato su di lei.
-Chi lo sa. Ti ho seguito fin qui- disse lei, sorridendo tranquilla.
-Non hai risposto.
-Sai già la risposta Squall, ma forse non vuoi cercarla- continuò, infilandosi le scarpe.
-Non capisco- alzò il sopracciglio, confuso e un po infastidito.
-Oh, ma allora è più semplice- esclamò lei, lasciandosi a cadere all'indietro con un sorriso.
-Prego?
-Siediti accanto a me- lo invitò, continuando a fissarlo dritto negli occhi.
-... Non ho tempo da perdere- replicò, neutro, il gunblade che riposava tranquillo sulla spalla.
-Che fai scappi?- lo provocò lei, con un sorriso ambiguo.
-...- si sedette, senza dire altro.
“Vediamo di finirla”.
-Che cosa vuoi dirmi?- disse ad alta voce, quasi truce.
-Che corri troppo. Non ti soffermi mai sui dettagli Squall, per te esiste solo l'obbiettivo finale, qualunque esso sia, e ignori tutto il resto- rispose Aerith, facendo la voce da mamma premurosa.
-... Non capisco- rispose Squall, troppo confuso per capire.
-Ti sto dicendo che dovresti fare più attenzione a questo- replicò la ragazza, pizzicandogli il braccio con un sorrisetto furbo, facendolo sobbalzare.
-E a questo- aggiunse, dandogli un bacio sulla guancia, mentre lui era troppo distratto per reagire.
-Ti consiglio di fermarti un attimo e riflettere- finì lei, alzandosi di colpo e allontanandosi, fischiettando.
-Cloud!- esclamò appena se lo vede comparire davanti.
-...
-Sono io, Tifa.
-Ti...fa- mormorò, incerto -Non ricordo.
BOOOOOOHHH
-Ah... okay. Posso farti ricordare io- affermò con decisione, dopo assere stata trapassata da una freccia al cuore.
Azzardò un passo avanti, ma Cloud si fece indietro.
-Sei mia nemica- disse, calmo, mentre estraeva la spada.
-No Cloud, non è vero- insisté lei, cercando di calmarlo
-Tutti dicono che sei mia nemica. L'Armonia e la Discordia non posso conciliarsi- continuò lui, imperterrito.
-Ma tu non sei come loro Cloud, non hai l'oscurità dentro- esclamò con veemenza la ragazza, stringendo i pugni per l'enfasi.
-Tu che ne sai?- disse, sempre atono, ma meno teso.
-Io ti conosco, fidati- fece, riuscendo a prendergli la mano -Ricordi la nostra promessa?
-RAAAHHHHH!!
Cloud spinse immediatamente Tifa a terra e sollevò la spada per difendersi dal colpo di Jecht, respingendolo e passando all'offensiva.
La ragazzi si rimise in piedi in un attimo, ma subito dopo le franò un albero addosso, grosso e massiccio, e i due si allontanarono nella foga del combattimento, ignorandola.
“Uffa, tanta fatica per ritrovarlo e poi... fuggito, così” si arrese, cercando di non piangere per la frustrazione.
-Fa attenzione Cecil, potrebbero nascondersi- lo avvertì il dragone, avanzando con passo lento e tenendo la propria lancia pronta a qualsiasi evenienza.
-Ti copro le spalle- affermò il paladino, anche lui armato e pronto.
Avanzarono, spalla contro spalla, uniti e coesi, prima di urtare qualcosa con i piedi.
-Che cos'è?- domandò Cecil, abbassando subito lo sguardo.
-Sembra un uovo colorato- osservò Kain.
-Forse è una di quelle uova di Pasqua di cui parlavano gli altri- fece Cecil,  chinandosi per prendendola in mano.
-Che fai?- lo rimproverò Kain, facendo inconsciamente un passo indietro.
-Sei paranoico...- stava cominciando a dire Cecil, quando l'uovo fece uno strano bip.
BARUUUUMMMM
Con un inarrestabile scossa al terreno, un robot grigio e nero, alto una decina di metri, e con un paio di strane ali rosso brillante attaccate alla schiena, apparve poco lontano dai due.
-Cos'è quella mostruosità?- esclamò il dragone, fissando il mostro metallico con gli occhi sbarrati.
-Kain attento!- esclamò Cecil, balzando via dalla traiettoria mentre una mano gigantesca si abbatteva sul punto in cui si trovavano i due fino a dieci secondi prima.
Yuna stava camminando nel prato, ignorando qualsiasi altra cosa, amareggiata dal comportamento di Jecht e un pelino preoccupata per il fatto di essere stata lasciata sola.
Sconsolata abbassò lo sguardo e notò qualcosa di colorato nell'erba.
-Toh, un uovo- osservò, prendendolo da terra -Che cosa ci fa qui?
Senza ulteriori stimolazioni l'uovo esplose in una sostanza verdastra e gelatinosa, che cadde addosso alla povera ragazza.
-Ugh, che schifo...- le venne da dire, prima di notare che la sostanza si stava rapidamente evolvendo in una ammasso gelatinoso e schifoso che le si avvinghiava addosso.
-Ah! Ah! Basta! No! Fermo! Cosa... a-ahhh! No! Per ahh! Favore!
-Che noia questo costume, mi ha stufato!- esclamò il giovane Blitzballer, togliendosi di dosso il coniglio rosa e calciandolo da parte.
-E al diavolo, finalmente ho finito di nascondere uova, adesso posso rilassa...
-Whaaaaaaaaaaaaaaahhh....!!!!!!
BAM
Vaan cadde in pieno in testa a Tidus, rimbalzando e andando a sbattere contro un masso lì vicino, lasciando il blitzballer con la faccia piantata a terra e con un bernoccolo di trecento chilometri che ci svettava sopra.
-Cos'è quella faccia, non sei contenta?- domandò con un sorrisone Kefka -Oh si beh posso immaginare che non ti vada di essere rapita, di nuovo, ma guarda il alto positivo: fai un viaggio gratis no? AHAHAHAHAHAHAHAH.
Aerith gli lanciò un occhiataccia, incatenata mani e piedi ad una croce su una roccia, a diversi metri da terra.
-Adesso ascoltami bene, io ho in mente uno show fantastico, una rappresentazione stupefacente, ma mi manca solo una cosa...- cominciò a spiegare il clown, facendo avanti e indietro come un ossesso, saltellando e ballando.
-Il cervello per farlo?- lo interruppe Aerith, carica di sarcasmo.
-Anche. Ma no, gli attori! Come hai fatto a sbagliarti? Sei forse distratta dal mio genio?- continuò sempre più folle il mago, facendole gli occhioni a cerbiatto.
-Mai.
-Mai mai, o mai “Si”?- insisté.
Aerith sbuffò, scuotendo la testa per la situazione irritante.
Almeno finché non partì la sigla “One-Winged Angel”, preludendo all'atterraggio di Sephiroth.
-E uno! Ora aspetta un attimo amico...- fece Kefka battendo le mani con gli occhi che brillavano.
-Lasciala. Ora- minacciò il SOLDIER, puntando la Masamune alla gola del clown.
-Sisisisisi riavrai la tua succhia-**** a tempo debito- rispose questi, ignorando la lama e ricominciando a sgambettare nervoso, guardando nervosamente l'orologio.
-Ripeti un secondo?- fece ancora più gelido il mezzo angelo.
-Senti non ho molto tempo da sprecare con te, ho degli orari piuttosto rigidi quindi se non ti dispiace STARE ZITTO possiamo andare avanti!- esclamò veementemente Kefka, lasciando Sephiroth momentaneamente preso in contropiede.
In quel momento Squall atterrò dal cielo, seguito da un tuono piuttosto forte.
-... Non proprio quello che avevo in mente ma andrà. AIUUUUTO SQUALLLLL! SEPHIROTH HA CATTURATO AERITH E LA TIENE IN OSTAGGIO!!!!- recitò il clown, balzando in braccio al SOLDIER.
-E tu attento, sta cercando di portartela via- gli sussurrò in un orecchio, prima di filarsela.
I due si lanciarono uno sguardo cupo, prima di scattare l'uno contro l'altro, con uno schiocco secco, mentre Kefka rideva soddisfatto dall'alto della sua roccia.
-Ragazzi- provò a richiamarli Aerith, ma quelli continuarono a duellare.
Le scintille e i lampi improvvisi causati dall'incontro delle due lame creavano un immagine suggestiva, specialmente contro il nero dei due contendenti, che si muovevano talmente veloci da apparire come macchie sfuggenti sullo sfondo.
-Ragazzi- ancora una volta la ignorarono.
Di colpo una colonna di fiamme si scontrò ad un pilastro di ghiaccio, illuminando perfino il cielo con un torrente di luce spettrale, e i due contendenti si stagliarono nel mezzo.
-RAGAZZI!- i due si arrestarono, le lame incrociate ma gli occhi puntati su di lei, fiamme e ghiaccio si dissiparono in un istante -Liberatemi subito! Nessuno mi ha rapita e nessuno deve portarmi mia!
I guerrieri si scambiarono uno sguardo, prima di fare un passo indietro, incerti, e sospirare.
-Così si fa. Da bravi bambini, ora tagliate le catene.
Sephiroth saltò immediatamente in aria, raggiungendo la ragazza e liberandola con pochi colpi; quindi la prese in braccio e l'accompagnò lentamente a terra, venendo abbracciato con calore dalla suddetta.
Squall rimase a guardarli per qualche attimo, inespressivo, prima di dargli le spalle ed allontanarsi.
-E adesso Kefka- disse minacciosa Aerith, voltandosi verso il punto da cui il clown li guardava con gli occhiali 3D e i popcorn -È il momento di renderti pan per focaccia.
-Andiamo è stato uno spettacolo mirabile, vero?- domandò lui, annuendo vigorosamente.
-No!- Aerith balzò avanti, pronta a stampare un pugno su quella faccia inquietante.
-Yaaaahhhh!
-È Yuna che grida!- esclamò il mimo, arrestandosi.
-Andiamo Bartz, non si abbandonano le donzelle in pericolo- disse Gidan, facendo lo stesso.
-Certamente no!
Appena arrivati nella radura i due si arrestano sgomenti, fissando Yuna avvolta in una gelatinosa forma verdastra, con parte dei vestiti già consumata.
“Angelica visione!” pensò Gidan, con due ettolitri di sangue che scendevano dal suo naso.
-Gidan!- lo richiamò Bartz -Non si abbandona una ragazza in pericolo.
-Aiutooooo!!!- gridò l'evocatrice, cercando di scivolare fuori dal ammasso gelatinoso con tutte le proprie forze.
-Più che giusto- esclamò il Jenoma, unendo le proprie daghe e scagliandole a boomerang, spazzando via parte dello Slime, mentre Bartz con il cannone di Laguna ne eliminava un altro pezzo.
Vedendo che non bastava Gidan afferrò una liana e partì in volo, afferrando Yuna e tirandola fuori dall'impiastro.
Come risposta la creatura cominciò ad agitarsi rabbiosa, e ad espandersi dimenando vari tentacoli in giro, tentando di afferrarli.
-Bartz, più potenza di fuoco!- gridò il biondo, mettendosi al sicuro con Yuna su un albero.
Il mimo annuì, facendo uno sguardo furbo: evocò le sei braccia di Gilgamesh, con altrettanti fucili, e colpì impietoso la creatura, trattenendola.
Gidan entrò in Trance, e balzò verso il nemico, menando un pugno talmente forte da spaccare il terreno, riuscendo ad estinguere buona parte dello Slime.
Ma a sorpresa si riprese, inglobandolo.
-Gidan!- esclamò Bartz, prima di essere afferrato a sua volta e catturato in quell'abbraccio.
-Aiutoooooooooo!!!!!- gridò il mimo.
In quel momento un possente ruggito si sollevò nell'aria, e Bahamut discese dal cielo, andando ad affiancarsi a Yuna.
Se lo Slime avesse potuto sudare l'avrebbe fatto.
Con un possente Megaflare l'Eone spazzò via la creatura, anche se nel farlo lasciò Bartz e Gidan un tantinello bruciacchiati.
-Oh mio dio ragazzi!- esclamò l'evocatrice, raggiungendoli -Mi dispiace tanto! State bene?
Il biondo alzò il braccio, sorridendo fiero.
A quel punto il rumore di un esplosione in lontananza gli fece alzare il capo.
-Bahamut, portaci in alto!
Tempo di superare la volta degli alberi e poterono scorgere una gigantesca forma metallica che si muoveva in lontananza, in mezzo al fumo.
-Che diavolo è?- domandò Bartz, sporgendosi un po più avanti.
-Non lo so, ma sembra stia attaccando qualcosa- aggiunse Yuna.
-Potrebbero essere i nostri compagni. Corriamo a vedere- completò Gidan.
-Questa cosa non cade- esclamò Kain, provando a trafiggere la massa di acciaio ma senza risultati.
Cecil la bersagliò con delle lame di luce, ma tutti gli attacchi sembravano non avere effetto.
Poi arrivò un possente colpo di fiamme da destra, che fece traballare la creatura di acciaio, che cadde momentaneamente in ginocchio.
Bahamut giunse a soccorso, ma il robot lo scagliò di lato con un gesto della mano, atterrando anche quelli che vi si trovavano, per poi chinarsi verso di loro.
Calò la sua immensa mano verso i tre, che alzarono lo sguardo terrorizzati, quando dal Nulla... cioè dal Vuoto apparve Gilgamesh, con tutte e sei le braccia pronte e sei lame leggendarie sguainate.
-Gilgamesh!- esclamò Bartz, mentre il guerriero resisteva alla forza della mano d'acciaio, facendogli da scudo.
-Tranquillo! Ci penso io!- rispose quello, prima di essere spedito via con una schicchera.
-Le ultime parole famose.
Kain piovve dal cielo, puntando a quella che doveva essere la testa del mostro, ma anche lì non ottenne altro che un clangore.
Un Firaga andò ad abbattersi sulla mano della creatura, mentre Terra e Luneth sopraggiungevano, ma anche quello non sembrò sortire effetto.
-Ci serve un piano!- esclamò il ragazzino, schivando un attacco.
-Sei tu quello sveglio! Tira fuori qualcosa!- gli gridò Vaan, caricando a testa bassa assieme a Tidus e venendo scagliati da parte come niente.
A quel puntò la terra tremò ancora e una gigantesca trivella comparve da sotto terra, brandita da un robot rosso fiammante, con una faccia gigante sul petto, degli occhiali da sole improbabili, e una testa più piccola sopra l'altra; dietro la schiena aveva due ali nere, complete di propulsore.
-Lascia in pace i miei amici!- esclamò il nuovo arrivato.
-Laguna...?- mormorò Luneth, riconoscendo la voce che proveniva dal secondo mostro.
-Finalmente ci incontriamo, Gurren Lagann!- gridò il primo, parlando per la rima volta.
-Si!- pausa -E tu saresti?
-Mazinga Z, e sono qui per difendere la mia superiorità a te!- rispose l'interessato, preparando i pugni.
-Beh, a me non interessa. Battiti con me, e lascia in pace gli altri!- rispose Laguna, preparandosi a sua volta qualche decina di metri più in là, facendo sparire l'immensa trivella.
-Proprio quello che volevo sentire!- esclamò soddisfatto Mazinga Z, partendo all'attacco.
Il Gurren Lagann fece la stessa cosa, caricando il pugno.
Quando le due masse s'incontrarono, il risultato fu un perfetto cross-punch (stile Rocky Joe... si lo so, non è colpa mia se Tengen Toppa Guerren Lagann lo ha copiato) che spedì entrambi gambe all'aria.
-Maledetto Gurren Lagann, nessuno può competere con il mio pugno!
-Io posso... evidentemente- rispose Laguna, rimettendosi in piedi e afferrando l'avversario alla vita, scivolando sotto il suo pugno, sbattendolo a terra.
-Non hai fatto il soldato vero?- domandò il giornalista, mentre prendeva il nemico per un piede, trascinandolo un po prima di iniziare a girare su se tesso, scagliandolo diverse centinai di metri più in là.
-Maledetto! Pugno Razzo!- esclamò Mazinga Z, rimettendosi in piedi e scagliando il proprio pugno contro l'avversario, che, colpito in pieno, rotolò all'indietro, finendo a testa in giù.
-Ugh, buon colpo- commentò l'ex-giornalista, cercando di rimettersi in piedi, prima di essere travolto in pieno dal robot nemico, in corsa.
-Piaciuta, eh?- lo sfidò questi, raccogliendo il proprio pugno da terra e reinserendolo a posto -Aspetta di sentire questa! Raggi Fotoatomici!
Due fasci di energia si propagarono dagli occhi del Mazinga, investendo il Gurren Lagann in pieno.
-Laguna!- esclamò Yuna, facendo per correre in suo soccorso, ma Kain la fermò -Non siamo in grado di fare niente per lui.
Mentre la resistenza della corazza cedeva, Laguna mosse la mano del macchinario a stringere qualcosa di utile, afferrando gli occhiali sulla seconda faccia del robot, senza accorgersene, e menò un colpo verso l'altro, centrando in pieno l'avversario, che dopo un breve volo atterrò sulla schiena, frastornato.
Laguna rimirò la nuova arma insperata, prima di guardare di nuovo verso l'avversario.
-Ah-ah, piaciuta la sorpresa... ehm, coso?
-KOJI KABUTO!- esclamò l'altro.
-Ma non si chiamava Mazinga qualcosa?- domandò Cecil, confuso.
-Ci deve essere qualcuno a pilotarlo all'interno. Come Laguna- rispose Gidan.
-Bene Koji- disse Laguna, alzando il Gurren Lagann -È ora di finirla.
Mentre il Mazinga si rialzava, il robot rosso menò un potente calcio che scagliò l'avversario in aria, e per completare l'opera lanciò anche gli occhiali a colpirlo, volendo fare una combo.
Quelli si separarono in due, andando a bloccare i quattro arti e lasciando Mazinga inerme, incapace di muoversi mentre ascendenva.
-E per il tocco finale...- continuò Laguna, venendo pervaso da una strana sicurezza ed energia, alzando il braccio e creando di nuovo la trivella gigante -GIGA DRILL- un propulsore montato sulle due ali nere si accese, facendolo decollare -BREAAAKKKKKKHHHHHH!!!
L'attacco andò a segno e il Mazinga Z venne travolto, venendo maciullato dalla trivella.
Koji riuscì a salvarsi espellendo la sua navetta installata nel cranio del robot, filandosela masticando qualche cosa come: -Perché il mio Mazinga finisce sempre distrutto?
Squall fissava il tramonto, impassibile e turbato allo stesso tempo, in cima da una scogliera a picco sul mare.
-Squall? Che ci fai qui?- gli chiese Tifa, sbucando dagli alberi, coperta di foglie e rametti.
-Penso. Me la prendo comoda- rispose lui, senza girarsi.
-Ah- replica Tifa -Uff, che giornata- si sedette non invitata, cercando di darsi una ripulita.
-Squall, conosci la frustrazione di volersi avvicinare tanto ad una persona ma di non riuscirci mai per via qualcun altro?- chiese, nel mezzo della propria operazione e pensando che tanto il SeeD avrebbe ascoltato tutto senza replicare.
-... Si- rispose lui, sorprendendola.
-Davvero? Chi?
Nessuna risposta.
-Sai... se ti va di parlare io sono qui- offrì la ragazza, stringendo le ginocchia al petto.
-Non parliamo con nessuno di quello che è successo oggi- fece Lightning, sbucano sul promontorio dal nulla, seguita a ruota da Firion.
-Che cosa fate?- domandò subito il ragazzo, non appena li vide.
-Guardiamo il tramonto- rispose Tifa.
-Non è il momento di perdere tempo- li rimproverò Lightning dura.
-Non stiamo perdendo tempo. Guardiamo il tramonto- la freddò Squall.
-Ma non a senso!- esclamò la ragazza, esasperata dalla giornata e da tutto.
Firion si sedette, ignorandola -Ci voleva una pausa.
Lightning lanciò occhiate confuse a tutti, prima di sedersi anche lei sconfitta, e guardare il tramonto.
-Scusate?- domandò una voce che non conoscevano, facendoli voltare.
Un ragazzo con i capelli blu, degli occhiali rossi con tre stelle che si incrociavano, un mantello blu (con disegnato sopra il simbolo di una fiamma con degli occhiali scuri a punta sopra), dei pantaloni in tono e il petto scoperto, li fissava con un tranquillo sorriso.
Aveva uno strano pendolo, una piccola trivella dorata appesa al collo, una sacca da viaggio avana sulla spalla e una strana talpa sull'altra.
-Salve, sapreste dirmi se avete visto un robot gigante rosso con due facce, per favore?


Il ragazzo con i capelli blu, alas Simon, pilota del Gurren Lagann
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Il Gurren Lagann
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Koji Kabuto (Alcor) e il suo fedele Mazinga Z
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A N: E con questa ultima scena abbiamo concluso.
DII N: Anche la Pasqua è stata movimentata, quest'anno.
A N: Già, e io non sono riuscito a fare una One-Shot breve. Che cavolo!
DII N: Si vede che sei stupido.
A N: Ehi!
  
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