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Autore: AnnaHoran    24/08/2016    0 recensioni
Quando il destino è già scritto non puoi cambiarlo!
Allison Carter è una studentessa modello, ha 18 anni ed è figlia unica.
La sua vita è tranquilla: esce con gli amici, studia, ha un bel rapporto con i genitori .. ma quando conosce, o meglio rivede, suo cugino Landon dopo tanti anni inizierà a provare delle emozioni, sensazioni sconosciuti. I genitori di entrambi lotteranno per farli distaccare per il loro bene. Vinceranno loro o l'amore?
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Colton Haynes
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ed ecco che è iniziata la solita routine. Mi alzo per andare a scuola, mi vesto, faccio colazione e aspetto ad Ashley per uscire.

La domenica l'ho trascorsa come tutte le domeniche: studiare, film, libri o dormire. 

Quando Ashley bussa alla mia porta esco salutando i miei genitori e iniziamo ad andare a scuola iniziando a parlare, come al solito, del più e del meno.

Arrivati a scuola salutiamo gli altri, entriamo e iniziamo subito a fare lezione.

1° ora Biologia, non male se non passassimo l'ora a rispiegare le stesse cose per quelli che non hanno ancora capito e ovviamente il professore sceglie me per spiegare l'argomento.

L'ora, per fortuna, passa in fretta e iniziamo subito con la prossima ora .. inglese.

"Hei! Hai visto Alex stamattina?"-Mi chiede Ashley correndo verso di me e parlando a bassa voce.
"Ehm no, non la vedo da venerdì a scuola."-Dissi posando i miei libri nel mio armadio.
"Oh."-Disse abbassando lo sguardo.
"Perché? Ha combinato qualche guaio?"-Chiedo preoccupata. Con i suoi nuovi amici è tutto così imprevedibile.
"Beh, Michael l'ha vista baciarsi con il ragazzo dell'autobus."-Dice aspettando impaziente una mia reazione.
"Ah, beh .. spero solo che non si cacci in qualche guaio. A parte questo può baciare chi vuole no?"-Dico con calma per poi guardare lei e ritornare a dare attenzione ai miei libri.
"Certo."-Dice.
"Sei gelosa per caso?"-Chiedo sorridendo. Non può essere gelosa di qualcuno che non conosce affatto.
"Io? No! Macché!"-Dice andandosene.
"Certo, certo .. e io sono scema."-Urlo per farmi sentire prendendola in giro.
"Perché saresti scema?"-Dice una voce dietro di me. La voce è maschile, non è Michael. Velocemente mi giro indietro spaventata ed eccolo. L'ultima persona che avrei mai voluto avere a che fare.
"Ehm .. una lunga storia."-Dico chiudendo l'armadietto per poi dirigermi verso la mia classe.
"Comunque, piacere Jack Scott."-Si presenta porgendomi una mano che io non stringo affatto. 
"Piacere."-Dico per poi entrare in classe e poter realizzare che ..
"Scusa, devo entrare anch'io."-Mi dice mantenendo la porta per entrare e io "scappo" al mio solito posto.

Come non detto. Ero convinta di essermi liberata e invece no.

Quest'ora sembra non passare mai. Ovvio, ho gli occhi di quel Jack puntati verso di me. Non posso non farci caso, è proprio davanti a me e infatti non ho seguito alla perfezione la spiegazione.

Quando finalmente la campanella suona scappo fuori dall'aula per non incontrarlo e invece..

"Signorina Carter, può venire qui un'attimo?"-Mi chiama la professoressa d'inglese seduta dietro la sua scrivania.
"Mi dica signora Green."-Dico. Cosa vorrà mai? Sono andata male in un compito? Perché s'è così non so come la prenderebbe mia madre.
"Ha qualche impegno nelle ultime settimane?"-Mi chiede col suo solito sorriso cordiale.
"No, perché?"-Chiedo impaziente.
"Un'alunno ha seri problemi con la mia materia, tu di questa classe sei la più brava e mi chiedevo se mi volevi aiutare."-Mi spiega calma.
"Certo .. ehm, a chi dovrei aiutare precisamente? Mica a Robert Spaine?"-Chiedo. Lui è il peggiore della classe, suppongo addirittura della scuola, e non ce la farei a stargli al passo.
"No, no. Lui sta avendo degli aiuti fuori la scuola e sta anche migliorando, o almeno ci prova."-Mi sorride e lo faccio anch'io. -"Dovresti aiutare al signorino Scott."-Continua.

Al solo sentire di quel nome mi spavento. Non è un bravo ragazzo e di certo non potrei mai aiutare uno come lui.

"Ciao."Saluta lui dietro di me venendo verso di noi con un sorriso malizioso. Lo guardo spaventata.
"Ehm .. non saprei se.."-Provo a dire di non aver tempo per lui e invece la professoressa mi ferma.
"Mi servirebbe davvero un'aiuto. Nessuno sembra avere tempo."-Continua.
"Quelli del grado superiore non possono aiutarlo?"-Chiedo.
"Si ma non sono brave. Per questo ho chiesto a te."-Dice.
"Professoressa io.."-Provo a dire ma lei continua a fermarmi.
"Ovviamente questo ti darebbe un punto in più nella mia materia, se non due."-Continua sorridendomi. Cavoli, e adesso?
"Beh .. che voto ha?"-Chiedo sistemandomi lo zaino sulla spalla.
"Due."-Risponde lei abbassando la testa.
"C..Cosa?"-Dico incredula. Come faccio ad aiutarlo?
"Eh già."-Dice lui alzando il sopracciglio sinistro e sorridendo. Cos'ha da ridere?
"Professoressa vorrei aiutarlo ma non saprei come, pensavo che avesse quattro o cinque."-Dico.
"Lo so, quest'anno non vorrei bocciare nessuno."-Dice la professoressa.
"Posso provarci ma non le prometto niente."-Dico chiudendo gli occhi sperando che si aprisse un vortice sotto ai miei piedi.
"Grazie signorina Carter."-Dice lei alzandosi e stringendomi la mano.
"Di niente."-Dico.
"Fatemi sapere come va okay? E grazie ancora."-Dice per poi andandosene lasciandoci da soli.
"A casa tua o a casa mia?"-Mi chiede. Mi giro verso di lui.
"Ehm..ti farò sapere."-Dico.
"Dammi il tuo numero così ci sentiamo."-Dice.
"No, ehm..c'incontriamo a scuola."-Dico per poi andandomene.
"Dai, non ti darò fastidio."-Dice.
"Preferirei di no."-Continuo girandomi verso di lui per poi scappare fuori verso il mio armadietto dove trovo Ashley posare le sue cose.
"Non sai cos'è successo."-Dico aprendo l'armadietto e posando i libri.
"Cosa?"-Chiede impaziente.
"Indovina a chi dovrò aiutare in inglese?!"-
"Ehm..Robert Spaine?"-
"No, peggio."-Dico. In verità preferivo Robert che Jack.
"Oddio! Peggio di Robert? Non c'è nessuno!"-Dice quasi urlando.
"Jack."-Dico.
"Jack?"-Dice curvando le sopracciglia non capendo. -"Oddio! Quel Jack?"-Mi chiede a bocca aperta.
"Proprio lui."-Dico.
"Povera te."-Dice sorridendo.
"Non c'è niente da ridere!"-Dico mettendo i libri che mi servono per l'ora successiva nello zaino.
"Scusa."-Dice trattenendo una risata.

Mi giro e lo trovo appoggiato ad un armadietto che mi fissa mentre parla con un ragazzo. Ci fissiamo fin quando non distolgo lo sguardo e vado dritta in classe evitando ogni singolo rapporto con lui.

La giornata finalmente finisce e io e il mio solito gruppo ci fermiamo fuori scuola a chiacchierare.

"Avete saputo a chi deve aiutare Allison in inglese?"-Mette l'argomento in mezzo Ashley.
"Robert Sp.."-Inizia a dire Michael e Betty.
"Non è lui."-Dico subito. -"Peggio."-Continuo.
"Non c'è ness.."-Iniziano a dire Michael e Betty all'unisono. Ma dicono tutti le stesse cose?
"Jack."-Dico infine stanca.
"No! Dovevano indovinare loro!"-Si lamenta Ashley.
"Chi Jack?"-Mi chiede Betty.
"Quello che ha rubato il cuore ad Ashley?"-Chiede Michael sorridendo.
"Ehi! Non è vero! Nessuno ha rubato il cuore di nessuno!"-Quasi urla Ashley.
"Si, proprio lui."-Rido per poi avere uno sguardo suicida da Ashley.
"Oh, oh."-Canzona Betty davanti a me fissando qualcosa dietro di me.
"Che c.."-Dico.
"Professoressa."-Mi chiama una voce dietro di me. Ormai la sua voce è inconfondibile. Mi giro lentamente sistemandomi lo zaino sulla spalla.
"D..Dimmi."-Dico impaurita. Perché ho così paura di lui? Semplice, non è bravo ragazzo.
"Allora? Quando ci vediamo?"-Chiede.
"Lunedì."-Dico nella speranza di far passare più giorni possibili prima di vederci.
"Così tardi?"-Chiede sorridendo. Mi sa che ha capito che sto mentendo.
"Si, ehm..avrei da fare e.."-Inizio a dire ma mi ferma.
"Beh, non saprei come la potrebbe prendere la Green, ma comunque.."-Dice per poi andarsene ma io lo chiamo. Non posso permettermi di avere un rimprovero per colpa sua.
"Okay, okay. Mercoledì?"-Chiedo. Domani vorrei poter pensare a cosa mi aspetterebbe il giorno dopo e sarei più pronta.
"Perché non oggi o domani?"-Mi chiede sorridendo.
"O mercoledì o niente."-Dico senza pensarci.
"Ehi, ehi, calma tigre."-Dice sorridendo e mettendosi le mani avanti. -"Okay, a mercoledì. A casa mia o a casa tua?"-Mi chiede.

Non potrei mai farlo venire a casa mia. Non saprei come la prenderebbe mia madre se portassi a casa un ragazzo pieno di tatuaggi e piercing e con una maleducazione fuori dal mondo. 

"Casa mia non è possibile, non saprei.."-Inizio a dire e come mi aspettavo mi ferma.
"Vieni a casa mia allora."-Dice sorridendomi. Imbarazzata mi giro verso i miei amici che sono silenziosi e ben attenti alla conversazione.
"
Ehm.."-Dico.
"
Tranquilla, non ti farò niente."-Dice.
"Okay."-Dico. -"Sai, potremmo anche studiare al parco."-Dico. Che lampo di genio!
"
C'è confusione lì e.."-Inizia a dire e questa volta sono io a fermarlo.
"
No, c'è un parco a non più di due isolati da qui ed è tranquillissimo, perfetto per studiare."-Dico.
"
Va bene, allora ci si vede."-Dice per poi andandosene.
"
Ciao."-Dico girandomi verso i miei amici che erano tutti a bocca aperta.
"
Ah! Posso avere l'onore di sapere il tuo nome ora?"-Mi chiede sorridendomi venendo da me.
"
Allison."-Dico guardando in basso sistemandomi il ciuffo davanti agli occhi.
"
Allison cosa?"-Chiede.
"
Carter."-Dico.
"
Bel nome, alla prossima Allison."-Dice pronunciando lentamente il mio nome. Non rispondo e mi giro completamente verso i miei amici.
"
Wow!"-Urlo Betty.
"
Voglio morire."-Dico mettendomi entrambe le mani in faccia. Non posso crederci di aver accettato. Cosa mi aspetterà mai da oggi?

M'incammino verso casa. Non potevo sopportare altri commenti del tipo <>, <> e altro.

Busso il campanello e, come sempre, mia madre mi apre la porta.

"Ciao amore."-Mi abbraccia. Cos'ha bevuto?
"Ciao mamma."-Dico sorpresa della sua reazione così affettiva verso di me.

Poso lo zaino a terra e vado in cucina, seguita da mia madre, a prendere una lattina di Coca-Cola e vado in salotto.

"Tutto bene a scuola?"-Mi chiede con un sorriso a trentadue denti. Cosa mi sta nascondendo.
"Si, niente di nuovo."-Dico. Gli vorrei dire della storia di Jack domani, ora sono stanca e vorrei solo mettermi nel letto e dormire come se non ci fosse un domani.
"
Dai! Nemmeno un'impreparato?"-Quella voce. Impossibile non riconoscerla.

Mi giro di scatto e sta lì seduto sul divano a guardarmi con un sorriso.

   
 
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