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Autore: Freez shad    24/08/2016    3 recensioni
È arrivato il momento che un certo riccio nero abbia la sua vendetta su di un certo riccio blu.
E non ci andrà tanto leggero, questo è sicuro.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sonic vs Shadow'
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Green Hill.
La verde e lussureggiante Green Hill; il luogo ideale per correre alla massima velocità mantenendo sempre i riflessi pronti per evitare i ripidi dirupi, varie trappole o robot del folle dottore ed infine le alte palme che crescono rigogliose lungo tutti i sentieri, sotto lo sfolgorante cielo sempre tinto di un blu intenso.
Blu come gli aculei del mitico, eroico, sonico e.....anche “lievemente” sbruffone egocentrico, Sonic the Hedgehog; per lui casa e Green Hill erano la stessa cosa.
Casa, oltre ad essere dove sta la famiglia, è anche il luogo dove si impara a crescere, a vivere e dove ci si sente a proprio agio.
Quel luogo rispecchiava appieno tutte queste qualità.
Quanti anni trascorsi correndo da una parte all'altra in quella sconfinata valle, quante battaglie combattute o quante volte, proprio quel luogo, era stato il suo punto di partenza per una nuova avventura; oltre che casa, la poteva quasi considerare come un qualcosa di ancora più intimo......come un diario privato dove ogni pagina, in questo caso ogni singolo fazzoletto di terra, gli ricordava ogni straordinario o monotono giorno passato.
E come sempre Sonic stava percorrendo a folle velocità quella grande vallata, sempre pronto a sfondare quella dimensione in cui il suono riusciva ancora ad avere spazio, ma questa volta c'era qualcosa di inusuale,
<< Ahi, che male! Mi sento il corpo, come dire,......pronto da ingessare! >> e le lamentele del riccio ne erano la prova
<< Che cos....oh no, di nuovo! Ma è la quinta volta che mi ricapiti davanti, ce l'hai forse con me? >>.



Diversamente dal solito, questa volta il riccio blu non era in lite con qualche vecchia o nuova nemesi, con qualche rivale o un semplice amico competitivo come Jet; era in lite con qualcosa di molto più pericolo per lui, per la sua incolumità in corsa e per la sua reputazione: una buccia di banana.
Ne aveva già incontrate quattro e, come quest'ultima, tutte loro lo avevano portato a concludere la propria corsa a gambe all'aria finendo violentemente col sedere per terra, o contro una palma o come in questo caso contro un grosso macigno.
Quello che più lo irritava era che quella specie di attentatrice spuntava sempre dal nulla, come piovuta dal cielo stesso o comparsa dal sottosuolo.



<< Ok, stiamo calmi! Sicuramente deve essere una coincidenza o forse sono io che oggi sono particolarmente distratto >> fece tra sé Sonic, cercando di mantenere la calma con dei profondi respiri << Sì deve essere così, perciò aspetta a correre, fatti semmai una passeggiata e poi, quando ti sentirai pronto, rincominciarai a correre, ok? >> 'Facile a dirsi, tutt'altro a farsi per uno come me'. 
L'idea comunque era buona e infatti, incominciando a fare i primi passi, il riccio blu sentì subito scorrere nuovamente la tremenda volontà di correre e di sicurezza che lo assillava ogni secondo di più e così si preparò a compiere quello che era la sua specialità: lo scatto.
Piegò il busto in avanti, distese all'indietro la gamba destra e piegandola leggermente fino a quasi toccare terra col ginocchio, piegò l'altra in modo da darsi la spinta, testa bassa e poi....via; appena partito però, grazie al poderoso slancio, il riccio blu si arrestò nuovamente dopo aver violentemente sbattuto la testa contro il muro di un palazzo di Metropolis,
<< Wow, come mi gira la testa. Ma che ci faccio qui? Come è possibile? >> si domandò lievemente spaventato per quello che era appena successo << Ero a Green Hill due secondi fa, che ci faccio qui? So di essere veloce, ma così si esagera >> si disse guardandosi le gambe, come se le stesse rimproverando, << Scommetto che dietro a tutto questo ci deve essere quel panciuto uovo fritto. Va bene dottore, se vuole la guerra allora l'avrà! Non sia mai che Sonic si faccia prendere in giro così >>.






Ci vollero solo pochi minuti di corsa a velocità ultrasonica per giungere l'immenso laboratorio del malvagio scienziato; ancora nascosto il riccio si stava preparando a fare il suo ingresso, sbaragliando le numerose sentinelle robot a guardia dell'entrata, per ottenere vendetta
<< Trema, razza di uovo sodo. Il magnifico ed affascinante Sonic the Hedgehog sta arrivando per farti passare la voglia di prenderlo per i fondelli >> minacciò teatralmente il blu, saltando letteralmente fuori dal nascondiglio, saettando con il suo famoso Spin Dash contro il primo avversario meccanico.
Ma prima di poter anche solo toccare un minimo pezzo dei suoi componenti robotici, il riccio ultimò il suo attacco contro lo specchio d'acqua di un laghetto a Green Hill,
<< Cos...? No, aiuto! Non so nuotare, qualcuno mi aiuti >> si agitò prima di scoprire, con sua grande sorpresa ed imbarazzo, di trovarsi proprio nella zona di un guado che permetteva all'acqua di arrivargli solo fino alle ginocchia,
<< Accidenti, che figura! Speriamo che nessuno mi abbia visto >> si disse incominciando ad incamminarsi sin fuori il piccolo lago.



In verità qualcuno lo aveva visto, ma ben nascosto dietro ad un rigoglioso cespuglio in compagnia di un grosso sacco che teneva gelosamente stretto in mano,
<< Non capisco, che sta succedendo? Prima inciampo su una stupida buccia di banana che mi fa finire contro un gigantesco e duro sasso a Green Hill dopodiché, dopo una breve passeggiata, scatto nuovamente per finire dopo due passi con la testa contro il muro di un palazzo a Metropolis. Infine, dopo aver corso da Eggman per suonargliene per questo stupido scherzo, finisco misteriosamente dentro ad un lago proprio a Green Hill. Il fatto di non esserci finito in mezzo, in modo che sarei sicuramente annegato, cancella ufficialmente il panzone dalla mia lista, ma allora chi è? Qualcosa mi sfugge! >> rifletté frustrato, guardandosi intorno alla ricerca di qualche indizio che accertasse il suo sospetto.



'Uhm, mi hai dato una bella idea. Ma al momento questa non è la mia intenzione' pensò la stessa figura che lo stava spiando, ben attento a non farsi né vedere né sentire da Sonic ancora intento nelle sue ricerche; dopo questo, l'individuo estrasse dai suoi aculei uno particolare smeraldo verde, che portò subito sopra di sé con una mano mentre con l'altra reggeva ancora il voluminoso sacco, 'Ed ora passiamo al prossimo'. 
Improvvisamente una famigliare riccia rosa, avendolo riconosciuto mentre era alla ricerca del suo quasi spasimante blu, gli si avvicinò senza che questo, concentrato dai suoi intenti, se ne accorgesse,
<< Ciao Shadow, cosa fai? >> lo salutò cordialmente, picchiettando il dito sulla sua spalla per richiamarne l'attenzione, inutilmente
<< Chaos Control! >>.





Appena il riccio oscuro pronunciò quelle parole, il mondo intorno a lui si fermò; tutto ciò che era visibile e in movimento sembrava fosse come paralizzato.
Uno spettacolo che aveva dell'incredibile; una visione capace di meravigliare e al contempo impaurire chiunque avesse avuto la possibilità di vederla.
Ma a questo Shadow era abituato;più volte aveva avuto modo di vedere gli uccellini fermi nella loro posizione volante; mobiani immobilizzati nella posizione in cui si trovavano in quel momento; le fronde degli alberi bloccati mentre venivano mossi dalla forza del vento; oppure i suoi nemici, interrotti nel loro.....







<< Che cosa hai fatto? >> urlò Amy, colpendo violentemente in testa Shadow, che non si era minimamente accorto della sua presenza,
<< Amy? Come fai a.......mi hai toccato mentre pronunciavo il chaos control, vero? >> gli chiese, innervosito e dolorante, massaggiandosi la zona lesa << Chi ti ha detto di farlo? >>,
<< Io non ho fatto niente, mi sono solo avvicinata per chiederti cosa stessi facendo nascosto lì dietro, tutto qui! >>,
<< Non erano e non sono affari tuoi! Adesso reggiti di nuovo a me che faccio ripartire il tempo >> disse porgendogli il braccio nella cui mano reggeva ancora il misterioso sacco,
<< Ehi, che c'è lì dentro? >>,
<< Ti ho appena detto di farti gli affari tuoi. Sono faccende private >>,
<< Sono faccende che riguardano anche Sonic, dato che ho visto come lo tenevi d'occhio >>,
<< E allora, che t'importa? >>,
<< Ti ricordo che è quasi il mio ragazzo e tutto ciò che riguarda lui riguarda anche me. Sputa il rospo! >>, << Come ti permetti, ragazzina! Io sono l'eterno Shadow, la forma di vita definitiva e tu non puoi dirmi cosa devo fare. E ora afferrati a me, subito! >>,
<< No, non lo farò finché non mi rivelerai le tue intenzioni, sopratutto quelle riguardanti quel sacco che hai in mano >>.



Purtroppo e disgraziatamente, davanti a sé non aveva molte scelte; non poteva, dato che le leggi dimensionali e dello spaziotempo glielo impedivano, “dimenticarla” lì in quanto ciò avrebbe provocato danni incommensurabili sul continnum flusso temporale; neanche avrebbe potuto prenderla con la forza, sicuro che la reazione più plausibile sarebbe stato un incontro troppo ravvicinato con un molto poco accondiscendente martello. 
L'unica soluzione rimastagli era proprio quella di raccontarle tutto ciò che aveva in mente e stava per fare; tutto questo aveva del deja-vu, infatti ricordava come qualche tempo prima quella stessa capricciosa ragazza lo aveva costretto a fare da baby-sitter alla tremenda torturatrice travestita da gentile coniglietta.



<< E va bene! Sono giorni ormai che quel dannato di faker mi rompe le scatole con i suoi scherzi. Finché rimaneva con quelle sue idiote battutine e qualche scherzo come quello che mi ha fatto con Cream.... >>,
<< Perché, che ti ha fatto? >>,
<< Lascia perdere, non mi interrompere! Dicevo finché rimaneva su questo livello, mi bastava ripagarlo con la stessa moneta per essere pari. Ma dopo quello che mi ha fatto, colorandomi di blu e facendomi malmenare da voi esseri inferiori scaricando le sue colpe su di me, non poteva non aspettarsi una risposta. Grazie al potere del Chaos Control, ogni volta che sta per mettersi a correre o proprio mentre corre, posso interromperlo facendolo inciampare, scontrare, scivolare su qualcosa o spostarlo in un altro ambiente come poco fa. Insomma, ho la mia vendetta senza nemmeno toccarlo >> fece orgoglioso,
<< Shadow, questo è crudele anche per te >>,
<< C'è un detto che dice “in amore e in guerra tutto è permesso” e tra me e faker è sicuramente guerra, quindi vale anche la crudeltà >>,
<< Mettiamola così, se non mi prometti che smetterai  appena mi riporterai..... indietro, gli racconterò tutto. Allora? >> concluse soddisfatta la riccia rosa, inconscia dell'asso nella manica che il riccio nero ancora conservava,
<< Come vuoi. Peccato solo che, in questo modo, neanche tu potrai usufruire di questo potere per fargliela pagare >>,
<< Per cosa? >>,
<< Come, non lo sai? Il tuo “quasi” fidanzato, proprio due giorni fa, l'ho visto prendere il gelato insieme a.....com'è che l'avevi chiamata? Ah sì, alla gatta piromane >>.



Shadow, nella sua lunga esistenza, poteva vantarsi di aver visto molteplici cose nella vita; tra queste vi erano anche un numero spropositato di indicibili creature dall'aspetto tanto raccapricciante e mostruoso che, se non fosse stato lui, sarebbe rimasto scioccato e impaurito per l'intera durata della sua vita eterna.
Ma nonostante i suoi lunghi viaggi, le sue epocali battaglie e gli incontri più temibili, niente poteva eguagliare o tanto meno competere con la rabbia e la gelosia che scaturiva da ogni minimo millimetro dal corpo della rosea ragazza.
Anche in quella occasione, se non fosse stato sicuro di essere una delle creature più potenti dell'universo, Shadow avrebbe tremato davanti a quella trasformazione.
Ogni singolo muscolo della riccia era gonfiato all'estremo, i suoi arti tremavano a causa dell'eccessivo tirare dei tendini e persino le vene, in alcune parti, erano dilatate per favorirne il flusso del sangue che il cuore stava pompando come mai prima.



<< E così.... >> incominciò a parlare Amy, con tono malefico e con lo sguardo d'assassino, stringendo tra le mani il martello Piko più pesante del suo vario repertorio << ...quel furbastro ci ha riprovato. Ma adesso dovrà vedersela con me >>,
<< Cosa vuoi fare? >> chiese Shadow, con tono piatto, ma sadico mentre osservava la sua interlocutrice posizionarsi proprio davanti all'inconsapevole riccio sonico,
<< Solo riempirlo di bernoccoli. Forza, fai ripartire il tempo! >>,
<< Aspetta, io non ho ancora finito con lui >> disse controllando dentro il fantomatico sacco,
<< Quanto devo ancora aspettare? Il mio martello non vede l'ora di incominciare >> ,
<< Solo un'altra decina di bucce di banana, due incudini, tre anguille elettriche, una ventina di stelle chiodate per bucare le gomme delle auto e..... >>,
<< E.....cosa? >> chiese spazientita mentre Shadow, osservandola con soddisfazione, concluse ghignando,
<< E poi toccherà a te! >>.




E fu così che, a seguito di questo, Sonic passò diverse settimane ingessato al reparto cure intensive all'ospedale.










N.d.A. Ecco a voi un'altra piccola storiella e come potete vedere la sfida non è ancora finita. Non so quanto durerà, ma spero che la cosa non vi annoi e vi faccia invece divertire. Come sempre.... …..Arrisentirci.
   
 
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