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Autore: Dacqu    24/08/2016    0 recensioni
[Super Smash Bros. Brawl]
[Super Smash Bros. Brawl]Il mondo in cui si svolge la storia è un mondo in cui guerrieri indipendenti o al servizio di vari stati si combattono, per soldi, per politica, per il potere, per la gloria... ma intanto, qualcuno trama...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I Personaggi, con poche eccezioni, non appartengono a me, ma alla Nintendo e ai produttori di Super Smash Bros Brawl e dei molti videogiochi a cui fanno riferimento

Ike ruggì mentre Mario evitava un altro dei suoi colpi con un calcio, per poi essere colpito dal megasalto di Luigi; si riprese appena in tempo per schivare una pallina di fuoco. Luigi e Mario erano in due, ma Ike con la sua possenza e la sua spada era capace di tenere loro testa: ogni volta che s’avvicinavano rischiavano di essere tagliati a metà. Tuttavia, Ike come abbiamo già avuto modo di dire era comunque poco agile, e questo aveva permesso ai due di avvicinarsi e colpirlo; ma la resistenza del campione di Marth era eccezionale. Né potevano chiedere aiuto a Peach, impegnata in combattimento con Marth stesso, senza che fosse chiaro chi dei due potesse vincere: gli attacchi veloci e precisi di Marth non erano in grado di sfiorare la rapida e levitante principessa, la quale dal canto suo aveva armi troppo deboli per sconfiggerlo, né poteva rischiare di avvicinarsi troppo con quella così potente spada. Dal castello, Metaknight notò che nonostante i suoi cannoni la situazione era in una sorta di stallo. Non che gli importasse, ma il suo senso dell’onore gli imponeva di aiutare Marth, il principe che l’aveva gentilmente ospitato nel castello. Così, decise di aiutarlo contro la principessa: prese i comandi del braccio meccanico della Halberd, con l’obbiettivo di catturare Peach, ma prima che potesse far qualsiasi cosa sentì qualcosa di viscido intorno a sé, poi un passaggio attraverso il buio. Si scosse, cercò di prendere la spada, ma si fermò sentendo una voce dire:—Sta buono, non morrai, ma senza i tuoi cannoni per Marth sarà più difficile vincere. Devo solo capire come spegn…— la voce non finì: Metaknight, scuotendosi sempre più forte, ruppe la gabbia in cui era, scoprendo con stupore che questa non era altro che il guscio di un uovo. Alzò lo sguardo e capì:—Così, tu sei Yoshi— il piccolo dinosauro verde annuì, e guardo Metaknight minaccioso. Quest’ultimo disse:—Oh, non penserai di battermi— —Puoi scommetterci— rispose Yoshi.

Link evitò di nuovo gli artigli di Bowser, e gli lanciò la bomba che aveva preparato; nonostante la potenza esplosiva di essa, Bowser nella sua possenza ne rimase a malapena scalfito. Link sorrise: era dai tempi di Ganondorf che non trovava un avversario così duro da battere. Bowser invece era furioso: non poteva permettersi di farsi fermare dal primo Hylian di passaggio. Link si preparò ad un altro attacco, ma Bowser con sua sorpresa si chiuse nel guscio e si lanciò in un attacco rotante contro di lui. Link saltò appena in tempo, ma non poté evitare che Bowser lo colpisse con la testa. Si rialzò e portò la mano sul fianco: le corna avevano aperto una ferita. Bowser ghignò:—Ah, non te l’aspettavi? Un tempo andavo solo di forza, ma questo era insufficiente contro Mario e i suoi salti, così ho imparato a usare la tecnica.— —Taci, tartaruga troppo cresciuta— rispose Link —Ho subito ferite ben peggiori di questa— detto questo lanciò contro il mostro il suo Boomerang. Bowser ridendo lanciò una fiammata, ma il boomerang con sua sorpresa invece di bruciare lo colpì. Si rialzò con fatica, e una freccia gli si inficcò tra le scaglie del carapace, ferendogli la carne. Questo lo lasciò sconvolto: niente e nessuno era mai riuscito a penetrarlo. «Deve essere questa la magia di Hyrule» si disse il Re dei Koopa. Link sorrise e disse:—Allora mostro, ti arrendi?——Per questo graffietto?—rispose Bowser, togliendosi la freccia dal corpo (non senza una smorfia di dolore) e spezzandola con una mano sola —Dovrai impegnarti molto di più, ragazzino—

Popo e Nana facevano una fatica abnorme a mantenere ordine nella fuga dei cittadini dalla Città Antica. Come se non bastasse il disordine, dovevano anche stare attenti alle ambulanze per i feriti. All’improvviso, decine di urla li costrinsero a raggiungere la piazza, dove c’erano ancora degli sfollati: la gente si era spaventata vedendo Mr Game&Watch. Gli Ice Climbers tentarono subito di risolvere la situazione pacificamente:—Ti prego, Mr Game&Watch——Dicci che vuoi aiutare— L’esserino bidimensionale sembrò esitare per un momento. Popo e Nana rincalzarono la dose:—Dopotutto siamo amici——E queste persone hanno accolto te come hanno accolto noi e ROB——Ora che ROB è impazzito, non puoi seguirlo solo perché sei stato messo ai suoi ordini——Se vuoi aiutarlo, devi stare dalla nostra parte——Riusciremo a riportarlo in sé— Mr Game&Watch sembrò riflettere un momento, poi però scosse la testa e rispose:—Non capisco di cosa parlate, non comprendo i concetti che mi proponete, Bip. So solo una cosa: ROB è il mio capo, e io gli devo obbedienza in tutto e per tutto, Bip. Mi dispiace—. Detto questo, Mr Game&Watch si ingrandì a dismisura, e prese la forma di un gigantesco polpo. Mentre gli Ice Climber tremavano, il bidimensionale urlò:—Questa è la mia forma Octopus. Provate a resistere ai suoi tentacoli e alla sua potenza, se potete.—

Snake si sorprese della velocità del’ascensore in cui si trovavano, ma non poteva fare a meno di chiedersi cosa pensava di fare Sonia. Quest’ultima sembrava ignorare completamente le domande di Sonic, e concentrarsi unicamente sulla tastiera dell’ascensore. All’improvviso, premette contemporaneamente due tasti (Snake non notò quali), e l’ascensore iniziò a muoversi in orizzontale. A questo punto Sonia si decise a dare delle spiegazioni:—Questo è un passaggio segreto, ideato nel caso i robot impazzissero. Da qui si può arrivare alla centralina da dove riprendere il controllo dei robot manualmente.— —Come si fa?— chiese Snake —Ve lo dirà Marie, la bambina che avete salvato: noi novopoliti impariamo queste cose da bambini.— —E tu che farai?— chiese Sonic. Sonia chiuse gli occhi senza rispondere. Rimase in quella posizione a lungo, senza dire nulla, finché non giunsero a destinazione. A quel punto, aprì gli occhi e fece loro cenno di scendere. Snake, Sonic e Marie scesero dall’ascensore, e Sonia disse:—Io devo andare a parlare con Noiren: ho il dovere di fermarlo a costo di ucciderlo.—

Kirby evitò degli altri proiettili: era così piccolo che non riuscivano a prendere la mira. In compenso, il suo martello per quanto piccolo si faceva sentire. King Dedede era un bersaglio più semplice, ma c’era sempre qualche Waddle Dee a prendere i colpi al suo posto, mentre nessuno era disposto ad affrontare il suo potente martello, capace di sfondare un edificio con un colpo. Ma i numeri erano contro di loro, e ben presto si trovarono accerchiati: Kirby e King Dedede, nemici da una vita, si trovarono a doversi coprire le spalle a vicenda. Oramai, però, sembrava non esserci più nulla da fare: l’esercito di Xenolia era troppo potente anche per due come loro.

Pit, Capitan Falcon, Samus, Falco e Fox iniziarono a salire sulla montagna. Falco disse a Fox:—Quando tutto sarà finito, mi porterete dal generale?——Non posso fare altro— rispose Fox —Gli ordini sono ordini—Falco sbuffò:—Lo so, lo so, ma è proprio per questo che me ne sono andato: non è possibile dovere avere a che fare sempre con qualcuno che ti dica cosa devi fare, ti dia scartoffie da compilare e ti faccia seguire noiose procedure— Fox sospirò:—Non credere che non ti capisca. Ma queste sono necessarie per amministrare un’organizzazione come la nostra.— Falco brontolò —Ascolta— disse Fox —Quando sono partito il generale era ancora un po’ arrabbiato, ma ormai si sarà calmato, e sono sicuro che lo scontro con Master Hand sarà un’ottima ragione per essere clementi con te——Non è quello il punto—disse Falco—Ultimamente mi sento soffocato, capisci? È come se le regole mi stessero strozzando— Fox sospirò di nuovo, ma non sapeva rispondere. Pit all’improvviso si fermò, alzò la testa e disse:—Abbiamo ospiti, gente.— Gli altri quattro alzarono la testa e videro con stupore atterrare un grosso drago rosso con una fiamma sulla coda e tre ragazzini, due di otto anni e uno di dieci, in groppa.

L’allenatore di Pokemon salutò con un gesto del cappello, Ness e Lucas con un gesto della mano, sebbene l’ultimo con una certa esitazione. L’allenatore chiese:—Anche voi qui per quella cosa che c’è sulla cima della montagna?——“Quella cosa”—spiegò Pit, un po’ stufo di doverlo ripetere—è Master Hand.— Il trio di Infantilia qui si paralizzò, e anche Charizard guardò Pit preoccupato: Master Hand non era un avversario ritenuto affrontabile.—Ma che ci fa qui?— chiese Ness —Non lo so— rispose Pit —La potente Palutena ha accennato al risveglio di qualcuno, ma anche lei sembrava confusa al riguardo— —Allora? Dobbiamo affrontarlo?—chiese Lucas, chiaramente spaventato. —Non abbiamo scelta— Lucas deglutì: era terrorizzato, ma non si sarebbe tirato indietro. L’allenatore sorrise a Charizard e disse:—Pronto ad una nuova sfida?— Charizard sputò fuoco in cielo, come se volesse lanciare lui la sfida a quell'essere divino.

Mentre il gruppo si avviava verso la cima, Falco si avvicinò all’Allenatore, in groppa a Charizard, e gli disse:—Senti, lassù potrebbero esserci tre Pokemon che però non sembrano volersi far catturare, e siccome mi hanno aiutato…——Non preoccuparti Falco— lo interruppe l’Allenatore —Non catturo i Pokemon che hanno scelto l’indipendenza.——Cosa?—chiese Falco, stupito: per quanto ne sapeva, gli allenatori di Pokemon catturavano e facevano combattere queste creature. L’allenatore spiegò:—I Pokemon, come tutti, hanno modi di pensare diversi. Alcuni amano la battaglia, e per questo possono diventare pericolosi: noi allenatori esistiamo per dare loro la possibilità di sfogare la propria aggressività senza che questo porti guai. Altri Pokemon amano rendersi utili, ed è grazie agli allevatori che possono seguire questo desiderio. Altri vogliono solo stare in pace, e per questo ci evitano. Infine ci sono i cosiddetti Pokemon Animaleschi: fondamentalmente animali con poteri in più, ma senza l’intelligenza degli altri Pokemon, e che da animali sono trattati——E dimmi—chiese Falco a Charizard —Non senti mai il bisogno di volare libero?—. Charizard si fermò, e con lui tutto il gruppo (con grande fastidio di Pit, che voleva solo compiere la sua missione per conto di Palutena nel migliore dei modi). Charizard guardò Falco, e iniziò a gesticolare e a mostrare varie espressioni. Non sto qui a descrivervi tutto, ma il messaggio più o meno era:”Io amo la battaglia, ma troppa è la mia forza. Se un allenatore non mi controllasse, io potrei causare tremendi incendi e grandi distruzioni. La mia dipendenza da lui mi permette di lottare senza essere un pericolo, e anzi spesso divenendo utile. Questo è il motivo della mia scelta. E quando sento il peso della pokeball, ripenso a questo motivo, e il peso mi diventa più sopportabile.” Falco ascoltò, ma prima che potesse dire altro Pit urlò:—Ok, ha finito, ci muoviamo?—

Master Hand guardò i tre Pokemon che gli stavano davanti, e riprese a ridere (non so come, visto che non ha la bocca, ma in fondo è un essere divino). —LUCA-LUCARIO!— Probabilmente Lucario voleva dire “Smettila di ridere” oppure “Cosa vuoi?” o qualcosa del genere, ma per la rabbia si dimenticò di usare le sue doti telepatiche. Master Hand continuò a ridere, e poi disse:—Patetici creature che calpestate questa terra, il vostro signore e padrone è tornato— Lucario digrignò i denti: non aveva scelto di stare alla larga dagli umani per essere dominato da qualcos’altro. —Oh, non vorrete combattere—ghignò Master Hand —Voi tre non avete alcuna possibilità contro di me.——E se ci aggiungiamo noi sette?— disse una voce. Master Hand si girò, e vide il gruppo di Pit. Anche Lucario se ne accorse, e pur aggrottando le sopracciglia vedendo l’allenatore, decise che non era il momento di essere sospettosi; è incredibile in effetti come una mano gigante dai poteri sovrumani possa cambiare di punto in bianco le tue priorità.—O be’— ghignò Master Hand —In questo caso— riprese a ridere, ma alla sua risata si aggiunse un altro suono. I nostri dieci eroi alzarono lo sguardo, e tremarono: dal cielo scese un’altra mano, una mano sinistra che si contorceva. Pochi l’avevano vista, ma non c’era dubbio su chi fosse: Crazy Hand, il fratello aggressivo di Master Hand.
   
 
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