Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Piuma_di_cigno    25/08/2016    1 recensioni
Elsa guarda sua sorella Anna volteggiare entusiasta tra le braccia di Kristoff il giorno del suo matrimonio. Per un attimo, rimpiange che il suo cuore sia tanto freddo da non permetterle di conoscere davvero qualcuno.
Ma quella sera, quando decide di fare una passeggiata nei giardini del castello, qualcosa stravolge il cuore di Elsa.
*“Come mai siete qui tutta sola? Vostra sorella ha dato inizio alle danze, dovreste andare a cercarvi un cavaliere.”
Strinsi le labbra.
“E voi lo stesso.”
(...)
“Non sono interessato alle dame nel castello.”
“Perché, se posso chiedere?”
Il giovane mi lanciò un'occhiata.
“Ballo solo con la dama che amo.”*
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

“Elsa, avanti esci!”

“Anna, ti ho già detto che mi rifiuto.”

“Oh, avanti! Che problema c'è se per un giorno della tua vita sei vestita di rosso!?”

“Questo … Non è solo per il colore! Ma hai visto che razza di vestito è questo?”

“Non è poi tanto diverso da quello che metti di solito ...”

“Ma … Ma Anna! Io non esco con questo vestito.”

“Sì invece. Arrenditi.”

“No.”

“Posso sempre incendiare la porta e tirarti fuori a forza.”

“Mi difenderò. Mi rifiuto.”

“Ma dai! Coraggio Elsa esci di lì!”

“No.”

“E' per Harry?”

Rimasi in silenzio, appoggiata contro la porta. Era davvero frustrante avere Anna come sorella, a volte; il ballo sarebbe iniziato di lì a pochi minuti e io non mi ero mai sentita tanto imbarazzata in vita mia. Non solo dovevo presentare Harry al popolo, ma dovevo anche farlo con un vestito rosso sfavillante che scopriva cose che non doveva decisamente scoprire.

Era stata tutta un'idea di Anna, che mi aveva fatto raccogliere i capelli in uno chignon e mettere un ciondolo rosso rubino che, come se il vestito non fosse abbastanza, sembrava una fiamma sulla mia pelle bianca. Il corpetto del vestito era strettissimo e tutto ricamato con pietre preziose. La gonna scendeva infine, ampia e leggera fino a terra. Non avevo mai messo niente di così esagerato in vita mia, sembravo un faro da nebbia.

Ma non era quello il peggio; il peggio era -oltre alla scollatura sul davanti- la scollatura sul retro. Avevo la schiena completamente scoperta, la mia schiena lentigginosa era in bella vista. Non avevo ancora visto il vestito Anna, ma non osavo farlo visto che questo l'aveva scelto lei per me.

Mi guardai un'ultima volta allo specchio e pensai a Harry che mi guardava e mi sentii di nuovo arrossire fino alla punta delle orecchie. No, non potevo proprio farmi vedere così. Ma dai! Dovevo pur avere un altro vestito … Di soppiatto mi avvicinai all'armadio e lo aprii. Dovetti trattenere un gemito: vuoto! Mia sorella aveva pensato a tutto.

“Elsa, stai aprendo l'armadio?”

“Ehm … No …”

“Esci.”

“No.”

“Va bene.”

Rimasi spiazzata per un istante. Mia sorella non si arrendeva mai così facilmente.

“Va bene davvero?” chiesi incerta.

“Ma certo! Voglio dire, se non te la senti ...”

Era con Anna che parlavo?

“Vado a prenderti un altro vestito, d'accordo?”

“Uhm … Va bene allora.” mi sedetti sul letto quando sentii i suoi passi allontanarsi, ed ero davvero sollevata. Per fortuna mia sorella stava crescendo e diventando una persona ragionevole, finalmente. Sospirai. Sarebbe stata adatta a governare il regno anche da sola; negli ultimi giorni l'avevo osservata spesso e nonostante le sue stravaganze era cresciuta. Aveva la sensibilità di capire i problemi dei sudditi, sapeva prendere decisioni per il loro meglio e usare i suoi poteri con criterio. Stava diventando adulta ormai.

“Elsa?” o mio Dio. Quella non era la voce di Anna.

“Harry!? Che … Che ci fai fuori dalla porta!?” istintivamente coprii la scollatura, anche se sapevo che non poteva vedermi

“In realtà non lo so. Mi ha mandato qui tua sorella, ha detto che era un'emergenza e che dovevo tirarti fuori dalla tana o qualcosa del genere.”

“Oddio. No davvero, è tutto a posto.”

“Allora perché non esci? Il ballo inizierà tra poco!”

“Io … Eh, io … Sì, io …”

“Tu?”

“Io ...”

“Tu?”

“Io … Esco.” avevo le guance rosse come pomodori. Ma chi me l'aveva fatto fare? Cominciai seriamente a meditare vendetta contro Anna quando aprii con cautela la porta e misi fuori la testa. Harry -con addosso un normalissimo completo da cerimonia- mi guardava con un sopracciglio alzato e l'aria perplessa. Quando avrei voluto essere vestita da uomo quel giorno! Mi sentivo terribilmente strizzata in quell'odioso corsetto.

“C'è qualcosa che non va?” finì per chiedere quando vide che sporgevo solo con la testa e mi ostinavo a nascondere il resto del corpo dietro la porta. Ero davvero imbarazzata. Anche il mio vestito azzurro era attillato, ma non era così … Così … Esagerato.

Ero quasi decisa ad uscire, quando ricordai quello che meditavo di chiedere a Harry quella sera e sentii il mio stomaco scendere sotto le scarpe. Dalla sua espressione capii che il mio viso era diventato del colore del vestito e arrossii ancora di più.

“Io non so come dirti che il ballo sta iniziando e devi muoverti in modo cortese. Non vorrei nemmeno spaventarti in realtà, perché vedo che sembri già terrorizzata, ma manca poco e dobbiamo sbrigarci.”

“Va bene allora.” presi un bel respiro. Non era un dramma. Bastava non guardare la scollatura. Né davanti né dietro. E il colore. E non pensare a quello che volevo chiedere a Harry. Sentii il cuore accelerare quando lasciai perdere la porta e finalmente mi decisi ad uscire; non lo guardai in faccia nonostante sentissi il suo sguardo su di me e mi avviai imperterrita verso la sala del trono con lui al seguito.

“E' stata un'idea di Anna? Il vestito voglio dire.”

“Sì.”
“Sei bellissima. Lo sai, vero?” vidi che Harry sorrideva e arrossii di nuovo.

“Mi sento come un faro da nebbia, ma grazie.”

Lui rise e prima che potessi dire altro si aprirono le porte della sala del trono e sentii i sudditi applaudire alla nostra vista, con le luci del castello che inondavano l'intera sala addobbata per i festeggiamenti: in fondo io e Anna eravamo tornate. Loro credevano che fossimo andate l'una in viaggio di nozze e l'altra al commercio del ghiaccio, ma poco contava.

 

La serata fu fantastica. Era tutto assolutamente perfetto: la musica, le danze, il cibo. Per una volta, tutto stava andando bene ed era esattamente come l'avevo immaginato -vestito a parte. Non avevo ancora presentato Harry ai sudditi, ma progettavo di farlo dopo avergli parlato … Se solo avessi trovato il momento giusto.

Nel frattempo, avevo ballato con lui, ed era stato meraviglioso, e avevo visto il vestito di Anna che era azzurro ghiaccio, con la gonna più stretta della mia e anche il suo scollato e con la schiena scoperta, solo che lei era molto più disinvolta di me. Forse perché era già sposata?

Non potei evitare di guardare Harry quando ci pensai. La mezzanotte si avvicinava e io non avevo ancora avuto il coraggio di parlargli, ma il punto era che io lo amavo, lui mi amava e l'avevo persino baciato … Non stava bene che facessi tutte quelle cose con una persona e poi la ignorassi completamente o comunque non gliene parlassi. Non avrei mai immaginato che fosse così difficile.

Tagliammo la torta al cioccolato, immensa e piena di crema, con la panna sopra poco prima delle dieci e vidi Anna cercare di imboccare Kristoff; lanciai un'occhiata perplessa a Harry, chiedendomi se dovessi fare lo stesso. Tra fidanzati ci si inseguiva con le forchette e ci si imboccava a vicenda? Mio Dio, io non volevo essere imboccata. Fu ancora più imbarazzante quando Harry mi sorprese a fissarlo con un certo interesse e mi guardò a sua volta, come per chiedermi se andasse tutto bene.

Quella sera dovevo essergli sembrata una pazza furiosa … Aveva passato qualche giorno al castello e io non avevo fatto altro che comportarmi in modo goffo ed impacciato.

Seccata, presi un lungo respiro e raddrizzai le spalle.

Ora basta, era ora che mi comportassi da adulta e la finissi con quella sceneggiata. Mi alzai in piedi e mi diressi verso Harry.

Quando arrivai davanti a lui, alzò lo sguardo e in fondo in fondo vi colsi un lampo divertito, come se si chiedesse cos'avrei fatto questa volta per sorprenderlo. Non aveva tutti i torti …

“Devo parlarti.”

“Va bene.” si alzò e gli feci strada verso il giardino, dove saremmo stati più tranquilli. Avevo un nodo che mi serrava la gola e sospettavo che persino lui sentisse il mio cuore battere come un martello nell'officina di un maniscalco. Cercai di controllare il ghiaccio, che continuava a fare capolino tra le mie mani.

Perché nessuno aveva scritto un manuale su queste situazioni? Come ci si comportava? Gli istruttori di corte non lo spiegavano! Come aveva fatto Anna? Mi lambiccai il cervello per cercare di ricordarlo, ma ero talmente agitata che l'unica cosa che ricordavo era il suo clamoroso lancio della torta al cioccolato al ballo di primavera qualche anno prima, e non mi era certo d'aiuto.

Alla fine, deglutii e mi voltai verso di lui.

“Bene Harry, io devo parlarti.”

“L'avevo capito.” alzai lo sguardo e vidi la sua espressione palesemente divertita della mia goffaggine.

“Sì, ecco ...” respirai a fondo di nuovo “io vorrei spiegarti una questione che mi sta molto a cuore.”

Giunsi le mani e cominciai a camminare su e giù, evitando il suo sguardo. È come se stessi parlando ai tuoi sudditi, è solo un discorso, è solo un discorso.

“Che cosa è solo un discorso, Elsa?”

Alzai la testa. L'avevo davvero detto ad alta voce!?

“Sì, be', ecco … Allora Harry il fatto è che io e te … E' da un po' che ci conosciamo, e tu hai fatto tanto per me e insomma mi sembra di aver capito che io ...” ti piaccio, stavo per dire, ma poi mi resi conto che non l'aveva mai ammesso e che potevo metterlo in imbarazzo. Presi un altro respiro.

“... Che io ti sono davvero grata, e mi sono accorta che ...” deglutii “va anche oltre questo, perché … Perché mi pare che siamo diventati anche amici e forse anche qualcosa di … Di più?” suonò come una domanda alla fine e quasi mi strozzai con la mia stessa saliva quando vidi la sua espressione sorpresa. O mio Dio, no non ce la facevo proprio a fare questo discorso e lui probabilmente non aveva neanche voglia che lo finissi e probabilmente avevo frainteso tutto anche se mi aveva baciata e … Oddio che complicazione immensa. Ma era questo l'amore che Anna tanto lodava? Era una cosa davvero stressante.

“Sì, insomma,” cercai di proseguire, “tu hai fatto tanto per me” mi accorsi che mi stavo ripetendo “e io vorrei davvero diventare una Custode alla fine e tu capisci mi hai … Baciata e, ehm, io … Harry di' qualcosa!” sbottai infine.

Harry mi fissava con l'aria di chi aveva visto un drago volare alle mie spalle.

“Io non so cosa dire.”

Sentii le mie guance andare a fuoco. Questo era uno sbaglio, uno sbaglio incredibile.

“Elsa stai sul serio cercando di dirmi che ti piaccio? Sì, insomma, che ti sei … Innamorata di me?”

Abbassai lo sguardo senza sapere cosa dire. Avevo voglia di rimanere lì e sentire cosa diceva e allo stesso tempo di scappare lontano e di lasciar perdere quella situazione, tanto era complicata.

Ebbi il coraggio di guardarlo solo quando lo sentii sorridere.

“Io sono … Sorpreso. Voglio dire, l'avevo immaginato, ma non avrei mai pensato che me l'avresti detto. Credevo che alla fine tu saresti tornata al tuo regno e che mi avresti lasciato perdere, perché in fondo tua sorella è qui e dubito che tu voglia ...”

A quel punto toccò a me essere sorpresa.

“Harry! Come hai potuto pensare una cosa del genere? Se proprio avessi dovuto ti avrei spiegato i motivi per cui non volevo stare con te e ti avrei sicuramente dato qualcosa per ricompensarti di tutto l'aiuto che mi hai dato! Voglio dire, io sono … Innamorata di te. Hai fatto tanto per me e mi hai dimostrato di essere una persona meravigliosa. Io ti ho portato qui per chiederti, ora che siamo soli, se vuoi … Sì, se vuoi che le cose vadano avanti.”

“Cosa intendi con questo?”

Arrossii fino ad ardere di pura luce.

“Io … Ecco … Sai, avanti. Harry non prenderla come se volessi affrettare le cose, ma tu vivi ormai al castello e ci siamo baciati ed è evidente che proviamo qualcosa e … E potevo essere uccisa meno di un mese fa, perciò ritengo che se la vita è così volubile, strana ed imprevedibile non ci sia niente di male a correre il rischio di ricevere un no alla mia domanda.” improvvisamente la paura e l'ansia se ne andarono e trovai il coraggio di guardare Harry negli occhi. “Vorresti sposarmi?”

Mi fissò per un istante con la bocca leggermente socchiusa e un'espressione indecifrabile sul viso.

“Ma Elsa, io sono re delle isole del Nord e questo significherebbe partire con me e … Lasciare tua sorella. Non fraintendermi, io sarei felice se scegliessi me, ma non voglio che questo renda te infelice.”

Scossi la testa.

“Ho osservato Anna negli ultimi tempi ed è adulta ormai. È capace di regnare bene e a lungo e ormai ha Kristoff al suo fianco. Forse sentirà la mia mancanza per un po', ma è giusto che io abbia la mia vita e lei la sua. E poi avanti, non sparisco mica dalla faccia della Terra! Noi verremo a trovare loro e loro noi e ci scriveremo molte lettere.” esitai prima di proseguire. “Ci ho ragionato a lungo e ho capito che quello con mia sorella è un legame che va molto al di là della distanza e che non partire con te mi renderebbe davvero infelice.” studiai la sua espressione. “Perciò vorresti prendere in considerazione l'idea di rimanere con me per il resto della vita?”

Harry sorrise.

“Sai Elsa, ho sempre pensato che te l'avrei chiesto io e che mi sarei fatto io mille problemi per la fatidica proposta … Mi hai cavato da un bell'impiccio, lo sai?” prese la mia mano e se la portò alle labbra. “Accetto. Voglio passare il resto della mia vita con te e vedere quante cose straordinarie farai, e voglio amarti ogni giorno di più.”

Sorrisi, commossa. Ero stata tanto in ansia per niente, in fondo.

“Sono felice che tu rimanga con me Harry. Penso che non avrei potuto scegliere una persona migliore al mio fianco.”

Quando facemmo l'annuncio del matrimonio, si capì quanto ancora Anna avesse da imparare sul contegno e la grazia, perché tra gli applausi del pubblico lei fu quella che applaudì più forte, fu quella che saltò dalla felicità e quella che si lanciò ad abbracciare me ed Harry dal fondo della sala con vestito e tutto. Non prese tanto male la questione della mia partenza: dopo la nostra avventura sapevamo più che mai quanto eravamo unite e che avremmo condiviso sempre la nostra vita anche senza essere vicine. Eravamo parte l'una dell'altra e questo nessun matrimonio o distanza avrebbe potuto togliercelo. Anche quando ci abbracciammo sulla banchina e quando io la salutai dal parapetto della nave e lei dalla riva, i nostri cuori erano stretti, allacciati l'uno all'altro. Amavo Harry e lei Kristoff, ma noi due eravamo semplicemente, inconfutabilmente ed inspiegabilmente parte l'una dell'altra.

Spazio autrice: e così, siamo arrivati in definitiva all'ultimo capitolo! Cari lettori, vi ringrazio tanto per aver seguito e letto la mia storia, soprattutto a quelli che hanno lasciato recensioni ad ogni capitolo ... E' stato un vero piacere conoscervi e una vera gioia vedere anche solo qualcuno di voi leggere il mio racconto. Spero che vi siate divertiti a leggerlo come io mi sono divertita a scriverlo. Avevo valutato molti finali, ma ho optato per questo perché penso sempre che amare sia meraviglioso ma che spesso significhi lasciare libera la persona amata: un po' come i genitori, che guardano i figli crescere e spiccare il volo e li lasciano rischiare anche se dispiace loro vederli andare via. Ero convinta che avrei lasciato Anna ed Elsa insieme, ma poi ho pensato a quanto ho appena scritto e al fatto che, nonostante siano così unite, possono fare l'una parte della vita dell'altra e avere ognuna la propria.
Vi ringrazio per tutte le recensioni lasciate e sarò felice se continuerete a lasciarne, anche ora che ho finito di scrivere la storia. Le nostre vacanze, parlando di studenti, sono quasi finite perciò non ho idea di quanto ricomincerò a scrivere ... Spero presto. Magari un'altra storia su Frozen, ma se vorrete trovarmi scrivo anche in altri ambiti e cerco sempre di migliorare, perché in fondo quello che davvero facciamo ogni giorno è imparare.
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
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