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Autore: Kim WinterNight    26/08/2016    1 recensioni
Ciao a tutti.
Chi conosce la mia long "Samuele", conoscerà anche i personaggi di questa piccola raccolta.
Ebbene, dopo aver concluso la long - inserendo un finale molto libero, molto soggetto a interpiretazioni diverse - ho chiesto ai miei recensori più affezionati: "Ehi, raga, volete scrivere voi il vstro finale?".
Ed è finita che qualcuno accettò e nacque questa raccolta.
Sarà molto breve, perché i recensori non erano tanti, ma spero che valga la pena di leggere le idee di chi ha voluto accettare questa folle sfida!
Ogni capitolo riporta il nome dell'autore che l'ha scritta, l'unica cosa che io faccio è betare i capitoli prima di pubblicarli. E prima di pubblicarli li sottopongo al giudizio e al parere dell'autore stesso.
QUINDI, QUESTI SCRITTI NON SONO MIEI. Li pubblico nel mio account perché sarebbe dispersivo, per chi ha seguito "Samuele", trovare i vari finali nei vari profili degli autori. HO COMUNQUE CHIESTO L'AUTORIZZAZIONE AGLI AUTORI E RICEVUTO IL LORO PERMESSO, VOGLIO CHE QUESTO SIA CHIARO.
Se qualcuno ha dei dubbi, contatti direttamente l'autore e chieda conferma.
Grazie.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Samuele'
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Il tempo cura le ferite?

(di Hanna McHonnor)




"Desideravo solo la luna!" Sara si passò una mano tra i capelli e abbassò lo sguardo a terra. A cosa serviva guardare in alto se la luna non era presente?

"Non essere negativa, sorellina. Vedrai che spunterà fuori".

"Me lo prometti, Mia?" Chiese la minore piena di speranza, ora con gli occhi sognanti nuovamente rivolti al cielo.

"Certo. Anche se non sono meteorologa, prevedo che spunteranno luna e sabbia"

Dicendo questo, Mia si chinò veloce e, presa della sabbia, la gettò addosso alla sorella.

"Adesso dovrò buttarmi in acqua per togliermela di dosso!"

"Ops".

Le due sorelle scoppiarono a ridere e dopo uno sguardo complice si gettarono in acqua. Con i vestiti inzuppati, le scarpe appesantite e risate nell'aria, lasciarono che il cullare delle onde le riportasse ai ricordi del giorno prima.




*** *** *** ***




Il sole, ancora alto nel cielo, non era certo di aiuto a chi stava montando il palco.

"Entro sera mi sarò sciolto" Francesco si asciugò il sudore dalla fronte e lanciò uno sguardo complice alla sua ragazza.

"Mia, ti prego. Acqua!"

"Ma certo, mio dolce beduino" Mia gli lanciò una bottiglia di plastica e lui la prese al volo.

"Grazie."

"Credi che si arrabbierà?"

"Ogni tanto serve una scossa. E noi siamo la sua scossa" Francesco riprese a montare il palco e a controllare che ogni cosa fosse al suo posto.

"E se non ci parlasse mai più?"

"Non mi pare che ora lo stia facendo, no?"

Mia si sedette sul pezzo di palco già pronto. Le spalle abbassate e la testa china. Due braccia la cinsero da dietro.

"Vedrai che andrà tutto bene e se non fosse così, noi avremo almeno provato ad aggiustare le cose. Facendo il possibile."

"Hai ragione!" Mia si voltò e sorprese Francesco con un bacio dolce quanto inaspettato.

"Ehi, ma qui si lavora o si limona?"

"Lasciali stare, scemo!"

Ed ecco arrivare i due che avrebbero aiutato Mia e Francesco nel loro folle piano: Sara e Stefano. Tutti e quattro si misero al lavoro e portarono quella follia un po' più vicino alla realtà.






3 h Dopo.



Francesco e Mia erano entrati all'aeroporto, mentre Sara e Stefano erano rimasti fuori ad aspettarli. Passò diverso tempo fino a che, finalmente, li videro uscire. Sara fu la prima ad accorgersi che erano soli. Si strinse forte a Stefano e lasciò che le lacrime le rigassero le guance. Perché doveva essere così difficile? E sbagliato? Quanti anni erano passati? Solo cinque... Possibile fosse tutto irrecuperabile?



1 h Dopo.



"E che cazzo!" Esplose Stefano. "Non possiamo farci ridurre così!" Diede un calcio alla lattina di birra che aveva diviso con Sara.

"Credo di voler andare a casa. Mia?" Sara chiese rivolta alla sorella.

"Mi associo"

I quattro ragazzi si alzarono dal palco. Era finito, riempiva la metà del parco dietro casa delle ragazze ed era stato messo lì per un evento importante. Ma l'ospite a sorpresa li aveva traditi. Forse tutto doveva finire così...

Un gracchiare li fece voltare di scatto. Un solo passo ancora e avrebbero svoltato l'angolo lasciandosi il palco alle spalle, ma quel gracchiare… ignorare... o voltarsi.

Fu Sara la prima a voltarsi. Un sorriso le si allargò in pieno viso quando lo vide in mezzo al palco con il microfono in mano e lo sguardo fisso su loro.

È Samuele!"

Bastò quel nome a far voltare gli altri tre. Dei sorrisi, proprio come quello di Sara, si allargarono sulle loro labbra. Ognuno aveva qualcosa da dire, ma nessuno si azzardò a rompere quel silenzio. Solo il microfono continuava a gracchiare.

"Io..." Fu Samuele a rompere l'oblio che si era creato in quel parco.

"Dillo cantando" Mia sperava di essergli stata di aiuto e di incoraggiamento.

Senza staccare mai gli occhi da loro, Samuele iniziò a cantare e a scatenarsi sul palco. Era così bello vedere come alcune cose, anche dopo diversi anni, non cambiavano mai.




*** *** *** ***




"Sai, ormai non credevo sarebbe venuto. Avevo perso le speranze. Sono passati cinque anni da quando vedemmo Samu partire dall'aeroporto per l'Inghilterra. Ogni volta che tornava a casa non ci chiamava e noi non osavamo farlo. Qualcosa si era per sempre rotto..."

Le onde cullavano le due sorelle e i loro pensieri.

"Quando ho sentito la sua voce e l'ho visto scatenarsi sul palco, ho capito che Samu era tornato"

Sara, non correre troppo" Mia le accarezzò la testa. Nonostante avessero entrambe cinque anni in più, per lei rimaneva sempre la sua sorellina. "Ieri è venuto alla rimpatriata che avevamo organizzato. È vero. Poi abbiamo parlato fino alle ore piccole. E ti do ragione, anche io ho l'impressione che le cose possano aggiustarsi. Ma ho paura di rimanere delusa. Che tu rimanga delusa"

"Non sono più la ragazzina sprovveduta e insicura di allora" Sara, punta nel vivo, schizzò la sorella.

"Lo so. Lo so. Sai che non intendevo questo!"

"Faremo un passo alla volta e proveremo a ricostruire la nostra amicizia".

Le due sorelle uscirono dall'acqua e si ritrovarono a benedire le temperature ancora alte dell'estate.

"Credi che lo rivedremo prima che parta per il suo tour? Dopotutto ora è famoso"

Mia non ebbe il tempo di rispondere che Sara le saltò al collo.

"Sei la migliore" quasi le urlò all'orecchio mentre rideva come impazzita.

"Ma che ti prende?"

"La tua promessa" detto questo schizzò via.

Mia si voltò e alzò lo sguardo al cielo: la luna era lì, al suo solito posto. Illuminava la sabbia ricoperta delle loro impronte e l'acqua dei loro ricordi.




*** *** *** ***




Samuele, in uno dei tanti ristoranti nell’aeroporto della sua città, era in attesa di qualcuno. Il cuore in gola e le mani sudate. Finalmente scorse la figura di chi stava aspettando.

"Anthony" si alzò e gli andò incontro. "Ho l'aereo tra poco. Tieni queste quattro buste e dalle a chi sai tu!"

"Mi hai preso per il tuo postino?"

"Sei il mio talent scout, no? Hai detto che mi avresti aiutato e lo hai fatto, ma senza loro non sarebbe lo stesso"

Anthony lo abbracciò e gli sorrise.

"Va’ a prendere quell'aereo. Ci penso io" sventolando le quattro buste si allontanò lasciando Samuele con il cuore più leggero.




*** *** *** ***




Mia, Sara, Francesco e Stefano erano seduti sullo stesso palco su cui Samuele si era esibito solo qualche giorno prima. Aprirono le buste dopo uno sguardo d'intesa. Ogni busta conteneva un badge con il nome del destinatario della busta e una lettera scritta da entrambe le parti, una a mano e una a computer. Quest'ultima erano le istruzioni per come usare quel regalo.

"Oddio! Vale per tutto il suo tour. Siamo stati invitati a tutte le sue tappe!"

"Sara, respira"

Mia e Sara si abbracciarono saltando sul posto. Stefano scuoteva la testa sorridendo e Francesco leggeva sul retro. Tutti i fogli riportavano le stesse frasi:


Gli amici, quelli veri, si cercano e si trovano anche nel buio. So di aver sbagliato ad allontanarmi. Cantando per voi, su quel palco traballante, ho scoperto che non posso e non voglio vivere il mio sogno senza di voi. Ricominciamo?


Poi in fondo era scarabocchiato il suo nome: Samuele.


Delle lacrime scesero sulle guance di Mia, Sara e non solo. Era il momento di riallacciare ciò che si era rotto o ricominciare da dove si era lasciato. L'amicizia non è una certezza assoluta, si vive giorno per giorno.

"Ehi, il mio palco non era traballante!" Saltò su Francesco facendo trasalire gli altri.

Ancora una volta scoppiarono tutti a ridere e questa volta si liberarono, con sorriso e lacrime, di un grosso peso che si portavano dentro da davvero troppo tempo.



♥ ♥ ♥



Ora parla Hanna

Sono davvero felice e un po’ emozionata di aver scritto questo finale alternativo per la storia di ‘Samuele’ di Kim. Scrivendo mi sono resa conto che ogni personaggio da lei inventato, mi aveva insegnato qualcosina. Inoltre, mi avevano fatto provare delle emozioni. Nella storia originale ci sono anche altri personaggi, lo so, ma ho lasciato che fosse l’ispirazione a dettarmi cosa scrivere, senza andarla a sforzare, ricercando magari di nominare ogni altro personaggio.

Non ho mai scritto al cell. Ma ero così presa dalla storia che questa l’ho scritta proprio nelle note del telefono. Poi, dopo averle copiate al pc, le ho corrette. Dunque, che cosa ne pensate? E tu, Kim, cosa ne pensi? Naturalmente non potendolo dire qui sotto, me lo dirai in privato xD



♥ ♥ ♥


Ora parla Kim

Cari lettori, anche Hanna McHonnor ha dato il suo contributo per creare un bel finale alternativo alla mia long.

Cosa ne pensate? Io sono piacevolmente sorpresa, perché lei è stata positiva con Samuele: ha fatto sì che tornasse sui suoi passi, gli ha fatto fare pace con i suoi vecchi e cari amici.

Siete contenti? Io a questo non avevo mai pensato, essendo che avevo da sempre inteso Samuele come qualcuno che sarebbe irrimediabilmente cambiato.

Grazie ancora Hanna, ottimo lavoro!

- - -

CHIEDO AGLI AUTORI DI OGNI ONE SHOT DI NON AUTORECENSIRE QUI SOTTO.

Fate finta che questi scritti siano pubblicati nel vostro profilo e che quindi sia a voi proibito recensire. Siate corretti, vi prego. Se volete rispondere alle recensioni che vi verranno fatte, potete contattare privatamente l'utente che ve le ha lasciate, o magari dire alla sottoscritta – via messaggio privato – esattamente cosa volete che io inserisca come risposta da parte vostra. Please. Ovviamente io non risponderò al vostro posto. La raccolta è pubblicata nel mio profilo solo per una questione di comodità, perché ho pensato che non avesse senso far pubblicare uno storia su un “fandom sconosciuto” sul profilo di chi ha scritto la suddetta, perché temo che sarebbe dispersivo per chi seguiva “Samuele” trovare i vari finali nei vari profili e perché – probabilmente – nessuno che non conosce già la mia long (purtroppo i lettori e recensori erano ben pochi) recensirebbe una storia su personaggi e su vincende che non può conoscere.

Spero di essere stata chiara, grazie a tutti per l'attenzione!

  
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