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Autore: Rosalia100689    26/08/2016    0 recensioni
Un grande dolore... Una casa sulle colline hollywoodiane... due cuori (forse) ancora innamorati... e una notte magica tutta da vivere!
La mia prima Farrell/Leto, spero vi piaccia!^_^
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A BEAUTIFUL LIE – MAGIC NIGHT
 
Ciao a tutti, questa è la mia prima Farrelleto e spero possa piacervi: conosco Colin e Jared (che ovviamente non mi appartengono e tutto quello che scrivo è frutto solo della mia fantasia… si fa per dire!XD) dai tempi di “Alexander”, ma solo recentemente ho scoperto la loro –presunta- bellissima storia d’amore ed ho iniziato ad ascoltare le canzoni dei Mars, oltre a leggere le fic sulla coppia Cole/Jay: le ho trovate tutte meravigliose e, dopo essermi a lungo e minuziosamente documentata, ho provato a descrivere la mia personale versione del loro chiarimento post-lite di fine 2009; se volete, fatemi sapere cosa ve ne pare ok? Un bacione, Devilgirl89!^_^
 


Colin’s POV
Hollywood- Los Angeles, 27-08-2010.
H 21.50
 
“Tra 50 metri, arrivo!”
La voce meccanica del navigatore satellitare mi riportò alla realtà, rappresentata in quel preciso momento da un immenso cancello sempre aperto che attraversai senza fatica.
Una volta parcheggiata la mia auto, mi ci vollero una manciata di minuti prima di compiere il passo successivo: scendere ed andare a bussare alla porta di quella grande casa che distava soltanto pochi metri da me… Cosa che feci con molta calma, pentendomi già di essermi spinto fin lì senza permesso!
Dall’interno della casa non era possibile udire suoni di strumenti musicali: magari gli occupanti potevano essere usciti, chissà, ma in fondo le sale prove si trovavano dall’altro lato e la modesta casetta in questione era grande “solo” 400 mq; una bazzecola, no?
Mi decisi finalmente ad assestare dei decisi colpi alla porta col mio possente pugno destro, che tante volte in passato avevo usato per scopi sbagliati, e dopo circa trenta secondi sentii dei passi decisi dirigersi verso l’ingresso della casa: con enorme sorpresa, invece di volti tirati e/o più o meno arrabbiati, mi ritrovai di fronte una faccia simpatica, sorridente ed incredula
:- COLIIIIIN!!! Ma che sorpresa, come stai?-
:- Ciao, Tomo…. Fatti abbracciare!!!-
Fu come ritrovare la giusta rotta dopo settimane di vagabondaggio: quell’uomo discreto e gentile mi aveva sempre fatto sentire uno di famiglia nel grande progetto dei Mars, mai un’estraneo, e d’istinto fui felice fosse stato lui ad aprirmi; ma quando, sciogliendo il nostro abbraccio gli chiesi, con voce meno sicura
:- Loro ci sono?-
Improvvisamente, il peso di tutti quei mesi senza Jared si fece sentire in tutto il suo essere, dentro di me.
:- Sì, certo! Ti annuncio ok? Aspetta qui! Oh, eccoli!!!- rispose, facendomi un occhiolino e ritirandosi discretamente di alcuni passi, facendo simultaneamente cenno col dito ai fratelli Leto che ci fosse qualcuno in loro attesa…
Vederli insieme, nella cornice della porta, fu come una stilettata al cuore per me: due fratelli uniti e gentili, che avevano attraversato migliaia di tempeste nella vita eppure restavano l’uno accanto all’altro, senza rivalità, erano un’emozione grande da sopportare; emozione che venne subito spezzata da Shannon con un secco
:- Farrell, come mai da queste parti? Entra dai, non voglio scenate sull’uscio!-
Detto fatto, in pochi passi mi ritrovai all’interno della cosiddetta “house-factory” di Jay, una fucina di idee, ritratti, dipinti, arte e cultura sulle colline hollywoodiane, una casa che avevo visto solo altre due volte e mai per intero, durante gli anni precedenti… Gli anni felici, amavo definirli!
Prima di rispondere alla domanda di Shannon, mi presi del tempo per osservare sia lui, sia Jared: sembravano vestiti “da concerto”, Leto Senior con scarpe basse di tela a scacchi bianconeri, jeans neri attillati, canottiera a righe asimmetriche nere, arancioni, verdi e grigie, più gli immancabili occhiali da sole, ed il fratellino con  la cresta bionda a sommità fuxia, occhiali da sole con montatura in tinta, canottiera bianca, gilet di eco-pelle con borchie, guanti bianchi a mezza mano, jeans neri attillati e scarpe da ginnastica grigie, oltre a bracciali e collane varie; così conciati, davano l’apparenza di essere algidi e irraggiungibili, però io sapevo quanto sapessero essere divertenti ed accoglienti, quindi decisi di giocarmi la prima carta della serata
:- Stavate provando? Vi disturbo?-
:- Tu disturbi sempre, Farrell! Hai già fatto abbastanza danni in passato, perché…-
iniziò ad urlare il maggiore dei Leto, ma venne prontamente bloccato da un leggero colpo di Jared sulla spalla; subito, gli sussurrò anche delle veloci frasi all’orecchio di cui riuscii a captare solo poche parole:
“L’abbiamo fatto apposta… Stanza dei Ricordi…Fidati”
Quelle frasi, almeno all’apparenza sembrarono calmare Shannon, il quale replicò dolcemente all’indirizzo del fratello
:- Mi sono sempre fidato… Sarò alla batteria, se ti occorre qualcosa, ok? Attento! Andiamo, Tomo?-
Quando gli altri due ci ebbero lasciati, l’imbarazzo e la tensione tra noi crebbero a dismisura per qualche istante, poi Jay, con un gesto così naturale da farmi commuovere, mi prese per mano e mi condusse in una delle stanze lungo il corridoio, senza parlare; una volta dentro, mi lasciò subito ed accese la luce: potei così ammirare l’interno, un insieme di foto fatte da lui al tramonto del Marocco, dei fratelli Leto da piccoli, immagini delle riprese di Alexander e Phone Booth, dipinti, un divano molto grande, una scrivania ingombra di carte e molte sedie sparse:
:- La Stanza dei Ricordi!-
Ci ritrovammo entrambi a dire, pochi secondi dopo… Troppo emozionato per parlare ancora, attesi istruzioni da parte sua; non tardarono ad arrivare, sotto forma di invito a sedermi su una delle tante sedie presenti: ne scelsi una posizionata vicino il tavolo, di conseguenza Jared si sedette in quella accanto alla mia, ma distante almeno un metro da me
:- Ehi, non ti mangio mica! Vieni più vicino…-
Tentai di rassicuralo, ma lui non ne volle sapere
:- Sto…sto bene qui, grazie Colin!-
A quel punto, fui io ad avvicinarmi con calma ed a voler osare una carezza sul suo bel volto, però non ebbi successo: si scansò infatti, all’ultimo secondo.
:- Jay… ci facciamo del male così!- ripresi, a bassa voce; mi aveva ferito, se avessi alzato la voce la mia emozione sarebbe stata palese e non volevo scoprirmi subito
:- Tu mi hai fatto male così, molte volte… troppe volte Cole! Te ne rendi conto?- mi sentii rispondere a bassa voce, con tono affranto
Abbassai il viso, colpevole, e rimasi in quella posizione diversi secondi, finchè lo sentii muoversi e tornai ad alzare lo sguardo: si era tolto il gilet di eco-pelle gli occhiali da sole, e mi osservava addolorato, coi suoi meravigliosi occhi color del Cielo!
:- Come… come stanno i tuoi figli?- mi chiese, accennando un sorriso triste
:- Bene, grazie! James mi chiede spesso di te, sai?-
:- Chiede… di me? Non… mi ha dimenticato?-
La gioia che vidi riflessa sul viso di Jay in quel momento, me la sarei portata dentro per sempre: come un raggio di sole che attraversa una nube densa di pioggia, lui sorrideva.
:- No, Jay… e come potrebbe? Lo hai sempre viziato!!!-
:- Vero! Ma è così speciale… e tu, ho letto le tue interviste, lo ami così tanto!-
Senza pensarci due volte, decisi di dare il tutto per tutto
:- Potrei amare anche te, nello stesso modo, se tu lo volessi… se lo vorrai ancora! James mi ha mostrato quanto l’amore sia terapeutico, ora SO di potervi amare tutti… tutti e tre!-
:- Non giocare con me, non giocare!-
Era tornato ad essere triste, e non potevo sopportarlo, ma prima di riuscire a formulare un solo pensiero coerente, Jay riprese con più energia
:- Non… non ti farò da amante, Colin, non ti permetterò di venire qui a fare i tuoi comodi quando vuoi, mentre a casa Alicija ti aspetta per cena col piccolo Henry in braccio!-
Da quella risposta, capii di dover dare molte spiegazioni all’uomo di fronte a me, e come poco prima lui aveva fatto, lo presi per mano e lo condussi sul divano, prima di continuare guardandolo negli occhi
:- Piccolo, io…-
:- Non chiamarmi così, ho quasi cinque anni più di te, anche se non sembra!-
Mi prese in giro Jared, tornando sereno per un attimo: un attimo in cui la consapevolezza di stare ancora mano nella mano con lui mi fece quasi esplodere di emozioni mai provate
:- Jay, io… mi dispiace…-
Iniziai a dire, la testa bassa, ma mi bloccai subito: le emozioni represse e la consapevolezza di averlo ferito profondamente mi stavano uccidendo dentro; e lui sembrò capirlo
:- Per cosa?-
Mi incalzò gentilmente, col tono di chi non si aspettava una risposta immediata, carezzandomi piano la mano tra le sue
:- Per… tutto: Phone Booth, Alexander, per noi, per le bellissime bugie, per i sogni infranti, le liti, Henry!-
Nel sentire il nome del mio secondo figlio, Jared mi fece una carezza, facendomi di conseguenza alzare la testa e mi sorrise
:- Non si chiede scusa per aver messo al mondo un figlio, ok? Non ce l’ho con lui…-
:- Lo so, Jay, lo so… grazie! Ce l’hai con me… e con sua madre, per averti mentito! Soprattutto con me…-
Sentivo le lacrime pungermi gli occhi, e li chiusi per un attimo; col mio comportamento di alcuni mesi prima avevo causato troppo dolore al mio ex, e lui mi aveva giustamente lasciato, ma quando li riaprii, vidi che Jay aveva intrecciato le sue braccia dietro il mio collo ed aveva fatto aderire le nostre fronti, una cosa che facevamo spessissimo in tempi più felici
:- Sì, ce l’ho con te… Ti avrei aiutato, se ti fossi confidato prima della nascita di Henry, ma ho saputo tutto tre giorni prima del parto di Alicja e mi è crollato il Mondo addosso!-
Sentirlo parlare con evidente dolore di quei fatti, accaduti solo 10 mesi prima ma all’apparenza distanti anni luce (tanto era stato difficile andare avanti senza di lui in quel periodo), fu troppo per me: incollai d’istinto le mie labbra alle sue, e quando lo sentii rispondere, mi feci pian piano strada con la mia lingua nella sua bocca; fu un bacio lungo e pieno di dolcezza, ma sapevo già dove ci avrebbe portati e non potevo permetterlo… Non prima di aver chiarito tutto
:- L’ho lasciata da quattro giorni, Jay: Alicja è una ragazza meravigliosa e piena di risorse, una madre incredibile per Henry ma… non era te; con le donne non sono mai stato fortunato, con te è sempre stato tutto perfetto, fin dall’inizio…-
Evidentemente stupito dalle mie parole, Jared ci mise un po’, prima di tornare a parlare
:- Sì, quando non litigavamo per qualche motivo idiota, era tutto perfetto tra noi: ti ho amato Cole, ti ho amato tanto… Ti amo ancora, ma mi hai fatto soffrire in modi in cui non credevo possibile!-
Fermi tutti! Mi amava ancora? Avevo capito bene???
:- Jay, io… ti ho rovinato la vita e tu mi ami ancora?-
:- Ho provato a non farlo, l’hai visto… Ti ho lasciato, e solo Shan e Tomo sanno quante lacrime ho versato pensando a te in questi mesi: mi sei mancato, ma non avevo il coraggio di chiamarti, di dirti quanto tenessi a te ed alla nostra storia, di quanto tu sia importante per me!-
Mi aveva abbracciato stretto e stava singhiozzando; potevo sentire il suo corpo magro attaccato al mio, scosso dai tremiti del pianto, quel corpo che avevo accarezzato e posseduto ormai migliaia di volte, ma che mi riservava sempre delle sorprese nuove, e mi fu naturale carezzarlo sulla schiena, sussurrandogli delle dolci frasi, intrise di tutto il mio amore
:- Non eri tu a doverti scusare, Jay… dovevo essere io a dirti mi dispiace, ma ero anche determinato a rispettare il tuo volere di non volermi più parlare; quando mi hai evitato al Telethon for Haiti di gennaio, mi sono sentito morire eppure non ho agito, le ferite nel tuo cuore erano ancora troppo fresche, però quando ho sentito  Closer to the edge alla radio… E nell’ultima settimana l’ho sentita 210 volte…-
:- 210 volte? Dio, che palle!!! 30 volte al giorno???-
A quel punto, Jared si era ormai calmato e stava persino ridendo: un’emozione unica! Mi era mancata la sua risata, non sapevo neanch’io quanto
:- Sì, perché sapevo che era indirizzata a me: sembrava dirmi “Brutto irlandese di m… se hai coraggio, alza subito il culo e vieni da me!!!” ad ogni ritornello, capisci?-
:- Certo che capisco: era proprio quello il messaggio che volevo trasparisse, Cole!!! E tu lo hai afferrato… il tuo cuore ha capito…-
:- Il mio cuore non ha mai smesso di amarti, Jay: ha atteso tempi migliori per venire a chiarirsi col tuo, ma adesso siamo qui, e se ci vorrai, eccoci!-
Dissi, tutto d’un fiato, certo ormai dei nostri sentimenti reciproci, al culmine dell’emozione, aspettando una risposta che non tardò ad arrivare:
:- Vi voglio, Cole… A dispetto di tutto, non sono stato capace di dimenticare nulla di noi, lo sai, ma perché hai deciso di venire proprio stasera? Ed in un’orario poco usuale per una visita?-
Gli occhi di Jared non mi chiedevano altro, se non la verità: ed io ero pronto a dargliela
:- Perché… ho sempre letto tutte le tue interviste, ed in una ti veniva chiesto se preferivi fare l’amore di giorno o di notte, e tu hai risposto di notte; così, oggi ho pensato “se mi vuole ancora, se dovremo ricominciare tutto da capo, voglio amarlo di notte, come preferisce”!-
:- Non ti sfugge nulla, eh bell’irlandese? Ma una cosa ti è sfuggita: mi hanno chiesto se preferisco fare sesso di giorno o di notte, ed ho risposto di notte, ma l’amore con te lo farei sempre: giorno o notte, basta che non sia sesso, ma amore vero tra noi!!!-
Ancora una volta, i suoi occhi mi chiedevano la verità, e lo adorai per questo
:- Non è mai stato sesso tra noi, Jay: dalla prima volta, all’ultima di 11 mesi fa, da parte mia ho sempre fatto l’amore con te… Dimmi che per te è stato lo stesso!-
Stavolta ero io a chiedere verità, guardandolo negli occhi così intensamente e con così tanto desiderio da farlo arrossire
:- Certo, Cole… è stato lo stesso: anche quando litigavamo, anche quando ci siamo lacerati le anime a vicenda, non è mai stato sesso! Ti amo!!!!!!!-
Ci scambiammo un altro lentissimo bacio appassionato, e proprio quando stavamo per sdraiarci sul divano, sentimmo bussare alla porta della stanza!
Maledicendo mentalmente Shannon (chi altri poteva essere, sennò?), andai ad aprire con piglio vagamente irritato, ma…
:- Ciao, ragazzi!!!-
Ci salutò cordialmente Tomo, prima di proseguire
:- Vi andrebbe una birra… o una Coca-cola, assieme a noi? E’ arrivato anche Antoine!-
:- Siiiiiiii….dai Cole!!! E’ arrivato Antoine!!!!!!! Vieni!-
Antoine? E chi era? Dovevo essere geloso per una tale calda accoglienza riservatagli dal mio uomo?
Come se mi avesse letto nel pensiero, Jay mi prese per mano e si affrettò a spiegare
:- Antoine Becks, l’amico Dj col quale Shan a volte va in tour… E’ uno spasso, ma tu sei meglio!!! Vero, Tomo?-
Il nostro comune amico si limitò a sorridere, ma l’aver intuito  il nostro chiarimento gli aveva fatto bene, dopo mesi di apprensione per la fragilità emotiva di Jared: era davvero felice, e speravo potesse esserlo anche Shannon, di lì a poco… Ma lui non aveva mai avuto molta simpatia per me, purtroppo!
Pochi minuti dopo, ci trovammo tutti proprio nella stanza in cui Shannon teneva la sua amatissima batteria: immediatamente, lui e Jay si appartarono in un angolo e parlottarono alcuni secondi, finché un abbraccio del più grande ed un suo enorme sorriso, misero fine a mesi di tristezza infinita; facendomi cenno di avvicinarmi ed uscire con lui dalla stanza, Leto Senior mi precedette e una volta che ebbe chiuso la porta, iniziò a parlarmi, guardandomi fisso
:- Sono felice per voi, Colin… e auguri, per Henry!-
:- Grazie, Shannon… stavolta lo tratterò bene, non lo farò più soffrire, te lo prometto…-
:- Sarà meglio per te… o non sai dove ti infilerò le mie bacchette da batteria, brutto irlandese!-
Rise, ed io con lui: forse dopotutto non mi odiava così tanto! Alla stregua del fratello minore, poco prima, sembrò leggermi nel pensiero e replicò
:- Non ti ho mai detestato… Ero, e sono, felice che mio fratello abbia trovato qualcuno da amare, ma nel 2003 non eri esattamente un santo ed avevo paura potessi fare del male a mio fratello; mi faceva male vederlo piangere per te dopo ogni lite, e 10 mesi fa è stato tremendo: non sono riuscito a parlarci per una settimana, si svegliava alle 8 e veniva a piangermi addosso fino a mezzanotte e avanti così per 7 giorni… Certe cose non si dimenticano, credimi!-
:- Sì, ti capisco… e capisco anche se mi vorrai detestare, perché lo merito, ma amo davvero Jay, e questo dovrebbe essere sufficiente a farti capire che non lo ferirò più!-
:- Ripeto, sarà meglio per te… ma ti ho fatto uscire per un altro motivo: Tomo ed Antoine sanno di voi, sentiti dunque libero di tenere per mano mio fratello senza problemi, bacialo se ritieni di doverlo fare; a noi sta bene!-
:- Grazie, davvero…-
:- Non ho finito!-
Mi interruppe ancora, spiccio, prima di proseguire più pacato
:- Dal 2002, anno d’uscita del primo disco, abbiamo deciso di devolvere ogni anno parte dei nostri guadagni ad un ente di beneficienza e così faremo anche quest’anno: la scelta è sempre spettata a me, e quest’anno è stata dura perché con la crisi economica in atto tutti avrebbero bisogno di aiuto, ma alla fine ho deciso di… darli a te, per finanziare l’associazione di cui fai parte in quanto genitore di James, 50.000 dollari!-
Non credevo alle sue parole, e prima che me ne rendessi conto, mi ritrovai ad abbracciarlo con calore
:- Grazie… Shan, grazie!!! Sono soldi benedetti, la Sindrome di Angelmann è poco studiata, 50.000 dollari aiuteranno la ricerca per almeno un paio d’anni!-
Stavo piangendo, ma non mi importava: la mia vita, per la prima volta dopo 10 mesi, era tornata a girare a pieno ritmo, e ne ero felice!!!
Tornammo nella stanza pochi istanti dopo, e mi venne presentato Antoine; fatto ciò, andai a sedermi vicino a Jay e mentre mi veniva allungata una Coca-cola ghiacciata da Tomo, presi il mio uomo per mano e non lo lasciai per almeno un paio d’ore, al culmine della felicità…
 

H. 00.30
 

Antoine si era appena chiuso la porta di casa Leto alle spalle, quando iniziai a dire
:- Beh, credo di dovermi avviare anch’io… -
Ma un abbraccio preoccupato del mio uomo mi indusse a fermarmi a metà frase
:- No, Cole… ti prego, resta con me stanotte. Ho bisogno di te!!!-
Guardando Shannon, il quale mi sorrise e mi fece l’occhiolino, presi la decisione più giusta della mia vita
:- Va bene, resto… Ma non ho bagagli con me, dovrete prestarmi dei vestiti, slip compresi, domani!-
:- E lo faremo… o meglio, io lo farò. Hai la mia taglia!-
Mi rassicurò Tomo, sempre gentile: gli volevo un gran bene.
A quel punto, Jay si sciolse dal mio abbraccio per andare a parlottare un’altra volta sottovoce col fratellone, il quale pochi secondi dopo mi raggiunse e mi disse
:- Colin, vi presto la mia stanza: lì c’è un letto matrimoniale, starete più comodi… trattatela bene, ok? E’ l’unica stanza della casa insonorizzata completamente, godetevela!-
:- Oh, grazie Leto… non ti dà fastidio?-
:- Sapere che mio fratello a quasi 39 anni faccia l’amore con un uomo? No… è un suo diritto: tanto, non potrai metterlo incinto, no?-
Rise di nuovo, e da quel momento iniziai davvero a volergli bene
:- Temo di no… anche se mi piacerebbe! Ho già due figli, ma l’emozione di essere padre è incredibile: i miei bimbi mi hanno dato tanta forza in questi anni, e l’amore di tuo fratello mi ha letteralmente riportato in vita; potranno chiamarmi “Beato tra gli uomini” d’ora in poi!!!-
Ridemmo insieme un’ultima volta, poi Jared mi prese per mano e mi portò nella stanza da letto di Shannon: era molto bella, spaziosa, colorata e con un grande letto matrimoniale al centro… Perfetta per una coppia innamorata che aveva appena fatto pace dopo mesi!
All’improvviso, mi resi conto di una cosa
:- Jay, non ho portato nessun lubrificante con me… scusami!-
A quelle parole, il mio uomo tirò fuori una piccola boccetta da un cassetto e con sguardo sornione replicò
:- Da buon vegano, ho sempre dell’olio d’oliva con me… è ottimo come lubrificante, l’ho letto su un giornale!”
E senza attendere risposta, mi baciò: un bacio lungo, intenso, pieno di noi, ed immediatamente iniziò a spogliarmi; fece presto, perché indossavo soltanto una camicia bianca e dei jeans (gli slip decise di lasciarmeli), mentre io ci misi un po’ di più, ma alla fine restammo entrambi in intimo e continuammo a baciarci a lungo, finchè quasi all’unisono ci sfilammo reciprocamente gli slip, ed io andai a posizionarmi sopra Jared, già abbastanza eccitato: iniziai a baciarlo dalla bocca, poi passai al collo, carezzai e baciai ogni centimetro del suo addome fin quasi a farlo supplicare di piacere ed infine mi dedicai al suo pene, baciandolo e prendendolo in bocca in maniera delicata… con movimenti ampi esperti della mia lingua, lo feci arrivare fin quasi al limite, poi rallentai per alcuni secondi, prima di aumentare di nuovo il ritmo e fargli avere probabilmente il più potente orgasmo della sua vita; sapendo la stanza insonorizzata, urlò molto a lungo e riversò tutto il suo seme nella mia bocca, prima di tacere sfinito e farmi cenno di stendermi accanto a lui, cosa che feci con molto piacere
:- Cole… è stato bellissimo!-
Mi confidò poi, alcuni secondo dopo, ancora eccitato
:- Tu sei bellissimo, Jay… Perdonami per il male che ti ho fatto!-
Replicai, abbracciandolo e tenendolo stretto per alcuni minuti, mentre si riprendeva
:- Non mi hai mai fatto del male… Non volontariamente almeno: dimentichiamo tutto e ricominciamo da stanotte, vuoi? Colin James Farrell… vuoi fare l’amore con me, per la prima volta?-
La sua non era affatto una richiesta bizzarra, era la proposta di un nuovo inizio
:- Jared Joseph Leto, sì: voglio fare l’amore con te per la prima volta, e se me lo permetterai, sarei onorato di essere il tuo primo uomo!-
Mi diede il suo consenso con un altro lunghissimo bacio, e mi porse la piccola boccetta di olio, aprendo di conseguenza le gambe: facendo attenzione a non versarne sulle lenzuola, me ne spalmai un pochino in mano, poi con l’indice ed il medio della mano destra mi feci delicatamente spazio in lui, senza spingere troppo; non facevamo l’amore da quasi 11 mesi, dovevo andarci piano… Pochi istanti dopo, Jay prese la mia mano sinistra con la sua: capii che potevo iniziare a muovermi e lo feci delicatamente per circa un minuto, fin quando
:- Credo… credo di essere pronto, Cole: se non mi prendi adesso, muoio!-
Il suo ordine perentorio fu come una scossa elettrica per me: in pochi istanti, sistemai il mio corpo sul suo, tenendomi sulle braccia per non gravargli troppo sopra, e mentre lo baciavo per l’ennesima volta, mi feci spazio in lui; anche stavolta, non iniziai subito a spingere per non fargli male, ma dopo neanche 30 secondi, Jared iniziò a far muovere il suo bacino sotto il mio ed iniziai a spingermi in lui con sempre maggiore intensità, finchè non lo sentii irrigidirsi di piacere come era solito fare prima di arrivare completamente, e con un’ultima spinta trascinai entrambi al culmine; venimmo con urlo potente all’unisono, e ci tenemmo stretti dicendoci “Ti amo” molte volte, finché i nostri respiri tornarono regolari, in quella notte di fine agosto bella e magica come non mai
:- Cole?-
:- Sì, amore mio?-
:- E’ stata la più bella prima volta della mia vita, sai? Non pensavo di poter provare ancora così tante emozioni nuove nel fare l’amore a quasi 39 anni… Ed invece è successo: sei bellissimo e ti amo, te l’ho mai detto?-
:- Sì, molte volte… ma è stupendo sentirselo dire ancora; stanotte ho perdonato me stesso per i miei sbagli del passato, sai? E’ un miracolo Jay, e l’hai fatto succedere tu!-
:- No… è successo tutto per amore Cole, tutto per amore: ci salverà solo l’amore, te lo dicevo sempre…-
:- Già… con le parole sei sempre stato bravissimo, tesoro mio
: This is not a beutiful lie, this is not just a game, this is a drem…our dream, our new beginning! I love you, Jay... my sweet Ephaistion!-
:- I love you too, my amazing Cole… My Alexander!-
 
 
                                                                                                            
 
 
 
Ormai è ufficiale… Amo troppo questa coppia, e adoro quando Jay dice “My Alexander” nel film: dovevo inserire per forza quel pezzo!*_*
Spero vi sia piaciuta: se abbiamo soltanto sognato –ed io non credo- su Cole e Jay, ce lo dirà il tempo, ma a me sembrano una coppia affiatata ed innamorata: viva l’amore in tutte le sue manifestazioni!!!!!!!!!!!!!!!^_^
  
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