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Autore: Aagainst    28/08/2016    0 recensioni
Una serie di omicidi sconvolge Washington. Le vittime sono tutti ragazzi, pestati a sangue. La squadra è chiamata a risolvere il caso, ma il rischio di rimanere intrappolati in un gioco mortale sarà altissimo
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Una volta escluso l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile,
non può che essere la verità.

(Arthur Conan Doyle)


-Perché?- urlò il Pastore.
-Perché quel moccioso non l'ha uccisa? Cane infedele!- sbraitò. L'uomo che gli aveva riferito il tradimento arretrò, terrorizzato. 
-Questo oltraggio è un ostacolo al Grande Progetto che Lui ha su di noi. Urge un'espiazione.- affermò il Pastore. 
-Raduna il popolo. Stasera si va a caccia.- ordinò.
 
-Elizabeth, siete sicuri di voler parlare?- domandò Emily. I due ragazzi annuirono. 
-Allora, cosa ci potete dire riguardo al Pastore?- domandò Hotch. 
-Lui è il Profeta. Ha annunciato la Sua venuta e solo chi seguirà le sue parole potrà avere la Salvezza Eterna.- cominciò a spiegare Blake. 
-La venuta di chi? Dio?- domandò l'agente Prentiss.
-No. La venuta dell'Eletto, colui che ripulirà il mondo, lavandolo con il sangue.- affermò Blake. Emily e Hotch si guardarono tra loro, preoccupati.  
-E chi sarebbe questo Eletto?- chiese Emily. Blake scrollò le spalle, dando ad intendere che non ne avesse la più pallida idea. Hotch si voltò verso Elizabeth. La ragazza sembrò voler dire qualcosa, ma poi scosse la testa.
-Qui sei al sicuro, puoi parlare.- provò a rassicurarla Emily. La diciassettenne si morse il labbro, chinando il capo. Lo rialzò di colpo.
-Sono io l'Eletta.- dichiarò. Blake spalancò gli occhi.
-Nessuno doveva saperlo. Disse che avrei potuto salvare la razza umana. Ma non ne sono stata in grado.- si disperò la ragazza. Emily sospirò. Le strinse la mano. 
 
-Quell'uomo ha fatto il lavaggio del cervello a quei due poveri ragazzi.- si innervosì Rossi. 
-Dobbiamo assolutamente prendere quel figlio di puttana.- asserì Morgan, determinato. JJ sospirò, silenziosa. Reid le posò una mano sulla spalla.
 
-Le vittime sono sacrifici offerti per il successo del Grande Progetto. Portava noi ragazzi a caccia. Mi insegnò ad appostarmi, ad uccidere. Cacciavamo talpe, lepri, anche cerbiatti. Poi, un giorno, decise che era arrivato il momento di passare agli infedeli.- raccontò la ragazzina. Cominciò a piangere, disperata. 
-Non sei costretta a continuare.- le sussurrò Emily, dolcemente. Elizabeth si asciugò gli occhi col dorso della mano.
 
-Scusate, non ce la faccio.- dichiarò la donna, uscendo. Si precipitò in bagno e si sedette sul pavimento, con la schiena contro la porta. Si scoprì a piangere. 
-JJ, posso entrare?- domandò Spencer, riportandola alla realtà.
-Sì, io... Un momento.- rispose la donna, spostandosi a lato e provando ad alzarsi da terra. 
-Non ti preoccupare, posso benissimo sedermi io.- la tranquillizzò Reid. Si mise accanto a lei, sorridendole. Rimasero in silenzio per un po'.
-Reid.- lo chiamò.
-Sì?-
-Tu credi che Elizabeth potrà mai avere una vita normale?- domandò.
-Beh, io credo che...-
-Tu pensi che potrà mai superare tutte le cose che le hanno fatto? Potrà mai capire che tutto ciò che le hanno fatto credere è falso? Potrà mai smettere di pensare di essere un mostro?-. 
Reid l'abbracciò.
-So solo che ha bisogno di aiuto e, fortunatamente, c'è chi glielo sta offrendo. È una ragazza molto forte, ma necessita di scindere ciò che è vero da ciò che è falso. Vedi, in questo momento è come se una parte di lei stesse lottando per non liberarsi di ciò che le ha inculcato il Pastore. Allo stesso tempo, però, non può passare sopra al fatto di aver incontrato qualcuno che le volesse bene. JJ, lei ha incontrato te. È la sua salvezza. Tu le hai salvato la vita.-.
 
-Non ricordo quasi nulla di quella sera. So solo che mi disse " Pete Riddle è diventato un nostro nemico. Pete Riddle ha tradito la causa divina.". Il giorno dopo mi disse che l'avevo ucciso io.- concluse la diciassettenne. Hotch la scrutò, attentamente. 
-E tu gli credi?- domandò alla ragazzina. Elizabeth smise di singhiozzare, improvvisamente. 
-C-certo che gli credo. Perché non dovrei? Cioè...- balbettò. La testa iniziava a girarle.
-Ascoltami, tu hai la certezza assoluta di averlo ucciso oppure credi di averlo ucciso?- chiese Aaron. Elizabeth deglutì. Non l'aveva mai vista in quel modo.
-Lui ha detto che l'ho ammazzato. E, inoltre, tra le pochissime cose che ricordo c'è lui che mi invita a tirare calci e pugni. A meno che...-
-A meno che?-
-A meno che Riddle non fosse già morto.-.
 
 




Angolo dell'Autrice
 
Scusate l'immenso ritardo e la brevità di questo capitolo. Per il primo non ci sono scusanti, per il secondo semplicemente ho preferito tagliare prima di allungare troppo il brodo, con il prossimo si dovrebbe tornare alla solita lunghezza. 
Grazie per le recensioni e buona lettura! 
   
 
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