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Autore: _Nerdfighter_    31/08/2016    2 recensioni
(Dal primo capitolo)
"La cosa che bruciava davvero per il suo cuore innocente, troppo grande e buono per quel corpo minuto e snello che si era ritrovata, era il fatto che si sentisse sola. Sin da piccola, forse addirittura ancor prima di nascere, era stata una di quelle poche persone capaci di sostituire la testa con il cuore, e di seguire tutto ciò che esso le suggeriva di fare."
Tramite questa storia ho intenzione di narrare le peripezie di Cry Baby, a partire dall'omonima canzone fino a Mad Hatter, passando per svariati episodi, come Cake e Play Date.
Spero vi piaccia ciò che ho da raccontarvi ^^
Sempre vostra,
_Nerdfighter_
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                           They call me

                             
                                          
 

"Più andavo avanti, più credevo che non ci sarebbe mai stato qualcuno a questo mondo in grado di comprendermi per davvero. Questa é stata la più vera e profonda tristezza, almeno nel mio caso: mi sono sentita come un giocattolo che nessuno vuole, buttato da tutti in un angolino perché è difettoso, ha una parte colorata diversamente, o è semplicemente meno carino degli altri. Mi sono sentita inutile, come se al mondo non esistesse un posto adatto a me. Credevo che non avrei mai e poi mai visto la fine di questo tunnel ripetitivo, deprimente, quasi noioso.
E invece, compari tu.
"
 


"Ragazzi, vi prego di accogliere un ragazzo che si è trasferito qui da poco, nonché vostro nuovo compagno di classe: prego Johnny, entra pure."
Melanie alzó pigramente la testa, gli occhi ancora rossi e irritati per le innumerevoli lacrime versate da poco. Avrebbe voluto smetterla di sembrare così debole, di piangere ogni volta che qualcuno la attaccava, ma non ci riusciva mai, nemmeno una volta. Piangeva così tanto che c'era chi ormai non la chiamava più neanche "Melanie", "Mel", o qualsiasi altro nomignolo simile, ma direttamente "Cry Baby", "Piagnucolona". Persino gli insegnanti, abituati a sentire continuamente quel ridicolo soprannome, a volte commettevano un lapsus e la chiamavano proprio così, per poi accorgersi dell'errore commesso e correggersi all'istante. Anche se non lo dimostravano provavano pietà per quella ragazzina derisa da tutti, tant'é che non poche volte avevano tentato di cercare un confronto con la famiglia di Melanie; i genitori di quest'ultima però non volevano ammettere che la loro bimba stesse male, costringendo lei stessa a dire che non era nulla di grave. In realtà non c'era poi un così grande bisogno di obbligarla a dire che non era nulla di importante, perché la ragazzina la pensava davvero così: era vero che piangeva quando si sentiva attaccata, ma non le importava davvero di questo, o di come i compagni avevano deciso di chiamarla. La cosa che bruciava davvero per il suo cuore innocente, troppo grande e buono per quel corpo minuto e snello che si era ritrovata, era il fatto che si sentisse sola. Sin da piccola, forse addirittura ancor prima di nascere, era stata una di quelle poche persone capaci di sostituire la testa con il cuore, e di seguire tutto ciò che esso le suggeriva di fare. Purtroppo, ciò le causava non poche difficoltà: se una volta era riuscita ad avere qualche amico, adesso non ne aveva neanche uno; "Non sei tu, sono loro" si diceva, nei momenti in cui ripensava a tutte le persone che finora l'avevano abbandonata, senza badare alle conseguenze delle loro azioni. Non smetteva di credere di avere ragione, nonostante il rimpianto di essere rimasta da sola: il suo era un animo docile, debole ma incredibilmente forte allo stesso tempo, infinitamente sensibile; animo che però nessuno era, è e probabilmente sarà mai in grado di comprendere a fondo.  
Così, quando Melanie aveva sentito dell'arrivo del nuovo alunno, non si era sorpresa più di tanto; per lei, un nuovo compagno di classe significava solamente una persona in più da cui sarebbe stata presa in giro; si asciugò quindi nuovamente gli occhi con un fazzoletto preso dalla tasca, quasi annoiata dalla notizia dell'arrivo di quel tale, Johnny.
Non avrebbe mai, mai e poi mai immaginato che da quel giorno la sua vita sarebbe completamente cambiata.
Se aveste chiesto alla nostra Cry Baby come si immaginava il ragazzo, lei vi avrebbe risposto con un:"Molto probabilmente basso, grassoccio, capelli e occhi castani", certa della sua risposta; dopotutto, ogni ragazzo che lei aveva visto in vita sua, sia in televisione che dal vivo, poteva essere considerato tutto tranne che affascinante. Al contrario di ciò che pensava, non esisteva descrizione più sbagliata del nuovo arrivato. Quest'ultimo era alto, dalla corporatura snella ma non esile, dai capelli color ebano e un paio di occhiali neri dalla montatura rotonda, che lasciavano intravedere dietro a delle sottili lenti degli splendidi occhi verde prato, la cui peculiarità era una leggera sfumatura dorata che solo un attento osservatore avrebbe potuto notare. E Melanie? Eccome se l'aveva notata, la sfumatura, e non solo quella. C'era qualcosa in quel ragazzo che la attirava inspiegabilmente, le intrappolava lo stomaco in una morsa che non le lasciava scampo e le toglieva ogni possibilità di proferir parola. "Mah, sarà perché ho fame", pensó. Non se ne accorse, ma i battiti del suo cuore aumentavano di secondo in secondo, per non parlare della voglia della ragazza di avere vicino quel Johnny, di stringerlo a sé in un caldo abbraccio e non lasciarlo più. "Melanie, per l'amor del cielo, smettila di essere così ridicola" si disse, alzando gli occhi al cielo. "Certo che la fame fa brutti scherzi, eh?"
Mentre era assorta nei suoi pensieri, non si era accorta della professoressa che invitava il nuovo arrivato a presentarsi agli altri, e non fece caso alle sue parole nemmeno quando invitó il ragazzo a sedersi proprio vicino alla nostra protagonista, in quanto il banco accanto al suo era l'unico a non essere mai stato occupato, quell'anno. E per dirla tutta, l'ultima volta in cui qualcuno ci si era seduto era stata due anni prima. Quindi, fu una vera sorpresa per Melanie ritrovarsi quel ragazzo affascinante accanto a sé. "Che diamine, Cry Baby si è beccata il figo!" "Andiamo, credi davvero che avrà la decenza di parlarle? Chiederà di cambiare posto non aprirà bocca! O meglio, quando aprirà il pacchetto dei fazzoletti!" Sbuffó alle battute dei compagni dietro di lei, e continuó a tenere il suo sguardo incollato sul suo nuovo compagno di classe. "Cry Baby? Piangi davvero così tanto?" Disse lui non senza un sorrisetto, che lasciava intravedere una piccola fossetta vicino al labbro inferiore. Melanie abbassó la testa, cercando di nascondere il rossore delle sue guance, che ormai sembravano avvampare come fiamme. "Più o meno..." Lui le rivolse un piccolo sorriso che esprimeva sincera simpatia, e le diede un leggero buffetto sulla guancia. "Non farci troppo caso, e sorridi un po' di più, dai!" Una frase pronunciata quasi come un sussurro, che però era riuscita comunque a rasserenare la ragazza, la quale era ormai diventata di un intenso rosso porpora.  "Ecco, così. Hai un sorriso meraviglioso, sai?"


Le ore restanti erano trascorse molto, troppo in fretta per i gusti di Melanie. Il suo compagno non solo era capace di farla ridere, ma rispondendo spesso -correttamente- alle domande dei professori si era anche dimostrato un alunno diligente e intelligente. Il ragazzo perfetto, insomma.
E intanto il suo cuore diventava sempre più grande, i battiti di questo aumentavano, mentre l'organo si preparava ad accogliere un sentimento che la nostra Cry Baby non aveva mai provato prima: l'amore.




Ehilà, people!
Che dire? Spero vi sia piaciuto il primo capitolo di questa storiella ^^ So che è corto ma i prossimi saranno più lunghi, promesso. Fatemi sapere che ne pensate, qualsiasi critica è accettata! (Purchè sia costruttiva e non piena di offese, obv).
Una zolletta di zucchero dalla vostra _Nerdfighter_!

P.S.: Nel caso vi siate chiesti da dove ho preso quella citazione (?) sotto la gif di Melanie: è giusto una cosetta che fa parte di un papiro che ho scritto alla mia crush *fugge in un angolo*

 
   
 
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