Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Mahiv    01/09/2016    1 recensioni
Finì la sigaretta in silenzio, guardando il fuoco che lentamente si spegneva di fronte a lui.
Ace aveva promesso che quel piccolo pezzo di carta li avrebbe fatti incontrare di nuovo. Sanji certamente sperava che avesse ragione.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Portuguese D. Ace, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The moon bleeds into each one.
To those that they can't meet.
And guide them to their smiles.

Sea moon, if I can see you again.
See you, after I make my dream come true.

-Sanji, Sea Moon See You





Sanji rabbrividì, tirando la coperta impolverata che gli copriva le spalle, stringendola attorno al suo corpo freddo.

Nel silenzio intorno a lui, era difficile ignorare il soffiare del vento contro le dune, trovandosi costretto a tenere il capo chino per evitare di trovarsi la sabbia negli occhi ogni volta che batteva le palpebre. Non poteva dire che il deserto fosse il suo luogo preferito, ad essere onesti. Non che si sarebbe mai sognato di criticare paese di Vivi-chan, ma il freddo pungente della notte era insopportabile dopo aver subito il caldo e la disidratazione per tutto il giorno. E quello stupido fuoco continuava a spegnersi.

 

"Tch."
 

Si mosse leggermente, provando a ravvivare le braci con la punta dello stivale, ma a parte alcune scintille, ciò non mostrò molti risultati.

Tutto sembrava molto più facile quando il fratello di Luffy era attorno. Non avevano mai avuto problemi a mantenere un fuoco decente durante la notte quando Ace era in viaggio con loro.

 

Sanji si accese una sigaretta e guardò il fuoco con un sospiro.

 

Non pensava che ai suoi nakama sarebbe dispiaciuto un piccolo aiuto con Crocodile, e Sanji stesso avrebbe voluto che il pirata avesse potuto rimanere un po' più a lungo, anche se le sue ragioni erano in qualche modo diverse da quelle dei suoi nakama. Ma il Pugno di Fuoco era rimasto con loro già per troppo tempo, lo sapeva. Aveva una missione da compiere, un uomo da trovare. Era un comandante nella ciurma di Barbabianca, era ovvio che avesse delle responsabilità.

 

Responsabilità. Almeno uno dei due fratelli conosceva il significato di quella parola, pensò con un soffio di risata.

 

Era incredibile pensare che Ace fosse realmente il fratello di Luffy. Da un lato, come poteva una persona così rispettosa e responsabile avere un fratello come Luffy sarebbe rimasto un mistero per lui. Ma d'altra parte, quei due avevano completamente senso insieme, come due tessere di un puzzle. La stessa passione, la stessa determinazione, abbondavano là dove l'altro mancava. Che si trattasse di responsabilità o di spensieratezza.

Sanj si voltò, e mosse lo sguardo sulle figure dormienti dei suoi nakama, fino ad individuare il familiare cappello di paglia. Osservò il suo proprietario dormire pacificamente per un attimo, prima di distogliere lo sguardo con un lieve sorriso, volgendo lo sguardo verso il cielo. Presto sarebbero giunti alla città di Crocodile, e Luffy non avrebbe avuto il tempo o la possibilità di riposare in modo così tranquillo. Sanji gli avrebbe guardato le spalle, però. Luffy avrebbe dormito con tale tranquillità ancora una volta, una volta finito tutto questo, quando Crocodile sarebbe stato solo uno dei tanti nemici lasciati alle spalle da Luffy e i suoi nakama, Sanji se lo sarebbe assicurato.

 

Sorrise al pensiero, spostando lo sguardo nuovamente verso il fuoco.

Dopo tutto, in una notte molto simile a questa, aveva fatto una promessa.

 

---

 

"Si è stancato parecchio, correndo dietro a quei maledetti uccelli tutto il giorno." Sanji mormorò, scuotendo la testa dopo che il suo capitano era crollato nel suo letto di fortuna, composto solamente da una coperta rigida. Quello stupido idiota. Aveva perso tutte le loro provviste, e comunque riusciva a dormire come se non avesse una preoccupazione al mondo. Scosse la testa di nuovo con uno sbuffo, e si sedette davanti al fuoco. Sulla sabbia, seduto accanto a lui, Ace rise con affetto, sicuramente consapevole che non si potesse fare molto riguardo al comportamento di suo fratello.

 

"A volte ha bisogno di qualcuno che lo tenga d'occhio." Il pirata concordò con un cenno del capo, mentre ridacchiava.

 

Sanji non potè fare a meno di ridacchiare a sua volta. Gli ci volle molto poco tempo per decidere che trovava la compagnia di Ace piacevole, quando l'altro si era improvvisamente presentato sulla loro nave. Era gentile, educato, e disponibile ad aiutare ogni volta che gli era possibile. Per non parlare del fatto che Sanji poteva effettivamente tenere una conversazione con lui per più di due minuti senza che l'altro iniziasse a farneticare qualcosa riguardo a cibo, spade, o avventure inventate. Era come una boccata d'aria fresca rispetto ai Neanderthal di uomini che aveva come compagni.

 

In più Ace aveva questo qualcosa. Il suo modo di parlare con Sanji, di complimentare il suo cibo. Era sicuramente un cambiamento non da poco rispetto a ciò a cui era abituato. Non che i suoi compagni non lo apprezzassero abbastanza, ma Ace sembrava farlo in un modo differente. Sanji non riusciva a comprenderlo appieno. O almeno questo era, fino a un paio di giorni prima, quando Ace aveva deciso di confrontarlo al riguardo.

 

"Non sapevo se dovevo essere preoccupato, quando ho visto quel poster da ricercato." Ace continuò, un sorriso rilassato ancora sul suo volto. "Sappiamo tutti che una volta che si mette in testa qualcosa, non c'è verso di trattenerlo. E questo può renderlo parecchio distratto, a volte. Sono il suo fratello maggiore, è difficile non preoccuparsi, sai? E' per questo che lo cercavo."

 

Il cuoco emise un leggero suono mentre prendeva un tiro dalla sua sigaretta, facendogli capire che stava ascoltando. Poteva capirlo, in fondo. Se avesse avuto un fratello minore, Sanji sarebbe stato senza dubbio preoccupato, sapendolo a navigare le acque della Grand Line. 

 

"E qual è il verdetto?" Chiese, e notò Ace alzare un sopracciglio alla domanda, chiedendogli silenziosamente di elaborare. "Hai visto che abbiamo passato un bel po' di casini da quando sei qui, quindi dovresti aver deciso se è il caso di essere preoccupato per lui o no."

 

Il pirata annuì, e tornò a guardare il fuoco davanti a sè. "Non lo sono."

 

"Mmh?" Fu la volta di Sanji ad alzare un sopracciglio.

 

"Non sono preoccupato." Ace disse semplicemente, voltandosi per poter guardare in faccia l'altro pirata, gli occhi chiusi in un sorriso spensierato che somigliava tanto a quello del fratello. "Ha trovato i suoi nakama, non c'è bisogno di preoccuparsi."

 

"Immaginavo." Sanji soffiò una risata, scuotendo la testa mentre con un colpetto faceva cadere della cenere dalla sua sigaretta. "Penso che tu abbia ragione. Luffy è una calamita per i guai, ma prometto che lo terremo d'occhio. Non gli volteremo mai le spalle, e so che lui farà lo stesso." Annuì, mentre inspirava una nuvola di fumo. "Puoi starne certo."

 

Ace lo guardò per qualche istante, prima di annuire a sua volta. "Ne sono felice. So che è in buone mani. E non l'ho mai visto amare così tanto il cibo di qualcuno."

 

Sanji non potè che ridere. Luffy sarebbe stato capace di mangiare rocce fritte, con il giusto appetito, e di farsele piacere così come fossero cibo prelibato, a patto che gli riempissero lo stomaco. "E' difficile da credere."

 

"Davvero. Sei senza dubbio il più grande cuoco che io abbia incontrato in tutta la Grand Line".

 

La semplicità con cui Ace parlò prese Sanji alla sprovvista per un attimo, e la sua mano si fermò a metà tragitto mentre portava la sigaretta alle labbra.

 

"Tch. Siete davvero fratelli." Scosse la testa. "Andare in giro a dire queste cose come fossero nulla." Mormorò, cercando di non mostrare quanto quel complimento potesse significare per lui. Per quanto ne sapeva, Ace aveva viaggiato parecchio su quelle acque, e Sanji non poteva sperare di non essere toccato nel sentigli dire che apprezzava così tanto la sua cucina, qualcosa in cui lui metteva sempre il cuore, così tanto. 

 

"Dico sul serio. Se qualcuno sarà capace di trovare All Blue, scommetto ciò che vuoi che quel qualcuno sarai tu."

 

Sanji sbatté le palpebre, guardando l'altro con occhi spalancati, mentre il comandante faceva rivivere il fuoco con un semplice movimento del polso.

Che cosa aveva detto?

 

"All-- come lo sai?" Chiese, corrugando le sopracciglia.

 

"Luffy me l'ha detto." Ace si strinse nelle spalle. "Sembra che si sia trovato un gruppo di sognatori come lui, mi piace. E sono convinto che tutti voi raggiungerete il vostro obiettivo." Disse semplicemente, gli occhi fissi sulle fiamme di fronte a loro.

 

Eccolo, ancora una volta quel calore. Era sempre lì, quel particolare calore, ogni volta che si trovava abbastanza vicino ad Ace, veniva toccato d lui, o semplicemente gli parlava, strisciando sulla sua pelle come una brezza di mare estiva, nonostante il freddo deserto che si estendeva attorno a loro. Non riusciva a credere che quello che sentiva potesse essere solamente il fuoco di fronte a loro. Si schiarì la gola e si accese un'altra sigaretta, ma ebbe a malapena il tempo di portarla alle labbra, prima che le mani si congelassero di nuovo, sentendo parole dell'uomo.

 

"Troverai All Blue, Sanji. Hai troppo cuore per non riuscirci."

 

Sanji sbatté le palpebre, guardando il pirata mentre un rivolo di fumo passava oltre le sue labbra socchiuse.

Ed in quel momento, gli credette. Come poteva fare altrimenti, guardando le fiamme che danzavano attorno a quegli occhi scuri, pieno di determinazione, di fiducia. Pensò distrattamente che se Ace gli avesse detto che Zoro stava per diventare un abile chef, in quel momento gli avrebbe creduto in un batter d'occhio. Aveva creduto che l'influenza che Luffy esercitava sulle persone fosse impressionante, ma...non era paragonabile a questo, a ciò che Ace era capace di fare.

 

"Sì. Io lo troverò." Lui annuì, determinato, con leggero sorriso sulle labbra.

 

Ace continuava a guardarlo, sorridendo alla risoluzione nella voce di Sanji. Per qualche ragione, il pirata sembrava soddisfatto della risposta che aveva ottenuto, come se tale determinazione fosse stata esattamente quello che aveva cercato di tirargli fuori.

 

Il moro si chinò in avanti, mentre il suo sguardo attraversava lentamente il volto di Sanji, e il cuoco si chiese se fosse possibile sentire realmente una pista calda sulla sua pelle, ovunque gli occhi di Ace si posassero, o se dovesse solo incolpare la sua troppo audace immaginazione.

 

"Non ho dubbi su questo." Ace dichiarò, la sua voce chiara e leggera.

 

Con gli occhi di Ace che non lo lasciavano, ed il suo respiro caldo a solleticargli le guance, Sanji si sentiva leggermente stordito. Forse era per questo che la gente diceva di non dormire o rimanere troppo accanto al fuoco. L'aria è troppo calda, l'ossigeno troppo poco, e la testa comincia a sembrare un galleggiante su una nuvola. Se questo era vero, ora doveva essere un buon momento per decidere di spostarsi un po' più lontano dal fuoco, o da Ace. Sanji non era sicuro che ci fosse una qualche differenza tra le due.  

 

"Dev'essere stupendo, All Blue." Mormorò invece, un po' incantato dall'avere qualcuno a cui potesse dirlo, qualcuno che gli aveva detto con tanta facilità quello che nessuno aveva mai detto prima. Lui avrebbe trovato All Blue.

 

Il fratello del capitano si lasciò sfuggire una leggera risata, colpendo Sanji con un soffio d'aria calda. "Lo sarà."

 

Solo un momento dopo, poteva sentire quel calore direttamente contro le sue labbra. Chiudendo gli occhi, poteva immaginare di essersi mosso troppo vicino al fuoco, poteva ingannare se stesso e pensare che ciò che si stava lentamente facendo strada sul suo corpo, giù per gola, nelle sue vene, fosse solo il naturale calore delle fiamme ad un passo da loro, e non l'uomo seduto accanto a lui, il fuoco stesso. Ma nonostante Sanji ci pensasse ogni volta che questo accadeva, non c'era verso di scambiare il delicato premere delle labbra di Ace contro le proprie per una semplice brezza estiva. 

Una volta che il suo respiro non fu più bloccato in gola, Sanji si mosse con una leggera incertezza, rispondendo al bacio. Ancora non era riuscito a capacitarsi di come fossero giunti a questo punto, di come lui potesse sentirsi così colto alla sprovvista, così come completamente a suo agio, per qualche ragione. Aveva la sensazione che fosse questo calore, questa sensazione che diveniva sempre più difficile ignorare man mano che il bacio proseguiva. Gli faceva pensare a quel costoso bourbon che era solito bere al Baratie nelle notti solitarie, anche se questa sensazione non aveva niente a che fare con il fastidioso bruciare del liquore giù per la gola. Il calore che lo circondava era sempre più forte, sì, ma comunque delicato. Come cuoco, aveva avuto molta esperienza con il fuoco, ma 'delicato' non era mai stata una parola che avrebbe mai pensato di usare per descriverlo. Fino ad ora, almeno.

Dita calde si mossero tra i suoi capelli, e Sanji perse la scia dei propri pensieri.

 

Ace si mosse più vicino con un sospiro, portando con sé un sapore di spezie, e Sanji per un attimo avrebbe voluto avere il tempo, o la lucidità, di elencare ognuna di esse nella sua mente. Portò la sua mano sulla mandibola dell'altro, registrando solo distrattamente il cappello di Ace che scivolava dalla sua nuca. Per un attimo fu preso alla sprovvista, trovando la pelle di Ace rovente contro la sua mano, anche durante quella gelida notte.

 

Come se l'altro fosse in grado di leggere i suoi pensieri, in una manciata di secondi l'aria attorno a loro non sembrava più così fredda. Dalle labbra di Ace il calore si diffondeva a Sanji, come se una corrente di aria calda stesse inghiottendo entrambi, anche se dal modo in cui la mano nei suoi capelli si contrasse per un attimo, Sanji ebbe il sospetto che questo non fosse stato intenzionale da parte di Ace.

 

Il pirata dai capelli scuri improvvisamente si staccò dal bacio, quel tanto che bastava per essere in grado di prendere un lungo respiro, guardando l'altro con un sorriso sbilenco. Sanji sospettava di avere un'espressione decisamente stordita sul suo volto.

 

"Sono felice di averlo fatto prima che ci separassimo." Ace disse tranquillamente, non muovendosi più lontano di un paio di centimetri da lui. "Non sono sicuro che sia una buona idea, ma sono sempre il fratello di Luffy. Posso ignorare le buone idee, a volte."

 

Sanji sbuffò una risata, non prendendo le sue parole troppo sul serio. Ace ancora non aveva trovato ciò che cercava su quest'isola, ci sarebbe voluto tempo prima di preoccuparsi degli addii. "Oi, stiamo andando a uccidere uno degli Shichibukai. Non parlarmi di buone idee." L'altro rise, lasciando che le loro labbra si incontrassero di nuovo. Sembravano più calde ancora, contro le sue. Ma doveva davvero sentirsi sorpreso? Ace era chiamato il Fire Fist per qualcosa, dopo tutto.

 

"--Sanji!"

 

Entrambi sobbalzarono, muovendosi lontano l'uno dall'altro a causa dell'improvvisa chiamata. Entrambi guardarono il capitano degli Straw Hats, che già aveva ripreso a russare rumorosamente. "La carne..." Borbottò nel sonno. Il cuoco si passò una mano sul volto e si lasciò sfuggire un sospiro, non sapendo  se si dovesse sentire più seccato o sollevato.

 

"Idiota, piantala di svegliarci così!" Seguì la voce irritata di Nami. Sanji notò qualcosa attraversare l'aria nella direzione del capitano, ma finendo col colpire in testa lo spadaccino.

 

"Ow- che diavolo?"

 

Sanji udì una risatina, e girò la testa per vedere Ace rimettere il suo cappello al suo giusto posto, un sorriso sul suo volto.

 

Mentre i suoi nakama si svegliavano con il solito rumoroso battibecco, Sanji guardò Hiken Ace posarsi il cappello sul viso e appoggiarsi contro una roccia, probabilmente pronto a dormire per un paio d'ore. Scosse la testa, e con le labbra arricciate in un sorriso, notò che la sigaretta era bruciata fino al filtro.

 

---

 

Sanji indossava ancora il fantasma di un sorriso, pensando a quella notte. L'ultima, prima che Ace se ne andasse per un'altra strada. Sanji espirò il fumo, e fece cadere la cenere dalla sigaretta.

 

Avrebbe voluto saperlo, quella notte. Essendo consapevoli che quella sarebbe stata l'ultima notte che Ace aveva intenzione di trascorrere con loro, forse Sanji si sarebbe comportato diversamente. O forse no. Magari avrebbe potuto dire qualcosa, o magari no. 

 

Era ridicolo, non riusciva nemmeno a godersi una sigaretta senza che i suoi pensieri si dirigessero di nuovo a quel pirata. Ma sapeva che non poteva farci nulla. Erano rimaste troppe cose non chiare, troppe cose non dette. Sanji non era nemmeno sicuro se tutto questo avesse un minimo di importanza. Nella Grand Line, quante erano le probabilità di incontrarsi di nuovo, comunque?

 

Il pirata sospirò, mentre ascoltava il crepitio del fuoco. Si sentiva come se non riuscisse a liberarsi di quel calore. Ogni volta che gli andava vicino, gli rimaneva addosso come l'odore di una sigaretta. Ma come cuoco, il fuoco era parte integrante della sua vita quotidiana, quindi non c'era molto che potesse fare per evitarlo.

 

Finì la sigaretta in silenzio, guardando il fuoco che lentamente si spegneva di fronte a lui.

 

Ace aveva promesso che quel piccolo pezzo di carta li avrebbe fatti incontrare di nuovo. Sanji certamente sperava che avesse ragione. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Mahiv