Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: fedepiper91    02/09/2016    0 recensioni
"...i hate how much i love you
I cant stand how much I need you
And I hate how much I love you
But I just can't let you go
And I hate that I love you so.."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~
Quel pomeriggio la neve aveva deciso di imbiancare le strade di Tokyo e la cosa aveva portato disagi per la città, eppure il "Cafè Mew Mew " era comunque pieno di gente e le 4 ragazze, diciamo 3 perchè Mina non contava, all'interno stavano sgobbando come matte.
Strawberry nonostante il gran da fare, rimaneva la solita ed era contenta poichè amava la neve e credeva che portasse sempre cose belle.
Tutto sembrava più bello e magico, quando nevicava e soprattutto era un segno. Grazie alla neve, poteva già sentire il profumo del Natale alle porte.
Lei amava il Natale e tutto ciò che comportava: le luci, il cibo, i regali,la famiglia riunita,le vacanze scolastiche...e il poter dormire un pò di più.
Quest ultima cosa per lei era quasi impossibile però, visto che quello schiavista di Ryan Shirogane, il suo scorbutico ,antipatico e bellissimo - questo non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura,ma non poteva negarlo - capo, aveva costretto tutte le ragazze a lavorare sotto le feste.
L'unica esonerata era stata Pam, che doveva lavorare, ma che quando poteva le raggiungeva.
Non c'era stato un'attimo di respiro in quei giorni e la ragazza si sentiva stanca e detestava il fatto di non aver mai tempo per stare un pò col suo fidanzato Mark,che non riusciva proprio a capire il perchè dovesse, o meglio volesse lavorare e sgobbare in quel modo.
Il suo ragazzo, se così poteva chiamarlo, non glielo faceva pesare ovviamente, ma la cosa le stava letteralmente sfuggendo di mano e vedeva che lui era turbato da tutta la situazione.
Da un pò di tempo, il rapporto fra i due ragazzi si era come raffreddato e non avevano capito il motivo.
Lei e Mark si vedevano sempre più rado e ogni volta succedeva qualcosa che le faceva interrompere i loro appuntamenti.
Non si erano visti per giorni e poi la sera prima, nel mezzo della loro uscita, era dovuta scappare di corsa a causa di Pai e un chimero che aveva attaccato poco distante da lei.
Di certo non giovava il dover sempre mentire o sparire all'improvviso per emergenze o come quando dopo essersi imbarazzata le spuntavano le orecchie e la coda, per non parlare poi di quando Mark la baciava e lei si trasformava in gatto.
Era troppa la tensione accumulata dalla giovane vista la battaglia imminente.
Mark era buono con lei, forse troppo , ma non era un santo.
Non poteva fargliele passare tutte liscie.
Lei stessa,probabilmente,non l'avrebbe fatto e il giorno prima avevano pure discusso e lei voleva rimediare.
Mark era sempre così pacato e gentile. Non litigavano mai.
"Tutto il contrario di me e Ryan" Aveva borbottato lei,sorridendo, rientando a casa,esausta,dopo il litigio,quella sera.
Non aveva avuto idea del perchè le fosse venuto in mente quel pensiero, però era vero che lei e Shirogane non facevano altro che discutere,anche per delle cose stupide. Non ci riuscivano proprio a fare le persone civili.
Era quasi impossibile andare d'accordo per loro.
Sarebbe stato strano anche solo provarci.
Lui la punzecchiava continuamente e lei gli rispondeva per le rime,senza neanche accorgersene.
Ormai era diventata una consuetudine,un'abitudine, una cosa naturale.
Lei attaccava e lui rispondeva, o viceversa.
Erano fatti così e forse erano davvero troppo simili per andare d'accordo.
A volte però, almeno secondo i loro colleghi, i loro siparietti erano davvero comici e divertenti da guardare.
E per quanto odiasse ammetterlo, le andava bene, quasi le piaceva, quello strano rapporto che aveva instaurato con il suo capo.
In fondo, nonostante il lato cattivo, se così si poteva definire, del ragazzo , lei sapeva che anche lui aveva un lato nascosto, più dolce e affabile che teneva però chiuso a chiave e non faceva uscire mai.
Aveva sofferto e perso. E il tutto era successo quando era solo un bambino.
Ryan era da sempre il suo punto interrogativo, un'equazione irrisolta, un'incognita, un enigma complicato , un rompicapo da risolvere.
Certe volte sperava che lui potesse essere più gentile,soprattutto verso di lei,visto che era l'unica col quale il ragazzo si azzuffava, ma poi sorrideva ripensando che in fondo quell'idiota , poco carino e scorbutico ,le andava bene così com'era.
E poi con chi si sarebbe divertita a litigare lei,senza di lui?
"Vorrei che sorridesse di più " Si era però ritrovata a pensare varie volte.
Quando aveva scoperto del suo passato, aveva realizzato quanto il ragazzo avesse sofferto e quella notizia,senza accorgernsene, l'aveva fatta guardare in modo diverso il suo capo, che comportandosi come al solito gli aveva detto chiaro e tondo che doveva farsi gli affari suoi e trattarlo come al solito.
Non gli serviva essere guardato in modo diverso.
Aveva capito Strawberry, che lui non voleva la pietà di nessuno.
Era orgoglioso...almeno quanto lei, ma di certo la giovane non poteva evitare di pensare a quanto avesse sofferto, più di chiunque altro lei conoscesse e quel pensiero la fece piangere nuovamente, quella stessa notte.
Era anche per lui che aveva deciso di combattere e cercare di non lamentarsi troppo.
Alla fine doveva solo aspettare. La battaglia non sarebbe durata per sempre e lei sarebbe presto tornata alla sua vita normale.
Tutta la mattina, correndo da una parte e l'altra del cafè , l'aveva invece passata a pensare a come poter risolvere le cose con Mark e al fatto che doveva chiedergli scusa.
Non poteva ovviamente dirgli la verità e detestava non poter essere onesta,ma aveva fatto una promessa e intendeva mantenerla.
Purtroppo però, non aveva mai un minuto per respirare,figurarsi il tempo di organizzare una specie di uscita di "recupero e perdono" per rimediare all'aver dato buca al giovane e bhè..farsi perdonare tutto il resto.
Non era una che si arrendeva facilmente però, così aveva passato l'intero pomeriggio a chiedere il permesso di uscire prima, ma come immaginava, quell'idiota del suo datore di lavoro era irremovibile e continuava a rifiutare la sua richiesta e a risponderle sempre più male.
Strawberry stava cominciando anche a credere che glielo facesse apposta, ma lei non era una che mollava alla prima difficoltà e per il bene del suo rapporto con Mark, aveva bisogno di passare del tempo col suo fidanzato ,quindi non avrebbe smesso fino a quando non avrebbe ottenuto ciò che voleva.

<< Ehm... Shirogane. Volevo chiederti la giornata libera per domani. >>
Disse timidamente Strawberry, avvicinandosi a quello che era il suo capo, usando un'approccio più tranquillo del solito.

<< Scordatelo! >> Aveva risposto lui,con tono serio e risoluto, posando la tazza che teneva fra le mani sul tavolo, per poi guardarla negli occhi ,quasi pietrifcandola.
Quel ragazzo riusciva sempre a metterla , davvero facilmente c'era da aggiungere, in tremenda soggezione.
Quegli occhi avevano sempre avuto su di lei un duplice effetto,decisamente contrastante.
In quel momento, così come tante altre volte , la facevano soltanto infuriare, oltre che raggelare e spaventare, mentre dei brividi freddi le percorrevano il corpo.
Erano così profondi e intensi, ma celavano tanto dolore  e molta tristezza e lei questo poteva vederlo chiaramente.
Spesso aveva manifestato il pensiero di voler fare qualcosa per portare un bel sorriso su quelle labbra, per potergli far dimenticare tutto il male che aveva passato,per farlo rilassare un pò ,visto che era sempre più stanco,frustrato e soprattutto ossessionato dal suo lavoro e dagli alieni e la giovane si era sorpresa a quel pensiero.
C'erano poi altrettanti giorni, in cui ,invece, le capitava involontariamente di specchiarsi in quegli occhi cielo e non riuscire a smettere di farlo e la ragazza si ritrovava a perdersi dentro di loro senza neanche rendersene conto e la cosa la imbarazzava...e non poco.
In primis perchè era fidanzata e non era assolutamente possibile che rimanesse incantata a guardare qualcun altro che non fosse il suo amato Mark.
Il suo corpo, non il suo cuore, sembrava attratto da Ryan e questa realizzazione la faceva essere, inconsavolmente, più scontrosa con tutti.
Strawberry era stata infatti poi costretta ad ammettere controvoglia ,che di tanto in tanto, la presenza di Ryan e la sua vicinanza, la imbarazzavano e quindi la rossa si ritrovava, spesso e mal volentieri, ad affrontare batticuori indesiderati e rossori non voluti.
Le guance le si imporporavano,il battito cardiaco aumentava, le mani le sudavano ..proprio come le era successo quando aveva incontrato Mark ed aveva iniziato ad uscire con lui.
Subito dopo aver incrociato il suo sguardo, perdeva di vista la realtà.
Di solito riusciva a tenere a bada quelle strane e non volute sensazioni, però ultimamente la cosa stava degenerando, infatti sempre più spesso comparivano ,quasi all'istante, orecchie e coda da gatto e la cosa stava diventando alquanto ridicola, visto che succedeva nei momenti meno opportuni e lei non aveva modo di farlo smettere.
Non sapeva neanche lei perchè continuava ad accadere e la cosa le dava fastidio,ma non lo riusciva a evitare.
Le succedeva qualcosa quando era troppo vicina al biondo e lei aveva decisamente troppa paura di farsi le giuste domande.
Aveva cercato di restare indifferente ed ignorare la cosa,ma ora non era evidentemente più possibile.
Il doverlo vedere tutti i giorni, passare ore in sua compagnia,seppur non da soli, non la aiutava di certo.
Strawberry aveva iniziato a detestare le reazioni del suo corpo a contatto col biondo ed era quindi più irritante del solito. Scattava come una molla al solo nominarlo.
"Come se non bastassero i problemi con Mark" Si disse mentalmente,mettendo più distanza possibile con Ryan e evitando di guardarlo per poi pensare:
"Fortuna che è arrabbiato.. anche se non è un bene lo stesso"

<< Uffa... Sei sempre il solito. Per una volta che ti chiedo un favore. >> Sbuffò la giovane,mettendo il broncio.

<< Ma se me l'hai chiesto anche ieri! >> Aveva ribattuto prontamente il ragazzo, cercando di guardandola male e non trovarla adorabile,vista la smorfia che stava facendo.

<< E mi hai detto di no. >> Mormorò lei,sconsolata,ma non sconfitta.

<< Appunto. Allora perchè continui a insistere? Sai già la risposta >> Disse ancora Ryan, stanco della discussione che sapeva di aver vinto in partenza.
Forse -bhè togliamo il forse- era un pò egoista, ma non voleva darle un giorno di riposo,perchè sapeva cosa avrebbe fatto e con chi e soprattutto sapeva che così facendo loro non si sarebbero potuti vedere e Ryan non voleva stare neanche un giorno senza vederla.
Anche se poi tutto quello che facevano era litigare.
Il ragazzo si era ormai ridotto ad accontentarsi di quei piccoli momenti che passavano insieme, persino quelli in cui litigavano.
Si era accorto però che ultimamente c'era qualcosa che non andava in lei.
Curioso, e anche preoccupato, avrebbe voluto parlarle e chiedere quale fosse il suo problema, ma non sapeva come fare.
In fondo loro due non erano molto in confidenza...e non erano i tipi che chiacchieravano tranquillamente di cose private.
Ma forse era meglio così anche perchè se avesse dovuto subirsi uno sproloquio su quanto fosse perfetto il caro Mark, avrebbe dato sicuramente di matto.

"No..no.. Meglio non chiederle niente" Si era detto Ryan in quei giorni.

<< Ma perchè non vuoi darmi almeno un giorno di ferie? Non lo chiederei se non fosse importante. >> Tornò alla carica a quel punto la ragazza, amareggiata e quasi vicina alle lacrime.
Strawberry stava impazzendo. Non è che non voleva andare a lavorare. In fondo lei voleva solo chiarire con Mark. E poi stare lontana dal suo capo ,le avrebbe sicuramente fatto bene.
Ma si tenne i suoi pensieri per se. Anche perchè quando si parlava o nominava Mark,il biondino diventava più intrattabile del solito e dispettoso com'era le avrebbe sicuramente detto di no,per ripicca.
"Neanche fosse un bambino" Pensò poco dopo,incrociando lo sguardo del ragazzo,che la guardava in modo truce.

<< Perchè non te lo meriti. >> Disse a bruciapelo il giovane, con tono pacato e tranquillo,mettendosi a braccia conserte.
Non l'avesse mai fatto.
Strawberry lo guardò quasi indemoniata, per poi ribattere con tono deciso e serio:

<< Non lo merito? Stai scherzando spero. Sono quella che lavora di più fra tutte. Senza offesa ragazze. >>

<< Mi servi qui. >> Fu l'unica cosa che venne in mente di dire ,in quel momento,al ragazzo.

<< Dai...ti prego. Venerdì è il compleanno di Mark. E guarda che se manco per un giorno,non casca mica il mondo. >> Aveva poi blaterato la rossa, tutto d'un fiato, pregando il suo capo, citando il suo ragazzo, senza accorgersene.

Come previsto, udire il nome di quel damerino,aveva fatto sì che Ryan si adirasse ancora di più, ma ormai il danno era stato fatto.
Ryan detestava quel ragazzino, principalmente perchè aveva il cuore della ragazza che amava,ma anche per i suoi modi gentili e i sorrisi stupidi che faceva a tutti.
Era troppo buono e ingenuo per i suoi gusti.
Non riusciva proprio a capire cosa la gattina ci trovasse in lui.

<< Ti sei presa un impegno. Devi rispettarlo. Puoi anche andartene se la cosa non ti sta bene. >> Gli aveva urlato contro il ragazzo, con tono duro e sguardo infuocato.

I due, non si sa come, litigando , si erano avvicinati sempre di più e ora potevano avvertire il profumo l'una dell altro.
Strawberry ,realizzando per prima la vicinanza, sobbalzò, per poi mormorare, allontanandosi da lui, acidamente:

<< Uhg... Ti detesto! >>

<< Il sentimento è reciproco. >> Aveva poi ribattuto con aria di superiorità Ryan, sentendo il suo commento, senza degnarla di uno sguardo, e prendendo a camminare verso le scale.
"Meglio lavorare." Pensò il giovane,cercando di sbollire la rabbia che sentiva.
Sapeva di essere stato più sgarbato del solito,ma non riusciva a fare altro quado si trovava in compagnia della giovane,specie durante l'orario di lavoro.
Era il loro modo di conversare. Non riuscivano a stare più di due minuti senza punzecchiarsi o prendersi in giro ed era meglio così,secondo Ryan almeno.
Probabilmente se fossero stati da soli, si sarebbe lanciato su di lei ,baciandola con foga e non era una cosa che poteva fare.
Fortuna che aveva grande autocontrollo.
Tutto era tornato normale al'interno del negozio,dove alcuni dei clienti erano rimasti allibiti e si erano quasi spaventati, durante la piazzata dei due.

<< C'è poco da fare. Nessuno riesce a fare arrabbiare Strawberry quanto Ryan... nemmeno Mina. >> Disse distrattamente Paddy, nel trattempo,sorridendo, guardando i due ragazzi osservarsi in cagnesco dalle loro opposte posizioni (Ryan stava ancora salendo le scale)
"Per la serie, se gli sguardi potessero uccidere" Pensò invece Mina, seduta tranquillamente a prendere il thè.

<< Sono totalmente d'accordo con te >> Rispose invece Pam, sorridendo, pensando:
"Sono due idioti"

<< Volete finirla voi due?! >> Gridò poi Mina, decisa ad intervenire, stanca dei continui battibecchi dei due,girandosi a guardare la sua collega che neanche si stava degnando di ascoltarla.

<< Basta..vi prego. Non fate altro che litigare.  >> Disse poi Lory, in supporto dell'altra ragazza, guardando con tono supplichevole l'amica dai capelli rossi, che aveva un diavolo per capello e continuava a spazzare sempre lo stesso punto,rossa in viso dalla rabbia.

<< Non vi sopportiamo più >> Disse poi Paddy,concludendo il discorso e mettendosi a braccia incrociate.

<< Non è colpa mia ragazze! è lui il problema! >> Aveva dichiarato la rossa, per difendersi.

<< Ryan Shirogane è il ragazzo più irritante,fastidioso,scorbutico ed antipatico che io abbia mai conosciuto >> Borbottò più volte quel giorno la giovane, come al suo solito, mentre di sottecchi ,guardava verso le scale,maledicendo il ragazzo che si trovava sopra.
Ogni giorno era sempre la stessa storia.

<< Ah... non ce la faranno mai. >> Sussurrò Kyle, dopo aver sentito la discussione giornaliera, cercando di non farsi sentire, dopo aver sospirato,mentre puliva dei piattini.
Lui era a conoscenza dei sentimenti che il suo amico provava per la rossa, ma aveva intuito ,soprattutto di recente ,anche un certo imbarazzo proveniente dalla sua amica che lo faceva ben sperare.
Purtroppo quei due erano uno peggio dell altro e si sarebbero ammazzati piuttosto che ammettere che ci potesse essere qualcosa fra loro.

<< A fare che? >> Chiese ,all'improvviso ,una voce alle sue spalle.
Era Pam. Alla fine si era presentata a lavoro anche lei per dare una mano, visto che si era liberata prima.

<< Niente... >> Rispose l'uomo, a bassa voce.

<< Lo hai capito anche tu? >> Domandò la modella, mentre tagliava 5 fette di torta uguali,una per ognuna di loro.
Il lavoro era finito. Le ragazze stavano riordinando e la donna sapeva benissimo cosa ci volesse per far calmare la sua irascibile amica e collega.
Mentre Pam se ne andava,col sorriso sulle labbra, anche Kyle sorrise guardandola allontanarsi, pensando che allora non era stato l'unico a percepire un cambiamento fra i due giovani.
Non passò neanche mezza giornata, che Ryan e Strawberry si ritrovarono a litigare nuovamente.
Lui era comparso all'improvviso, lei era appena uscita dalla cucina con una torta leggermente pesante.
Fu un duro impatto e il rumore del vassoio che cadeva e del loro tonfo si sentì per tutto il locale.
Non avevano fatto in tempo a spostarsi , una volta capita la situazione e i due avevano finito per scontrarsì, cadendo l'una sopra l altro.
Rimasero immobili a fissarsi e dopo un'ulteriore scambio di sguardi che durò qualche secondo di troppo, capendo poi la posizione in cui si trovavano, i due decisero contemporaneamente di allontanarsi e cominciarono a muoversi.
Strawberry era imbarazzatissima e stava sperando con tutta se stessa che a breve non sarebbero spuntate coda e orecchie.
Fortunatamente non successe nulla, grazie anche al fatto che iniziò subito a litigare con il giovane.

<< Momomiya! Perché non guardi mai dove metti i piedi? >> Sbraitò Ryan, chiamando la ragazza per cognome, come faceva sempre quando era davvero furioso con lei,guardandola furibondo.
In quel caso aveva urlato però per tenerla a distanza.
Era troppo, troppo vicina  lui.. e poi si era anche fatto male, oltre ad avere i vestiti completamente sporchi.

<< Scusami? Guarda che sei tu che mi sei venuto addosso all'improvviso! >> Affermò invece convintissima la rossa, gesticolando, mentre si alzava di botto in piedi , per controllare il suo vestito che era ormai sporco di cioccolata e poi guardare per terra.
Il pavimento era imbrattato di cioccolato e panna..ma qualcosa si era salvato.
"Povera torta" e "Che spreco" Furono gli immediati pensieri della giovane, mentre raccoglieva i pezzi.

<< Oh no!! Che disastro! Kyle mi ucciderà. >>  Esclamò a quel punto la ragazza, mentre tentava di recuperare la torta, ricordandosi che il ragazzo si era davvero raccomandato, in quanto era per una festa importante.

Il pasticciere ,sentendo il baccano, si affacciò immediatamente per vedere cos'era successo e rimase esterefatto.
Non sapeva se essere arrabbiato per come la sua bellissima torta era stata ridotta o se ridere per le espressioni e il modo in cui erano conciati i due ragazzi,che invece continuavano a guardarsi in cagnesco come se volessero sbranarsi.
<< Che cos'è successo? >> Riuscì a dire l'uomo, con calma, trattenendo una risata, mentre cercava di capire che cosa avessero combinato i suoi due amici.
In quel momento , i due giovani, contemporaneamente, lo guardarono con occhi colpevoli , prima di dire con tono infantile e girarsi a guardarsi a vicenda:

"è stata colpa sua"

Sembravano davvero bambini dell'asilo.

<< Non è un problema. La rifarò..ma ora calmatevi voi due e smettela di litigare come ragazzini. >>  Disse Kyle, col solito dolce sorriso sulle labbra, ma con tono di rimprovero.
I due si zittirono subito e successivamente vennero raggiunti da Paddy e Pam che dissero:
<< Tutto bene ragazzi? >>
<< Le vostre urla si sentono da fuori >>

I due giovani, guardarono a terra,imbarazzati, prima di mormorare un "mi dispiace" e andare a cambiarsi,andando in direzioni opposte.
Si erano entrambi sentiti come bambini che venivano rimproverati dal padre per aver commesso qualcosa che non dovevano.
Si sentivano molto in colpa nei confronti di Kyle.. e  poi si erano addirittura fatti sentire per tutto il locale.
 I loro litigi stavano decisamente degenerando e passando il limite.
"Qualcosa deve cambiare. Dobbiamo essere più civili" Pensarono entrambi,nello stesso momento.
Non era una cosa facile da fare e infatti ,nei giorni successivi, per un motivo o per un altro i due finivano sempre per bisticciare.

   
 
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