Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: ThorinOakenshield    02/09/2016    8 recensioni
Una scena che mi sarebbe tanto piaciuta vedere nei film di Jackson: Thorin che viene a sapere della relazione tra suo nipote e Tauriel... tadadadaaaaaam.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Tauriel, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La tipa di mio nipote
 
Tutto stava andando male al povero Thorin figlio di Thrain, figlio di Thror, figlio di Kmer, figlio di Pdor, a sua volta figlio di… vabbè, lasciamo stare: avete capito di chi sto parlando.
Dunque, come stavo dicendo, le cose non erano certamente rose e fiori, per il povero nano: aveva appena recuperato Erebor, il drago era morto e, l’unica cosa che gli serviva per essere felice al cento per cento, era misteriosamente sparita.
“Trovate l’Arkengemma! Nessuno dormirà né mangerà finché quella fottuta pietra non sarà trovata!” Quelle erano diventate le parole preferite di Thorin, in quegli ultimi giorni, non faceva altro che ripeterle, come se fossero state una preghiera quotidiana. Sentiva che di lì a poco gli sarebbe venuta una bellissima crisi di nervi. Inoltre, come se non bastasse, era diventato vittima della malattia del drago, ed era cosciente di questo. Era diventato vittima della cosa contro la quale aveva combattuto con tutte le sue forze da quando era giunto a Erebor.
L’unica gioia in mezzo a tutta quella desolazione, era la guarigione del giovane Kili. Il Re sotto la Montagna aveva da poco ricevuto la notizia che suo nipote – il suo preferito, ma sssh, Fili non doveva venire a saperlo – era scampato alla morte, e ora si stava dirigendo a Erebor in compagnia di suo fratello, Oin e Bofur.
“Sono circondato da ladri…” pensò Thorin corrucciato. “L’unica persona di cui mi fido è Bilbo, ho avuto la bellissima idea di promettere una parte del tesoro ai poracci di Pontelagolungo – ma perché non sto mai zitto? Accidenti a me! E, per concludere in bellezza, l’Arkengemma non si trova! Il ritorno di Kili era proprio quello che mi ci voleva, almeno una gioia! Inoltre, mi sembra di capire che porti una pischella con lui… ah ah! Quanto ne sono felice! Non vedo l’ora di conoscerla, era proprio ora che si trovasse una compagna!”
Ma le cose non erano così meravigliose come il Re sotto la Montagna pensava…
 
“Kili!” tuonò Thorin salendo rapidamente le scale, con l’intento di raggiungere il nipote che era da poco tornato da Pontelagolungo. Dal suo tono sembrava che avesse voluto spellarlo vivo, mentre la sua vera intenzione era abbracciarlo talmente forte da fargli perdere il respiro. Il problema era che Thorin, talmente abituato a sbraitare com’era, aveva preso l’abitudine di risultare rabbioso anche quando, in realtà, voleva solo essere affettuoso oppure amichevole.
La voce dello zio, che solitamente aveva il potere di renderlo lieto e rassicurato, in quel frangente rese il giovane Kili terribilmente impaurito e preoccupato. Si voltò velocemente verso il Re sotto la Montagna, visibilmente terrorizzato. “Oh, zio! Che bello rivederti!” esclamò cercando di sembrare tranquillo e felice, mentre si sentiva lontano un miglio che le sue parole erano false come i soldi del Monopoli.
Thorin scompigliò i capelli al nipote, come faceva sempre quando quest’ultimo era più piccolo. “Anch’io sono felice di rivederti, ragazzo mio. Ma dimmi un po’…” Improvvisamente il suo tono si fece serio, mentre le sue mani si posarono sulle spalle di Kili, facendolo sussultare. “Mi è giunta voce che ti sei innamorato di una bella fanciulla, e che l’hai portata qui… non sarebbe il caso di farla conoscere al tuo caro zietto che ti ha cresciuto con tanto amore?”
Il giovane nano deglutì, e il suo volto si fece talmente bianco che avrebbe fatto invidia a quello di un cadavere. “Ehm, sì, ehm, ecco… proprio di questo volevo parlarti. C’è qualcosa che devi sapere…”
“Come mai quello sguardo allarmato?” lo interruppe Thorin, inarcando un sopracciglio. “Cos’ha che non va? È brufolosa? Ha il naso grosso? Non ha importanza! Non devi vergognarti di farmela vedere, l’importante è che la ami.”
Kili sgranò gli occhi. “Brufolosa e col naso grosso?” Scosse il capo. “Non è assolutamente questo il problema! Non è né brufolosa né col naso grosso, è assolutamente perfetta. Figurati! È una Mary Sue, come vuoi che abbia il naso grosso e i brufoli?”
“Mary Sue?” Suo zio sbatté le palpebre, allibito. “Cos’è una Mary Sue?”
Il giovane nano fece un gesto di indifferenza, come se avesse voluto mandar via una zanzara fastidiosa. “Non importa,” disse, “anzi, se devo essere sincero un difetto ce l’ha: le sue orecchie sono un po’ a punta.”
Sul volto del Re si delineò una smorfia di disgusto: meglio essere brufolosi e avere il naso grosso, piuttosto che avere le orecchie appuntite come quegli esseri inutili e schifosi degli elfi. Ma ovviamente non disse nulla di tutto ciò al nipote, per non offenderlo.
Titubante, Kili chiamò: “Tauriel, puoi venire.”
Tauriel, pensò Thorin, notevolmente meno entusiasta di prima. Questo nome non lascia presagire nulla di buono…
Quando la compagna di Kili fece capolino da una colonna, il Re sotto la Montagna capì che i suoi timori non erano infondati: suo nipote, quel giovane nano che aveva cresciuto con tanto amore e tanta passione, si era infatuato di un lurido elfo femmina. Si sentì come se il mondo gli fosse caduto addosso.
Tauriel era a disagio, si vedeva lontano un miglio, e nemmeno il braccio di Kili che le circondava i fianchi riuscì a farla sentire meglio. Thorin la stava guardando talmente male che non si sarebbe stupita se, improvvisamente, si fosse trasformata in un cumulo di cenere sul pavimento.
“Zio, ti presento la mia fidanzata” disse Kili cercando di sembrare allegro, mentre nemmeno lui sembrava la persona più rilassata e serena del mondo, in quel momento.
Suo zio non disse una parola, si limitò a tenere il suo sguardo di fuoco incollato all’elfo femmina che aveva osato far perdere la testa al suo pupillo.
“Vuoi sapere come ci siamo conosciuti?” azzardò il giovane nano, con il fine di smorzare la tensione. Non era sicuro che quella fosse la tattica migliore, ma forse, se suo zio fosse venuto a conoscenza del fatto che, senza di lei, il suo nipote preferito sarebbe morto, avrebbe potuto cambiare opinione su Tauriel, ed esserle riconoscente. Avrebbe potuto accettarla. “Ti ricordi quando ci trovavamo a Bosco Atro? Quando gli elfi ci avevano appena catturati.”
Nipote, ci tieni veramente poco alla tua vita: già sono furioso di mio, ci manca solo che mi ricordi quella giornata schifosa! Schifosa come il pezzo di lerciume che ho davanti!
“Ebbene, c’era un ragno che non aveva alcuna intenzione di lascarmi in pace: stava continuando ad attaccarmi e io mi trovavo seriamente in difficoltà. Sarei morto se Tauriel non l’avesse ucciso con la sua freccia.”
Bene, pensò Thorin sempre più contrariato, non solo porta un lurido elfo nel mio regno, ma si è fatto pure salvare da una femmina! La disperazione si fece ancora più viva in lui. Diventerò lo zimbello di tutti!
“E quella non è stata l’unica volta che mi ha salvato la vita: quando sono stato colpito dalla freccia degli orchi, uno di quei cosi stava per ammazzarmi, ma Tauriel l’ha trafitto con una delle sue frecce.” Kili prese fiato, dopodiché continuò: “E quando mi trovavo moribondo a casa di Bard, mi ha curato con la magia elfica.”
Mio nipote salvo grazie alla magia elfica… potrebbe andare peggio di così?
Siccome l’intelligenza non era certamente uno dei suoi più grandi pregi, Kili non riuscì a intuire che, le sue parole, stavano solamente rendendo Thorin ancora più furibondo, così decise di aggiungere la ciliegina sulla torta: “E vuoi sentire la parte migliore?”
No, non la voglio sentire!
“Mentre ci stavamo dirigendo a Erebor, io e Tauriel abbiamo parlato un po’ del futuro… quando ci sposeremo, tu e Fili potrete venire a vivere a Bosco Atro, oppure Legolas e Thranduil potranno venire a vivere qui.” Sul volto di Kili nacque un sorrisone che gli andava da un’orecchia all’altra. “Diventeremmo come una grande famiglia!”
No Maria, io esco…
 
                                               ***
 
Un’ora più tardi…
 
“Dici che tuo zio l’ha presa bene? Se n’è andato via senza dire niente!”
“Ma sì Tauriel, sta’ tranquilla! Conosco mio zio: se l’avesse presa male si sarebbe messo a gridare talmente forte che le pareti sarebbero crollate.”
Le ultime parole famose: nell’aria si avvertì un rumorosissimo sparo, uno sparo talmente rumoroso che fece sobbalzare i due innamorati sul posto.
Quando Kili alzò lo sguardo, trovò suo zio al piano di sopra, aveva una pistola in mano. Il giovane nano sgranò gli occhi. “Zio!” esclamò colmo di orrore. “Capisco che odi gli elfi, ma il suicidio mi sembra un’esagerazione.”
“Macché suicidio!” sbottò Thorin Scudodiquercia. “Stavo mirando a quell’abominio dai capelli rossi!”
 
L’Antro di Lucri:
 
Non dirò che ho scritto la fanfiction con il solo scopo di far scappare un sorriso, e che non ho nulla contro Tauriel, perché non sarebbe la verità. Cioè, la fanfiction l’ho scritta veramente per far ridere o sorridere, ma Tauriel, in questi ultimi tempi, non la posso proprio patire. Trovo che sia un personaggio veramente inutile e stereotipato, ma lasciamo stare: non è di lei che volevo parlare xD.
Mi sarebbe tanto piaciuto vedere la scena in cui Thorin scopre che suo nipote si è innamorato di un’elfo femmina, penso che sarebbe stata la scena più divertente di tutti e tre i film messi insieme xD e almeno Tauriel avrebbe avuto un’utilità u___u
Che dire? Spero che vi sia piaciuta xD
Un bascione!
 
Lucri
 
P.s. Spero di non aver offeso i fan di Tauriel, perché non era proprio la mia intenzione.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: ThorinOakenshield