Fanfic su artisti musicali > iKON
Segui la storia  |       
Autore: ribo_chan    03/09/2016    0 recensioni
YerIm è una ragazza di 18 anni con un figlio di 4, tutti hanno una versione diversa della sua storia, ma nessuno conosce quella della diretta interessata. Bobby è invece il suo nuovo vicino di casa, sembra un ragazzo estroverso e senza troppi problemi, ma in realtà nasconde qualcosa di ben più scuro. Questi due si incontreranno e insieme capiranno che i pregiudizi possono essere sbagliati e che dietro ad una persona c'è molto più che un semplice nome.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiwon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3: Rumors

 

 

Erano in quella sala di attesa da un'ora e mezza senza aver avuto notizie di  Jay. YerIm era agitatissima, continuava a cambiare posizione e muoveva il piede sinistro senza sosta.
-YerIm devi stare tranquilla, non penso sia a rischio, tra un po' verranno a dirci che starà in ospedale per la nottata e poi lo potremo portare a casa- Bobby cercava di calmarla.
-È colpa mia, dovevo rimanere a casa con lui. Dovevo capire che c'era qualcosa che non andava quando mi ha chiesto di stare a casa con lui. Sono una pessima madre- disse sull'orlo di una crisi nervosa.
-Non pensarci nemmeno che sia colpa tua!- Bobby voleva dirle molto altre ma arrivò il pediatra e non poté aggiungere altro.
Il dottore spiegò loro la situazione, tranquillizzandoli. Quando se ne fu andato YerIm si lasciò cadere sulla sedia con un profondo sospiro di sollievo.
-Domani potrà tornare a casa... che sollievo che non sia grave-
-Te lo avevo detto- disse Bobby provando a carezzarle una spalla ma lei prevedendo la sua mossa si scansò.
-Non mi piace essere toccata, scusa... andiamo a casa come ha consigliato il dottore e proviamo a dormire che tra qualche ora dobbiamo essere a scuola- si avviò a testa bassa.
-Aspettami! - Bobby le corse dietro.


Le strade erano deserte ma qualche luce cominciava ad accendersi, probabilmente gli operai si stavano preparando per andare al lavoro. Nonostante fosse ancora ottobre il freddo cominciava ad essere pungente e le prime nuvole di fumo uscivano dalle bocche dei due ragazzi. YerIm per Bobby era sempre più affascinante, soprattutto ora che ne aveva visto l'aspetto più intimo: quello di una madre preoccupata per il figlio. Avevano la stessa età, ma lei al ragazzo sembrava svariati anni più grande. Adesso capiva ciò che gli avevano sempre ripetuto, ovvero che una donna matura durante i nove mesi della gravidanza. Non poteva, inoltre, escludere che data la situazione della ragazza questa si era presa molte responsabilità, non avendo nessuno che la potesse aiutare.

-Sai ti invidio...- Bobby provò ad intavolare una conversazione.

-Per cosa? Per essere stata stuprata? Per essere una reietta che nessuno vuole? O perchè non posso vivere la mia adolescenza in modo spensierato come voi?- disse YerIm ironicamente.

-Non ti sto prendendo in giro, tu magari vedi solo gli aspetti negativi, ma se ti fermassi a riflettere ti ammireresti tanto quanto lo faccio io. Pensi che qualsiasi ragazza della tua età potesse accettare con tanta coscienza un figlio che non avrebbe voluto e nonostante ciò eccellere a scuola ed avere un lavoro part time? Io sono sempre stato bravo solo a fuggire dai miei problemi...- questa volta era il turno del ragazzo a far incuriosire la ragazza.

-A volte preferirei avere amici e fuggire dai miei problemi. Poi penso al piccolo Jay, ai suoi sorrisi che mi danno il buongiorno, alla sua risata che fa sorridere automaticamente anche me, a come io possa essere me stessa completamente e senza imbarazzo con lui, a come cerchi di proteggermi da qualcosa che è più grande di lui. È in quei momenti che penso che non scappare sia stata la scelta più giusta che io abbia mai fatto-

-Non è vero che tu non hai amici- Bobby sorrise di fronte a quella buffissima espressione di confusione che apparve sul viso della ragazza -Adesso hai me. Prometto che non ti giudicherò, che non parlerò male di te alle tue spalle e che, ovviamente solo con il tuo permesso, ti presenterò a delle persone alle quali farò conoscere la vera YerIm che sa ridere e divertirsi-

-Io... io...non so che dire...- a quelle parole, le prime che avesse ricevuto così dolcemente, era scoppiata in lacrime -Non ho mai ricevuto tutta questa gentilezza per tanto tempo. Nonostante il mio carattere così difficile tu non hai rinunciato e hai provato ad entrare nel mio mondo imperfetto... però capisci, io non voglio che ti isolino solo perchè tu stai con me.-

-Ti prometto che non verrò isolato e che nemmeno tu sarai più sola. Forse sarà un po’ difficile all’inizio, ma so che con la tua forza d’animo potrai farcela. Non piangere, come faccio a rimanere qui a guardarti senza poterti consolare- le fece uno dei suoi sorrisi, uno di quelli non sorride solo la bocca, bensì tutta la faccia. Gliene aveva rivolti tanti in quelle settimane, ma quello, quello era speciale. Era il primo che scatenava nella ragazza un qualcosa di travolgente e inspiegabile, un qualcosa che le faceva venir voglia di abbandonare tutte le sue paure e semplicemente gettarsi in quelle braccia muscolose. Qualcosa che YerIm ancora non conosceva e che si chiamava amore.

-Grazie…- fu un sussurro lievissimo, ma che alla giovane era costato un grande sforzo, lei che non era abituata ad avere qualcuno che le rivolgesse delle gentilezze per cui ringraziare. Per Bobby quel sussurro valeva molto più di tante altre manifestazioni di gratitudine esagerate, finalmente sentiva che quella ragazza un po’ di lui si fidava.

-Cavolo sono le 5! Tra tre ore abbiamo scuola. Dovremmo muoverci e provare a dormire almeno un po’- constatò il ragazzo dopo aver sbloccato lo schermo luminoso del telefono.

I due si misero a correre come qualche ora prima, stavolta, però, avevano l’animo molto più leggero e positivo.

 

Quando si furono separati, entrambi nella propria casa, YerIm nonostante gli enormi sforzi non riuscì a chiudere occhio ripensando a qual bellissimo sorriso e alla voce calda di Bobby. Si sentiva di essere tornata una ragazzina. Nella sua vita non c’era mai stato spazio per i sogni ad occhi aperti e il fantasticare, questa era la prima volta da quella sera estiva. Si dava della stupida, scuoteva vigorosamente la testa promettendosi di non pensarci più, ma cinque minuti dopo tornava ad esaminare ogni singolo particolare di quel ragazzo. Lui non poteva immaginare di essere riuscito in una impresa a cui molti ambivano, ma che nessuno era riuscito a portare a termine: conquistare il cuore di YerIm, o, per lo meno, la sua attenzione.

 

Le sette arrivarono troppo presto e la povera ragazza non si sentiva pronta per poter affrontare quella giornata. Finita scuola sarebbe dovuta passare a prendere Jay dall’ospedale e poi alle sette avrebbe iniziato il suo turno al locale. Il pensiero di rivedere Bobby la mattina e Jay il pomeriggio fu l’unica cosa che la fece decidere ad alzarsi. Quando aprì la porta di casa, senza ancora essersi resa conto di dove fosse e chi fosse, andò a sbattere contro qualcuno: Bobby.

-Sembri uno zombie, se riuscita a dormire almeno un po’?- la guardò preoccupato.

-Nemmeno un secondo… per fortuna oggi abbiamo più supplenze che ore di lezione- provò a sorridere, ma il risultato fu una smorfia che fece scoppiare Bobby a ridere.

-Dai vieni!- senza volerlo le aveva afferrato la mano, ma YerIm se ne accorse solo parecchi minuti dopo. Guardò prima la mano e poi il ragazzo che la guardava senza capire.

-Che strano…- disse a voce alta, era la prima volta che al contatto fisico con qualcuno, che non fosse della sua famiglia, non aveva quella orrenda visione.

-Cosa?- la guardò confuso.

-Lascia stare, non è niente- lo tranquillizzò.

 

Presto arrivarono davanti al cancello di scuola. YerIm si sentiva a disagio, tutti la stavano guardando e con tutti intendeva tutti, anche i professori che controllavano l'abbigliamento degli studenti e il preside che controllava i preparativi per il ballo di Natale che si sarebbe svolto molto più avanti, ma i preparativi erano lunghissimi. E il motivo erano o le sue evidenti occhiaie o il fatto che fosse arrivata mano nella mano con Jiwon ed era facile prevedere che fosse la seconda. Per l'imbarazzo la ragazza si staccò dalla presa e corse verso la sua classe. Le voci aveva imparato ad evitarle da tempo, ma questa le era rimasta dentro, non capiva perché infondo Jiwon era il suo primo ed unico amico. Ed era solo un amico giusto? Ma certo cos'altro poteva essere se non quello?

-Vi siete dati da fare stanotte date le occhiaie YerIm?- una ragazza dal fondo della classe le lanciò una frecciatina.
-No...- YerIm era abituata a rispondere, ma un nodo alla gola le impediva di rispondere con la sua solita lingua tagliente.
-Uh ti ha mangiato anche la lingua nella foga?-
-Io...cioè...no- era strano al posto della solita irritazione e indifferenza sentiva le lacrime spingere. Ma non poteva piangere, non doveva, non davanti ai suoi compagni di classe.
-Lee YerIm, vieni fuori un attimo, ti devo parlare- interruppe il cordinatore di classe e una volta usciti dall'aula riprese - Spero che le voci non siamo reali, non ti basta aver avuto un figlio dopo qualcosa di simile? Jiwon è un ottimo studente non metterlo in una posizione scomoda-  le parole del professore le facevano rabbia perché si sentiva lasciata da sola, lui non doveva essere in una posizione scomoda, mentre di lei che veniva presa di mira tutti i giorni da anni sembrava non meritare l'aiuto dei professori.
- Quante volte devo ripetere che mio figlio non è nato dopo una serata di divertimento, ma che sono stata stuprata? Le posso assicurare che un contatto fisico con qualcuno non riuscirò ad averlo con nessuno per un bel po'. Mio figlio si è ammalato e non sono riuscita a dormire per la preoccupazione-
- Non mi interessa, qui siamo a scuola e la tua vita privata non deve essere mischiata con lo studio-
-Oh certo perché fino a che la vita privata è la mia a nessuno importa, mentre se è quella di qualsiasi altro studente io devo stare attenta a non rovinarla, grazie per l'importanza che mi da- YerIm tornò in classe e si mise a sedere al suo posto che dopo tanto tempo era stato nuovamente scarabocchiato con parole che nessuno vorrebbe sentirsi dire.
La ragazza non si sforzò nemmeno a pulire visto che alla prima pausa sarebbe tornato sporco come ora. Vi poggiò sopra semplicemente la sua roba e attese l'inizio della lezione.

Fu la prima volta in cui non prestò la minima attenzione alle parole del professore. Aveva troppe cose per la testa affinché potesse concentrarsi sulla lezione. Per esempio quel contatto fisico che non le aveva fatto venire in mente quella sera, com'era possibile che non le avesse fatto la solita reazione? Di solito cominciava a tremare, si accasciava a terra e piangeva mentre le sensazioni di quel l'incubo le scorrevano lungo tutto il corpo. Invece quella mano calda che stringeva la sua le aveva trasmesso sicurezza e la voglia di non lasciarla mai più , come se solo con quella stretta YerIm fosse stata in grado di affrontare tutto persino quell'uomo.
Non trovando soluzione a questo pensiero passò automaticamente al successivo. Infondo sentiva che le parole del professore non fossero del tutto errate, proprio per questo aveva smesso di cercarsi degli amici, non voleva rovinare anche a loro la vita. Era automatico: chi stava con lei diventata vittima di un bullismo spietato a cui YerIm era abituata, ma per gli altri era insopportabile. Non voleva rovinare la vita a Bobby, non poteva perdere quel sorriso sincero eppure non voleva perdere Jiwon. Ma avrebbe continuato a sorridere dopo aver sentito tutte quelle cattiverie da quelli che pensava gli fossero amici? Doveva parlargliene e capire cosa lui volesse fare, dopotutto a Jay piaceva così tanto.

Il suono della campanella che segnava il primo intervallo la riportò alla realtà. Doveva scappare per evitare che la insultassero, quella mattina sentiva che non avrebbe potuto controllare le sue emozioni. Corse veloce sul tetto con la sua merenda.

Bobby l'aveva osservata per tutta la mattinata. Aveva gli occhi umidi e leggermente arrossati e decisamente non sembrava la stessa. Non poteva essere dovuto tutto solo alla stanchezza... cavolo doveva scoprire cosa le aveva detto il professore. Si avvicinò al suo banco con la scusa di poggiarsi alla finestra e vide l'orrore che c'era sul suo banco. La maggior parte di quelle parole erano censurate in qualsiasi programma televisivo e alcune erano anche bestemmie.
-Chi lo ha fatto?- disse poggiandosi sul banco di YerIm.
-Cosa c'è? Ti ha stregato fino a questo punto?- disse una delle ragazze.
-Non centra, ma dimmi ti piacerebbe essere chiamata puttana succhi cazzi?- la domanda lasciò a bocca aperta molti - Cosa c'è? Dopo che le aver scritte in così grande quantità vi scandalizzate a sentirle pronunciare? Scommetto che sapete perché mi hanno mandato via dalla scuola precedente, bene sappiate che sono amichevole e simpatico solo fino a che tutti vengono rispettati se ciò non accade non ci penso due volte a riempirvi di lividi. Quindi quando sarò tornato voglio vedere questo banco pulito- il ragazzo uscì dalla classe e si mise alla ricerca di YerIm.
Dopo una lunga ricerca la trovò sul tetto che finiva la sua merenda, ma sembrava più dormire che mangiare. Il ragazzo non riuscì a trattenersi dal sorridere.
-Come stai?- le si sedette accanto.
-Senti devo parlarti- la ragazza gli disse tutto quello su cui aveva riflettuto nella mattinata e gli spiegò che stare con lei lo avrebbe rovinato.
-Non mi interessa, vedrai che non succederà da adesso le cose cominceranno a cambiare e il tuo ultimo anno lo potrai vivere bene. No,  dai non piangere- si ritrovò ad asciugarle le lacrime e a consolarla.
-Nemmeno i professori sono dalla mia parte...- riuscì a capire Bobby tra un singhiozzo e l'altro.
-Senti hai bisogno di dormire un po', vieni qui, se ti appoggi alle mie gambe potrai riposare fino alla pausa pranzo tanto abbiamo quattro ore di supplenza- le mise la testa sulle sue cosce.
-Morirai di noioa a gurdarmi dormire- protestò ma stava già chiudendo gli occhi dal sonno.


Okay, mi ero ripromessa di essere puntuale almeno con questa storia, ma come previsto non lo sono stata... posso sentire il vostro odio nei miei confronti e vi chiedo immensamente scusa, ma tra campi in cui dovevo animare bambini, la Gmg con relativa influenza e la preparazione alla patente non ho più trovato modo di scrivere e non volevo farlo con fretta e senza poterlo fare decentemente... spero mi capirete 
Parlando del capitolo diciamo che per alcune cose ho preso ispirazione dalla mia esperienza alle scuole medie e per altre ho preso riferimento ad un drama molto bello, anche se crudo che si chiama Angry mom. tratta molto bene il tema della corruzione e del bullismo, bisogna solo avere molta pazienza quando lo si guarda.
Bene, vi auguro buon fine settimana e alla prossima, che spero sia molto presto, un bacione <3

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > iKON / Vai alla pagina dell'autore: ribo_chan