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Autore: BloodChocolate    04/09/2016    1 recensioni
" Sono diventato un investigatore perché volevo proteggere le persone, ma l'esistenza di Makishima ha cambiato tutto.
Di sicuro quell'uomo continuerà a fare del male al prossimo, eppure la legge non riesce a giudicarlo. Finché sarò un investigatore non potrò toccarlo in alcun modo: ciò che è successo mi ha fatto capire che non posso più proteggere le persone attraverso la legge, perciò non mi resta che pormi al di fuori di essa."
« Testardo..».sussurrò Akane, mentre i suoi occhi riprendevano a leggere ciò che c'era scritto.
Non puoi porti fuori da un tuo ruolo.
E' come il gioco degli scacchi.
Pedone, cavaliere, torre, non importa quale sia il tuo ruolo.
Devi rimanere al tuo posto, perché è quello che devi fare.
Seguire un comando, lasciandoti guidare dal giocatore che ti muove.
|| Shinya x Akane || What if...? (?) ||
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tsunemori, Nobuchika Ginoza, Shinya Kogami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Paperplane.



"Perdonami, non ho potuto mantenere la mia promessa.

 Sono diventato un investigatore perché volevo proteggere le persone, ma l'esistenza di Makishima ha cambiato tutto.
Di sicuro quell'uomo continuerà a fare del male al prossimo, eppure la legge non riesce a giudicarlo."


Legge.
In quel mondo, la legge non era più soggettiva, ma oggettiva.
Tutto basato sul Sybil System.
Prendevi una Dominator, e boom, ti ritrovavi nel mondo della giustizia, sempre se quella si poteva chiamare.
Akane si rigirava pigramente tra le mani il foglio di carta.
Il vento di quel pomeriggio le faceva ondeggiare i corti capelli castani dal taglio sbarazzino, mentre se ne stava appoggiata alla ringhiera della balconata della sede centrale della citttà.



« È davvero necessario allenarsi tanto nel combattimento, quando normalmente ha in dotazione un'arma potente come il Dominator?»  chiese ingenuamente, mentre osservava il moro rinfrescarsi dopo la sessione giornaliera di allenamento a mani nude.

Kogami finì in fretta la bottiglietta d'acqua minerale, e qualche goccia gli colò dal mento, rigandogli il collo, e scendendo lungo il petto muscoloso, bagnato di sudore
Akane deglutì a vuoto, avvertendo le guance arrossire, mentre l'altro si accendeva una sigaretta, incurante della reazione al suo aspetto.
Fu allora che il moro si voltò, cogliendo con le mani nel sacco la castana, che voltò lo sguardo altrove.

« Certo che lo è. Proprio perché è un'arma potente, chi la impugna ha l'obbligo di essere ancora più forte e resistente. In fondo chi uccide il bersaglio non è il Dominator, ma sono io... e proprio per non dimenticarlo mai, devo poter sentire il dolore qui, sulle mie mani.» rispose, muovendo una mano, chiudendola in pugno, e poi distendendola.

"Provare dolore...?"

Sta forse cercando di trasmettermi un qualche insegnamento?» alzò il sopracciglio, non riuscendo a capire dove l'esecutore volesse andare a parare.

Egli sospirò, buttando fuori la nuvola di nicotina e tabacco.

 «No, dico solo che non ti metterò più in condizione di dover... » Kogami si voltò verso di lei, gli occhi stanchi, e un'espressione che risultava triste  « usare il Dominator»





" Sono diventato un investigatore perché volevo proteggere le persone, ma l'esistenza di Makishima ha cambiato tutto.
 Di sicuro quell'uomo continuerà a fare del male al prossimo, eppure la legge non riesce a giudicarlo. Finché sarò un investigatore non potrò toccarlo in alcun modo: ciò che è successo mi ha fatto capire che non posso più proteggere le persone attraverso la legge, perciò non mi resta che pormi al di fuori di essa."



« Testardo..».sussurrò Akane, mentre i suoi occhi riprendevano a leggere ciò che c'era scritto.

Non puoi porti fuori da un tuo ruolo.
E' come il gioco degli scacchi.
Pedone, cavaliere, torre, non importa quale sia il tuo ruolo.
Devi rimanere al tuo posto, perché è quello che devi fare.
Seguire un comando, lasciandoti guidare dal giocatore che ti muove.







 « Questo non è lavoro di squadra! Insomma, che cos'è più importante per lei, risolvere le indagini o mantenere immacolato il proprio Psycho-Pass?» sbottò l'investigatrice contro Ginoza, suo pari di carica.

Il moro assottigliò gli occhi, e con una mano si sistemò la montatura degli occhiali, fulminandola.
Akane era testarda, molto, quindi non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa così facilmente.

« Dimmi, hai intenzione di gettare al vento la tua carriera? Vuoi davvero rischiare di sacrificare tutto ciò che hai costruito finora?» sibilò con disprezzo, inchiodandola con le sue iridi nero pece.

L'ispettrice ingoiò il groppo che aveva in gola, e si guardò intorno per l'ufficio.
gli sguardi degli esecutori erano rivolti su di lei, soprattutto quello di Kogami, che sembrava volerle dare del conforto in quella situazione.

 «  È vero che sono appena arrivata, e rispetto il fatto che lei abbia più esperienza di me: però non si dimentichi che in questo ufficio io e lei abbiamo lo stesso grado! So gestire benissimo da sola la mia tonalità; anche se è qui da più tempo di me, ispettore Ginoza, la prego di non azzardarsi più a mettere in dubbio le mie capacità sul posto di lavoro e di fronte agli esecutori!  » disse lei tutto d'un fiato, fulminandolo con lo sguardo, e alzando la voce più del dovuto.

Il silenzio calò
Il collega spalancò gli occhi, cosa che fecero anche gli altri.
Kogami rimase impassibile, apparte per un angolo della bocca che era tirato all'insù.





"Akane Tsunemori, senza dubbio il tuo modo di vivere è corretto: non devi perdere di vista ciò che sei solo perché io ti ho tradita."



Avvertì gli occhi divenire lucidi.
Non doveva andarsene, non doveva.
Non doveva lasciaala sola, non lui.
Non l'avrebbe mai tradita, mai e poi mai.






« Davvero noi possiamo pensare di aver vinto? » accavallò la gamba sul ginoccho destro, molleggiandolo annoiata, mentre aveva fatto quella domanda a Kogami.

Shinya sospirò, sedendosi accanto a lei, guardando il display del computer con l'identikit del criminale dai capelli albini e gli occhi color topazio.

« L'attività di un detective è equivalente a una cura palliativa, perché ha inizio quando ci sono già state delle vittime: in questo senso perdiamo già in partenza. Per ora possiamo dire di aver pareggiato una partita che sembrava compromessa, non è molto ma dobbiamo accontentarci. disse, mentre porgeva la sigaretta alla ragazza, che la afferò titubante.

Akane si rigirò il piccolo cilindro di tabacco tra le dita, avvicinando il filtro alle labbra sottili e carnose, prendendo una boccata di fumo.
Dentro d sé si ritrovò a sorridere, perché anche se quello era poco, quei momenti per lei sembravano non finire mai.





"Se ho scelto una strada diversa dalla tua, è stato solo per assecondare il mio egoismo e la mia testardaggine; so benissimo che probabilmente è uno sbaglio, però io non conosco altro modo di scendere a compromessi con ciò che sono, se non percorrendo una strada sbagliata. "



No, lui non doveva scendere a compromessi.
Lui era una persona forte, l'ancora di tutti, ma mai doveva permettersi di ridursi in quel modo.
Kogami non aveva mai percorso la strada sbagliata, se era quella che gli diceva di seguire il cuore.






Akane si era appena accomodata sulla sedia grigia che si trovava al fianco del letto d'ospedale dell'esecutore, tenendo il lembo della gonna a tubino con entrambe le manine.

« Signor Kōgami, una volta ha detto che avrebbe preferito lavorare come investigatore piuttosto che come cane da caccia.» disse.

Kogami continuava a guardare il soffitto, e dopo qualche minuto, si voltò con i suoi occhi grigi in quelli dorati di Tsunemori, ricambiando lo sguardo decisa.

«  Certo che te ne ricordi, di cose futili...» ridacchiò lui, tornando poi con la sua solita espressione indecifrabile.

« Non è vero che sono cose futili, sono importanti invece.»  rispose lei stizzita, gonfiando le guance.

Ci fu un attimo di silenzio, dove nessuno dei due fiatò per alcuna ragione.
Fu Akane a romperlo con la sua voce delicata.

 « Per favore può dirmi, può dirmi che resterà per sempre un investigatore? Potrebbe farmi questa promessa, signor Kōgami?» domandò lei, supplicante, congiungendo le mani in simbolo di preghiera.

Kogami si voltò verso di lei, sbuffando appena.

« Okay.»




"Non chiederò il tuo perdono, quando ci incontreremo di nuovo tu sarai nella posizione di dovermi giudicare: se succederà assolvi al tuo compito senza esitare, non rinnegare le tue convinzioni."




La castana mandò giù il groppo amaro che le stava soffocando la gola, mentre un singhiozzo la scosse piano.
Si asciugò le lacrime, mentre guardava di sotto.
Il balcone dove si trovava era più o meno al secondo piano, e da lì poteva intravedere tutta la piazzata principale, con le diverse persone che camminavano, scherzando e ridendo.
Piegò la lettera in una parte, poi in due, poi in tre, fino a ridurla in un piccolo aereo di carta
Si accorse soltanto dopo, di una scritta dietro alla lettera ormai spiegazzata.
Il suo cuore si fermò, e subito, gettò l'aeroplanino di sotto.
Tutto quello che avevano passato era andato distrutto come quella lettera.
Si aggrappò alla ringhiera della balconata saldamente, mentre si morse il labbro.
Quante volte aveva nascosto il suo dolore? Eppure, il suo Psycho-Pass non ne aveva mai risentito.
Ma questa volta non le sarebbe importato nulla.
Le lacrime rigarono le sue guance, cadendo rovinosamente di sotto, senza controllo.
Il nome di Kogami risuonò per l'intero quartiere, mentre un'Akane delusa gridò il suo nome, in preda alla disperazione più totale.

Il piccolo aeroplano atterrò dolcemente a terra, finendo dentro una pozza di pioggia.
Ginoza aveva alzato lo sguardo, quando la sua collega aveva gridato il nome dell'esecutore.
Raccolse la lettera, e assottigliò gli occhi alla scritta mezza sbiadita dall'acqua.




" Ti amo. - Shinya Kogami."

« Per quanto è per sempre?»
 «A volte, solo un secondo.»
Angolo dell'autrice.

Dunque (?) non so questa cosa da dove mi è uscita.
E' stata scritta di getto questa notte, quindi chiedo scusa in anticipo per degli errori di battitura.
Questa è una mia visione di come Akane poteva, anzi DOVEVA reagire alla lettera di Kogami.
E niente, spero vi piaccia. (?)
Bye.

   
 
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