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Autore: Sandra Prensky    06/09/2016    1 recensioni
Raccolta di one shot senza troppe pretese sulle mie OTP principali, Clintasha e Steggy
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Peggy Carter, Steve Rogers/Captain America
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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  • Titolo: Long Forgotten

  • Coppia: Clintasha

  • Rating: verde

  • Genere: Movieverse, missing moments, triste

  • Parole: 826

 

Long Forgotten


 

Il rombo del tuono risuonò tutto intorno a lei, vigoroso. Le prime gocce seguirono piano l’eco del suo rimbombo. Cadevano sulla dura pietra delle tombe che la circondavano, producendo un suono che pareva quasi una melodia. Cadevano sulla terra, tra i fili d’erba. Cadevano pesanti sul suo cappotto nero come la pece e scivolavano tra i suoi capelli fulvi. Cadevano sul suo viso, e andavano a sostituire le lacrime che non aveva per chi non aveva mai conosciuto. Passarono diversi minuti e la ragazza non pareva ancora fare caso alla pioggia, né al fatto che stesse tremando per il freddo, bagnata com’era in balia del vento freddo di Volgograd. La sua mente vagava da altre parti, i suoi occhi erano fissi sulle scritte ormai sbiadite incise nella pietra scura della lapide. “Alian Romanov e moglie. Stalingrado, 1899 – Stalingrado, 1936”. La tomba era piccola, vicino alla rete di metallo che delineava il contorno del piccolo cimitero. Non vi erano decorazioni, abbellimenti, effigi di alcun genere. Il ricordo quasi anonimo di qualcuno morto in disgrazia, lontano dagli occhi del mondo e presto dimenticato. Ci si aspetterebbe che i parenti più prossimi agli ultimi zar avessero almeno una degna sepoltura. Invece giacevano lì, la loro scomparsa taciuta e ignorata quasi quanto l’esistenza della ragazza sola nel cimitero. Si chiese perché si trovasse lì. Aveva forse sperato di trovare qualche risposta recandosi alla tomba dei suoi genitori? Aveva creduto potesse cambiare qualcosa? Aveva immaginato sensato recarsi dove tutto era crollato intorno a lei per la prima volta ora che era successo di nuovo? Aveva detto a Steve di avere bisogno di sparire per un po’, e quello era il posto dove era sicura che nessuno l’avrebbe cercata. L’ultimo luogo che avrebbe voluto rivedere, il primo dove si era recata. Avrebbe potuto chiamarla strategia, ma la pura realtà era che si era ritrovata persa e, suo malgrado, tutto ciò che il suo istinto era stato capace di fare era stato riportarla in un posto che, per quanto odiasse, le fosse familiare. Per lo più, non aveva mai visitato le tombe dei suoi genitori. Le era sembrato importante, fino a poco prima. Ora le sembrava solo l’ennesima azione vuota che compieva. In quel momento, sotto la pioggia, immersa nella foschia della giornata, avrebbe potuto essere davvero il fantasma che tutti credevano lei fosse. Persa nei suoi pensieri, quasi non si accorse quando la pioggia smise di cadere sopra di lei. Sussultò quando avvertì qualcosa sulle proprie spalle. Si girò, e vide l’uomo che l’aveva seguita fino in Russia senza fare domande. Le stava tenendo un ombrello sopra il capo e si era liberato della propria giacca per appoggiargliela sulle spalle. Lei fece per sussurrare qualcosa come protesta, ma lui la fermò.

-Nat, stai tremando.- Disse, con un tono che non ammetteva repliche. Lei non aveva la forza di ribattere, si limitò ad accennare l’ombra di un sorriso per ringraziarlo. Sentì il braccio dell’uomo scivolarle lento a cingerle le spalle, il suo corpo contro al proprio. Appoggiò il capo sul suo petto e lasciò che il suo calore la irradiasse, mentre ascoltava il cuore dell’uomo che batteva ritmicamente. Delle poche cose che si aspettava di meritare dalla vita, Clint Barton non era certo una di quelle. Non aveva avuto dubbi né tentennamenti nel fare la sua valigia e seguirla dopo la caduta dello SHIELD. Le era rimasto accanto come aveva sempre fatto, sebbene lei sapesse perfettamente di non esserne degna. Non aveva criticato la sua idea di andare in Russia, non aveva voluto sentire scuse quando lei gli aveva detto che non era obbligato a seguirla. Si era limitato a chiederle a che ora partisse il volo, e ora eccolo qui. Gli aveva detto di rimanere nella camera d’albergo dove alloggiavano mentre lei faceva una passeggiata. Ovviamente non se l’era bevuta. Era grata, anche se non l’avrebbe mai ammesso, che l’avesse seguita comunque e che ora fosse lì con lei. Per quanto odiasse dipendere da qualcuno, non riusciva a impedirselo con lui e si detestava per questo. Rimasero diversi istanti abbracciati sotto la pioggia, a fissare la piccola lapide. Passato qualche minuto, Natasha alzò lo sguardo verso il suo viso e incrociò i suoi occhi grigioazzurri.

-Trovato quello che ti serviva?- Le chiese lui.

-Quello ce lo avevo già.- Replicò lei sottovoce con mezzo sorriso, sostenendo il suo sguardo.

-Come sei sdolcinata oggi. Dovrei portarti più spesso nei cimiteri, se è questo il risultato.- Rispose con un ghigno, abbassandosi verso di lei e lasciando un bacio sulle sue labbra ancora umide. Lei riaprì gli occhi e ricambiò il suo sorrisetto.

-Carpe diem, Barton. Sono ancora perfettamente in grado di spezzarti l’osso del collo.- Mormorò in un falso tono minaccioso. Lui le offrì la mano, che lei strinse all’istante.

-Non ne dubito, Romanoff.

Si girarono e si incamminarono verso l’uscita, facendosi strada tra le tombe, stringendosi l’uno all’altra sotto l’ombrello, dando le spalle ad Alianov Romanov e sua moglie, lasciandoli al loro riposo eterno.






Angolo autrice

Soooo l’idea per questa mi è venuta guardando le scene eliminate di Civil War, ce n’è una in cui Nat dice che dopo CATWS è andata in Russia a vedere le tombe dei suoi genitori e beh, that’s it. All’inizio volevo farla simile alla scena di Harry Potter e I Doni Della Morte dove Harry e Hermione sono a Godric’s Hollow e vanno a visitare la tomba dei genitori di Harry. Alla fine non credo che ci assomigli molto, ma forse è meglio così hehe.
Bene, detto ciò volevo aggiungere che questo è stato scritto come “intermezzo”, vista la mia assenza di quasi due settimane (sono stata in vacanza in Francia e Spagna, perdonatemi). Sto lavorando sia sul capitolo XV di Forever Red sia su una OS Steggy che pubblicherò in questa raccolta, ma siccome verrà veramente lunga ho deciso di scrivere qualcosa di corto che a. vi ricordasse che sono ancora viva e b. vi facesse soffrire un po’ perché non si sa mai.
Detto ciò, spero che vi sia piaciuta hehe. Fatemi sapere se vi avanza tempo, altrimenti grazie anche solo per la lettura :)

Sayonara
Sandra Prensky

   
 
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