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Autore: Charity_C_Tracey    06/09/2016    0 recensioni
L’ho fatto. Si, l’ho fatto, finalmente.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Caro amico diario …
Mi sono appena trasferita a Londra e la mia casa è molto grande con un giardino ancora più grande. Era appartenuta a tre generazioni della famiglia Mitchell e per un po non fu più abitata. E certamente i miei genitori la comprano. Ci sono molte leggende su questa casa, ma io non ci credo. Chi crede alle leggende o alle voci? Nessuno, ecco chi. Mi metto a perlustrare la casa mentre mia madre sta cucinando. La casa è piena di scatoloni, da tutte le parti. Vado a vedere tutte le stanze, il terrazzo, il giardino … Mentre torno verso la mia stanza, che si trova all’ultimo piano, trovo una botola su in soffitto. Tiro la cordicella- anche se con fatica- e subito una scala mi piomba davanti. La salgo -ovviamente- e mi trovo in soffitta. É un pochino buia e polverosa. Ci sono molte scatole e mobili mezzi rotti, in un angolino c’è persino un pianoforte. Vado da lui e lo provo subito. Non suona. Allora mi metto a guardarmi intorno ed inizio a guardare dentro le scatole. Sono troppo curiosa io. Nessuno mi può fermare quando voglio sapere qualcosa. Nelle scatole ci sono solo cose vecchie, come bambole inquietanti, documenti e tazze rotte. Devono trovarsi lì da un sacco di tempo. Improvvisamente in una scatola trovo una specie di libro. Lo prendo e lo sfoglio. Dentro c’è soltanto una pagina scritta con inchiostro nero. Leggo la prima riga:
“Caro diario …”  
Chiudo subito il diario e corro di sotto. Arrivo nella mia stanza di corsa e inciampo su uno scatolone. Maledette scatole. Mi rialzo subito e mi metto sdraiata sul letto e apro di nuovo il diario. Lo leggo attentamente
:

Caro diario,                                                                                                                                16/09/1888
L’ho fatto. Si, l’ho fatto, finalmente. Non sai il peso che mi sono levata. Ieri, come sempre, mio marito era ritornato tardi. Te lo avevo già detto, lui viene verso mezzanotte tutte le notti. Io mi ero stufata di aspettarlo e di chiederli la solita domanda. “ Dove eri? Ti sembra l’ora di tornare?” e sempre con la solita risposta: “Che ti importa?”. Lo sai che mi da su i nervi questa frase, quindi cominciamo a litigare. Questa è la solita serata passata con lui. Poi andavamo a dormire e l’indomani cominciavamo di nuovo a litigare. Io odiavo la sua infedeltà e il fatto che ritornava ubriaco ed iniziava a rinfacciarmi tutto quello che aveva dentro. Ma ieri … ah, è stata una bellissima serata!!! Ovviamente perché l’ho fatto!!! Ahahahahahahah. Non sai quanto sono felice! Ieri come sempre era ritornato ubriaco ed io lo aspettavo, come ogni serata. I domestici ci avevano lasciati soli, perché oramai sapevano quello che succedeva, ed eravamo nella sala pranzo. La tavola era apparecchiata per lui, ma, come sempre, non si sedette a mangiare. Barcollava come fanno gli ubriachi e gettò tutto quello presente sul tavolo. Era arrabbiato più del solito e quindi mi arrabbiai anche io. Ci siamo messi a litigare per una buona mezz’ora, poi lui mi disse qualcosa che fece traboccare il vaso. Era: “ Pensi che io ti abbia sposata per amore?! Ahahahahah! Patetica! Io non ti amo, io ti odio! Finalmente ho trovato qualcuno molto meglio di te! Ahahahah. Ti ho sposato solo per i soldi, bella mia. E tu ingenuamente accettasti . Stupida!”. Qui non sono riuscita a controllarmi. E ... L’ho fatto. Non me ne pento per nulla! Ora stanno arrivando. Stanno venendo a prendermi … Non mi dimenticherò di te, amico mio. Mai.
Tua, Ophelia.

«Evelyn! Vieni, il pranzo è pronto!» mi chiama mamma. 
   
 
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