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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    08/09/2016    1 recensioni
Prima Gruvia della mia vita scritta per la partecipazione a un Concorso indetto su Wattpad, ve la propongo pure qui sperando che possa piacervi:3
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Perché Lluvia era fatta così. Era possessiva, e lo era davvero tanto. Lo era più di chiunque altro e ciò la rendeva pericolosa per chi non la conosceva abbastanza per riuscire a sopravviverle.
[...]
Amava poter conoscere aspetti di lei che nessun'altro poteva vedere, lo faceva star bene e lo... gratificava.
Soprattutto quando la vedeva rossa, quasi impossibilitata dal trattenersi dal manifestare la sua gelosia e Gray voleva che Lluvia impazzisse solo per lui e soltanto, che non avesse altri in mente che lui. Lui e basta.

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I hope you enjoy it!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gelosia
-Gruvia-

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Era inevitabile per lui sorridere, soprattutto se Lluvia abboccava così facilmente: la vedeva chiaramente nonostante la distanza che li separava, rigida, contro il muro, le braccia incrociate al petto, lo sguardo corrucciato e infastidito. I capelli mossi e raccolti da un lato, quel trucco un po' marcato, vestita come al solito da abiti che la scoprivano forse un po' troppo. Ma cosa poteva farci? Tanto anche con un sacco dell'immondizia Lluvia sarebbe rimasta comunque sexy.

Cancellò il suo sorriso e distolse lo sguardo dalla figura della ragazza, non voleva farsi cogliere in flagrante dalle due che gli stavano praticamente schiacciate addosso. Due belle ragazze, giudicò la prima volta che le vide, forse un po' troppo appiccicose. Ma del resto quando le aveva conosciute era ancora un playboy senza freni, non gli aveva mai recato fastidio il fatto di esser ben voluto dalle donne, ma da qualche mese a quella parte le cose erano cambiate.

Tornò a guardare le due facendo finta di ascoltarle, poiché troppo concentrato a capire se Lluvia stesse ancora guardando nella sua direzione e quasi poté percepire l'aura oscura che la circondava, giurò di poter sentire addirittura l'ira e l'odio crescerle talmente tanto da percepirlo sulla pelle.

E a Gray piaceva vederla così, vederla morire di gelosia per lui. Era più forte di lui, qualcosa di cui non riusciva a farne a meno, perché lo divertiva il modo in cui lei ribolliva dalla gelosia, consapevole e innervosita dal fatto di non potersi avvicinare a lui alla luce del giorno, che non doveva rimanere lì a fissarlo crogiolandosi nella sua ira più profonda, pronta ad escogitare piani di vendetta, omicidi.

Perché Lluvia era fatta così. Era possessiva, e lo era davvero tanto. Lo era più di chiunque altro e ciò la rendeva pericolosa per chi non la conosceva abbastanza per riuscire a sopravviverle.

Era forte, testarda, e forse un po' troppo piena di sé, ma dopotutto a lui piaceva così. Anche quando lo coglieva alla sprovvista nei rari momenti in cui manifestava quel suo lato dolce e inaspettato, oppure nei momenti di debolezza quando era talmente fragile da potersi spezzare con un soffio, quando s'imbarazzava per nulla o quando rimaneva offesa a braccia conserte, le guance leggermente gonfie e lo sguardo arrabbiato e scettico puntato altrove.

Amava poter conoscere aspetti di lei che nessun'altro poteva vedere, lo faceva star bene e lo... gratificava.

Soprattutto quando la vedeva rossa, quasi impossibilitata dal trattenersi dal manifestare la sua gelosia e Gray voleva che Lluvia impazzisse solo per lui e soltanto, che non avesse altri in mente che lui. Lui e basta.

Ma niente di tutto ciò lo avrebbe ammesso davanti a qualcuno, davanti a lei. Nemmeno morto.

Però non sopportava il fatto che per colpa della sua stupida reputazione, non potesse stargli vicino, rivolgergli qualche parola, anche solo litigare per poi fare pace e magari andare a finire da qualche parte a fare l'amore. Non riusciva a reggere più una situazione del genere.

Perciò avrebbe fatto leva sul suo orgoglio: l'avrebbe fatta infuriare, a costo di farsi picchiare da lei dalla rabbia, anche di giocare la carta dello stronzo, ma non riusciva proprio a sopportare di vedere ancora una volta l'antica freddezza che li aveva separati fino a non molto tempo prima, dividerli davanti agli altri.

A quel punto fece in modo di far scivolare le sue mani sui due fondoschiena delle ragazze che gli stavano vicino, non potendo fare a meno di ghignare nel sentire gli amici di Lluvia richiamarla e lei rispondere educatamente «Non sono cazzi tuoi.»

Fece finta di nulla, attaccando discorso forse per la prima volta con le due figure, finché non udì il suo nome pronunciato da quelle labbra, facendo trasparire tanto, tantissimo fastidio dalla sua voce. Fu lì che comprese che Lluvia aveva mandato a 'fanculo i suoi filtri: le aveva fatto oltrepassare il limite della sopportazione.

«Gray.»

Alzò il capo incontrando quelle iridi blu come il mare, pronto a godersi appieno lo spettacolo che gli avrebbe regalato la sua Lluvia. Già si stava immaginando qualche tirata di capelli, pugni, calci, parole condite e cose oscene che solo le donne fanno quando litigano.

A quel richiamo, subito le due ragazze che gli stavano dando attenzioni si voltarono verso di lei squadrandola dall'alto in basso, seccate dalla sua comparsa sgradevole e indesiderata.

Gray invece rimase in silenzio, sempre con quel sorrisino stampato sul volto. Cosa che non fece altro che irritare ancor di più Lluvia, ferma in piedi con il peso poggiato su una gamba e una mano sul fianco, e uno sguardo assassino in grado di uccidere solo se lo avesse voluto.

«Sei cieca? Non vedi che adesso è impegnato?» sbottò una, staccandosi un poco da Gray, mentre l'altra cominciò ad ignorare la discussione riprendendo nuovamente a regalare attenzioni al ragazzo.

Per un momento Gray temette il peggio: la vide trasalire come mai prima, stringere i pugni facendoli scricchiolare, lo sguardo furibondo, e si stupì di non vederla fare respiri profondi per reprimere tutta la collera che l'aveva investita senza alcuna pietà.

Ma rimase davvero sconcertato quando Lluvia sciolse il proprio corpo dalla postura rigida che aveva preso, tornare dritta, guardare le due oche e rispondere – seppur non con moltissimo autocontrollo – con finta tranquillità. «Appunto. È già impegnato.»

E con ciò si avvicinò di un paio di passi, scansò le due ragazze e prese Gray per il colletto della sua giaccia e se lo trascinò via accompagnata dagli insulti non poco coloriti da parte delle sanguisughe che aveva cacciato.

Per tanto, Gray si lasciò trascinare, ancora esterrefatto per il mancato doppio omicidio. In ogni caso era soddisfatto lo stesso del risultato, eppure non bastò qualche attimo per complimentarsi da solo che Lluvia lo spinse malamente in un vicolo cogliendolo di sorpresa e facendogli addirittura male! Ma non glielo avrebbe fatto notare.

«Ti piace proprio farmi incazzare.» glielo disse soffiando sulle labbra, tenendo al tempo stesso stretta la presa che aveva su di lui, spalmandoglisi contro. Non che fosse debole, anzi, Lluvia era forte, ma non quanto lui, se avesse voluto le avrebbe bloccato i polsi ribaltandola contro il muro e farle ciò che aveva voglia.

A quell'affermazione Gray sorrise, afferrandole i fianchi per poterla stringere più a sé, ritrovandosi ad osservare per l'ennesima volta quel viso dai lineamenti dolci, i quali nascondevano l'essenza indemoniata della sua donna; le sue labbra gustose e le guance leggermente rosse, anche se non seppe identificare se per rabbia o per imbarazzo. Puntò quindi le sue iridi in quelle blu mare e quasi gli sembrò di affogarci per quanto profonde sembrassero.

Per Gray non esistevano occhi più belli di quelli di Lluvia, ma era un'altra delle tante cose che non avrebbe mai ammesso di lei.

«Non si era capito?» le rispose trovandosi a stringerla tra le sue braccia mentre sentiva quelle mani piccole ma forti sciogliere la loro presa e scendere fino ad inoltrarsi sotto la sua giacca. Una sensazione piacevole gli si propagò in tutto il corpo nel percepire quelle carezze sul suo torace nudo, quasi da togliergli il fiato.

«Credo proprio di aver recepito il messaggio.» gli sussurrò prima che unissero le loro labbra per qualche attimo, ma gli bastò solo quello per rimanere estasiato dal suo sapore. «Ma guai a te se cercherai ancora di provarci con altre donne.» gli ringhiò contro, lasciandogli un doloroso pizzicotto sul fianco prima di separarsi da lui.

«All'infuori di te?» le chiese staccandosi dal muro contro cui lo aveva spinto la sua ragazza. Amava vederla intraprendente, ma nulla era in confronto a quando diventava argilla tra le sue mani: perché poterla domare era ancora più appagante di farsi mettere alle strette dall'unica donna che riusciva a metterlo con le spalle al muro, letteralmente.

La vide voltarsi e sorridere «Sì, all'infuori di me.» Ma sul punto di uscire da quel vicolo, Gray le cinse nuovamente i fianchi apprestandosi a baciarle collo e spalla, là dove i capelli erano tenuti in modo da ricaderle dall'altro lato.

Se pensava che, dopo averlo trascinato in una strada quasi per nulla trafficata con quell'irruenza e soprattutto con quell'eccitazione che aveva percepito in lei, non gli avesse acceso qualcosa dentro, era pazza. Ora la voleva, più di prima e non sarebbe riuscita fermarlo.

«Anche adesso?» le soffiò sulla pelle umida dei suoi baci facendole correre brividi di piacere lungo la schiena, come scosse elettriche in grado risvegliare e aumentare quella voglia che era riuscita a sopire qualche attimo prima.

«Qui?»

La voce sorpresa e imbarazza che le uscì dalla gola lo incitò a continuare, poiché erano rari i momenti in cui Lluvia s'imbarazzava, e adorava vederla anche così.

«Perché no?» la sua mano scivolò sotto la maglietta attillata.

"Dannazione com'è morbida."

Imprecò e chiudendo gli occhi nel toccare con la mano quella pelle nivea, l'altra andava a raggiungere i suoi morbidi e invitanti seni.

«Sei impazzito?» si lasciò sfuggire Lluvia ansimando a quelle carezze lascive e dannatamente provocanti.

«Sì, pazzo di te.»

E ciò non poté fare a meno di sorprenderla quando quelle parole le accarezzarono le orecchie assieme a quel fiato divenuto caldo, finendo con l'infrangersi vicino al suo volto.

Gray poté giurare di aver sentito un «'Fanculo.» sussurrato con convinzione, perché lo aveva capito che Lluvia stava cercando di trattenersi dal saltargli addosso. Di fatto subito la vide voltarsi e gli si avventò contro, rubandogli uno dei baci più passionali che gli avesse mai donato: combatté contro quella lingua irruente e vogliosa, divorando quelle labbra dannatamente buone mentre Lluvia gli toglieva quell'inutile giaccia, scoprendolo ormai totalmente. Probabilmente aveva anche perso per strada qualche indumento senza essersene nemmeno accorto, di conseguenza sarebbe stato molto più facile.

Si ritrovò a sorriderle contro le labbra a quella reazione così animalesca e lasciandosi trasportare dall'attrazione e dall'eccitazione, non poté fare altro che accontentare quella voglia che aveva travolto entrambi senza lasciar loro scampo.

Alla fine finiva sempre così, dopo una litigata, una scenata di gelosia, anche dopo una delle più futili chiacchierate, non riuscivano mai trattenersi, non potevano nascondere ciò che provavano l'uno per l'altra e viceversa, non ne erano in grado e non lo sarebbero mai stati.

«Stupido.» proruppe lei tra un respiro e l'altro. «Così finisce che mi prendi in mezzo alla strada.» sussurrò poggiando la fronte contro la sua ricevendo un altro bacio.

«Hai paura?» gli rispose divertito, dopo averla afferrata per i glutei e presa in braccio, facendo aderire il suo corpo contro il suo bacino. Gli sembrò dannatamente bella vederla dal basso: i capelli ricaderle da un lato fino a sfiorargli le guance, le labbra arrossate per i loro baci irruenti, gli occhi lucidi, le guance accese e il suo fiato spezzato accarezzargli il viso. E quegli occhi...

Lluvia, divertita, gli sorrise.

«Mai.»

   ~~    

EXTRA.

"Assurdo" si ritrovò a pensare guardandosi allo specchio, non riuscendo più a trattenere il sorriso e poi una risata. Scosse la testa mentre si risistemava la giacca: quel giorno sarebbe andato volutamente senza maglietta in giro.

Glielo aveva chiesto Lluvia dopo quello che era successo il giorno prima. E a dirla tutta gli sembrava anche strana la cosa, dato che essendo una persona molto gelosa, andare a mostrare in giro tutto il ben di dio di cui disponeva sarebbe stato controproducente per lei. No? Ma nonostante la richiesta stravagante della sua ragazza l'accettò chiudendo un occhio, dopotutto con la mania di spogliarsi senza accorgersene, non sarebbe stato un grosso problema: avrebbe avuto meno vestiti da togliersi.

Fu solamente dopo essersi svegliato quella mattina che capì il motivo di quella richiesta e ritrovarsi a ridere come uno scemo fu inevitabile, poiché guardandosi allo specchio riuscì a vedere i succhiotti che Lluvia gli aveva lasciato come marchio.

Per uno come lui, i succhiotti sul suo corpo avrebbero dovuto dargli fastidio, dopotutto fino a non molto tempo prima era un playboy molto... attivo e avere succhiotti in bella vista rendeva i suoi abbordaggi un po' più difficili. Ma sapere che quell'opera era stato tutto frutto della gelosia di Lluvia... be', lo rendeva felice.

«Ma solo per questa volta, poi basta.» disse, più a se stesso che a qualcun altro. Uscì senza riuscire a cancellare quel maledetto sorriso nato per colpa di quella gelosona che altri non era che la sua amata ragazza.

  ~~  

[2030 parole]


Angolo dell'autrice
Ecco la mia prima one shot per il Concorso di Scrittura su Fairy Tail sul sito di Wattpad! Che ho deciso di pubblicare pure qui:3
Devo dire che è stata un impresa scriverla: avevo scritto una versione la notte stessa in cui era stata annunciata la coppia protagonista, ma naturalmente ero troppo rincoglionita per scrivere (ne era uscito un obbrobrio appunto), ma l'idea era comunque la stessa di quella che ho pubblicato oggi. Poi ho scritto vari pezzi in modi diversi però boh, non me ne piaceva nemmeno uno e a dirla tutta non sono molto soddisfatta di questa, ma è sempre meglio di niente no?:3
Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, non ho mai scritto una Gruvia perciò questo è il mio primo esperimento :P naturalmente i personaggi sono OOC, ma li ho presi da una fanart au che mi ha colpito molto, perciò era inevitabile.
Voglio ringraziare chiunque passi qui a leggere, commentare e aggiungere ai preferiti/ricordate/seguite questa one shot un po' piccante ma non troppo c:
Un bacione e grazie ancora.
Alla prossima!

Mary 

   
 
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