I Will Always Find
You
1. Dice il saggio: non cercare i guai, saranno loro a trovarti!
Era una bellerrima giornata di sole, gli uccellini cinguettavano e
l’amore della mia vita mi teneva teneramente tra le braccia.
Ahahahah,
e voi ci credete anche!
Come se io
potessi avere una giornata da normale mezzodemone diciottenne.
A dire la
verità, c’è una nebbia che non si vede a un palmo dal naso -infatti sono un po’
preoccupata di sbattere la capoccia addosso ad un palo-, i pochi “uccellini”
che volano nel cielo sono corvi e il loro orribile verso di sente a un miglio
di distanza -infatti sono leggermente
preoccupata che mi cachino in testa- e l’amore della mia vita, alias Sesshomaru
Il Barboncino Rabbioso, ha una di quelle giornate in cui è meglio stargli lontani
-infatti sono molto preoccupata che,
da un momento all’altro, decida di mangiarci tutti-.
-Non è
proprio giornata, eh?-
Scuoto la
testa. -La sua amata Volvo si è rotta sotto i nostri sederi, lasciandoci in
mezzo all’autostrada deserta con
decine di borse e tu pretendi che sia anche allegro?-
La mia amica
Kagome i guarda con gli occhi
spalancati. -Non… non stavo parlando di lui.-
-Ah no?-
chiedo, distratta.
-No, dicevo
in generale…-
Annuisco: -Va
bene Kacchan, va bene. No: non è proprio giornata.- sussurro leggermente
irritata anche io, prima che Sesshomaru ringhi sommessamente.
Insomma,
volete che una giornata già sfigata di suo non diventi ancora più sfigata con
me nei paraggi?
-Maru?- lo
chiamo, affiancandolo. -Possiamo… possiamo cercare un posto dove ci sia campo,
così chiamiamo papà.-
-E’ in
riunione, non ci risponderebbe comunque.-
-Ah… vuoi che
parliamo un po’?- domando, titubante.
Sesshomaru mi
lancia un’occhiataccia. -No.- dice, lapidario.
-Ok.-
sussurro, avvilita al massimo. Che disperazione! Temo che Sesshomaru non ci
accompagnerà mai più a fare shopping dopo oggi.
Inuyasha
sbuffa per la centesima volta. -Possibile che non ci sia nessuno a quest’ora
del giorno? Siamo in autostrada, perdiana!-
Io faccio
spallucce.
La gente è
strana.
Camminiamo ancora
per qualche chilometro e più volte devo intimare a Sesshomaru di rallentare a
causa di Kagome: insomma, lei si stanca facilmente, è pur sempre umana.
Ad un tratto
il mio Sesshomaru ringhia e, pochi millesimi di secondi dopo, anche a me arriva
alle narici un intenso odore di lupo.
-Kyosuke.-
sussurro, mentre l’inquietudine si fa strada nelle mie vene.
Il lupo
maledetto atterra davanti a noi con il suo solito triplo salto carpiato più posa da pirla, dopo la quale avrei
voluto prenderlo a calci nel popoci solo per quel
motivo. E togliendo ovviamente il fatto che il lupastro
dei miei stivali -sporchi- ha osato ripresentarsi davanti a noi dopo tutto
quello che aveva fatto al mio
Sesshomaru.
-Ciao, honey.- dice, rivolgendosi a me e facendo un passo avanti.
Razza di…
esserino retrocesso! Come si permette?
-Facci un
piacere, Kyosuke: ucciditi!- esclamo, facendolo scoppiare a ridere.
A quel punto
vedo Sesshomaru fare un balzo verso di lui e gettarlo a terra con un ringhio.
Sento distintamente Kagome che caccia un urlo terrorizzato, mentre Inuyasha,
dopo un attimo di iniziale stupore per il gesto impulsivo del fratello, fa per
gettarsi nella mischia.
Tuttavia,
all’improvviso, dal groviglio di corpi -no, non in quel senso, pervertiti!- esplode una luce bianca che mi costringe a
serrare forte gli occhi.
Porca puttana, che è successo?
Riapro
faticosamente gli occhi e quello che vedo mi fa spalancare la bocca talmente
tanto che, per un attimo, temo seriamente di smascellarmi.
Oh per tutte le mutande di Merlino!
-Ma che
diavolo..?- sussurro, mentre mi rendo conto di quello che è realmente successo.
Kyosuke, da conto suo, scoppia a ridere e guarda il suo avversario con un
sorriso trionfante.
Maledetto. Quanto vorrei prendere un
coltellino svizzero e scuoiarlo lentamente e molto, MOLTO, dolorosamente!
-Sesshomaru!-
esclamo, avvicinandomi alla sua figura inginocchiata e immobile. Non mi serve
vederlo in viso per notare la mancanza dei suoi capelli argentati, dei suoi
tratti demoniaci e, infine, dei suoi magnifici occhi dorati.
E’ umano..
-Questa- inizia Kyosuke -è certamente una
delle cose più divertenti che io abbia mai fatto!-
Sento
indistintamente Inuyasha gridare qualcosa, mentre continuo ad avvicinarmi
circospetta a Sesshomaru; lui alza il viso verso di me e i miei occhi
incontrano i suoi completamente neri e spalancati dalla sorpresa.
-Maru…-
sussurro inginocchiandomi davanti a lui, mentre lui si fissa le mani e prova a
muoverle lentamente. Capisco quello che sta provando: la diminuzione di tutti i
sensi è qualcosa di davvero sconcertante e se lo dico io che ne sono abituata,
non oso immaginare che shock sia per Sesshomaru. Ci mancherebbe solo che gli venga un crepacuore e che mi muoia qua!
Scuoto la
testa e continuo a guardare Sesshomaru, che mi sembra ogni secondo più
sperduto. Anche se, oggettivamente, l’aggettivo “sperduto” non è propriamente
normale da affibbiare al Grande Principe Dei Demoni.
-Allora,
Grande Sesshomaru, come ci si sente ad essere un inutile umano?-
Kyosuke ride
nuovamente dopo questa battuta -che si creda davvero simpatico?- e a quel punto
io non ci vedo più dalla rabbia: con un balzo gli sono addosso e gli prendo con
entrambe le mani la gola, iniziando a stringere con tutte le mie forze. Non
penso ad altro che al desiderio che ho di vedere la vita abbandonare i suoi
occhi.
Tuttavia il lupastro maledetto non cede e, con un sorriso trionfante,
mi mostra una gemma tonda e grande come una pallina da tennis -se non di più-
che tiene tra le mani. Trattengo il fiato, allibita, e con un balzo mi riporto
nuovamente al fianco del mio Maru.
-Cosa hai
intenzione di fare?- ringhio, riuscendo a trattenere a stento il mio lato
demoniaco che si ribella affinché lo lasci uscire.
-Cosa ho
intenzione di fare, mia combattiva Ayame? Ho
intenzione di fare un bel viaggetto nel passato e, udite udite,
voi tutti sarete i miei accompagnatori.-
Gli lancio
un’occhiataccia –anche se non serve poi a molto- e digrigno i denti, guardando
con preoccupazione la grandezza della perla: quanto tempo sarebbe durato il
viaggio? Settimane? Mesi?
Prendo la
mano di Sesshomaru da una parte e quella di Inuyasha dall’altra, mentre Kagome
si stringe spasmodicamente al suo ragazzo. Il tempo e lo spazio iniziano e
deformarsi e io intreccio le dita con quelle del mio amore, intenzionata a non
lasciarlo andare mai più.
Angolino
dell’autrice: Non so
cosa dire, davvero. E’ una grande emozione per me ritornare con il sequel di Set Fire To The Rain, anche se dopo anni: non so quanti di voi si
ricordino di quella storia e in quanti avranno voglia di leggerla magari per la
prima volta. Personalmente, l’ho amata immensamente e un sequel era già a quel
tempo nella mia testa, ma ci ho messo molto per decidermi a scriverlo eppure
eccomi qui. Durante questi anni il mio stile è cambiato e credo si sia evoluto –spero-
in meglio, ma mi auguro di potervi emozionare ancora e che mi saprete dire cosa
ne pensate.
Mando, per ultimo,
un affettuoso saluto a tutti i “vecchi” lettori: vi ho sempre ricordati con
affetto e spero mi consiglierete anche in questa nuova avventura ;)
Un abbraccio
e al prossimo capitolo.
Sami