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Autore: julierebel17    09/09/2016    0 recensioni
"Dunque lei è la contessina Emily Spencer?" le chiese un baldo giovane dai lineamenti angelici dopo averle baciato la mano.
La fanciulla sorrise appena, intimidita dal suo gesto:"Si, in persona, lei è?" fece per chiedergli il nome.
"Stephan" rispose.
"Stephan cosa?". "Solo Stephan, mi concede questo ballo?". Il ragazzo non proferì altre parole e la convinse a danzare con lui...
Genere: Erotico, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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Un grido secco uscì dalle labbra di Marylin.

Un grido di dolore prima che potesse cadergli, sfinita, tra le braccia.

 

Stephan rimase a fissarla, madido di sudore, pavoneggiandosi per averla ottenuta così facilmente, ma in un attimo la stanza gli parve assolutamente vuota, come se la sua stessa vita, racchiusa in quelle quattro mura, non avesse più senso d’essere.

 

Si lavò, specchiandosi elegantemente per poi indossare uno dei suoi migliori abiti e nel giro di trenta minuti vide anche Marylin aprire gli occhi.

 

Il suo risveglio, però, fu tutt’altro che dolce.

Lo guardò in cagnesco, coprendosi col lenzuolo chiaro:

“Perché mi hai detto quelle cose prima?” gli chiese inviperita; ormai non era più lei a dirigere il gioco e la cosa la faceva tremendamente imbestialire.

 

“Perché le  ho sempre pensate. Credevo fosse il momento opportuno” rispose il Marchese divertito.

“Mi fai schifo, basta così, non mi vedrai mai più mettere piede in questa casa!” gridò di rimando la riccia indossando gli abiti e lasciandolo solo con un sonoro tonfo dato dalla porta che per poco non cadde.

 

Stephan camminò con aria seria lungo il corridoio dalle pareti scure, era ormai sera inoltrata e la tenuta era completamente illuminata da grosse candele che creavano ombre inquietanti.

Si diresse in cucina alla ricerca di Sammy e la trovò a pelare patate.

 

La ragazza parve imbarazzata dalla presenza del Marchese poiché colta alla sprovvista in gesti tutt’altro che aggraziati e si strofinò il viso con la manica dell’abito di cotone per asciugare il sudore che le imperlava la fronte;

fece un piccolo inchino e prese a parlare:

“Signor Marchese, cosa la porta qui?”

 

Stephan con un lieve sorriso le accarezzò il capo:

“Tutto pronto per stasera? Non vorrei che la cena deludesse i miei ospiti. Ho invitato il Duca Murray alla tenuta insieme alla sua bellissima moglie, Grace”.

 

A Sammy non piacque il luccichio del suo sguardo, Grace era una donna fin troppo devota al marito e non era affatto un buon segno. Le “sante vergini” (come le definiva) erano sempre le peggiori.

 

Scosse poi il capo come a rimproverarsi per aver dato conto a pensieri tanto stupidi.

“E’ tutto perfetto, adoreranno il fagiano che ho preparato” disse sorridendo.

 

Il Marchese le accarezzò di nuovo i capelli ed andò via raggiante come non mai. La serva non poté far altro che ammirare le splendide spalle e l’aria fiera che lo caratterizzavano nonostante camminasse in penombra.

Si morse un labbro e si chiese perché mai Dio le avesse concesso la salvezza e la dannazione attraverso quell’angelo demoniaco.

 

Erano le nove circa quando Stephan sentì il nitrito violento di alcuni cavalli. Gli ospiti erano arrivati; li accolse con serietà e fascino, che lasciò a bocca aperta persino Murray, sempre un po’ diffidente nei confronti dei giovani proprietari terrieri.

 

Si sedettero a tavola ed il Marchese, con un lieve cenno del capo, diede inizio alla cena; ovviamente non si trattava di un incontro di piacere, ma d’affari (dal quale sarebbe stato possibile, probabilmente, trarre qualche beneficio in più).

 

“Caro Duca” esordì Stephan, “Sa quanto apprezzi la sua famiglia e quanta stima nutra nei confronti della sua meravigliosa dama”, il Marchese sapeva che la vanità era il punto debole dell’animo umano, un complimento lacerava più d’un colpo di spada, “Ed è per questo che avevo intenzione di acquistare la sua tenuta da caccia”.

 

La tenuta da caccia dei Murray era una gigantesca villa costruita nel verde, utilizzata appunto solo durante il periodo invernale. Stephan aveva in mente grandi cose per quella struttura, sicuramente poco utilizzata dal Duca.

 

“Signor Marchese, sa quanto tenga a quell’edificio, era di mio non-“

L’uomo non ebbe il tempo di finire la frase:

“Sono pronto a pagarla 15.000 danari, subito”

 

A quella proposta tutti i nodi vennero al pettine e pochi furono gli istanti antecedenti al nuovo acquisto.

 

Il Marchese si offrì gentilmente di ospitare i Murray.

Grace avrebbe dormito nella camera un tempo donata ad Emily ed alla sua dama di compagnia, mentre a distanza di cinque camere, avrebbero riposato lui ed il Duca, l’uno di fronte all’altro.

 

Grace e Kevin Murray non dormirono insieme quella notte perché la donna aveva lamentato di essere indisposta, preferendo condividere la stanza con la propria dama di compagnia, Lucilda.

 

Stephan, d’altro canto, pensò bene di festeggiare l’acquisto con fiumi e fiumi di vino prodotto dai suoi più fedeli servitori.

Murray bevve talmente da dover essere messo a letto dalla servitù, mentre Lucilda si ritirò stanca del viaggio prima che potesse anche solo concludere la cena.

 

Grace bevve in quantità moderate, ma le gote rosee la tradirono amabilmente, cosa che al Marchese non sfuggì. C’è da dire che anche lui, però, perse leggermente il controllo avviandosi in camera barcollante.

 

Prima di potersi accasciare a letto chiamò Samantha e le intimò di accompagnare la duchessa nella propria camera, aiutandola a prepararsi per il sonno.

La ragazza così fece.

Le due donne entrarono in camera e la nobildonna senza pensarci due volte slacciò il pesante corsetto rosso finendo per restare in sottoveste.

 

Si sedette aspettando che Samantha le sciogliesse i capelli per spazzolarli delicatamente;

 

“Così sei una delle serve di Stephan” disse con lo sguardo vacuo tipico di chi aveva esagerato con l’alcool.

“Si, signora. Servo il Marchese da tre anni”

“Vedo che ha bei gusti” disse Grace ridendo per poi bloccare il polso di Sammy, la cui mano teneva ancora la spazzola.

 

La ragazza imbarazzata provò a divincolarsi, ma non ci fu verso. La presa della duchessa era delicata, ma al contempo decisa.

Fu tentata di urlare, ma avrebbe solo peggiorato la situazione.

Grace le si avvicinò pericolosamente per poi slacciare le bretelle della sottoveste che, caduta al suolo, la lasciò completamente nuda.

 

Samantha abbassò lo sguardo, ma quella le alzò il dito col mento.

“Cosa c’è? Non hai mai visto una donna come Dio l’ha fatta?”


*ANGOLO AUTRICE*: Spero vi piaccia! So che non aggiorno da molto questa storia, ma ho avuto un lampo di genio ed ho pensato di continuarla.
Un abbraccio, Ju

 

  
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