Il
mio ego è morto
Un
colpo alla testa
-Suicidio-
o così hanno detto
Nulla
di cui spaventarsi
Le
persone ci lasciano spesso,
l’ego
prima di loro
eppure
sento
-Non
soffri?-
Potrei
ridere del Lunedì
in
un tempo di false presenze
dove
sei stato vivo
ma
neanche troppo
Stecchito
parole
d’un
amore svanito in bocca
e
un proiettile nel cranio
Nulla
per cui sprecar lacrime
Il
mondo lo stava gettando
tra
i rifiuti dei normali
dove
lo schifo si chiama “empatia”
-No,
grazie- disse
Non
ci sarà elogio
o
discorso
di
una dignità puttana,
forse
due fiori
e
un ricordo amaro.
Nulla
per cui sprecar ulteriori versi