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Autore: Wendy_88    09/09/2016    6 recensioni
"Prima classificata al contest Power of music, indetto da eleCorti sul forum di efp” una Taiora un pò diversa dalle mie solite. Senza lieti fine e con un Taichi incazzato nero. XD
Genere: Angst, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Parole di Ghiaccio

(prequel di Eternal city… Elernal love…)



                                                                                                                                                 https://i.postimg.cc/wTF69hjz/121418130-2875487476013305-1045369275260407873-o.jpg

Erano passate solo ore da quel bacio. Bacio che per Taichi significava tanto. Bacio che Taichi desiderava da mesi. Finalmente era riuscito a baciare quella che aveva visto da sempre come la sua migliore amica, ma che ormai da circa cinque mesi aveva scoperto essere invece la ragazza di cui era perdutamente innamorato. Era sempre stato imbranato in quel genere di cose o forse non avendo mai provato un’emozione simile non si era mai interessato alla cosa. Ma da quando aveva capito che i sentimenti per Sora fossero ben altri si era sforzato di cambiare atteggiamento con lei e dimostrare quello che provava. Ciononostante gli era venuto complicato fino a quel giorno.

Tre giorni prima si trovavano alla solita panchina del parco i sei digiprescelti, mancava solo Sora. Le stavano organizzando una festa di compleanno per il giorno seguente. Dopo i dettagli ognuno svolse un compito.  

E così la sera successiva, Mimi portò Sora con una banale scusa al bar di Mabuchi, un loro carissimo amico, nonché cugino di Taichi e Hikari. La sorpresa riuscì alla grande e la festa fu un successo. Alla fine della serata tornarono tutti a casa. 

Tutti, tranne Taichi che rimase a pulire il bar, e Sora che per sdebitarsi si fermò ad aiutarlo. Ma Sora che aveva alzato un po' il gomito, ed essendo la festeggiata nessuno aveva obiettato, alla conclusione delle pulizie passando sul pavimento che Taichi aveva precedentemente lavato, scivolò andando a finire proprio sul moro che cadde all’indietro con lei sopra. 

Forse anche a causa dell’alcool la situazione non fu così imbarazzante, tanto che Taichi colse l’occasione e baciò Sora. Anche lei non sembrò imbarazzarsi e dopo un attimo di insicurezza ricambiò il bacio. 

Un bacio casto e leggero ma che li invase di un calore palpitante nelle ossa, nelle vene, nell’anima. Qualcosa di sconosciuto ma di piacevole.

***

Taichi si era svegliato particolarmente di buon umore quel giorno. Quella mattina finalmente avrebbe chiesto a Sora se volesse diventare la sua ragazza. 
Arrivò stranamente puntuale a scuola quando il Mister della squadra lo chiamò:

-Taichi.. ho qualcosa di allettante da proporti!- Era euforico.
-Mi dica Mister.-
Erano seduti uno di fronte all’altro nella sala dei professori.
-Hanno richiesto qui ad Odaiba un giovane attaccante da inserire nella Primavera della Roma*, ecco.. noi del corpo studentesco, ieri abbiamo indetto una riunione e il nostro candidato sei tu Taichi Yagami!
-Cosa? Io? Campionato? In Italia?- Iniziò a parlare a raffica. L’agitazione aveva preso il sopravvento. Poi un pensiero: Sora!
-LARINGRAZIOMANONPOSSOACCETTARE!-
Disse tutto d’un fiato prima di sparire dall’aula senza aspettare altre risposte dallo sconcertato Mister. 
Era stato da sempre il suo sogno giocare a calcio ma non avrebbe permesso per niente al mondo di perdere la sua amata. Non proprio adesso. 

Corse subito in classe. Voleva vederla. Voleva baciarla ancora. La trovò in classe, davanti alla finestra con lo sguardo assente. 
-Sora!- urlò con un sorriso sornione 
-Taichi, credo che dobbiamo parlare.- Lo sguardo basso di Sora e quelle cinque parole sembrarono a Taichi come schiaffi.

-Buongiorno ragazzi!- La professoressa era entrata e i due ragazzi furono costretti a sedersi. Fu una lezione interminabile.

Quando finalmente si concluse, Taichi e Sora si diressero sul terrazzo della scuola. 
-Allora.. di cosa volevi parlarmi?- Fu Taichi a rompere il silenzio.
-Taichi.. quello che è successo stanotte è stato un errore!-
Una lama affilata colpì il cuore del moro.
-Ecco.. io ti voglio bene Taichi, ma credo di provare ancora qualcosa per Yamato.- La lama di prima era niente rispetto a quella confessione che sembrò quasi come un demone che gli stava strappando il cuore dal petto.
Scappò. Aveva sentito già troppo. 
-Taichi aspetta!- Ma nemmeno la ascoltò. Quelle parole amare, fredde, di ghiaccio lo avevano ucciso nell’animo.  Sparì nel nulla. 

***

Andò a rifugiarsi nuovamente al bar del cugino.
Seduto, con una birra in mano, guardando quel posto che la notte prima gli aveva provocato brividi intensi adesso gli dava il voltastomaco. 

Chiese a Mabuchi le chiavi di una stanza adiacente al bar dove c’era ancora la roba del vecchio proprietario.
Accese lo stereo e partirono quelle note alte e rock. 

“Wake up (wake up)
Grab a brush and put a little make-up
Hide the scars to fade away the shake-up (hide the scars to fade away the...)
Why'd you leave the keys upon the table?
Here you go create another fable”

-Grandioso. Canzone adatta al mio stato d’animo.-
Alzò il volume e si avvicinò ad una vecchia batteria posta all’angolo della stanza semi buia, tolse il telo e si sedette. Gli venne in mente Yamato. Già. Era Yamato il musicista non lui. Al pensiero di Yamato la rabbia salì e al ritmo di quelle note sempre più alte e quelle parole così veritiere per lui in un momento così drastico, iniziò a suonare la batteria.  
Era così arrabbiato e preso d’ira che sembrava fosse nato per suonare quello strumento.

Non si rese nemmeno conto che fosse entrato qualcuno nella stanza. Era Sora. Era andata a cercarlo a bar e Mabuchi inconsapevole dell’accaduto le aveva detto dov’era. 

Di fronte a lui sconvolta e senza parole. 
Non riusciva a capire se lo fosse per la rabbia che vedeva negli occhi dell’amico o se per quella canzone. 
Era una struggente poesia non priva di enigmaticità, sul suicidio e sull’Innocenza delle vittime.

“Father, into your hands I commend my spirit
Father, into your hands
Why have you forsaken me?
In your eyes forsaken me
In your thoughts forsaken me
In your heart forsaken me, oh
Trust in my self-righteous suicide
I cry…”

Non riusciva più a sopportare quella canzone e quella situazione. Abbassò il volume.  
-Basta!-

Non appena Taichi alzò lo sguardo e vide di fronte a lui la causa del suo dolore sbottò. Quella canzone associata a quel dolore aveva tirato fuori il lato peggiore e nascosto del suo carattere: la Rabbia!

Aumentò un po' il volume per non fare sentire nulla nel bar. E rimise ancora quel capolavoro di canzone dall’inizio. 
-Che diavolo ci fai qui?-
-Taichi.. io..-
-Taichi un corno! Come hai potuto Sora? Come hai potuto giocare con i miei sentimenti se sapevi di provare qualcosa per Yamato? Io ho sempre rinunciato a tutto per te, ho trascurato il resto e sono stato costantemente al tuo fianco. Ho dimenticato la mia vita e ho vissuto la tua…-

-Taichi mi dispiac..-
-Sta zitta!- Aveva perso davvero le staffe.
La paura si impossessò di Sora. Non lo riconosceva più. 
-Apri gli occhi Sora! Non ci sei soltanto tu. Sei solo un’egoista. Taichi e Sora? Noi eravamo diversi dal resto del mondo, il nostro rapporto era unico. Io ho rinunciato a tutto per non perderti, ai miei sogni, al mio futuro. 
Tu lo sai cosa mi è successo stamattina? Ho perso l’occasione della mia vita di andare a giocare in Italia!-
Sora sgranò gli occhi.  
-E tutto questo per te. Perché ti amo. Perché ho creduto in noi!- Il tono era sempre rimasto alto.

Le lacrime di Sora riempirono il suo viso.
-Mi dispiace, sono davvero dispiaciuta.- Riuscì a dire con voce rotta.
-Tu menti! Sei solo un'egoista!-
Prese la bottiglia di birra ormai quasi vuota che aveva appoggiato prima sullo stereo e la spaccò su un vecchio mobile. Aveva perso il lume della ragione.
-Non voglio più vederti!- Sora, che spaventata aveva chiuso gli occhi tentò di aprirli tremolanti. Ma Taichi non c’era, se ne era andato via. 
Cosa aveva Combinato?  Quello non era il Taichi che conosceva da una vita. 

***

Taichi non si vide a scuola per tutta la settimana, né tantomeno rispondeva ai messaggi o alle chiamate di Sora.
Si rese conto solo in quella situazione che le mancava da morire e del danno che aveva fatto. Voleva rimediare, voleva tornare indietro.  Non sapeva come però. Avrebbe dovuto capire meglio i suoi sentimenti prima di dirgli quelle fredde parole su due piedi, senza nemmeno averci riflettuto abbastanza. Era stata egoista davvero, aveva ragione ad avercela con lei. 

-Sora.- Mimi la ridestò da quei Pensieri.
-Mimi che c’è?- Colse lo sguardo preoccupato dell’amica.
-Ecco.. vedi.. Taichi..-
-Taichi? Cosa è successo a Taichi?- Si allarmò la rossa.
-Niente! Tranquilla sta bene. È solo che.. ecco.. lui è.. partito. ÈANDATOAGIOCAREINITALIA!-
Finalmente riuscì a dirglielo.

Un colpo al cuore arrivò dritto e pungente.  Se ne era andato. Lo aveva perso.  
Ed era stato solo per colpa sua. 
Si sentì cedere le gambe. 

Le parve quasi di sentire le note stridule di quella canzone.
Chop Suey sarebbe stata la colonna sonora dei suoi momenti più bui. Sora Takenouchi aveva perso per sempre la persona più importante della sua vita a causa del suo stupido egoismo.  




*Primavera della Roma: è una squadra di una competizione calcistica giovanile, la più importante per il campionato italiano.
  

NOTE DELL'AUTRICE

Salve! E rieccomi con una nuova one shot ovviamente e come sempre Taiora. Questa volta ahimè, non a lieto fine. Però quasi quasi potrei fare un'altra one shot con un bel sequel a lieto fine fuori contest. XD Ci penserò.

Detto questo, come già scritto sopra questa fanfiction fa parte di un contest con tema la musica (e io per questo non potevo non scegliere il rock dei miei adorati system of a down) e un’emozione, quindi ho scelto la rabbia che con questo genere di musica si fonde benissimo.

Spero di essere riuscita nel mio intento! E chiedo scusa in anticipo ai miei eventuali lettori per gli errori.  
Alla prossima

Wendy 

  
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