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Autore: Emmastory    10/09/2016    4 recensioni
Un mese è passato, e la povera Rain si scopre sola dopo la partenza per il pericoloso regno di Aveiron da parte del suo amato Stefan, che l'ha lasciata in compagnia della loro piccola Terra, di una promessa, e di una richiesta. Conservare l'anello che li ha uniti, così come i sentimenti che li legano. Nuove sfide si prospettano ardue all'orizzonte, e armandosi di tenacia e forza d'animo, i nostri eroi agiranno finchè un'ombra di forza aleggerà in loro. (Seguito di: Le cronache di Aveiron: Oscure minacce.)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Le-cronache-di-Aveiron-IV-mod
 
 
Capitolo III

Note di sollievo

A occhi aperti, noto l’arrivo della mattina. Il sole mi disturba la vista, ma alzandomi in piedi, lo sento. Il suono del silenzio, e della conseguente quiete. Il regalo destinato a mia figlia è ancora nascosto sotto il mio letto, e afferrando il pacco che lo contiene, ancora chiuso, raggiungo la cucina. Lo appoggio quindi sul tavolo, e camminando verso la stanza della mia piccola, la sveglio. “C’è qualcosa che devi vedere.” L’avverto, sperando in quel modo di stimolare la sua curiosità. A quelle parole, Terra salta subito giù dal letto, ma è solo fiondandosi in cucina che si rende conto di tutto. “È… per me?” chiede, biascicando le parole a causa della sorpresa. “Sì, piccola. Avanti aprilo.” La esorto, sorridendo e posandole una mano sulla spalla. Felice come non mai, la bimba obbedì, e in preda all’euforia, mi mostrò con orgoglio il suo regalo. Una bambola nuova di zecca, realizzata in pregiata porcellana e per questo di squisita fattura. “Grazie, mamma.” Mi disse poi, abbracciandomi e stringendomi a sé con tutta la forza che sapeva di possedere. “Non ringraziare me, te la manda papà.” Le dissi, sorridendo e avendo il piacere di vederla imitarmi. “Vi voglio bene.” Rispose, abbracciandomi ancora e non trattenendo alcune piccole e sporadiche lacrime. “Anche noi, Terra, anche noi.” Dissi in un sussurro, stringendo la mia piccola al mio petto e sentendo il battito del suo giovane e puro cuore. Da quel momento in poi, il tempo continuò a scorrere, e nel pomeriggio, una lettera. Consegnata in tutta fretta, giaceva sul pavimento vicino alla porta, e notandola, Terra me la portò. “Leggila.” Mi pregò porgendomela, e guardandomi con occhi lucenti e pieni stavolta di curiosità. Guardandola, lasciai che si sedesse accanto a me sul divano di casa, e schiarendomi la voce, esaudii il suo desiderio. “È di papà.” Esordii, poco prima di iniziare a leggere. Un singolo attimo svanì quindi dalle nostre rispettive vite, e tornando a concentrarmi, lessi ad alta voce il contenuto di quella lettera. Rain, tesoro, sono ancora io. Mi dispiace ancora una volta di essermi allontanato in quel modo, di aver litigato, e di averti lasciata da sola con la nostra bambina. Se lei è lì con te, dille che le voglio bene, e cosa più importante, che sto tornando da voi. Presto saremo di nuovo insieme, e potremo tornare ad amarci. Ci rivedremo presto, Stefan.” Per l’ennesima volta, le sue parole riuscirono a toccarmi il cuore, sciogliendolo una consunta candela ormai priva del suo stoppino. Lasciandomi prendere la mano dalle emozioni, non tentai di ricacciare indietro alcune lacrime, e tirando leggermente la manica della mia veste, Terra si mostrò preoccupata. “Perché piangi? Sei triste?” “Mi chiese, sollevando la testa per guardarmi meglio ora che mi ero alzata in piedi. “Al contrario. Sono felice.” Dissi, trattenendo anche stavolta a stento le lacrime. “Papà sta tornando, tesoro mio.” Aggiunsi, posando su di lei il mio sguardo colmo di orgoglio e apprensione. Le volevo troppo bene, e non riuscivo a negarlo. Stando a quanto Stefan ci aveva scritto in quella lettera, sarebbe tornato presto a casa da noi ricominciando ad amarci come prima, e nell’attesa, avremmo potuto considerare queste come vere e proprie note di sollievo. Per pura sfortuna, la pecca era una sola. Nessuno lo sapeva, eppure esisteva un segreto che tenevo nascosto a tutti, perfino alla piccola e gioiosa Terra. Ne avrei parlato, ma solo quando le acque si sarebbero definitivamente calmate, e quando il vento, tacendo, ci avrebbe permesso di respirare.
 
 
   
 
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