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Autore: PapySanzo89    11/09/2016    2 recensioni
«Howl.»
Il mago si risveglia da quella specie di sogno ad occhi aperti e si volta verso la vocina acuta che lo ha chiamato. Calcifer, di un bel azzurro acceso come un cielo senza nubi, è comparso chissà quando e si guarda attorno –sollevato a mezz’aria- con aria nervosa. «Tra poco sarà qui. E non è pronto ancora nulla. E sono tutti di sotto a chiacchierare e li sentirà sicuramente. E si rovinerà tutto. E lo scoprirà. E…»
«Calmo, amico mio, calmo. Non si rovinerà proprio nulla.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Howl, Quasi tutti, Sophie | Coppie: Howl/Sophie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno, sono almeno due anni che non scrivo qualcosa e non so bene come iniziare questa presentazione. Mi sento impedita.
Inizio col dire che questa versione non è quella del film ma è quella del libro ed è una specie di capitolo bonus che si tiene a distanza di un anno dal primo libro ma prima del secondo. Ho cercato nella sezione “libri” su EFP ma di questo nemmeno l’ombra : (
Credo che le cose fondamentali da sapere per leggere questo racconto siano che Sophie ha due sorelle e non una (Lettie e Martha), che Suliman è sempre un mago ma è un uomo e che Howl ha una sorella e due nipoti, ma credo si spieghi tutto da sé durante la lettura. : )
E facciamo che auguro a chi avesse voglia di leggere una buona lettura e ci sentiamo a fondo pagina. XD
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Capitolo Bonus
In cui Howl si prepara per una festa
 
 



 
È un’atipica giornata di sole nel Galles. In cielo non compare nemmeno una nuvola, un leggero vento fa frusciare lievemente le foglie e la pioggia torrenziale dei giorni antecedenti non ha lasciato nessun segno del proprio passaggio. È dunque probabile che Howl non si sorprenda nel vedere la sorella fuori in giardino con i figli proprio per questo motivo.  Sono rare le giornate come queste e ancora più raro è che Neil, il nipote più grande del mago, distolga gli occhi dai suoi videogiochi per mettere il naso fuori di casa. Mari invece è tutta un’altra storia, si spinge sull’altalena come se ne andasse della sua stessa vita e chiede alla madre di aiutarla a salire ancora un po’ più in alto.
Megan non perde nemmeno per un secondo il suo cipiglio severo e si liscia il vestito nuovo prima di andare ad accontentare la figlia.
 
Howl vede questo e molto altro ancora dalla finestra di camera sua, a Market Chipping. Nonostante ormai la Strega delle Terre Desolate sia scomparsa da molto tempo (e quindi la sua famiglia non sia più in pericolo), si è talmente abituato a vedere cosa succede nella sua vecchia casa nel Galles da sentire quasi nostalgia al pensiero di non vederli più. E poi gli mancherebbe terribilmente il cipiglio severo di Megan ogni volta che qualcosa non le va a genio. Ovvero sempre.
 
Dà un ultimo sguardo al di fuori della finestra e pensa che non ci vorrà ancora molto tempo prima che Sophie rientri dalla visita fatta alla sorella minore e quindi deve darsi una mossa.
Da loro, a differenza del Galles, piove, e questo rende Howl terribilmente contrariato perché voleva una giornata di sole, sarebbe stato tutto molto più scenografico e Calcifer non si sarebbe lamentato del cattivo tempo e del suo odio per la pioggia. Ma insomma, lui è Howl, è qualcosa riuscirà sicuramente a fare.
 
Dai rumori al piano di sotto capisce che Lettie è già arrivata, assieme a Fanny e ai rispettivi mariti, ma per fortuna tocca a Michael fare gli onori di casa perché questa è una cosa che Howl davvero non sopporta, dunque si prende ancora un attimo per ammirare quella che un tempo era la sua camera ed ora è diventata camera sua e di Sophie.
Fortunatamente l’unica cosa ad essere cambiata con l’arrivo di Sophie è l’assenza di sporco e polvere. I ragni sono ancora al loro posto, tranquilli e laboriosi come sempre, i segni sui muri non sono stati cancellati da una mano di vernice come invece è capitato al resto della casa, il letto è rimasto lo stesso con l’unica differenza di un cuscino in più sprimacciato per bene e un tocco sobrio con i colori delle lenzuola. Si è aggiunto un comodino con diversi libri, dei vestiti ben ordinati posti nell’armadio (a differenza dei suoi sparsi per tutta la stanza così da aver tutto a portata di mano. Sophie non è molto d’accordo e storce sempre il naso, ma alla fine Howl è riuscita a spuntarla almeno su questo) e dei fiori sul davanzale. In sostanza, per un osservatore poco attento, non è cambiato nulla. Per Howl invece è cambiato tutto.
 
Ogni tanto ricorda di com’era la sua vita prima di Sophie (sicuramente più semplice e sbarazzina, ma non altrettanto bella) e si ritrova a sorridere dell’assurdità di come passasse le sue giornate: lui, Calcifer e Michael e la superbia di andare a disturbare donne dalla quale invece si sarebbe dovuto tenere a debita distanza.
In un certo senso è tutto più tranquillo. Almeno fino a quando Sophie non si arrabbia.
 
«Howl.»
Il mago si risveglia da quella specie di sogno ad occhi aperti e si volta verso la vocina acuta che lo ha chiamato. Calcifer, di un bel azzurro acceso come un cielo senza nubi, è comparso chissà quando e si guarda attorno –sollevato a mezz’aria- con aria nervosa.  «Tra poco sarà qui. E non è pronto ancora nulla. E sono tutti di sotto a chiacchierare e li sentirà sicuramente. E si rovinerà tutto. E lo scoprirà. E…»
 
«Calmo, amico mio, calmo. Non si rovinerà proprio nulla.» Howl prende la sua giacca a rombi e la indossa con un unico gesto fluido, mancando di poco Calcifer che si agita sul posto e gli rivolge qualche epiteto poco simpatico.
 
«Non voglio di certo rovinare il gran giorno di Sophie!» e detto questo si avvia con passo veloce alla porta e scende le scale a due a due, andando incontro ai suoi ospiti che lo guardano sorpresi.
 
«Howl,» esordisce Fanny andandogli incontro e colpendolo al braccio con il ventaglio «Credevamo non ci fossi, qui è ancora tutto da sistemare! È una festa e qui c’è ben poco di festoso e…»
Il mago annuisce alle proteste della madre di Sophie ma ferma le sue lamentele con un’alzata della mano e rivolgendole un sorriso, volgendosi poi agli altri nella stanza.
«Signori, credo sia arrivato il momento di mettersi al lavoro», e detto questo chiama Michael a sé e dà istruzioni alle due donne sul dove trovare addobbi e tutto ciò che può essere utile per rendere la casa più festosa, mentre il mago Suliman e il signor Smith chiedono delucidazioni su cosa poter fare ma non ricevendo risposta da nessuno –tutti troppo impegnati a confabulare e addobbare- decidono di dare una mano alle mogli aiutandole con il materiale più pesante.
 
Non ci vuole molto affinché la casa diventi più colorata e accogliente, ma ancora di meno ci vuole affinché Sophie faccia ritorno a casa e infatti, poco prima di sentire la chiave nella toppa, Calcifer annuncia l’arrivo della giovane strega.
La prima ad entrare è Martha, con il suo solito chiacchiericcio allegro che Sophie tende sempre ad accondiscendere, seguita subito dopo dalla sorella.
 
E Sophie, o almeno questo è ciò che pensa Howl, è incantevole come la prima volta che l’ha vista.
Solo che adesso i suoi vecchi vestiti grigi sono stati sostituiti da vestiti dai colori molto più sgargianti, la timidezza nei suoi occhi si è un po’ attenuata e il sorriso è sempre presente (tranne quando deve urlargli dietro) e, finalmente, ha acquisito un po’ di fiducia in se stessa.
 
No, pensa il mago, è addirittura più bella di quando l’ho conosciuta.
 
Sophie non può che rimanere sorpresa appena il coro di “auguri” sale nell’aria e si ritrova a sorridere guardando i festoni attorno a lei e alla madre e alle sorelle che le vanno incontro e le gettano le braccia al collo, ma sta cercando solo una persona con gli occhi, colui che ha sicuramente organizzato tutto questo.
E Howl è lì, con appresso Calcifer, all’imboccatura delle scale, che la guarda da lontano e le sorride finché non decide di avvicinarsi appena la madre e le sorelle di lei si allontanano di qualche passo.
 
«Beh, mia cara Sophie, credo che non potresti essere più vecchia di quanto lo eri l’anno scorso. E per molti anni avvenire, aggiungerei», e la ragazza ride, di quella risata che scalda tanto il cuore di Howl e rimane a guardarlo, come incantata da ciò che ha davanti e annuisce sorridendo.
«Credo di essere più contenta di festeggiare i ventun’anni al posto dei novantuno però, sai?»
Howl ride e le passa un braccio attorno alla vita accompagnandola al tavolo, facendo cenno agli ospiti di seguirli. «Ehi Calcifer, che ne diresti di cucinare qualcosa e portarci in qualche posto carino?». La richiesta del mago non giunge inaspettata, come nemmeno la risposta del demone.
«Tsk! Tsk! Non sono più ai tuoi ordini, mago da quattrosoldi!». Ma se c’è una cosa a cui Calcifer non può resistere, maledizione o meno, quella è Sophie.
«Dài Calcifer, poi mangiamo tutti insieme e in più…» gli dice sussurrando affinché solo lui possa sentire, «potrai mostrare a tutti quanti quant’è grande il potere di una Stella!». E un’altra cosa a cui proprio non può resistere sono le lusinghe.
«Tsk! Tsk! Ma solo perché è il tuo compleanno!». E detto ciò Calcifer sparisce nel focolare e tutta l’abitazione per qualche singolo istante trema, facendo prendere un enorme spavento agli invitati ma scatenando gli applausi di Michael che non vede il castello muoversi da troppo tempo. Tutto ritorna improvvisamente calmo ma Michael si alza e prende Martha per mano trascinandola via dalla sorella e andando alla porta per poi spalancarla su enormi colline erbose. Il castello cammina piano verso un lago a fondovalle e Martha spalanca la bocca, stupefatta, e chiama a raccolta tutta la famiglia.
 
«Avevo dimenticato quanto fosse meraviglioso andarsene in giro così». Howl si volta verso Sophie che non sta prestando attenzione a lui ma guarda verso la porta, un solo squarcio di cielo visibile oltre tutte le teste degli ospiti riuniti proprio lì davanti. «Sai,» continua lei, voltandosi di poco a guardarlo, «con Calcifer che non si rende molto disponibile e l’accumulo di lavoro che è arrivato ultimamente è raro avere dei momenti così tranquilli.»
Le voci degli invitati si fanno sempre più alte mentre constatano la velocità a cui stanno viaggiando, il luogo da raggiungere e fanno congetture sul dove si finirà. Perfino il mago Suliman sembra affascinato dalla situazione.
«Beh e perché non fare un viaggio allora?»
Sophie si volta sorpresa a guardarlo mentre il castello pian piano si ferma sulla riva del lago. «Un viaggio?»
«M-mh! Sarebbe ora che Michael iniziasse a cavarsela da solo. E poi direi che sarebbe anche ora di sposarci, non trovi?»
Il mago la guarda e sorride mentre gli invitati non prestano loro attenzione e scendono a dare un’occhiata fuori. Sophie sgrana gli occhi e arrossisce, stringendosi le mani al petto. «Ma, io…» inizia, timida, ma poi scuote la testa e ritorna alla sua naturale compostezza. Un sorriso ilare le solca le labbra e si volta completamente nella sua direzione, incrociando le braccia in un gesto non curante. «Beh sì, direi che sarebbe il caso. Poi bisognerebbe anche parlare di bambini.»
Lui annuisce convinto. «Direi di vedere come viene fuori il primo, nel caso buttiamo via lo stampino.»
Sophie ride e a lei si unisce anche il mago che la cinge a sé e rimane a guardarla per diversi istanti.
«Ah, sarai la mia maledizione Sophie.»
Lei sorride e osserva i suoi occhi verdi, ora non più inespressivi come fondi di bottiglia. «Sappi che non ti libererai molto facilmente di me.»
«Lo spero bene.»
 
E lì fuori a Market Chipping ha smesso di piovere, nel frattempo la cena viene servita all’aperto, gli invitati si siedono sulle sedie più disparate mai viste e Howl e Sophie si tengono per mano, mentre i fuochi d’artificio appaiono in cielo festeggiando la futura signora Jenkins.
O Pendragon. Che dir si voglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE:
Scrivere questa storia mi ha dato, davvero, puro piacere. Loro due sono una coppia che io amo alla follia. Sono oggettivamente la coppia dei miei sogni perché nessuno dei due nasconde i propri difetti e anzi, si amano proprio per quelli. In realtà molto probabilmente sto spiegando cose a me stessa perché credo nessuno leggerà questa storia essendo passati anni dall’uscita del film, ma insomma. XD
Ho usato una parziale citazione dal secondo libro che dice Howl che io ho adorato perché lo rendono ulteriormente un ulteriore pirla, ma non vi dico quale per non rovinarvi magari il libro (in caso lo voleste leggere XD) e… niente. Se qualcuno è davvero arrivato fino a qua, grazie. Spero di essere riuscita a fare qualcosa di buono in uno scorcio di tempo non ben definito. È davvero molto che non scrivo ma volevo farlo su loro due adesso che ho avuto un’idea (dopo 12 anni eh… perché sono una tipa veloce io…) volevo buttarla giù.
P.S. se davvero non avete mai letto il libro: FATELO. È qualcosa di bellissimo.
   
 
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