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Autore: NicoleMazzolai    14/09/2016    2 recensioni
Tutti noi abbiamo un sogno dentro al cassetto.
C'è chi riesce ad aprire quel cassetto e lasciar volare il proprio sogno, e chi invece non riesce ad aprirlo e rimane chiuso a chiave.
Ma la vita ci riserva di continuo momenti inaspettati e sorprese, e il nostro destino è già stato scritto.
E' questa la storia di un ragazzo da parete solitario e introverso, Alan Smother, che cerca a tutti i costi di sfondare nel mondo dell'arte, nel mondo delle stelle.
Riuscirà il nostro eroe a compiere la sua grande impresa e diventare famoso?
Sarà in grado di incoronare le proprie ambizioni nel mondo dello spettacolo e di sopravvivere al bullismo psicologico della società omofoba odierna?
Per chi si sente una nullità, un reietto della società, o diverso dalla massa di pecore, dico "I have a dream".
E non solo per citare Martin Luther King, ma perché tutti noi abbiamo un sogno, e partecipare a qualcosa di speciale ci rende speciali.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1)Alan Smother


 
 
Sono uno scrittore.
Sogno di diventare uno scrittore, e so che un giorno ci riuscirò.
Per quante bufere mi porteranno via dalla mia strada, riuscirò sempre e comunque a raggiungere il mio sogno, perché sono nato per questo. Non ci sono altre professioni che voglio fare nella mia vita.
Io sono un artista, e voglio guadagnarmi da vivere utilizzando la fantasia e le parole.
Ed è proprio quello che sto facendo.
Sapete, questa è la ventesima storia che inizio e non porto a termine per colpa dei mille pensieri che ho per la testa. Scrivo un capitolo, e che succede? La mia mente è già indaffarata a creare una nuova idea su cui poter lavorare. In realtà non so se finirò o no questa storia, ma sono molto motivato, e adesso che ho finalmente capito qual è il mio compito, niente e nessuno mi fermerà.
Mi chiamo Alan Smother, e sono un iperattivo nato.
Frequento il terzo anno di liceo classico ad Albeins, piccola cittadina affollata di noia e pregiudizi, dirigo il giornalino scolastico del liceo Warbington e sono un perdente di prima categoria.
Alla parete di camera mia ho attaccato il quadro di "sfigato" e ho nascosto nel mio cassetto nero il premio per il miglior "frocio" dell'anno. Vicino al trofeo ho anche dei libri intitolati "asociale", "femminuccia" e "picchiato dai bulli", ma non so perchè, nessuno vuole leggerli e nessuno mi ascolta.
Ho chiuso a chiave quello scompartimento del mio comodino, e ho nascosto la chiave nella scatola dei sogni che tengo sotto il letto.
La mia camera non è gigantesca, anzi, è molto piccola e ingombrante, ma quando sono solo in casa prendo l'Ipod, le cuffiette, e scrivo. Scrivo davvero di tutto, dai racconti d'amore a quelli d'avventura, dai gialli agli horror.
Penserete che sia un asso nella scrittura, ma non è affatto così.
Cioè, per quanto creativo sia, mi faccio davvero pena da solo. In questo periodo ho un bruttissimo blocco dello scrittore, e ogni cosa che scrivo mi sembra banale, già sentita e sbagliata.
A volte mi domando "ma sei proprio sicuro che vuoi diventare uno scrittore?" e non riesco mai a darmi una risposta vera e propria, per il momento.
Sapete, ho anche un sito su Internet dove pubblico storie, ma ultimamente nessuno mi recensisce più niente, e mi sento davvero uno schifo.
Ma in fin dei conti non sono totalmente triste, perchè so che il mio momento arriverà, e a quel punto brillerò così tanto che da una semplice e solitaria nebulosa che sono, mi trasformerò in una vera stella, e splenderò per sempre nel cielo. E al diavolo i bulli, gli omofobi, i superficiali, e chi non crede in me.
Se nella mia scuola c'è qualcuno di diverso, che odia i risvoltini, le discoteche e la gioventù odierna, quello sono io. Mi definisco un ragazzo da parete come in quel libro "Noi siamo infinito", perché posso passarvi accanto, gridarvi contro, ma nessuno di voi se ne accorgerà.
Forse è perché ho un look sobrio?
Indosso sempre camicette, colori scuri e neutri, jeans fuori moda e vecchie converse scolorite che neanche mi stanno più.
Non sono il classico stereotipo del ragazzo gay che tutti si aspetterebbero. Non mi piacciono nè la moda, nè i pantaloni attillati, il mio colore preferito non è il rosa, e quando cammino non sculetto. E non sono neanche così figo dal vivo.
Ho dei capelli lunghi e mossi con sfumature castane e dorate che mi fanno sempre sentire una goleador vivente. Porto degli occhiali neri e dalla montatura spessa perché mi mancano cinque gradi a entrambi gli occhietti celesti, e potrei facilmente essere classificato come un esemplare di nerd. Sinceramente, non ho niente di particolare, sembro un ragazzo normale, ma so di essere speciale.
Questo perché un ragazzo normale non verrebbe mai preso in giro per i propri gusti sessuali, per le passioni che coltiva, o per il proprio carattere. Ma io sì. E forse è questo che fa di me un prodigio.
Avete capito bene, io sono un prodigio nell'arte della pazienza, della sopportazione e della tenacia.
Vivo la mia vita tranquillo, e aspetto un giorno di essere una vera stella.
A quel punto, al diavolo le altre meteore e asteroidi. Loro non brilleranno, si schianteranno al suolo come sassi.
Ma io no. Brillerò perché sono speciale. E riuscirò a finire questo romanzo, lo giuro.
Parola di Alan Smother.


~Spazio autrice~
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia che pubblico qua su Efp, e ci terrei molto a sapere cosa ne pensate con una piccola recensione.
Aggiornerò il prossimo capitolo questo fine settimana,
A presto!
 
   
 
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