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Autore: Ayduin    14/09/2016    1 recensioni
I Draghi si sono ormai estinti e con essi la loro Dinastia, di cui Veer e suo figlio Arian sono gli unici eredi ancora in vita. Pensavano di aver trovato rifugio da se stessi, dalla propria identità, una volta dispersi nel globo terrestre, lontani dai giochi di potere, inganno e passione che si sono sempre svolti nei retroscena di corte. Eppure la Shàkbara non si è estinta, l'antica energia dell'universo li reclama, la loro stessa terra d'origine pare attrarli a sè con un legame indissolubile, e quando un giorno Vissia entra in contatto con essa per errore, non avranno altra scelta se non quella di affrontare un passato più presente che mai. Ma dietro le apparenze maggiormente innocue si celano grandi segreti e non sarà sufficiente essere abili nella guerra, scaltri nelle azioni e fedeli ai propri ideali per sopravvivere. Una tempesta si sta addensando grave e nera sul cuore di ciascuno, e nessuno è così fortunato da esserne al sicuro.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimembri ancora, mio amore, rimembri ancora quanto ci amammo? Quanto la nostra passione fu folgorante? Rimembri il dì che ci trovammo, quanto fu improvvisamente sconcertante l'aver innanzi il dolce essere del creato a noi donato, come metà perfetta? Fu quasi doloroso, rimembri, constatare che l'avvenire avrebbe smarrito il proprio corso se l'uno non fosse stato mano nella mano con l'altro? Rimembri, cuore mio palpitante, qual fu il piacere dei tempi beati e qual fu il dolore sotto stelle avverse, trascorso tra noi e l'aura dorata del nostro sentimento? Io rimembro assai smarrita le memorie sgualcite che care ci furono decadi orsono, e soggiunge ai miei occhi un velo finissimo di lacrime salate nell'avere tutt'oggi senno sufficiente a ricordarti. È vuota, la stanza che mi porse al tuo cospetto, non aleggia più l'ammanto di costellazioni che vorticò sotto il mio passo, non brillano più nemmeno le pareti che ci avvolsero. Si è spento, l'incanto si è estinto e tu con esso sei tornato alla cenere, un fuoco divampato come saetta e sfumato come tuono. Vivrò, te l'ho giurato, vivrò come non fossimo mai stati ma per ora, gioia mia che fosti, continuerò ad immergermi nei nostri sogni. Il tempo è trascorso lento e la ferita che m'inflissi gronda di pazienza, sappi averla anche tu, non dolerti del mio soffrire. Guarirò. Guariremo entrambi dal nostro amore. Per sempre tua,

MohayvêeEfansthýKotarNhosýAallnheRaknýAsthêé
   
 
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