*spazio autrice*
Potrebbe essere un altro sfogo e potrebbe essere molto intimo.
Ognuno lo interpreti come meglio crede, ognuno lo adatti alla propria storia, ognuno veda le sue verità.
Alla prossima,
Ilaria 


Scusami, scusami tanto.
Scusa se ci metto tanto a rispondere, se fisso la chat come una stupida, scrivo e poi cancello, mi scervello su quello che posso e che non posso scriverti e alla fine scoppio a piangere.
Sei una ferita aperta, profonda e sanguinante, una di quelle che nascondi agli altri e fai vedere solo a qualcuno, una di quelle che forse non guariranno mai.
E io non trovo una soluzione, perché sei un problema che non ho creato io, altri hanno stabilito che per noi sarebbe andata così e un legame più grande ci impedisce di ignorare le loro decisioni.
E quanto vorrei urlare, strapparmi dal petto tutti i drammi che lo appesantiscono, correre fino a farmi male, fino ad arrivare al limite della scogliera e poi giù nel vuoto, per imparare a volare e andare in un mondo dove io e te possiamo parlarci senza nasconderlo, vederci senza inasprire gli animi di altri e abbracciarci come sapremmo fare.
E allora piangeremmo, forse io e te ci riconosceremmo a prima vista, nonostante tutti gli anni passati, e l'unica cosa da fare sarebbe stringerci forte con la paura che tutto svanisca e che sia solo un bel sogno.
E forse gli altri non lo sentono questo legame, ma io e te sì, ci strapperemmo il cuore per l'altra.
Ma, come ho già detto, io non posso fare niente, lo so io che ho problemi a risponderti e lo sai tu che aspetti le mie risposte senza neanche bloccare il telefono, le lacrime agli occhi occhi anche se non dovresti (è il tuo compleanno!) e la consapevolezza delle parole che dovrebbero arrivare ma che non ho il coraggio di scrivere.