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Autore: itscassiehere    14/09/2016    1 recensioni
Tirò fuori un piccolo bigliettino da visita, trovato in uno dei numerosi portafogli rubati e, dopo aver impugnato una penna, scrisse disordinatamente: mentivo, è Barry.
Abbandonò il biglietto sul letto del giovane e sgattaiolò dalla stanza, sperando di non essere visto da nessuno.
ColdFlash senza pretese || Spoiler¡LoT [1x03BloodTies] || Spoiler¡Flash [2x06Enter Zoom] || 1.050words.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leonard Snart
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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 “C'è qualcosa che ti importi oltre te stesso?”
La domanda del ragazzo gli arriva dritta alle orecchie, mettendolo in un lieve stato di agitazione. Non sa se è dovuto al tono accusatorio con cui il ragazzo gli ha parlato o perché, se non agisce rapidamente, la sua bocca rispondere autonomamente e senza filtri, rivelando un lato di se che preferiva mostrare solo a chi voleva realmente bene.
“Certo. Soldi.”
 
Il tono utilizzato dal criminale - o sarebbe più corretto dire ex criminale? - è lievemente titubante, ma sembra che il più giovane tra i due non gli abbia dato peso poiché, sospirando rassegnato e anche un po' stizzito, scuote la testa davanti all'evidenza che no, Leonard Snart, in arte Captain Cold, non prova sentimenti se non fini a se stesso e al suo benessere.
Quando il ragazzo si allontana impettito, mormorando quanto egoista sia il suo attuale compagno di missione, Leonard si lascia scivolare sul pavimento dell'astronave, abbandonandosi ai ricordi.
 
La sua quiete era stata disturbata nell'esatto momento in cui uno strano flash gli aveva tagliato la strada, tutti quanti avrebbero pensato al grandioso supereroe che da anni salvava ormai Central City, eppure nella mente di Leonard si era intrufolato il pensiero che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato in ciò che aveva visto.
Le sue sensazioni furono accertate quando, in una delle grandi vetrine ove erano esposte delle televisioni, comparve il volto coperto di uno sconosciuto, il viso coperto da una maschera nera, attorno a lui vibravano nell'aria strani fulmini azzurri.
“Guarda Central City, il vostro eroe ridotto ad un'inutile marionetta da me.” *
Con un gesto che sottolineava ancora una volta la sua natura di velocista, alzò in bella mostra, come fosse uno straccio senza peso e utilità, il corpo inerme di Flash, gambe, braccia e testa penzolavano verso il basso, sembrando davvero una marionetta alla quale avevano tagliato i fili.
Il volto parzialmente coperto dalla maschera, mostrava evidenti contusioni e tagli ancora sanguinanti. Le palpebre chiuse, quasi come stesse dormendo, rendevano ancora più straziante la vista del supereroe agli occhi della sua città.
Leonard sentì un peso premergli all'altezza del petto, una morsa alla bocca dello stomaco e il panino che teneva in mano e che, fino a due minuti prima non vedeva l'ora di divorare mentre rubava qualche portafogli a dei pendolari casuali, gli causava una forte nausea, portandolo, non solo a buttare il cibo nel cassonetto più vicino, ma a tenersi una mano premuta contro la bocca.
Corse verso la sua moto, ignorando i mormorii scioccati della gente, l'angoscia delle persone che si preoccupavano più per la vita che avrebbero condotto senza un flash a salvarli che per le condizioni di colui che fino a venti minuti prima era considerato una manna dal cielo da tutti.
Saltò in sella, sfrecciando via tra le strade di Central City, diretto verso l'unico luogo dove avrebbe avuto notizie di Barry.
Era arrivato ai laboratori STAR in tempo record, quasi avrebbe fatto invidia al velocista scarlatto.
Entrò con molta facilità, conoscendo ormai ogni singolo codice e trappola lì presente, - adorava le entrate di scena e più volte si era trovato a studiare gli allarmi di quei laboratori. -
Corse verso la ‘sala comune’ di quell'edificio, trovandosi davanti la scena che probabilmente l'avrebbe perseguitato a vita nei suoi incubi più oscuri.
Disteso a terra c'era il corpo, a primo impatto, senza vita di Barry, la tuta da velocista era strappata e coperta di sangue in alcuni punti, il viso adesso era in bella vista, poiché Caitlin si era subito attivata a liberare il viso del giovane, per permettergli di respirare meglio, per quanto ne poteva.
La dottoressa e Cisco erano inginocchiati affianco al corpo che, se visto con un occhio di riguardo in più, mostrava delle lievi contrazioni, segno che era ancora vivo.
La donna si stava impegnando in un massaggio cardiaco, urlando frasi di senso incompiuto verso l'amico che, con gli occhi lucidi, controllava sullo schermo del suo tablet i parametri vitali di Barry.
Erano passati secondi, minuti o forse anche ore, e Snart era rimasto paralizzato vicino l'uscio della porta, gli occhi che non riuscivano a staccarsi dal volto tumefatto del più giovane, steso a terra.
Alle orecchie gli arrivavano ovattate e in maniera disconnessa le frasi e le imprecazioni degli altri due ragazzi.
Fu solo quando sentì Cisco dire ‘si è stabilizzato’ che Leonard riprese a respirare, non si era accorto di aver trattenuto il respiro fino a quel momento. Segno che era stato paralizzato lì per soli pochi secondi, o forse un minuto al massimo.
Le gambe parvero sbloccarsi e, con uno slancio, raggiunse il supereroe, afferrandolo delicatamente e portandolo sul lettino che ormai aveva preso la sua forma, per tutte le volte che vi si era trovato steso.
Caitlin e Cisco, che inizialmente erano rimasti sorpresi dalla presenza di Cold, dopo pochi attimi, lo seguirono, incominciando a lavorare per ristabilire i parametri vitali del più giovane.
Leonard passò tutta la nottata sulla sedia di fianco al letto, senza mai alzarsi o addormentarsi.
E fu proprio durante quelle ore che comprese che, esattamente come Barry aveva sempre affermato, anche in lui c'era del buono e anche lui provava dei sentimenti - che non fossero odio e rancore - verso qualcun altro che non fosse se stesso.
 
Cold si riprese da quei pensieri solo quando sentì la mano delicata di Sara, accarezzargli la spalla.
Con lei era inutile fingere, aveva già capito che l'atteggiamento da duro e la sicurezza che lo differenziavano dagli altri, erano solo una corazza che si era creato sin da quando era piccolo.
Passò Velocemente una mano sotto gli occhi, notando subito quanto fosse umida la zona, e, dopo aver dedicato un mezzo sorriso di ringraziamento alla ragazza, si alzò dal a pavimento, lisciandosi i pantaloni e, senza pensarci due volte, si congedò, dirigendosi verso la stanza di Jax.
Tirò fuori un piccolo bigliettino da visita, trovato in uno dei numerosi portafogli rubati e, dopo aver impugnato una penna, scrisse disordinatamente: mentivo, è Barry.
Abbandonò il biglietto sul letto del giovane e sgattaiolò fuori dalla stanza, sperando di non essere visto da nessuno.
Un sorriso si allargò sul suo volto: chissà se quel marchingegno infernale che aveva creato Cisco riusciva davvero a far comunicare due persone che stavano in due epoche completamente diverse.


~
 
*Discorso da vero bullo, neh?
Avevo intenzione di cercarlo su internet, ma so che se non avessi pubblicato entro stasera, non l'avrei più fatto.
Morale della storia? Tenetevi la frase da vero duro di Zoom, pft.
 
Partendo dal presupposto che io domani devo affrontare il primo giorno di scuola, quindi ci voleva qualcosa di veramente forte per distrarmi.
Mi scuso per aver reso il piccolo Len un po' troppo OOC, ma in mia difesa posso dire che si è scritto da solo, io muovevo solo le dita.
Sto pensando ad una scena del genere dal primo istante in cui ho visto la puntata e credetemi, ne è passato di tempo.

Inoltre non sapevo in quale sezione - Flash o LoT - mettere la storia, ma essendo tutto partito dall'episodio di LoT ho optato per quest'ultimo, quindi non sbuffate se trovare Barry anche qui. - Come se vi dispiacesse poi trovarvi Allen ovuque. -
 
Mi scuso subito per eventuali errori, ma non avevo voglia di rileggere e NoBeta quindi apprezzatemi lo stesso.
E nulla, ste note stanno durando più della storia stessa.
 
Bonne soir, chatons.
C.x
  
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