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Autore: Clara_Oswin    15/09/2016    0 recensioni
[SPIN OFF - DEEP ALLEY, IL DESTINO DI ELENA]
Questa storia è uno spin off di un racconto pubblicato nella sezione della sirenetta,
Ayla è la secondogenita del capo di una tribù insediatasi da poco in una radura nei pressi di un misterioso lago, costretta a sposarsi con Skan primogenito del capoclan vicino se ne innamora sinceramente e il loro rapporto seppur all'inizio complicato diventa sempre più stretto... fino a che nella loro vita non entra lui, un misterioso tritone che farà innamorare di sè Ayla condannandola così ad un destino che mai si sarebbe sognata...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 9. Sorpresa!

 

È trascorso un mese da quando Skan è partito ed io ho incontrato Aidan; ogni giorno è diventato per noi un appuntamento fisso quello di vederci al lago e incontrarci per trascorrere il tempo assieme nonchè il mio momento preferito della giornata.

All’inizio ero ancora sospettosa e un po’ diffidente ma con il passare del tempo ho imparato a fidarmi di lui come di nessun altro raccontando segreti che non avrei mai rivelato a nessuno, persino ad Anna. Parlare con lui è semplice e spontaneo, Aidan mi ha lasciato quello spazio di cui avevo bisogno, del tempo affinché poco a poco potessi diventare sicura di quel che provavo, ma sono convinta che questo importi poco visto che ci sarà sempre un intralcio alla nostra “storia”;

Il mio fidanzato

e ovviamente,

tutto il contorno della mia famiglia.

Skan ha tentato di tenere vivo il suo ricordo scrivendomi quasi tutti i giorni, io non sapevo proprio cosa fare, non volevo rispondergli e in cuor mio lo volevo ignorare facendo finta che quel problema non esistesse, rifugiandomi nel mio posto sicuro con la persona che amavo.

Ma le sue lettere si fecero insistenti ed io ero sempre più turbata così, anche se avevo deciso di non parlarne con Aidan, alla fine gli chiesi consiglio.

Quello fu l’inizio della mia fine.

 

*

 

 “Sei pensierosa in questi giorni”

É una fresca giornata estiva e mi trovo al lago più precisamente accoccolata nel mio solito angolino con Aidan che mi spruzza con le dita l’acqua fresca sul viso. È un invito ad andare a nuotare con lui, lo so bene visto che ormai conosco i suoi trucchetti, ma non ho molta voglia di nuotare in questi giorni, penso troppo spesso alle lettere che continuano ad arrivarmi ed ai toni di Skan che iniziano ad alzarsi diventando sempre più irritati non ricevendo le mie risposte.

“non ho voglia di nuotare oggi. Scusami.” Abbassò la testa sulle ginocchia nascondendomi, ho il terrore che con una sola occhiata possa leggermi dentro.

“se non me ne vuoi parlare non te lo chiederò.”

Non riesco a guardarlo in viso perciò butto fuori quello che devo dire nascosta come una vigliacca.  “Skan mi scrive delle lettere”

Silenzio.

Forse non ha sentito perché ho parlato troppo piano.

Dopo qualche minuto arriva però la sua risposta, non abbiamo più parlato di lui da molto, molto tempo. “e cosa vuole?”

Non riesco a trattenermi, il suo tono è talmente aspro che solo vedendo la sua espressione dura riesco a comprenderne il motivo.

“ultimamente vuole soltanto che gli risponda” il suo sguardo si fa interrogativo e allora decido di proseguire “non gli ho mai scritto. È più di un mese che continua a mandarmi lettere ogni giorno e credevo che si sarebbe stancato di farlo se non gli avessi risposto…ed invece è sempre più seccato. Lo percepisco da cosa mi dice.”

Abbassa le mani nell’acqua togliendole alla mia vista, i suoi muscoli contratti mi dicono che non è così calmo come vuole farsi vedere.

“sei arrabbiato?” gli chiedo dopo alcuni minuti di ennesimo silenzio.

 “No, per nulla” si volta dall’altra parte per non mostrarmi la sua espressione, so che sta mentendo.

“dopotutto io sono solo l’altro, non ho nessuno diritto di avanzare delle pretese.” È triste mentre lo dice. “ma dovresti scrivergli.” Lo guardo meravigliata dato che mi aspettavo mi dicesse il contrario.

“tu dici?”

Aspetta qualche istante poi mi risponde deciso. “certo, se non lo facessi si insospettirebbe, poi parlare del più e del meno non costa nulla, no? Non gli devi mica raccontare che ti vedi con me tutti i giorni…” mi porge una mano ed io a scanso di quanto avessi in programma entro lentamente in acqua accanto a lui. Sento quasi che devo farlo visto quest’aria improvvisamente tesa che si è creata nel giro di qualche istante.

“ma non sei…come dire, geloso? Dopotutto è una cosa piuttosto intima scriversi…” Aidan si siede sulla battigia accanto a me, l’acqua ci lambisce dolcemente fino alla vita, per oggi niente lezioni di nuoto.

“Beh, considerando che sono io che passo tutti i giorni con te,” si avvicina e mi accarezza con le dita bagnate le labbra disegnandone il contorno “e rubo tutti i baci che dovrebbero essere suoi,” sorrido a quella frase “qualche piccola concessione gliela posso pure fare…”

 Mi bacia e rimaniamo così per un po’. “a patto che”

Lo interrompo subito posando un mano sulla sua guancia “non sei nella posizione di poter dettare condizioni” rido pensando a tutto quello che già sto facendo per stare con lui.

“ah – ah” scuote la testa facendo cenno di no, mi imprigiona fra le sue braccia e mi trascina verso il largo, ancora non so nuotare così bene da avventurarmi in zone dove non tocco, ma il brivido del momento mi fa stringere di più a lui, sono sicura che non mi farebbe mai nulla di male.

“adesso, posso dettare io le condizioni” mi sorride con quel suo volto angelico. “domani sarà un mese che ci conosciamo. Voglio che passiamo tutta la giornata insieme. Niente scuse”

In questo periodo ho passato meno tempo con Aidan perché molte volte dovevo sbrigare delle cose per il matrimonio o solo dare una mano nei campi, mi sento in colpa per averlo trascurato e aver dimenticato addirittura che giorno fosse domani!

“va bene” dico semplicemente. Sul suo volto compare un’espressione stupita.

“ma come? Non ribatti? Non dici che hai qualcosa di importante da dover fare a tutti i costi?”

Ignoro lui e la sua imitazione di me… “porto il pranzo, ok?”

Il mio tritone diventa serio.

“Dici sul serio allora?” sono quasi scioccata! Non mi credeva!

“certo che dico sul serio! Perciò guai a te se mi fai affogare oggi!”

Mi guarda divertito e il suo sguardo mi scioglie come solo lui sa fare. “nel caso non lo sapessi, amore, sono un ottimo nuotatore”

È la prima volta che mi chiama in quel modo e non posso fare a meno di arrossire e anche dopo esserci salutati, continuare a pensare al suo sguardo dolce e a quella parolina che ha scacciato tutte le mie angosce.

 

*

 

Cammino nel bosco, percorro la solita strada come ogni giorno, nel cestino ho portato qualche cosa per il pranzo visto che oggi è un giorno speciale per noi. Trascorrerò tutta la giornata con Aidan sperando che nessuno faccia troppe domande su dove sono andata, oggi è una specie di anniversario visto che esattamente un mese fa ci siamo conosciuti.

Il bosco è più rumoroso degli altri giorni, solitamente sono sempre attenta ai rumori nel caso venissi seguita da qualcuno ma temo ormai che gli animali si siano talmente abituati alla mia presenza in quelle parti che quasi si divertano a fare tutto quel baccano e spaventarmi. Un rumore di ramo spezzato mi fa voltare terrorizzata, poi un tenero batuffolo grigio un coniglietto piccolo e tenero, saltella via da un cespuglio e come sempre mi do della stupida per essermi preoccupata per una bestiolina innocente.

La mia radura è bellissima come sempre, il lago è maestoso e mi avvicino nel mio punto preferito, un albero e una roccia che delimita i margini del fiume sono veramente vicinissimi, giusto lo spazio per un corpo seduto, ed è lì che mi piace accoccolarmi quando non ho voglia di fare il bagno, Aidan si appoggia sulla roccia ed io all’albero; quasi non sento la differenza tra noi due.

Mi siedo e sistemo ad arte il mio vestito sulle foglie dell’erba, oggi ne indosso uno giallo e mentre mi preparavo volevo essere particolarmente carina…

Aspetto qualche istante, quando mi siedo sotto l’albero è il segnale che non entro in acqua e che la via è libera quindi tra un po’ dovrebbe arrivare Aidan…

Un ennesimo rumore alle mie spalle mi fa agghiacciare, passi.

“e così è questo il tuo posto segreto…” quella voce, anche a distanza di settimane sarei ancora in grado di riconoscerla.

“Skan…!?!” spero con tutta me stessa che Aidan non si faccia vivo. Scatto in piedi ed il mio vestito a balze ondeggia a quel repentino vento che ho generato.

“beh sorpresa” sussurra avvicinandosi. Non è cambiato di una sola virgola, sempre alto e abbronzato, i capelli sono un po’ più lunghi dell’ultima volta e gli occhi azzurri sempre attenti e vigili.

“ma come…? Perché…?” non riesco a parlare, vorrei solo andarmene dal lago, se Skan vedesse Aidan non ci metterebbe molto a capire che le cose non sono esattamente come sembrano.

Mi abbraccia e lo sento parlare da sopra i miei capelli. “mi mancavi troppo.”

Si allontana ed io rimango immobile pietrificata a quelle sue manifestazioni d’affetto. “non ti ho scritto perché volevo farti una sorpresa, sono arrivato questa mattina presto e sono subito andato a casa tua a cercarti, ti ho vista uscire, bellissima più di quanto ricordassi e così ti ho seguita. Non volevo spaventarti, perdonami.”

“si, sono solo molto sorpresa.”

“già, non ami le sorprese, me ne ricordo bene.” Sorride prendendomi la mano. “porti ancora il mio anello”

Beh, come potrei sbarazzarmene… “no, in realtà l’avevo gettato via in fondo al lago…” lo guardo seria e lui scoppia a ridere, ovviamente non ci crede per ben due motivi, 1, non potrei mai farlo, non mi reputa capace; 2 non so tecnicamente nuotare quindi non avrei mai potuto recuperarlo.

“non hai perso il tuo umorismo vedo…”

“eh già… torniamo a casa, preparerò un bel pranzo per tutti, papà sarà sicuramente contento di vederti.” Il mio unico pensiero adesso è farlo andare via di lì!

“in realtà anche mio padre avrebbe piacere di rivederti,” ah già, mi aveva avvisato che sarebbe ritornato con suo padre, Armes se non sbaglio...

“bene, non vedo l’ora di rivederlo anche io!” prendo il cestino e quasi lo spingo verso il sentiero di ritorno, ma Skan si ferma e mi prende per mano.

“Ayla, perché non mi hai mai risposto?” Mi guarda serio e i suoi occhi azzurri mi trafiggono, improvvisamente sento freddo.

“io…io non sapevo cosa scriverti.” Quasi mi stupisco della sincerità della mia risposta.

Pare pensarci un po’ su. “sai, ho iniziato a preoccuparmi davvero, così ho deciso di ritornare”

La colpa era mia, non gli avevo risposto e avevo combinato un gran casino! Avevo rovinato il nostro anniversario e la giornata non può che andare peggio…

Mi volto un attimo, alle sue spalle vedo dei capelli biondi brillare sotto la luce del sole, è solo un istante prima che si allontanino verso le cascate, all’ombra e più al riparo. Aidan sussurra delle parole “vieni stanotte” ed io annuisco debolmente, nei suoi occhi vedo tanta tristezza, l’uomo di cui non parliamo mai è venuto a prendermi e mi sta portando via da lui, ma la cosa che forse lo rattrista di più è che non può lottare per me, perché io non voglio che loro due lo facciano, per quanto mi è possibile voglio tenere separate queste due parti della mia vita.

“cosa stai guardando?” Skan si volta e Aidan scompare sott’acqua.

“nulla, solo un riflesso sull’acqua. Torniamo a casa.” tiro un sospiro di sollievo e prendendolo sotto braccio ritorno a casa con lui, questa notte sarà molto difficile per me uscire di casa, ma non mancherò all’appuntamento, te lo prometto Aidan.

*

“Cara Ayla, che piacere rivederti!” Armes il padre di Skan mi saluta cordialmente, quando rientriamo a casa loro sono già tutti lì ad aspettarci. Anche suo padre non è cambiato, stessi capelli lunghi e striati di bianco abbronzatura di chi lavora molte ore sotto al sole e le stesse rughe da “comando” che ha mio padre sotto gli occhi.

“buongiorno” saluto tutti.

“ed eccoli, non potevano che essere insieme, questi due ragazzi sono proprio inseparabili” Armes fa l’occhiolino a mio padre.

“ancora poco e sarete per tutta la comunità la coppia perfetta da cui prendere esempio” non lo ricordavo così loquace e soprattutto così attento a tutto, mi scruta come se dovesse riportare la mia descrizione su qualche pergamena.

“la prossima settimana sarebbe perfetto” aggiunse mio padre. “la cerimonia si potrebbe svolgere proprio a casa dei novelli sposi, ormai è praticamente terminata, poi potremmo allestire un rinfresco…”

“la prossima settimana??” stringo le mani attorno al paniere per paura di lasciarlo cadere per terra.

“Pensi che sia troppo tardi cara?” Skan mi rivolge un occhiata preoccupata.

“no…no. Devo parlare con il sarto per vedere il vestito… queste cose richiedono del tempo…”

“ho già fatto un salto io questa mattina” continua papà, “è tutto pronto, ti aspetta per l’ultima prova”

Sono scioccata, mi sento tradita e pugnalata alle spalle davanti a tutti, vorrei correre tra le braccia di Aidan, tutte le persone in questa casa sono mie nemiche…

“ti senti bene? Mi sembri pallida” Skan mi sorregge mentre evidentemente stavo per cadere per terra.

“non è nulla, solo un capogiro, vedrai che adesso starò meglio.” Mi raddrizzo sulle mie gambe e mi avvio verso la mia stanza, faccio cenno di voler stare un momento da sola.

“ho detto qualcosa che non va?” Skan mi sussurra mentre arrivo davanti alla porta della mia stanza.

“credo di aver preso troppo sole oggi, mi distendo un momento e poi vedrai che starò…meglio.”

“va bene” mi risponde, ma non sembra poi molto convinto… come dargli torto, credo di avere una pessima cera, quella notizia non ci voleva proprio.

*

Sono sola, completamente sola se non considero Aidan e il suo lago lontano anni luce dal mio mondo, la verità è che non so cosa fare, come poter affrontare una cena con tutta la famiglia riunita senza crollare in lacrime e confessare tutto. I minuti passano e quando sento Skan bussare alla mia porta per assicurarsi che io stia bene capisco che è giunto il momento che io mi alzi e mi dia da fare.

La cena è il momento che temo di più, ho avuto modo di incontrare Armes solo due volte, quando sono salita sul carro assieme a tutta la famiglia e quando è venuto a casa mia per il pranzo dello stesso giorno, ricordo fosse abbastanza tranquillo e silenzioso ma evidentemente in questo periodo ha pensato ad un lista di domande da farmi durante questa fatidica riunione.

“allora tutto pronto per il matrimonio? Sei emozionata Ayla?”

“suppongo di si…insomma chi non lo sarebbe” rispondo come dovrebbe o potrebbe rispondere una ragazza normale del villaggio.

L’uomo guarda mio padre e sorride. “questa unione era ciò che ci voleva per consolidare il nostro potere… faremo grandi cose assieme”

“ma non dimentichiamoci anche di questi ragazzi, senza di loro niente di tutto questo avrebbe mai potuto venire alla luce” papà alza un bicchiere per fare un brindisi, eccezionalmente del vino è versato anche nel mio giusto per l’occasione, “ad Ayla e Skan!”

“Ad Ayla e Skan” ripetono tutti in coro tranne me.

Questa serata è una delle più lunghe della mia vita, non vedo l’ora di sgattaiolare via per andare al lago e parlare con Aidan ma Armes sembra non perdermi d’occhio un’istante e sospetto che mi guardi con circospezione quando non presto attenzione. Impossibile che sospettasse qualcosa, non avevo fatto scoprire quella faccenda ad anima viva!

Mentre tutti gli uomini sono presi a raccontarsi storie sulla guerra mi alzo da tavola per tornarmene in camera mia.

 “vado a dormire si è fatto un po’ tardi per me” Skan mi si avvicina mentre sto per andare via e mi attira a sé baciandomi sulla guancia.

“buonanotte” mi dice teneramente, mentre io colpevole come una ladra scappo via in camera.

Forse non dovrei andare, tutti sono così buoni con me mentre io sono un’ingrata, cosa dovrei fare? E se non andassi al lago? E se non vedessi mai più Aidan? Potrei davvero essere felice con Skan?

E mentre questi pensieri mi si affollano in testa ho già scavalcato la finestra di camera mia, diretta verso il mio solito rifugio. Il lago.

*

Prendo un respiro profondo mentre l’acqua gelida inizia ad abbracciare la mia pelle come affamata, non posso correre rischi, devo andare dietro la cascata ad aspettare Aidan nel caso non sia già arrivato, quando oggi Skan mi è spuntato davanti credevo sarei potuta morire d’infarto.

L’acqua è fredda e cerco di non bagnare i capelli che rimangono legati con delle forcine tutti attorno alla nuca, avevo dimenticato però la cascata che irrimediabilmente bagna quel che io avevo salvato dal gelo dell’acqua.

Quando entro ho appena il tempo di scostare il sale dagli occhi che Aidan è lì davanti a me, chissà da quanto aspettava…

“mi dispiace! Mi hanno tenuta sotto stretta sorveglianza e non riuscivo a venire via prima” mi scuso prendendo posto accanto a lui, la sua espressione è cerea, scuro in volto dalla rabbia spero non ce l’abbia con me per il ritardo.

“quello che ho visto stamattina, accanto a te… è lui Skan vero?”

Lo disse con tale freddezza che quasi mi venne la pelle d’oca.

“Si è lui. Non so come abbia fatto a non sentirlo nella foresta, ti giuro che non volevo portarlo qui!” mi bruciano gli occhi, non so se sia colpa del sale o altro.

“oh ne sono sicuro, ma vedi c’è un problema…” guardò dietro di me, attraverso la cascata.

“che problema?” mi giro per capire di cosa stia parlando.

“nulla, lascia stare, te ne parlerò dopo. Adesso devo chiederti una cosa davvero importante”

“che cosa?”

“Quanto tieni a me, Ayla?” come quella volta sono intrappolata, le sue mani non mi sfiorano ma il suo sguardo si è incatenato al mio.

“noi ci frequentiamo già da un po’” inzia serio. “voglio sapere se è cambiato qualcosa tra te è lui. Voglio sapere la tua scelta AYLA, non posso più aspettare, non chiedermelo.”

“no, non si può” gli faccio eco io pensando al matrimonio tra tre giorni.

“tra tre giorni mi devo sposare” e quelle parole gli arrivano come degli schiaffi in faccia.

“Capisco…. a quanto pare mi sbagliavo” sento che gli costa molto ammetterlo, allontana il viso dal mio facendo ricadere le punte dei suoi capelli ormai asciutte sugli occhi.

Vederlo così ferito, mi fa star male.

Lo amo. Ne sono certa. Questo tritone presuntuoso, irriverente, inquieto ha fatto crollare tutto quello in cui ho sempre creduto. La vita adesso vacilla, se lo fermassi adesso che cosa ne sarebbe di me? Del mio orgoglio? Della mia onestà?

L’unica cosa che so è che se lo lascerò andare non me lo perdonerò per tutta la vita, l’unico uomo che ho mai amato.

“Aidan” pronunciare il suo nome a voce alta mi provoca un brivido. Gli afferro il braccio, è ancora abbastanza vicino da poterlo fermare.

“mi hai chiesto quanto tengo a te… ”

Il suo sguardo si solleva, sta cercando di capire dove voglio arrivare.

“Skan non è spavaldo o presuntuoso nè arrogante, impulsivo e” lo vedo irrigidirsi mentre elenco seccatamente tutti i suoi difetti ma mi fermo, sto per dire la verità, per quanto mi sforzi… “semplicemente non è te.”

Mi guarda negli occhi, leggo nel suo sguardo la confusione, non capisce cosa io voglia dire.

Il mio tono si addolcisce, mai avrei pensato di dirgli quelle cose, “per questo”

Mi avvicino cercando la sua mano “non lo amo.”

Trovo la sua mano nello stesso istante in cui lui l’afferra e me la stringe, vedo in lui di nuovo quella luce che prima si era spenta.

Mi stringe a se, sento il suo petto caldo, il suo cuore battere forte come il mio, i miei capelli mi ricoprono la schiena ed io sento le sue mani stringermi i fianchi, avevo giurato a me stessa di non ammettere mai i miei sentimenti, non prima che l’avesse fatto lui ed invece mi ritrovo a perdere questa battaglia, perché è proprio quello che sto facendo, ma quando ho visto i suoi occhi incupirsi ho capito che tutto l’orgoglio del mondo non vale nulla in confronto al suo amore e che questa battaglia è necessario che io la perda.

“perciò…”

Sento le sue dita intrecciarsi nei miei capelli, mi volto per rimproverarlo ma quando mi trovo quegli occhi contro, le mie lamentele si spengono ancor prima di uscire dalla bocca.

“dillo” mi soffia contro.

“ti amo Aidan.” E questa è la mia sconfitta.

“ti amo anch’io, dal primo momento il cui ho preso tra le mie braccia il tuo esile corpicino pieno d’acqua” sorride ricordando quando stavo rischiando di annegare se non fosse stato per lui…

“ed eccoti la mia proposta, Ayla della terraferma.”

Mi sfiora la bocca con l’indice accarezzando le labbra.

“Vieni via con me. Vivremo insieme per sempre.”

 

 

 

 

 

 

 

  
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