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Autore: la luna nera    16/09/2016    7 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da un'idea di Emmastory
 
 
Inizia l’avventura
 
 
Il mese di settembre era iniziato da qualche giorno ma nell’aria prevaleva ancora il sapore dell’estate che di lì a poco avrebbe ceduto il testimone all’autunno. Alyssa era a poche decine di metri dall’abitazione di Maddy, la sua più cara amica. Questa l’aveva invitata a casa sua perché da poco più di una settimana nella sua soffitta erano stati temporaneamente depositati due vecchi bauli che, a causa del trasloco di alcuni parenti dalla loro antica villetta, dovevano ancora trovare la loro collocazione definitiva. Maddy adorava rovistare fra quelle anticaglie alla ricerca di oggetti strani e bizzarri, aveva quindi invitato l’amica per godere assieme a lei di tutta quella roba prima che i suoi parenti tornassero a reclamare i bauli. Alyssa suonò il campanello e venne accolta da Maddy con un luminoso sorriso, poi una volta entrata seguì l’amica su per le scale fino a raggiungere la porta che conduceva alla soffitta, infilò la chiave nella serratura ed aprì. Davanti agli occhi delle ragazze si presentò una piccola rampa di scale che conduceva ad un ambiente illuminato da una finestrella.
“Eccoli: guarda che meraviglia!” Maddy era elettrizzata dalla possibilità di frugare in quei vecchi bauli. “Non voglio perdere quest’occasione irripetibile. Sei pronta?”
Alyssa le sorrise e gettò un veloce sguardo sul primo dei bauli: il coperchio era pulito e non presentava disegni né decorazioni ad intaglio. “Dai, apriamolo.”
Ed ecco svelato il contenuto: tanta biancheria di altri tempi composta da lenzuola ricamate, asciugamani di tutte le misure, pigiami, camice da notte, ridicole cuffiette e vestaglie.
“Deludente, davvero deludente.” Maddy si aspettava di meglio.
“Già, questa roba è utile solo a Carnevale o ad Halloween.”
Richiusero il primo dei bauli con una buona dose di delusione, udirono poco dopo una porta sbattere ed una voce piuttosto concitata che le fecero scendere giù in soggiorno per sincerarsi dell’accaduto. Videro il cellulare di Jordan buttato sul divano, per terra invece stava il suo giubbotto.
“Beh? Che sta succedendo?” Chiese Maddy al fratello che nel frattempo era in cucina alla ricerca di una birra fresca.
“Fatti miei.” Sbottò visibilmente scocciato e su di giri.
“Capito.” Ribatté la sorella incrociando le braccia con l’aria di chi ne sa più del diavolo. “Se Jordan è insofferente, Valentine ha colpito di recente.”
Il ragazzo non aveva gradito per niente, posò con poca delicatezza la bottiglia sul tavolo e fece quasi per schiaffeggiarla. “Fatti i cazzi tuoi e non nominarla per almeno un mese!” Salì le scale e si chiuse in camera sua sbattendo sonoramente la porta.
“Ho colpito nel segno.” Maddy ridacchiava mentre Alyssa pareva molto interessata a quanto appena accaduto.
“Si sono lasciati?”
“Boh! Jordan non ammette intromissioni nella sua vita privata, ma posso assicurarti che nelle ultime settimane non fa altro che litigare con la sua dolce pollastrella.”
Dalla stanza del ragazzo proveniva musica hard rock ad alto volume, altro evidente segnale di un qualcosa che non andava per il verso giusto.
“Dai, torniamo a rovistare nei bauli.” Maddy salì le scale seguita da Alyssa.
“Credi di riuscire a scoprire se le cose fra di loro sono ad un punto di rottura?”
Si voltò. “Non dirmi che ancora sbavi dietro mio fratello?!”
Continuò a fissarla in silenzio corrucciando lievemente lo sguardo.
“Alyssa, ma per favore! Con tutti i fusti che ci sono in giro ancora corri dietro a Jordan?!”
“Che c’è di male? E’ uno strafigo assoluto! Se manda a cagare una volta per tutte quella potrei sperare che veda in me non soltanto la migliore amica di sua sorella, ma qualcosa…. Di più.”
Maddy la osservava con poca convinzione.
“Sognare non costa niente e se dovesse andarmi buca anche questa volta, mi consolerò con dieci barattolini di gelato e due bottiglie di Coca Cola come quando si mise assieme alla gallina.”
“Forza, i bauli ci attendono.” Diede una pacca sulla spalla dell’amica e proseguì nel curiosare fra quelle cose d’altri tempi.
Alyssa sospirò profondamente, forse Maddy aveva ragione, forse doveva iniziare a guardarsi un po’ più attorno e smetterla di sperare in un miracolo che quasi sicuramente non sarebbe mai accaduto. Jordan frequentava la facoltà di architettura all’università e chissà quante ragazze carine conosceva, ragazze ben più interessanti di lei, semplice liceale alla vigilia dell’ultimo anno di scuola….
“Guarda qua…” Le parole di Maddy la riportarono coi piedi per terra e vi diede un’occhiata all’interno non appena l’amica ebbe sollevato il coperchio. “Guarda quante scatole ci sono in questo baule.”
“Secondo te cosa potrebbero contenere?”
Ne osservò una con attenzione. “Sembra un astuccio per gioielli.” Premette il piccolo pulsante di apertura del coperchio il quale, sollevandosi, rivelò il meraviglioso bracciale in oro e zaffiri che conteneva.
“ ’Orca miseria….!”
“Secondo te è vero?”
“Non lo so… Non ho mai visto niente di più meraviglioso!” Prese il prezioso oggetto fra le mani: le pietre azzurrognole brillavano illuminate dalla poca luce della soffitta, posizionò l’oggetto sul polso provando l’emozione di indossare un gioiello di rara bellezza finito chissà come in quel baule.
Alyssa prese un altro astuccio molto più piccolo e lo aprì: conteneva un paio di orecchini dai pendenti rosso fuoco, con ogni probabilità rubini; in un altro scoprirono un anello con tre piccoli diamanti, poi una coroncina di brillanti, spille di varie forme, altri bracciali e girocolli. Le ragazze erano totalmente rapite da tutta quella meraviglia e dalla curiosità crescente che le aveva spinte a vuotare completamente il baule spargendo su tutto il pavimento il prezioso contenuto, tutto tranne un sacchetto non particolarmente grande rimasto semi nascosto in un angolo. Maddy lo afferrò. “Questo è l’ultimo…. Che peccato.”
“Dai, guardiamo cosa c’è dentro, sono troppo curiosa!”
La ragazza lo aprì ed estrasse due orologi da taschino identici che, dopo tutti i meravigliosi monili, si rivelarono un’autentica delusione.
“Mhm, l’indegno finale di cotanta meraviglia…”
“Mai giudicare dalle apparenze.” Sentenziò Alyssa. “Potrebbero rivelarsi più preziosi di tutti questi gioielli messi assieme.”
“Tu guardi troppe serie TV, tesoro mio.” Maddy ripose i due orologi nel sacchetto che trovò posto fra gli astucci sparsi sul pavimento, poi diede una rapida occhiata al gran disordine creatosi nella soffitta. “Mettiamo tutto a posto, fra  poco i miei dovrebbero tornare dal lavoro e non credo siano troppo felici di scoprire che abbiamo frugato fra queste cose non nostre.” Ripose un paio di contenitori nel baule. “Ma prima facciamo una piccola pausa, ho comprato un gelato fantastico, devi assolutamente assaggiarlo!”
Lasciarono parte degli oggetti sparsi sul pavimento e scesero in soggiorno. Dalla camera da letto di Jordan proveniva ancora quella musica assordante, evidentemente non si era ancora calmato.
“Possibile che tu non sappia assolutamente nulla su come vanno le cose fra tuo fratello e quella stupida?” Alyssa accettò una coppetta di gelato dall’amica.
“A dire il vero qualcosa so.” Maddy si mise seduta mentre il cucchiaino affondava nella crema. “Jordan vorrebbe tentare di vincere una borsa di studio all’università per viaggiare in Europa ed approfondire le sue conoscenze su certi monumenti e altre cose di cui non so… Quella gli sembrava un’ottima opportunità per soddisfare il suo desiderio senza gravare troppo sulle tasche dei miei. Credo ne abbia parlato con Valentine e lei lo ha messo davanti alla scelta canonica: o lei o il viaggio.”
“Che egoista!”
“Già! E che pettegola!” Jordan irruppe in soggiorno sorprendendo le due ragazze. “Maddy, ti ho già detto che devi farti un po’ di più i cazzi tuoi, devo ripetertelo un’altra volta?!”
“Ehi ehi! Ho forse detto qualcosa di sbagliato?”
Recuperò la birra lasciata poco prima sul tavolo e ne bevve un sorso. Era coi nervi a fior di pelle.
“Guarda che tenerti tutto dentro ti fa solo stare peggio.”
Guardò la sorella scorgendo nelle sue parole un fondo di verità e decise di vuotare il sacco sbuffando vistosamente. “La storia della borsa di studio è vera: ha detto che se tento di vincerla, mi molla all’istante anche se non è detto che la ottenga.”
“Egoista.” Gli puntò contro il cucchiaino rivolgendolo poi verso l’amica. “Alyssa ha detto la cosa giusta.”
“Se dovessi riuscire ad ottenerla, partirei come minimo l’anno prossimo alla fine della sessione estiva e chissà da qui ed un anno quante cose possono cambiare!” Fece una breve pausa. “Sai cosa mi manda in bestia?” Sbatté il pugno sullo stipite della porta. “Che lei il mese prossimo vuole andare tre settimane a Rio di Janeiro con le sue amiche e pretende che io me ne stia a casa zitto zitto!”
“Stai scherzando?”
“Quel viaggio lo farei per studiare, non per andarmi a divertire….”
“Cretina….” Alyssa si lasciò sfuggire un piccolo commento uscendo dal mutismo in cui si era chiusa.
Jordan si sedette accanto a lei. “Che per caso vi è avanzato un po’ di gelato?”
“Certo. Coppetta normale o da sfigati?”
“Da sfigati…..”
“Eccola.” Maddy ricomparve poco dopo con un piatto da minestra stracolmo di cioccolato con glassa ricadente ovunque. “Questa è la dose minima che devi mangiare se vuoi tentare di tirarti su il morale.” Si mise di nuovo seduta. “Poi devi compiere il secondo passo.”
“E sarebbe?”
“Mollala una volta per tutte e guardati attorno, la città è piena di belle ragazze e magari quella giusta per te è più vicina di quanto non immagini!”
Alyssa fu colta da un improvviso attacco di tosse, si alzò rifugiandosi in cucina mentre Maddy rideva sotto i baffi di cioccolato e Jordan guardava fuori dalla finestra con la testa piena di pensieri.
“Poche storie fratellone, a te serve una ragazza con sale in zucca, una che ti comprenda e ti accetti per quello che sei.  E non è certo una cosa semplice stare con un rompiscatole come te.” Si alzò sotto lo sguardo assassino del ragazzo. “Tu sta’ zitto e mangia tutto, io devo tornare in soffitta a riordinare ogni cosa, altrimenti mamma e papà mi affettano per cena al posto del prosciutto. Quando Alyssa si è ripresa dille di raggiungermi.”
Jordan affondò un paio di volte il cucchiaio nel gelato, era talmente schifato da tutto quello che era accaduto che proprio non gli andava di mangiarlo, perciò si alzò e raggiunse la cucina con l’intenzione di rimetterlo nel freezer. Trovò Alyssa ferma e immobile davanti al lavandino. “Tutto bene?”
Si voltò. “Si,… si sto bene, grazie.” Si passò una mano fra i capelli per rimetterli in ordine.
“Mia sorella ti aspetta nel vostro covo segreto per….” Non concluse la frase perché interrotto dallo squillo del suo cellulare. “Scusami.”
Si spostò in soggiorno e Alyssa, pur sapendo di non dovere, si mise ad origliare.
“Che vuoi?....
Perché?...
E se non ne avess…..
E va bene!
No, fra mezz’ora non posso. Facciamo fra un’ora e non se ne parla più.
Ciao.”
Ripose il cellulare nella tasca del suo giubbotto di jeans e osservò Alyssa.
“Fai come mia sorella adesso? Hai iniziato anche tu ad impicciarti dei cavoli miei?”
“Eh? Come?” Avvampò all’istante. “N-No, io non volevo sentire nulla e… anzi, me ne stavo andando…”
“Ah, vai su da Maddy, ha detto che ti aspetta di sopra, non so per fare cosa.”
In quel momento sentirono un urlo provenire dalla soffitta, in contemporanea l’elettricità se ne andò tornando poi nell’abitazione nel giro di un paio di secondi.
“Che diavolo ha combinato quella stupida?” Jordan si precipitò per le scale seguito da Alyssa, raggiunsero la soffitta scoprendola vuota: restavano solo alcuni astucci qua e là sul pavimento. “Maddy, dove diavolo sei?”
“Forse è scesa in camera sua. Vado a controllare.” Ma la ragazza tornò poco dopo senza aver trovato l’amica.
“Avanti, salta fuori! Ho un appuntamento fra un po’ e non posso perdere tempo a cercarti!”
Non ottenne risposta.
Alyssa iniziò a raccogliere gli oggetti sparsi sul pavimento e a riporli nel baule, sperando che quello fosse un escamotage di Maddy per costringerla a riordinare al posto suo. Raccolse infine il sacchetto dentro il quale avevano trovato i due orologi, notò che ce n’era solo uno. “E l’altro dov’è?”
“Alyssa, sei tu? Dimmi che sei tu per favore!”
“Ma questa è la voce di Maddy.” Si guardò attorno.  “Maddy! Dove sei?”
“Io… non lo so!”
“La voce sembra provenire dall’orologio.” Osservò Jordan prendendo fra le mani l’oggetto.
“Com’è possibile? Ne sei sicuro?”
“Jordan! Alyssa! Tiratemi fuori di qui!!”
“Ma dove sei?!”
“Io non lo so! Non conosco questa città!”
“Città?!” I due si guardarono increduli.
“Ma di cosa stai parlando?”
“Riesci a descrivere il luogo in cui ti trovi?”
Dopo un attimo di silenzio la voce uscì di nuovo dall’orologio. “Vedo…. Vedo degli eleganti palazzi e tante persone vestite in modo strano… Indossano abiti di altri tempi e per strada non ci sono automobili…. Ci sono carrozze e gente a cavallo.”
Alyssa e Jordan si guardarono in faccia con maggior stupore: sembrava che Maddy si trovasse in un’altra epoca. Il che rasentava l’assurdo.
“Senti….” Il ragazzo prese fiato. “Che diavolo hai combinato quando sei tornata qui nella soffitta?”
“Ho iniziato a riordinare la stanza rimettendo ogni cosa dentro il baule.”
“Per caso hai con te uno degli orologi a cipolla?” Alyssa ebbe l’intuizione.
“Si… Ho preso il sacchetto che li conteneva per riporlo ma uno è caduto, l’ho raccolto premendo la piccola serratura che doveva aprirlo ma… non si è aperto, credo si sia rotto nella caduta.”
“E poi che è successo?”
“Non lo so. Ho visto una fortissima luce, ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti mi sono trovata qui….”
Alyssa riprese l’orologio dalle mani di Jordan, lo aprì con delicatezza e non accadde nulla. “Sei sicura di quello che hai detto?”
“Certo che sono sicura!”
“Che ora indica l’orologio che hai tu?”
“Non lo so, non riesco ad aprirlo… Credo si sia rotta la serratura.”
“Wow, fantastico…. E ora? Che facciamo?”
“Provate a schiacciare il pulsante, magari mi raggiungete e….”
“Stai scherzando?!”
Nel tentare di toglierlo dalle mani di Alyssa, Jordan inavvertitamente schiacciò l’ingranaggio situato nella parte alta dell’orologio: di nuovo l’aria si incendiò di luce e in men che non si dica i due giovani si trovarono nell’ultimo luogo della Terra in cui avrebbero immaginato di finire.
 


 
 

 
Hello everybody!
 
E ben ritrovati!
 
Sono passati mesi dalla mia ultima long, purtroppo sapevo di andare incontro ad un periodo in cui non avrei avuto il tempo di portare avanti con regolarità un nuovo racconto e così è stato.
Spero abbiate voglia di seguirmi in questa nuova avventura che, ci tengo a sottolinearlo, mi è stata suggerita da Emmastory, una di noi su EFP. Vedete quant’è bello interagire con gli altri utenti? Possono nascere pure storie scritte, per certi versi, a quattro mani!
 
Voi intanto fatevi avanti, vi do appuntamento al prossimo capitolo!
 
Un abbraccio
 
La Luna Nera

 
  
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