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Autore: FrenzIsInfected    16/09/2016    1 recensioni
Sono passati sei mesi da quando Daveigh Carroll ha ucciso Chloe Morrell. La giornalista di Spokane, insieme all'inseparabile Ellen, cerca di tornare alla vita di sempre. Ma l'arrivo di una nuova giornalista, Amanda, farà presagire che l'incubo, apparentemente concluso, è destinato a riprendere.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Un barbone alquanto strano Amanda lasciò l'ufficio verso le 19, piuttosto contrariata. Daveigh ed Ellen non erano più tornate in redazione, lasciandola sola in ufficio a scrivere articoli riguardanti notizie di poco conto che arrivavano sporadicamente.
- Ehi, Amanda. - .
Glenn, il direttore, la stava salutando.
- Buona sera, signor Carrick. - ricambiò sorridente la stagista.
Il direttore le fece segno di avvicinarsi.
- Carroll e Clark non si sono fatte più vive? - chiese.
- No. - .
- Non farci caso. Sono le nostre migliori giornaliste. C'è un motivo per cui le lascio fare. - .
- Non mi fraintenda, Daveigh è una bravissima giornalista, e come tutor è fenomenale. Ma vorrei che fosse più presente. - .
- Ci parlerò. - .
Amanda fece per allontanarsi, quando si ricordò che doveva chiedere una cosa a Carrick.
- Mi scusi, signor Carrick, sa per caso a cosa stanno lavorando Daveigh ed Ellen? - .
Glenn scosse la testa.
- Di recente, non sono avvenuti casi di cronaca così eclatanti. Le indagini si chiudono quasi subito, e Daveigh difficilmente si sofferma su un caso per più di una settimana. - .
La bionda si allontanò, ringraziando il direttore.
- Anche se, a dire il vero... - .
Amanda si girò.
- Cosa? - .
Glenn si grattò la barba appena accennata.
- Le ho viste spesso, ultimamente, riprendere i fascicoli sui fatti di Farmington. - .


Amanda guidava verso casa.
Sforzati, Amanda, metti insieme i pezzi.
Percorse un paio di vie secondarie, prima di immettersi nella strada principale di Spokane.
Daveigh aveva detto che il caso di Farmington non era un caso come gli altri. Aveva qualcosa di speciale. Mi aveva chiesto di starne il più fuori possibile.
Si fermò ad un semaforo, in procinto di diventare rosso.
Abbiamo fatto visita alla madre di una vittima dei satanisti. Chloe, se non ricordo male.
Il semaforo tornò verde. La ragazza ripartì.
Anche la faccenda di Greta Abigail non mi piace. Potrebbe essere ricollegata alle indagini di Daveigh.
La strada non era tanto trafficata, nonostante molta gente stesse tornando a casa in quei momenti.
Sarei tentata di non fare ciò che mi ha chiesto. Ma può darsi anche che le vicende delle sorelle Abigail e di Chloe Morrell non siano necessariamente collegate.
Cinque minuti dopo, era nella periferia cittadina. La fabbrica della "Washing Gun" era situata qualche chilometro più avanti rispetto alla sua posizione.
Ora non ho qui le cose di Greta. Ma ho la collanina che mi regalò zia Grace due anni fa per compleanno.
Grace Foley, sorella del padre di Amanda, era morta pochi mesi prima, a causa di un tumore al cervello, che se l'era portata via in due mesi.
Chissà se quel tale, Harper, è ancora in gir...
Ci mise qualche secondo a riconoscerlo, dato che lo aveva visto una volta o due in tutta la sua vita, ma la canottiera color kaki larga e i jeans rattoppati erano i suoi. Jon Harper stava camminando nel lato opposto della carreggiata, diretto al suo rifugio.
La stagista parcheggiò l'auto su uno spiazzo poco più avanti, ed aspettò che il senzatetto imboccasse la stradina sterrata cha conduceva all'edificio fatiscente dove risiedeva. Scese dall'auto, attraversò la strada, e lo chiamò.
- Mi scusi... - .
Il senzatetto si fermò.
- Siete Jon Harper? Il medium? - domandò, titubante.
L'uomo si girò, e spalancò gli occhi.
E' LEI!


- Signor Harper, si sente bene? - .
Jon boccheggiava, guardando la ragazza.
- Oddio, scusami, ragazza. Mi hai colto alla sprovvista. - fece il medium, dando un sospiro di sollievo.
Amanda lo guardò. Harper aveva la barba che gli arrivava quasi fin sopra l'altezza dei capezzoli. I capelli, anch'essi lunghi, arrivavano alla stessa altezza della barba. Ai piedi, un paio di vecchie scarpe di cuoio nere. Puzzava di sudore.
- Mi dispiace... - disse Amanda, un pò intimorta.
- Non ti preoccupare. Allora, ragazza, deduco che la tua visita qui non sia casuale. - fece il senzatetto.
- Esatto. Vorrei fare una seduta spiritica, se non le dispiace. - dichiarò Amanda.
Jon Harper guardò il cielo, e vide il sole essere prossimo al tramonto.
- L'ora è ideale. E non ho di meglio da fare. Vieni pure, cara. Non avere paura. - disse.
La ragazza lo raggiunse, ed iniziarono a camminare insieme verso la fabbrica.
- E' un pò che non viene nessuno a trovarmi. L'ultimo cliente l'ho avuto un mese fa. - sospirò l'uomo.
- Come se la spassa? - chiese Amanda.
- Male, ma non malissimo. Ho passato periodi peggiori. - .
La boscaglia che circondava la fabbrica cominciava a diradarsi.
- Sai, mi piace stare qui. Nessuno ti rompe le palle, il prete della chiesa qui vicino mi passa di che vivere, e ogni tanto i miei clienti mi lasciano qualcosa. Adoro camminare tra questi alberi. Mi mette tranquillità. - .
- Ho saputo che nel 2007 ha avuto dei problemi con un gruppo di satanisti. - .
- Buffoni, più che satanisti. Giovani annoiati. Gli "Angeli di Lucifero" erano dei veri satanisti. - .
- Le è mai capitato di contattare qualche demone? - .
Harper si fermò. La "Washing Gun" si ergeva dinanzi a loro.
- Sì. - .
Raggiunsero l'ingresso.
- Ma, sinceramente, l'unico demone di cui ho seriamente paura è l'essere umano. - .
Amanda sorrise. Quell'uomo cominciava a starle simpatico.
  
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