Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: Kim WinterNight    17/09/2016    4 recensioni
«Ichigo ci pensa, ci ripensa e non riesce a perdonarsi.
Ciò che prova è solo rimpianto.
Ha perso tante cose dopo l'ultima battaglia, ma soprattutto ha perso lui: Kisshu.»
Il titolo della fic prende il nome di una canzone, vi basterà aprire la storia e cliccare sul titolo per ritrovarvi ad ascoltarla direttamente da YouTube. Vi consiglio di sentirla durante la lettura: potrebbe non piacervi, ma è davvero molto importante.
Questa è la prima fanfiction che scrivo su un fandom del genere. Sono su EFP da più di sei anni e ho sempre trattato prevalentemente originali, con qualche eccezione per storie su artisti musicali.
Spero di essere stata all'altezza!
♥ SECONDA CLASSIFICATA al contest "Power of music" indetto da Elettra.C sul forum di EFP.
♥ SECONDA CLASSIFICATA al "Telefilm Contest - Buon Natale" indetto su facebook dalle pagine Down Hanna's Ally e Serial Masters.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another Chance For Us'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ReggaeFamily

REPRESSED




Ichigo sollevò lo sguardo e sospirò. Si sentiva spenta, svuotata, terribilmente sola.

Non aveva più voglia di fare niente, da mesi si era abbandonata a se stessa e a quella strana depressione che la attanagliava con forza; aveva provato a reagire, ce l'aveva messa tutta, ma alla fine era tornata punto e a capo. Ogni cosa era rimasta statica, preda del tempo che trascorreva inesorabile e spietato.

Aveva perso i poteri e sentiva di non possedere più la forza di un tempo; si era allontanata dalle sue compagne di avventura, le quali erano riuscite a farsi una vita dopo la fine della loro guerra contro gli alieni.

Ma soprattutto, Ichigo sentiva la mancanza di qualcosa di fondamentale e caloroso, qualcosa come l'amore.

Proprio in quel momento le tornarono alla mente tanti ricordi, tutti appartenenti a un passato ormai lontano anni luce. Aveva deciso, poco dopo la fine dell'ultima battaglia, di troncare con Masaya: gli aveva semplicemente detto di aver sbagliato tutto, di non sentirsela più di continuare la loro relazione, di non essere più in grado di amarlo come meritava.

Lo lasciò dopo aver fatto l'amore con lui per la prima volta, il che lo sconvolse talmente tanto che non volle più saperne di lei. Ichigo si rendeva conto di aver scelto il momento sbagliato, ma nel momento in cui lei e Masaya si erano uniti in maniera così intima, si era accorta che forse non l'aveva mai amato e desiderato davvero.

Col senno di poi, aveva come l'impressione di essersi presa gioco di se stessa, più che di Masaya: lui era stato un amore adolescenziale, quel tipo di amore che chiunque vorrebbe vivere, ma che poi si rivela platonico e vuoto nel momento in cui ha la possibilità di concretizzarsi.

Ichigo sospirò ancora una volta e si decise a uscire di casa; aveva un colloquio di lavoro e non poteva arrivare tardi anche stavolta. Le era già capitato in quell'ultimo periodo, e per questo aveva perso delle buone opportunità.

Il punto è che si era semplicemente lasciata andare, non aveva più dato importanza a ciò che le capitava e alle occasioni sprecate: aveva soltanto vegetato, finché sua madre non l'aveva obbligata ad andare all'ennesimo colloquio e le aveva intimato di presentarsi in orario.

La mattinata fu orribile: dovette attendere un sacco prima dell'incontro con il titolare della gelateria, il quale poi la trattò con sufficienza e non si sbilanciò più di tanto con lei.

Quando Ichigo tornò a casa, si sentiva veramente affranta e non nutriva alcuna speranza per quel posto di lavoro; chiunque avrebbe preferito assumere una ragazza allegra e spigliata, non un reietto come lei: ecco cos'era ormai diventata.


Tamburellava con le dita sulla scrivania e fissava con impazienza lo schermo del suo computer: aspettava da due minuti e mezzo che il video caricasse, ma questo sembrava non volerne sapere. Anche la tecnologia, evidentemente, ce l'aveva con lei.

Quando la canzone partì, Ichigo fece un balzo sulla sedia, con il cuore in gola. Non si aspettava quell'inizio così potente e sconvolgente.


I travelled the way that you showed me
Left all my sorrow behind
I'm living with rules you once told me
Expecting myself to be fine

So why the fuck am I lonely?
There's no one inside I can call
To give up the fight is a warning
That one day to stand you will fall


Ichigo ascoltò con attenzione quelle parole, poi fece ripartire la canzone da capo; era come se l'avesse catturata in maniera irrimediabile. Non ascoltava quel genere di musica in genere, sicuramente chiunque la conoscesse almeno un po' l'avrebbe presa per pazza. Tuttavia, mentre sfogliava i suggerimenti su YouTube, lei era apparsa come per magia e il suo titolo l'aveva attirata come una sirena, perché si trattava di una parola che – più di tutte – era finalmente in grado di descrivere come si sentiva: repressa.

Il cantante diceva chiaramente qualcosa d'importante: Ichigo ne fu consapevole sempre più, man mano che riascoltava le prime frasi della canzone. Per un sacco di tempo lei aveva vissuto secondo delle regole e aveva calpestato un cammino indicato da altri, si era dovuta affidare a ciò che le era stato ordinato, aveva combattuto una battaglia che mai aveva sentito veramente sua.


I left my sorrow behind
(Você / Precisa / Direção)
Warning not to give up the fight
(Me diga a verdade / Proteção)


Andò avanti, ascoltò ancora. Non riuscì a comprendere bene le parole in spagnolo – o forse era portoghese? –, eppure quelle in inglese bastarono a spiegare ciò che era avvenuto nel suo passato.

«Lasciati tutto alle spalle, Ichigo, pensa solo a combattere. Sai che è per una giusta causa, non ci sono alternative» le aveva ripetuto Ryou un'infinità di volte.

E lei aveva abbassato la testa, ingoiato il boccone amaro e si era scagliata senza ripensamenti contro il nemico.


Your words that gave me direction
Helped me turn into what I thought I wanted
Fists that gave me protection
Helped me deal with you
So for now our days are through


Le parole di Ryou, dure e concitate, l'avevano sempre raggiunta come pugni, sollecitandola a combattere, ancora e ancora, senza mai fermarsi; quelle di Keiichiro, più dolci e pacate, non erano però state meno dolorose: il risultato era sempre stato lo stesso, bisognava lottare, sconfiggere, uccidere, eliminare...

Ma perché? Possibile che tutti la pensassero davvero così e che non provassero un po' di rimorso?

Ichigo ora si pentiva, rimpiangeva di aver dato loro ascolto. Ora capiva che sarebbe stato più semplice se lei e le altre si fossero ribellate a quel volere, a quel dovere a cui nessuna di loro aveva mai saputo trovare un significato. Ne avevano parlato qualche volta, durante i momenti di calma, di riflessione, quando non c'erano battaglie in vista: l'unica che aveva esternato i suoi veri sentimenti era stata Retasu, che mai aveva effettivamente nascosto il suo estremo desiderio di pace e la voglia di interrompere quella guerra insensata tra umani e alieni.

Ichigo sospirò e si maledisse mentalmente. Stava improvvisamente pensando a Kisshu.


Nothing left
Nothing rests
Nothing grasp


Niente era rimasto di loro, niente.

Kisshu ci aveva provato, aveva tentato di dirle – con i suoi modi impertinenti e spesso fastidiosi – che l'amava, che l'avrebbe sempre amata, che per starle accanto avrebbe rinunciato lui stesso a quella battaglia, avrebbe tradito il suo signore e la sua gente per lei. Una stupida umana, la sua stupida umana preferita.

Ichigo non l'aveva mai voluto ascoltare, non aveva voluto capire ed era andata avanti a testa alta, con l'illusione di un amore nel cuore e le parole dei suoi superiori nella testa.

Combatti Ichigo, combatti.


You declared what your faith is
But you still have the fear
The way you've left your life open
Will no bring your destiny here
Do I continue my journey
Confusion is wrapped in my mind
So when your gone with your martyr
You can continue your lies


Era stata tutta una bugia, una sporca bugia. Ichigo aveva permesso a Ryou e Keiichiro di metterle in testa delle idee che, in altre circostanze, non avrebbe mai condiviso né accettato. E ora rimpiangeva di averli ascoltati, ma soprattutto si odiava per aver agito come loro avevano voluto.

Quei due le avevano imposto quella stupida battaglia come fosse una vera e propria fede; gliel'avevano inculcata, le avevano fatto il lavaggio del cervello con sottigliezza e violenza al tempo stesso, e lei ci era cascata.

Aveva fatto cose di cui si era pentita, aveva messo a repentaglio delle vite e, soprattutto, era andata contro il suo cuore.


(Você / Precisa / Direção)
(Me diga a verdade / Proteção)


Seguire il proprio cuore non era contemplato nella battaglia: lei e le altre Mew Mew erano state solo delle macchine da guerra, delle pedine, degli strumenti per permettere a due pazzi megalomani di raggiungere un obiettivo, un traguardo che non aveva niente di ammirevole né di soddisfacente.

Ichigo aveva dovuto agire, non reagire.

E tutto questo l'aveva distrutta, aveva cambiato per sempre il suo essere, l'aveva annientata all'interno e aveva fatto sì che ora provasse solo rimpianto, rimpianto marcio.


Your words that gave me direction (Proteção)
Helped me turn into what I thought I wanted (Me diga a verdade)
Fists that gave me protection (Você / Precisa / Direção)
Helped me deal with you (Você / Precisa / Proteção)
So for now our days are through (Me diga a verdade)


Al secondo ritornello, Ichigo stava già canticchiando quella canzone. Era talmente immersa nei suoi pensieri, che a malapena se ne rese conto. Quel testo raccontava della sua vita passata e di quella presente, ma non voleva che descrivesse anche il suo futuro. Come poteva evitarlo?

Ormai aveva fatto ciò che Ryou e Keiichiro avevano predisposto per lei, ormai aveva scacciato gli alieni, aveva riportato la pace. Aveva fatto tutto ciò, ma il prezzo da pagare era stato alto.

Aveva rinunciato a se stessa, ai suoi sentimenti, all'amore. A Kisshu.


Ichigo continuava a pensarci. Da quando aveva scoperto dell'esistenza di quella canzone, non aveva più smesso di ascoltarla, né di associarla a ciò che le era capitato in passato.

Anche il ricordo di Kisshu era sempre vivido nella sua memoria. Come aveva potuto lasciarlo andare via così? Come aveva potuto credere di amare Masaya? Forse quell'illusione era legata alla convinzione che un amore umano fosse giusto, mentre quello per un alieno era un sacrilegio.

Ma più Ichigo ci rifletteva, più comprendeva che il vero alieno – in tutta quella faccenda – era stato per lei Masaya, che l'aveva sempre trattata con freddezza e non aveva mai dimostrato passione né trasmesso calore, cose che invece Kisshu le aveva sempre dedicato: bastava un solo sguardo dell'alieno per scaldare il cuore di Ichigo, anche se all'epoca non l'avrebbe mai ammesso, neanche a se stessa.

Era come se temesse che qualcuno le leggesse nel pensiero – era questo, dunque, il terrore della guerra?


I left my sorrow behind
I left my sorrow behind
Warning not to give up the fight
Warning not to give up the fight


Seduta sotto un ciliegio in fiore, le cuffie alle orecchie, Ichigo ascoltava per l'ennesima volta quella canzone.

Aveva sempre lasciato dietro di sé i sentimenti e i problemi che da essi sarebbero derivati – non si era ribellata, mai.

Un amore tra lei e Kisshu sarebbe stato un problema, ecco perché aveva finto che non le importasse, fino all'ultimo istante aveva trattato con indifferenza l'alieno, sperando che i sentimenti per lui scomparissero.

Tutto doveva essere represso, l'unica cosa importante era non smettere di combattere, per nessuna ragione.


You declared what your faith is
But you still have the fear
I will continue my journey
I need your lies no more


Ma ormai Ichigo non aveva più bisogno di quelle bugie, anche se avrebbe tanto voluto accorgersene prima. Ormai il danno era fatto, aveva perso tutto ciò a cui teneva. Aveva perso Kisshu, l'aveva scacciato con forza e adesso comprendeva che non avrebbe mai dovuto farlo.


Your words that gave me direction (Proteção)
Helped me turn into what I thought I wanted (Me diga a verdade)
Fists that gave me protection (Você / Precisa / Direção)
Helped me deal with you (Você / Precisa / Proteção)
So for now our days are through (Me diga a verdade)


E mentre ci pensava, Ichigo cantava. Aveva imparato a memoria quel testo, erano bastati pochi giorni per imprimerlo a fuoco nella sua mente. Raccontava di lei, lo aveva capito fin da subito. E non le importava che qualcuno potesse sentirla, non importava che potesse stonare o che non rendesse giustizia a quelle voci grintose e sporche – perché Ichigo, di sporco, aveva solo la sua coscienza.


(Direção / Proteção)
So for now our days are through
(Me diga a verdade / Direção / Proteção)
So for now our days are through


Nothing left
Nothing rests
Nothing grasp


Avrebbe voluto sapere la verità in passato, avrebbe voluto ascoltarsi e mandare al diavolo il folle piano a cui era stata costretta a partecipare, ma ormai era troppo tardi e non le rimaneva niente, assolutamente niente che non fosse il rimpianto.

Era inutile domandarsi come sarebbe andata se avesse agito diversamente, ormai era tutto perduto, andato per sempre.


Never underrate the man with nothing left inside
Never underrate the man with nothing left inside


Ichigo gridò quelle due frasi con violenza, fin quasi a scorticarsi la gola.

Si sentiva vuota. Non c'era più nessuna possibilità che Kisshu tornasse da lei, era un sogno troppo stupido e irrealizzabile.

Ichigo chinò il capo e, mentre la canzone ricominciava da capo, lei riprese a cantare, il viso inondato da un fiume inesorabile di lacrime.

Le lacrime di chi non ha più niente dentro.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Kim WinterNight