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Autore: Crateide    18/09/2016    5 recensioni
"Quando ne incontrò infine lo sguardo, Elsa a stento riuscì a gestire l’aria fredda intorno a sé, che si manifestò in una leggera brina sui braccioli del trono. Quegli occhi verdi la scrutavano con attenzione, profondi come due pozzi dalle pagliuzze dorate."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Prompt: Rivederlo dopo tanto tempo non avrebbe dovuto sconvolgerla tanto, ma riusciva a stento a controllare l'aria fredda intorno a sé.

Gruppo facebook: we are out for prompt.

 

 

 

 

 

 

Elsa passeggiava avanti e indietro per il salone, senza posa.

Il pensiero che presto lo avrebbe rivisto la sconvolgeva più di quanto avrebbe voluto, più di quanto avrebbe desiderato.

Ma per quale motivo era così agitata? Per quale motivo aveva stabilito che nessuno, a parte lei, fosse presente all’arrivo del principe delle Isole del Sud? Voleva davvero proteggere Anna? Oppure c’era dell’altro?

Elsa si portò le mani alla fronte e si massaggiò le tempie doloranti. Erano passati cinque anni dall’ultima volta che l’aveva visto e, poco prima di entrare nella Sala del Trono, si era ritrovata a fantasticare e a chiedersi come e quanto fosse cambiato Hans, se avesse mantenuto il suo fascino o se le punizioni che gli erano state inferte ne avessero intaccato la bellezza.
- Maestà?

La voce improvvisa del paggio la fece sobbalzare. Si volse di scatto, portandosi le mani dietro la schiena come a volerle nascondere.
- Sì? – chiese e la sua voce vibrò leggermente.
- La delegazione è arrivata. La faccio entrare?

Elsa si mosse con estrema lentezza, tanto sentiva pesanti le gambe. Si sedette sul trono, quasi vi si abbandonò sopra, pallida come un cencio. Sentiva il proprio potere ribollirle nelle vene.
- Falli entrare – sussurrò – e che questa storia venga chiusa per sempre!

Il paggio sbatté i talloni gli uni contro gli altri ed uscì poco dopo.

Il silenzio era assordante e il tempo le parve dilatarsi all’infinto. Nonostante i suoi sforzi, nonostante i suoi occhi cercassero disperatamente qualcosa con cui distrarsi, Elsa non riusciva ad impedire al proprio cuore di martellare contro il povero petto, come se volesse sfondarlo.

“Hans apparirà” si disse, “chiederà il tuo perdono, che tu gli accorderai e, infine, andrà via, bandito per sempre da Arendelle!”.

Si ripeté quelle parole come un mantra, mentre le porte della Sala ruotavano sui cardini e lasciavano libero il passaggio all’indesiderato ospite.

Appena lo vide, Elsa ebbe quasi un mancamento. Quegli anni di duro lavoro ne avevano forgiato il fisico, che s’era fatto più imponente. La delicatezza del volto aveva lascito il posto ad una folta barba rossa, che in un certo qual modo ne inaspriva ancor di più i lineamenti quadrati. Hans era più adulto, più uomo e, forse, più consapevole della sua posizione e delle azioni commesse in passato.

Quando ne incontrò infine lo sguardo, Elsa a stento riuscì a gestire l’aria fredda intorno a sé, che si manifestò in una leggera brina sui braccioli del trono. Quegli occhi verdi la scrutavano con attenzione, profondi come due pozzi dalle pagliuzze dorate. C’era qualcosa di intimamente diverso in quello sguardo, che s’era fatto maturo, consapevole... e supplichevole.

Ad un tratto, prima che potesse parlare, Hans cadde in ginocchio sotto il Trono e chinò il capo fulvo.
- Imploro il vostro perdono, regina Elsa – disse – fate di me ciò che desiderate. Io stesso mi consegno nelle vostre mani.

Elsa si sentì quasi stordita, accaldata, scombussolata. Tutto si sarebbe aspettata, fuorché un gesto simile da parte di un uomo orgoglioso come Hans.
- Non ho alcuna punizione da infliggerti – sussurrò infine, con voce che tremava come quando era una bambina e non riusciva a controllare il proprio potere – tuttavia...

Hans risollevò il capo e la trafisse nuovamente con il proprio sguardo.
- Tuttavia?
- Tuttavia... sarai sempre il benvenuto qui ad Arendelle, se lo vorrai.
- Maestà, cos-... – provò ad intervenire un ambasciatore, ma Elsa lo zittì con un gesto secco della mano.
- Sono io la regina e dunque la decisione spetta a me – rispose – chiaramente, se il principe Hans si dimostrerà indegno di soggiornare nel mio Regno, verrà bandito per sempre... – fece una pausa, durante la quale incontrò nuovamente gli occhi del giovane – ...ma credo che, questa volta, non accadrà nulla di spiacevole. Mi sbaglio, forse?

Hans scosse il capo.
- Non vi sbagliate, mia regina.

A quel “mia”, Elsa fremette.

Si scrutarono ancora per alcuni istanti. Infine, senza saperne il motivo, si scambiarono un sorriso appena accennato.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Era da un po’ che non tornavo in questo fandom e sono felice di averlo fatto con una velata – ma non troppo – Helsa.

Che dire? L’avvertimento OOC si riferisce, chiaramente, solo ad Hans ed ho voluto inserirlo perché, essendo il racconto narrato dal punto di vista di Elsa, non viene spiegato come e perché il principe delle Isole del Sud sia cambiato.

Chissà che prima o poi non scriva qualcosa a riguardo... :)

Spero con tutto il cuore che la one-shot vi sia piaciuta almeno un pochino. Consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti!

 

Alla prossima!

Elly

 

 

 

   
 
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