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Autore: vero_leowonny3    18/09/2016    0 recensioni
Lui, un sicario silenzioso e spietato
Lui, un ladro scaltro e veloce
Lui, Jung Taekwoon
Lui, Kim Wonshik
Appartenenti a due bande diverse ma con lo stesso destino: incontrarsi e amarsi, lottando per stare insieme fino alla fine...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leo, Ravi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6 Proteggere Per quella sera Leo si era vestito bene. Se doveva essere il suo funerale voleva essere pronto. Era vestito con pantaloni, camicia, giacca e scarpe nere. Tutto quel nero metteva in risalto il bianco della sua pelle. Erano le otto e quarantacinque e Leo era in macchina per andare al luogo dell'incontro. Nonostante da casa sua al capannone ci fossero solo cinque minuti aveva preferito partire un quarto d'ora prima. Arrivò che mancavano ancora dieci minuti. Decise di entrare lo stesso. Con sua sorpresa vide che erano già tutti presenti. Lui era l'ultimo. Si sedette accanto a Gdragon e a Ken. -Ah eccoti. Appena in tempo.- disse acido Gdragon. -Ma se mancano ancora dieci minuti?- rispose Leo seccato. -Lui può arrivare da un momento all'altro, lo sai. Io sono qui da un ora. Ken invece da mezz'ora. Lui dice alle nove ma intende alle otto e mezza. Oramai dovresti saperlo visto che sei suo fratello.- Leo non rispose. Aveva avuto di meglio da fare che stare lì ad aspettare per un ora. Notò che insieme a loro c'erano altri tre ragazzi che non aveva mai visto prima. Dovevano essere le nuove riserve. Leo provò pietà per quei ragazzi di neanche vent'anni che avevano deciso di fare quella vita. Si sarebbero presto resi conto che stare nei Black Die non era come portare fuori la spazzatura. Le nove meno un minuto. La tensione era palpabile. Se Rap Monster aveva deciso di fare una seconda riunione voleva dire che qualcosa era successo. E stavolta non era solo per presentare i nuovi arrivati. Le nove in punto. Le porte si aprirono e Rap Monster fece la sua comparsa, puntuale come un orologio di una stazione svizzera. Il cuore di Leo batteva a mille e il respiro gli si fece affannoso. Quella notte Rap Monster avrebbe deciso cosa fare della sua vita. Notò come fosse terribile stare in bilico tra la vita e la morte. -Buonasera. Siete già tutti qui?- silenzio. Sembrava una riunione di muti. Il leader si sedette sulla sua poltrona di pelle personale e prese in mano pistola e telefono. -Ricorderete di certo l'incarico che ho affidato stamattina a Leo vero?- tutti annuirono. -Inviterei l'interessato a farsi avanti.- disse con un cenno della mano. Leo lentamente si alzò e andò al centro della grande sala. Proprio davanti a Rap Monster. -Sei piuttosto furbo se pensi di mandarmi la foto di Ravi morto via cellulare. Sentito gente? Il nostro Leo è moderno!- il ragazzo scoppiò a ridere e con lui tutti gli altri anche se non ci trovavano niente da ridere. Leo rimase impassibile. Rap Monster si alzò e cominciò a girargli intorno come un avvoltoio. -La foto è molto realistica. Hai usato molto bene la vernice rossa.- a quelle parole Leo si sentì la terra mancare sotto i piedi. Lo sapeva che non ci avrebbe creduto. -Non è... tintura rossa. Quello... è sangue.- disse nella speranza credesse almeno a quello. Il capo si fermò davanti a lui e applaudì. -Bel lavoro Taekwoon. Mi hai stupito. Non sapevo avessi talento con la macchina fotografica.- Mostrò a tutti la foto che aveva ricevuto. Ormai Leo non era più sicuro di niente. Non potè fare altro che negare. Negare fino alla fine. -Grazie. Ma quello è veramente Ravi morto. Pensi che sia così stupido da prenderti in giro in questo modo dopo che hai minacciato di uccidermi?!- Rap Monster rimase zitto a fissarlo. Si avvicinò un po' poi disse:-Qualunque cosa fosse, voglio crederti. Neanche tu saresti così ingenuo da fare una roba del genere senza un valido motivo, hai ragione. Quindi, Ravi è morto?- Leo annuì. -é bastato un colpo. Non mi ha sentito arrivare.- Rap Monster annuì lentamente. -Bene. Se è così, puoi stare tranquillo. Non ti ucciderò oggi.- Leo potè riprendere a respirare. L'ha bevuta. Non riusciva a crederci. -Non Lo avrei fatto comunque. Mi servi ancora per una notte.- detto questo disse rivolto a tutti gli altri:-Questa notte ci sarà uno scontro. L'ultimo. Dove si deciderà quale clan dominerà la capitale. Dovrete essere pronti a tutto. Metterete in pratica tutto ciò che vi ho insegnato. Ognuno di voi avrà un compito che dovrà portare a termine. Lo scopo è di uccidere tutti i Killer Life. Ora che non hanno più Ravi sono deboli. Decidete voi la vostra vittima ma sia chiaro: YongGuk è mio. Raccogliete le vostre armi. I Killer Life ci aspettano.- Leo caricò la pistola. -Stanotte dovremo combattere. Nessuno dovrà tirarsi indietro. Perchè altrimenti, se non vi ucciderà un nemico allora lo farò io. Sono stato abbastanza chiaro?- tutti annuirono pronti alla guerra. Mentre stavano uscendo il leader prese Leo e gli sussurrò a un orecchio:-Papà sarebbe fiero di te.- il ragazzo avvampò d'ira chiedendosi come faceva a essere così vigliacco. Papà si sarebbe rivoltato nella tomba se avesse potuto vedere come si era ridotto. Tuttavia stette zitto. Discutere avrebbe solo peggiorato le cose. Il luogo dell'incontro era una via di periferia isolata. Tutti erano all'erta. Dei Killer Life neanche l'ombra. Rap Monster si guardava intorno circospetto. Andarono avanti così fino a che un proiettile venuto dal nulla uccise uno dei tre nuovi. Il ragazzo cadde a terra morto dopo di chè una raffica di proiettili li colpirono. -é una trappola! Stanno sui tetti!- Leo si attaccò al muro di un condominio. Sentì che lo sconto si era spostato e si accorse di essere solo. Senza staccarsi dal muro si affrettò a raggiungerli. Doveva usare le sue doti di sicario per uccidere più Killer Life possibili. Lo doveva a Ravi. Salì su un tetto e prese la mira. In cinque minuti tre nemici giacevano a terra in un lago di sangue. Quando scese a terra li osservò. Quel tanfo era nauseante. Non aveva mai sopportato l'odore del sangue. Andò via prima di farsi venire i conati. L'aria era densa di morte. Si fece strada tra i corpi e con sorpresa ne riconobbe uno. Si chinò e vide il volto di Gdragon. I suoi occhi senza vita lo guardavano. Raccontavano una storia triste che piano piano sfumava come le nuvole di fumo delle sue sigarette alla marijuana. Gdragon aveva avuto sempre il vizio del fumo e pochi giorni fa aveva anche iniziato a farsi le canne. Leo lo guardò con tristezza. Vicino a lui le altre due riserve. Anche loro lo guardavano. Sebbene non sapeva niente di loro gli facevano pena lo stesso. Doveva fare qualcosa. Non poteva continuare così. Cominciò a cercare Rap Monster. Seguì il rumore degli spari e vide che era iniziata una lotta tra lui e Bang. Decise che quel momento era perfetto. Si mise dietro una casa e di nascosto prese la mira. Non era facile con lui che si muoveva sempre. Ad un tratto qualcosa andò storto e dalla pistola di Leo partì un colpo che prese Bang al petto. Quello cadde in ginocchio e prima di rendersi conto di chi gli aveva sparato morì lasciando Rap Monster sconvolto. Lentamente si girò per vedere chi aveva osato uccidere Bang al posto suo. -TU!- urlò quando vide Leo. Afferrò la pistola e cominciò a sparargli contro. Leo prese a correre. Non avrebbe dovuto farlo. Rap Monster era conosciuto per la sua mira infallibile. Inoltre aveva molta resistenza. Correva da quindici minuti e non riusciva più a respirare. Fu costretto a fermarsi. Era arrivato in una via chiusa. Alzò lo sguardo e vide l'ombra di Rap Monster materializzarsi dietro di lui. Non aveva la forza per combattere. Ormai era finita. Si girò in attesa del suo destino. L'altro si avvicinò e lo prese per il collo. -Come hai osato?! Credevo di averti detto che YongGuk era mio!- lo spinse violentemente contro un muro. -Ti ho fatto un favore!- disse Leo guardandolo con odio. -Mi hai fatto fare una figura di merda!- Rap Monster gli sparò a un braccio. Leo si piegò in due dal dolore -Ma quale figura?! Siamo rimasti... solo noi due!- -E tra poco rimarrò solo io!- ribattè sparandogli questa volta alla pancia. Leo cadde a terra. Non aveva modo di difendersi. Sentiva il sapore del sangue in bocca. Provò a sparare qualche colpo ma andarono tutti a vuoto. La vista gli si annebbiò e il respiro si faceva sempre più debole. Rap Monster, illeso, gli si avvicinò. -Sei una delusione! La vergogna della famiglia!Pensavi di farla franca vero? Volevi uccidermi vero? Ma purtroppo hai preso Bang.- scoppiò a ridere. -Ma non preoccuparti, non ti ucciderò. Voglio vederti morire in agonia.- Leo non riuscì a ribattere. Una lacrima gli scivolò giù per la guancia. Non avrebbe più rivisto Ravi. Un suo sorriso. Riascoltato una sua battuta. Non avrebbe mai più sentito il tocco delle sue mani, la dolcezza delle sue labbra. Avrebbe voluto almeno dirgli che gli dispiace di non essere mai riuscito a ricambiare un suo favore. Gli avrebbe detto di non preoccuparsi, che tutto era finito. Lo avrebbe baciato per l'ultima volta. Lo avrebbe accarezzato per l'ultima volta. Invece no. Sarebbe morto solo come un cane. Non riusciva a immaginare niente di peggio. Chiuse gli occhi perchè tenerli aperti gli costava troppo sforzo. Pregò che fosse una morte veloce. Poi tutto quel silenzio fu rotto dal rumore di uno sparo. Non era stato Rap Monster. Ma a parte loro due nessuno era ancora vivo. Socchiuse gli occhi e lentamente girò la testa per vedere chi era stato. Ma non vide niente. Prima di poter mettere a fuoco svenne. Riuscì solo a sentire qualcuno che dolcemente premeva le labbra sulle sue. Poi niente. *** Ravi spostò il cadavere di Rap Monster e si accorse che Leo lo stava guardando. Si inginocchiò accanto a lui e gli diede un bacio a fior di labbra. Vide che le ferite erano gravi e chiamò in fretta l'ambulanza. Lo prese in braccio e gli fece appoggiare la testa al suo avambraccio. Gli mise anche un dito sul collo per controllare che ci fosse sempre battito. -Non preoccuparti amore. L'ho ucciso. Ora sei libero. Devi solo resistere ancora per un po'. L'ultimo sforzo poi saremo liberi di amarci.- disse accarezzandogli i capelli. Era preoccupato e non smetteva di passargli le mani tra i capelli e di sussurrargli parole dolci. Mentre aspettava l'ambulanza vide un ragazzo avvicinarsi a loro. Lo riconobbe: era Ken. Avanzava lentamente e aveva in fiatone. Come se avesse corso per chilometri. Aveva qualche macchia di sangue sulla maglia e sul viso ma sembrava che non avesse combattuto più di tanto. Si sedette accanto a Ravi ma quello si spostò diffidente. -Tranquillo. Vengo in pace.- Lui si rimise al suo posto ma rimase all'erta. -Voi due siete una bella coppia.- disse dopo aver ripreso fiato. -Da quanto tempo lo sai?- chiese Ravi. -Da quando Rap Monster gli ha odinato di ucciderti. Sapevo che quella foto era falsa. E forse anche lui lo sapeva.- -Perchè non gli hai detto niente? Voglio dire: Lo sapevi. Potevi farci scoprire e farci ammazzare. Perchè non lo hai fatto?- chiese ancora. Ken non rispose subito. -Non potevo macchiarmi di una colpa così grave. Vi amavate così tanto che non ho potuto farvi una cosa simile. Leo è il mio migliore amico. A volte si deve essere disposti a mentire per una persona speciale.- Ravi annuì. -Grazie.- I due ragazzi restarono in silenzio. Il ragazzo posò di nuovo il dito sul collo di Leo e si accorse che il battito si stava facendo sempre pù debole.-Avanti amore. Non mollare adesso. Fallo per me. Ti prego.- Iniziò a temere il peggio. Fortunatamente dopo pochi secondi arrivò l'ambulanza. Caricarono Leo su una barella e andarono di corsa all'ospedale. Lì lo operarono subito per estrarre i proiettili. Una volta terminato l'intervento un medico venne da Ravi.-Ha bisogno di un imminente trasfusione. Il tipo di sangue è 0. Bisogna trovare un donatore al più presto.- Ravi si fermò a riflettere. Non sapeva che tipo di sangue era. -Posso fare le analisi? Magari combacio.- -Certo. mi segua.- Fatto il prelievo il medico lo mandò subito in laboratorio. Intanto Leo era stato trasportato in una sala con altri quattro letti. I due ragazzi si precipitarono da lui. Dormiva ancora. Aveva la maschera per respirare ed era pallido. Di più del solito. Ravi si sedette accanto al lettino. Si prese la testa tra le mani e sospirò. -Sono sicuro che ce la farà. Leo è forte. Non molla mai.- disse Ken appoggiandogli una mano sulla spalla. Il ragazzo si sentì conforato dalle sue parole. -Grazie Ken.- -Chiamami Jaehwan. Lee Jaehwan. Quel soprannome lo voglio dimenticare. Dopo stanotte voglio ricominciare daccapo.- Ravi annuì. -Anche io. Voglio rifarmi una vita insieme a Leo.- Erano le quattro di mattina e i ragazzi erano molto stanchi. Ken si addormentò su una sedia lì vicino invece Ravi rimase sveglio nonostante dovette lottare con il proprio corpo che gli ordinava di dormire. Il referto delle analisi del sangue arrivò non troppo tardi. Ravi era 0. questo voleva dire che avrebbe potuto donare. Pieno di gioia si fiondò immediatamente a prelevare una sacca da attaccare alla flebo di Leo. Alle quattro e un quarto di mattina il sangue di Ravi scorreva nel corpo di Leo, ridandogli colore. Il ragazzo osservava il liquido rosso entrare nella vena del suo compagno. -Ce la farai amore. Dovessi anche darti tutto il sangue che ho tu ce la farai. Te lo prometto.- Gli prese una mano e gli diede un bacio. -Nessun maledettissimo proiettile ti porterà via da me.-
   
 
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