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Autore: Crateide    19/09/2016    1 recensioni
"Resto immobile, mentre la figura si fa più definita e sotto il cappello di pelliccia nero riconosco il volto pallido e ovale di Sarah. I suoi occhi cristallini mi scrutano con mestizia, quasi con rammarico, mentre nel mio animo esplode l’ira.
Vorrei urlarle contro.
Vorrei dirle di andar via e di lasciarmi languire qui, in pace, lontano da tutti e soprattutto lontano da lei.
Ma la mia lingua è imprigionata fra i denti e il mio corpo è inerme, su questo manto bianco che ricopre il terreno."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jareth, Sarah
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Prompt: immagine del banner.

Da: Balder Moon.

Gruppo facebook: we are out for prompt.

Numero parole: 398.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

No more fate ans no more mystery.

Even as time falls away

I live my days every moment

and its memory,

not only to survive to die alive

- Die Alive, Tarja -

 

 

 

 

Il vento fischia. Il vento ulula.

La neve vortica, mulinando impazzita, imbiancando il terreno brullo che mi circonda. Il respiro si condensa davanti al mio volto, sempre più stanco, sempre più fioco.

Chi sono, io? Solo un re decaduto.

Chi sono, io? L’ombra di me stesso. L’ombra di una creatura che ha perduto tutto per colpa di una ragazzina – di una donna – che mi ha rubato ciò che credevo di non possedere: un cuore.

La neve sibila. Si schianta violenta contro la mia schiena, s’insinua nella stoffa dei pantaloni e mi morde la pelle dolorante.

Da quanto tempo sono qui? Non lo ricordo. Probabilmente, da quando Lei mi ha sconfitto e, vittoriosa, mi ha abbandonato ad un Destino sconosciuto.

Mi guardo intorno, con gli occhi pieni di lacrime che rendono il tutto mellifluo e inafferrabile, come un sogno.

Dove mi trovo? Cos’è questa landa desolata e mesta? A chi appartengono questi alberi piegati al volere del vento, schiantati dalla forza della bufera?

Ad un tratto, il mio sguardo coglie un movimento inaspettato. Una figurina minuta si sta avvicinando, lentamente. Arranca nella neve, lotta contro la bufera che imperversa intorno a me, che vuole piegarmi al suo volere.
- Jareth...!

Strabuzzo gli occhi e sollevo il capo di scatto. È forse un miraggio, un’illusione della mia mente? Forse, i miei stessi poteri si sono rivoltati contro di me e manifestano i desideri del mio cuore?

Resto immobile, mentre la figura si fa più definita e sotto il cappello di pelliccia nero riconosco il volto pallido e ovale di Sarah. I suoi occhi cristallini mi scrutano con mestizia, quasi con rammarico, mentre nel mio animo esplode l’ira.

Vorrei urlarle contro.

Vorrei dirle di andar via e di lasciarmi languire qui, in pace, lontano da tutti e soprattutto lontano da lei.

Ma la mia lingua è imprigionata fra i denti e il mio corpo è inerme, su questo manto bianco che ricopre il terreno.
- Jareth, finalmente ti ho ritrovato – pronuncia con la sua voce sottile, dolcemente – non sai da quanto tempo ti stavo cercando...

Socchiudo le palpebre. Avrei così tante cose da dirle, da chiederle, ma tutto ciò che riesco a fare in questo momento, è lasciare che le sue piccole braccia si allaccino al mio collo e il mio capo si posi contro il suo petto.

Il battito del cuore di Sarah, è il suono più dolce del mondo.

 

 

 

   
 
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