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Autore: __aris__    19/09/2016    1 recensioni
Raccolta di flashfic originali scritta per la sfida del gruppo FB A Box Full of Prompt.
Ogni storia è autonoma rispetto alle altre.
Spero che vi piaccia e che mi lasciate un commento.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 31 di Elena Fanti - Crateide.

Originale: soprannaturale.

Coppia: nessuna.

Avvertimenti: drammatico.

Rating: libero.

Prompt: A è un vampiro antichissimo, che pentitosi per tutte le vite che ha spezzato, decide di lasciarsi morire nel modo più atroce.

 


 
 
Il Vampiro Millenario, 579 parole

 


 
Non posso lasciartelo fare.” Credeva che l’esistenza dei vampiri fosse priva di dolore, mai avrebbe pensato di conoscere un dolore così assoluto dopo la sua trasformazione.
Cecile sorrise in quel modo enigmatico e triste che Ruben probabilmente avrebbe capito appieno solo tra cinque o sei secoli. Cecile era nata prima di Cesare, aveva visto tutta la storia dell’Uomo svolgersi davanti ai suoi occhi raggiungendo un grado di conoscenza che Ruben probabilmente non avrebbe mai avuto. “Non hai scelta: è un comando del tuo creatore.”
Allora finisce così? Tu muori e io trascorrerò l’eternità da solo?
La nostra è un’esistenza solitaria. Tra qualche tempo il nostro legame si sarebbe sciolto a causa della nostra stessa natura: i vampiri sono cacciatori e non possono dividere lo stesso territorio. In quel momento avremo combattuto e avrei potuto essere io stessa a porre fine alle tue notti.” Erano sempre così i loro discorsi: Ruben ancora troppo umano per comprendere l’esistenza solitaria che lo attendeva e Cecile con tutti i suoi secoli alle spalle e la sua voce gentile e triste.
Non ci credo.” Glielo aveva sempre detto, ma nonostante questo la mente di Ruben non riusciva a credere che avrebbe trascorso l’eternità lontano dall’ultimo legame con la sua vita umana. Loro non erano amanti, non erano una coppia in nessun senso. Assomigliavano più a una leonessa che insegna a cacciare ai propri figli che a altro, ciò non di meno il dolore di quel momento lo stava uccidendo una seconda volta.
Un giorno genererai anche tu e capirai.” Gli occhi di Cecile guardavano sempre lontano, forse in qualche ricordo che non poteva essere dimenticato o in un futuro non sempre prossimo che la sua esperienza le faceva vedere nitido come la luna. “Se vivrai migliaia d’anni come ho fatto io forse capirai anche quello che provo in questo momento. Le vite che ho preso sono rimaste in me, le sento ancora a distanza di secoli. Parlano nelle mie vene pretendendo che mi penta di essere vissuto nel sangue.
Ma noi non abbiamo scelta! Se vogliamo vivere ci serve il sangue degli umani.” Forse Cecile aveva ragione, no lei aveva sempre ragione, ma questo non rendeva più facile accettare che tra pochi minuti si sarebbe consumata alla luce del sole.
Lo so. Ed è per questo che non posso pentirmi, non quanto dovrei. La nostra Fame è qualcosa che loro non potranno mai capire: non siamo vivi ma non siamo nemmeno morti; non vogliamo tornare umani e nemmeno morire. Viviamo un’esistenza a metà, nascosti nella notte ma bramiamo la Vita e il sangue che la porta. Per questo non possiamo nutrisci di cadaveri: perché la Vita ha già lasciato i loro corpi. Se vivessi continuerei a sentire la Fame e se non mi nutrissi impazzirei, nessuna morte verrebbe in mio soccorso. Questa è l’unico modo.”
Non è giusto.”
Una lacrima di sangue rigò il volto di Ruben. Camille la osservò scivolare fino a quando non sporcò la camicia. Separarsi dal proprio creatore era il dolore più grande per un vampiro, in un certo senso voleva dire diventare adulti. Per lei era diverso: c’erano stati decine di Ruben nel suo passato, alcuni li aveva uccisi senza rimpianto. E comunque, anche se fosse stato altrimenti, non avrebbe cambiato la sua decisione. “Poche volte ho incontrato giustizia in questo mondo. Adesso vai, l’alba sta per arrivare.” Disse prima di incamminarsi verso Est tra imponenti grattacieli che sembravano schiarati in picchetto d’onore per dire addio al vampiro millenario.
   
 
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